RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Per questi motivi le norme di tutela internazionali e nazionali richiedono di tenere sotto controllo la presenza sul territorio e lo sviluppo delle sorgenti, nonché i livelli di radiazione da esse generati.
Questo controllo avviene soprattutto attraverso strumenti e azioni quali l’implementazione e la gestione di un catasto delle sorgenti, costantemente aggiornato anche attraverso la valutazione dell’impatto delle nuove sorgenti nell’ambito degli iter autorizzativi e la valutazione dei livelli misurati durante le attività di controllo e monitoraggio sul territorio.
Da notare che le informazioni relative agli elettrodotti, che pure dovrebbero essere contenute nell’apposito catasto formalmente istituito con la DGR 86-10405 del 22/12/2008, derivano da dati a disposizione di Arpa Piemonte, così come aggiornata grazie alla partecipazione ai procedimenti di Valutazione d’Impatto Ambientale e/o autorizzativi per i nuovi elettrodotti, poiché il catasto ufficiale non è ancora ad oggi operativo.
Nel corso del 2022, l’elemento che ha avuto maggior peso sulle condizioni di esposizione della popolazione è stato il forte sviluppo delle reti di telecomunicazione a larga banda, particolarmente per gli impianti 4G e 5G: sono aumentati gli impianti e le potenze in gioco, ne consegue che i livelli di campo elettromagnetico misurati sono sempre più dovuti a questo tipo di segnali. L’evoluzione di queste tecnologie ha anche portato alla progressiva occupazione di bande di frequenza meno utilizzate in passato, con una globale modifica, quindi, delle caratteristiche di esposizione della popolazione, fotografate nelle analisi e negli approfondimenti di questo rapporto. di cui si da conto in questa sezione.
Densità degli elettrodotti
Nella figura 1 è rappresentata la distribuzione dei valori di lunghezza delle linee per km quadrato di superficie nelle diverse province piemontesi utilizzando i dati aggiornati ad inizio 2023.
Figura 1
Densità delle linee ad alta e altissima tensione nelle diverse province, confrontata con la media piemontese - inizio anno 2023
Sul geoportale di Arpa Piemonte è disponibile un’informazione con dettaglio per comune, che permette anche di valutare il livello di criticità del comune stesso in relazione alla lunghezza delle linee che attraversano aree edificate.
Densità di impianti per telecomunicazioni
Figura 2
Andamento negli anni della densità di impianti per telefonia nelle diverse province - anni 2000-2022
Figura 3
Andamento negli anni della densità di impianti radio-TV nelle diverse province - anni 2000-2022
Fonte: Arpa Piemonte
La densità di impianti di telefonia, durante il 2022 e inizio 2023, ha mostrato un aumento marcato in circa metà delle province piemontesi (in particolare Asti, Torino e Verbania), soprattutto in relazione allo sviluppo della rete 5G, mentre il parametro risulta stabilizzato, o con lievi aumenti, nelle restanti province.
A livello regionale, la densità di impianti radio tv è invece diminuita nettamente: questo fenomeno è legato ad un riordino sia della rete radiotelevisiva, sia del catasto delle sorgenti (anche a seguito della riorganizzazione delle TV per permettere la liberazione della banda di frequenza a 700MHz destinata al 5G).
Figura 4
Mappa di distribuzione della densità di impianti a livello comunale
Per visualizzare la densità degli impianti di telecomunicazione occorre aprire a schermo intero la mappa e aggiungere il layer di interesse dal pulsante aggiungi temi.
La distribuzione dei comuni maggiormente interessati è rimasta sostanzialmente costante dall’anno precedente, anche in relazione al fatto che i nuovi impianti sono nella maggior parte dei casi modifiche di impianti esistenti e non nuove installazioni.
Potenza complessiva degli impianti per telecomunicazioni
Figura 5
Andamento nel tempo della potenza installata su tutto il territorio regionale (impianti radiotelevisivi e di telefonia e valore complessivo)
Per quanto riguarda la potenza complessiva degli impianti di telefonia, si può osservare nel grafico seguente la percentuale di incremento in ciascun anno in rapporto alla potenza totale rilevata a gennaio 2023.
Figura 6
Percentuale di incremento annuo di potenza degli impianti per telefonia in rapporto alla potenza totale rilevata a febbraio 2022
Al fine di poter seguire l’andamento dell’implementazione dei nuovi sistemi banda larga, è stato introdotto dal 2015 il monitoraggio della potenza complessiva a livello regionale per ciascun sistema di telefonia: 2G (GSM e DCS), 3G (UMTS) e 4G (LTE); dal 2019 viene monitorata anche la potenza associata ai nuovi sistemi 5G e dal 2020 la potenza associata al sistema ibrido 4G-5G chiamato DSS (vedere approfondimento “Lo sviluppo della rete 5G in Piemonte”).
Si può vedere dal grafico come i sistemi 2G ad oggi impegnino meno del 13% della potenza installata. Continua infatti il trend in diminuzione iniziato nel 2019, dovuto al fatto che si sfruttano le stesse bande di frequenza precedentemente destinate al GSM per i sistemi più recenti, togliendo potenza al primo per dedicarla ai secondi.
Circa il 15% della potenza complessiva è invece impiegata dai sistemi 3G, che hanno avuto un incremento di potenza negli anni tra il 2015 e il 2017, ed iniziato una decrescita che, a partire dal 2018, si va facendo di anno in anno più significativa: anche questo sistema, pur restando un contributo significativo alla potenza complessivamente installata, sta lasciando spazio ai più efficienti sistemi dal 4G in su, tanto che due operatori di telefonia in Italia stanno procedendo alla completa dismissione della rete 3G.
In effetti, l’incremento della potenza dei sistemi 4G è stato e rimane considerevole, tanto che il contributo percentuale alla potenza totale è del 54%.
Per quanto riguarda invece i sistemi 5G, anche in questo caso si rileva una rapida crescita delle potenze, che nel giro di 3 anni sono passate dall’1% al 10% della potenza totale.
Un 8% circa della potenza totale è invece dedicato al sistema DSS.
Figura 7
Potenza degli impianti per telefonia dedicata alle 5 tipologie di sistema ad oggi utilizzate, per ciascun anno
Lo sviluppo della rete 5G in Piemonte
- l’uso di antenne attive, le cosiddette “antenne intelligenti”, nella banda di frequenza 3.7GHz, che è sostanzialmente la stessa già in uso in precedenza per alcune connessioni dati nel 4G, per fornire servizi sui terminali mobili (smartphone);
- l’uso di antenne passive (analoghe a quelle dei sistemi precedenti al 5G) nella banda di frequenza 700MHz, per fornire servizi mobili nelle aree a minore copertura;
- l’uso di antenne attive nella banda di frequenza 27GHz (le cosiddette “onde millimetriche”), per fornire servizi dati quali ad esempio quelli per le auto a guida autonoma, i musei virtuali, la medicina a distanza, ed anche per le coperture dati nelle aree prive di connessioni in fibra;
- l’implementazione di un sistema “ibrido” nel quale convivono 4G e 5G, con il riutilizzo delle attuali antenne passive per il 4G e delle sue stesse bande di frequenza. Quest’ultimo sistema viene indicato con l’acronimo DSS (Dynamic Spectrum Sharing – condivisione dinamica dello spettro), ed è anch’esso dedicato si servizi di telefonia mobile.
Nel corso del 2022 si è consolidato in Piemonte lo sviluppo della rete 5G, soprattutto per quanto riguarda i servizi di telefonia mobile.
Ad inizio 2023 gli impianti 5G autorizzati sul territorio piemontese sono:
- circa 1900 con antenne attive nella banda di frequenza 3.7GHz
- poco più di 1000 con antenne passive nella banda di frequenza 700 MHz
- circa 120 con antenne attive nella banda delle onde millimetriche (rete ancora in fase embrionale)
- circa 1200 con sistema DSS
Dalla mappa è possibile osservare che le sorgenti 5G sono diffuse su tutto il territorio regionale, ma con minore densità di impianti nelle zone extraurbane (dove prevalgono i servizi 4G).
Per quanto riguarda le potenze utilizzate da questo tipo di impianti, risulta che la potenza mediamente installata per impianto è intorno ai 50W, dato confrontabile con i sistemi precedenti. Si modifica però il guadagno delle antenne, che per alcuni apparati 5G tende ad essere superiore a quello delle antenne di altri sistemi. Ciò comporta emissioni di campo elettromagnetico potenzialmente maggiori anche a parità di potenza. Nei paragrafi successivi dati e considerazioni sui livelli di campo elettromagnetico effettivamente rilevabili presso questa tipologia di impianti.
Per ulteriori approfondimenti sulle sorgenti 5G e sul loro impatto, si rimanda alla pagina delle FAQ sul sito di Arpa Piemonte
Figura 8
Antenne di una stazione radiobase per telefonia cellulare
I pannelli più piccoli sono le antenne attive per il 5G, i pannelli più lunghi sono le antenne per i sistemi 2G,3G e 4G (irradiati tutti dalla stessa antenna). Sono presenti diverse antenne in quanto le stesse vengono puntate in diverse direzioni, per garantire la copertura di varie aree del territorio
Livelli di campo elettromagnetico misurati
Elettrodotti - misure di campo magnetico
Limite campo magnetico |
100 µT |
Valore di attenzione campo magnetico (mediana 24h) |
10 µT |
Obiettivo di qualità campo magnetico (mediana 24h) |
3 µT |
µT = microTesla
Valori limite per il campo magnetico generatodegli elettrodotti secondo la normativa di riferimento DPCM 08/07/2003
Figura 9
Misure di campo magnetico effettuate fino a fine 2022
Nella figura sono indicati i punti di misura del campo magnetico a bassa frequenza generato da elettrodotti effettuati da Arpa Piemonte fino al 2022: tali misure sono state effettuate nelle aree maggiormente impattate dalla presenza della rete ad alta e altissima tensione. I punti con i livelli di campo più alti corrispondono alle principali dorsali energetiche, dove fluiscono i valori di corrente più elevati.
Per quanto riguarda i valori di campo magnetico misurati, si riporta di seguito il grafico relativo ai risultati delle misure fino al 2014, e negli anni successivi fino al 2022: il 44% circa delle misure ha rilevato valori sostanzialmente non significativi di esposizione (<0,5µT), e oltre l’87% delle misure ha rilevato valori di campo magnetico inferiori all’obiettivo di qualità fissato dal DPCM 08/07/03 di 3µT. Resta un 13% circa di livelli di esposizione significativi, anche a causa del fatto che tutte le misure sono state effettuate in aree in prossimità delle sorgenti.
Figura 10
Distribuzione dei livelli di campo magnetico (µT) misurati fino al 2022
Nell’arco del 2022, non sono comunque stati riscontrati superamenti del valore di attenzione.
Elettrodotti - misure di campo elettrico
Limite campo elettrico |
5000 V/m |
Per quanto riguarda i livelli di campo elettrico misurati, nel corso del 2022 non sono stati riscontrati superamenti del limite.
Impianti per telecomunicazioni - misure di campo elettrico
Limite campo elettrico |
20 V/m |
Valore di attenzione campo elettrico |
6 V/m |
Obiettivo di qualità campo elettrico |
6 V/m |
Sulla base dei risultati delle misure effettuate si possono determinare le distribuzioni percentuali dei livelli di campo elettromagnetico presenti nelle diverse condizioni di esposizione. Il dato in figura indica in quale percentuale del totale di misure effettuate nel 2022 il livello di campo elettrico rilevato è compreso in alcuni intervalli di valori. Tali intervalli sono definiti al fine di identificare i livelli di campo non significativi (livelli di fondo, inferiori a 0.5 V/m), quelli bassi (compresi tra 0.5 V/m e la metà del valore di attenzione), i valori medi (compresi tra 3 V/m e il valore di attenzione di 6 V/m) e quelli alti in riferimento al valore di attenzione (6 V/m) o al limite (20 V/m).
I livelli di campo rilevati in prossimità degli impianti per la telefonia (Stazioni Radio Base) sono mediamente inferiori a quelli rilevati in prossimità dei trasmettitori Radio-TV. In effetti nel 77% circa delle misure in prossimità di SRB il campo elettrico è risultato inferiore a 3 V/m, mentre per le antenne radiotelevisive i valori di campo elettrico inferiori a 3 V/m sono stati riscontrati nel 35% dei casi. Per il 2022 sono stati riscontrati 2 casi di superamento del valore di attenzione fissato dal DPCM 08/07/2003 in prossimità di impianti di telefonia, rientrati nell’arco dell’anno a seguito di riduzione a conformità, mentre non si è avuto nessun caso di superamento del limite di esposizione.
Figura 11
Distribuzione dei livelli di campo elettrico misurati in prossimità di Stazioni Radio Base per telefonia cellulare - anno 2022
Figura 12
Distribuzione dei livelli di campo elettrico misurati in prossimità di antenne radiotelevisive - anno 2022
Dall’analisi di questi dati si deduce comunque che i livelli di esposizione a campi elettromagnetici della popolazione residente in prossimità di sorgenti di campo a radiofrequenza sono, nella quasi totalità dei casi, di gran lunga inferiori ai valori limite.
Per quanto riguarda l’area urbana di Torino, si riporta di seguito un grafico relativo alla misura dei contributi dei diversi sistemi di telefonia (2G, 3G, 4G e 5G) in 8 siti della città: da questo grafico e dal raffronto con la distribuzione delle potenze installate è possibile vedere come, in ambito urbano, il contributo maggiore all’esposizione della popolazione sia quello dei sistemi 4G.
Interessante anche osservare come il 5G, seppure con un contributo di potenza installata intorno al 14%, generi effettivamente livelli di esposizione poco significativi: (tra i siti presi a campione, il valore massimo rilevato è stato pari a 0.78 V/m). Questo aspetto è legato al fatto che sono ancora molto pochi i terminali 5G in circolazione, e che le antenne 5G di fatto producono un campo elettrico significativo solo quando ci sono utenti connessi (vedere FAQ 5G)
Figura 13 e 14
Distribuzione dei livelli di campo elettrico associati ai diversi sistemi di telefonia, misurati in prossimità di Stazioni Radio Base nella città di Torino (a sinistra), raffrontata con la distribuzione delle potenze installate per i vari sistemi in tutti gli impianti dell’area urbana (a destra)
Contenuti correlati
Normativa comunitaria, nazionale e regionale sui campi elettromagnetici dal sito della Regione Piemonte
Per approfondimenti sui livelli di esposizione a campi elettromagnetici della popolazione residente, vai nella sezione Territorio, Impatti, Radiazioni non ionizzanti
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