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SALUTE

La tutela della salute umana concorre ad un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

- Obiettivo 3: Salute e benessere

Speranza di vita alla nascita

La speranza di vita alla nascita (anno 2017) in Piemonte è simile a quella nazionale, con gli uomini che hanno raggiunto la speranza di 80,6 anni di vita e le donne 84,9, permanendo una differenza tra generi di 4 anni (figura 1).

Negli ultimi anni però le differenze tra i generi si sono assottigliate. Nella figura 2 infatti si mette in risalto il guadagno di vita negli ultimi 10 anni, che per gli uomini è stato d 2 anni e per le donne meno di 1 (0,8). Le province che hanno registrato il maggior guadagno sono state quelle di Vercelli e di Alessandria (2,9 e 2,6 anni di guadagno per gli uomini). Il valore più basso si rileva ad Alessandria per le donne (0,4 anni di guadagno di vita nel decennio 2007-2017).

Per quanto riguarda la speranza di vita in buona salute alla nascita (anno 2013), il dato è rilevato mediante un questionario e i valori sono invertiti con gli uomini che dichiarano un maggior numero di anni in buona salute rispetto alle donne (figura 3).
Il dato medio piemontese per la speranza di vita alla nascita in buona salute è di 59,6 anni.

Figura 1
Speranza di vita alla nascita - anno 2017

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 2
Guadagno in anni di speranza di vita alla nascita - anni 2017-2007

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 3
Speranza di vita in buona salute

Fonte: Arpa Piemonte

Approfondimenti epidemiologici sul polo chimico di Spinetta Marenco

Spinetta Marengo è da anni oggetto di attenzione da parte dell’Agenzia per il monitoraggio, la tutela e la bonifica dell’ambiente dai rischi legati all’impiego di sostanze chimiche pericolose in alcuni processi produttivi del polo chimico. Nell’ottobre 2017 il Comune di Alessandria, l’ASL di Alessandria e l’Arpa hanno stipulato un protocollo d’intesa al fine di realizzare studi epidemiologici per un approfondimento sui possibili ed eventuali fattori di rischio nei residenti della frazione Spinetta Marengo di Alessandria
Il 18 dicembre 2019 sono stati presentati, insieme allo studio condotto dall’Asl, i risultati dell’indagine epidemiologica di tipo ambientale inerente i residenti a Spinetta Marengo (AL). Tali tipologie di indagine sono volte a studiare la frequenza delle malattie in una collettività in relazione ad un complesso di fattori ambientali.

Lo studio epidemiologico sui ricoveri ospedalieri nella popolazione residente realizzato da Arpa

L’obiettivo generale dello studio era la valutazione degli effetti sulla salute dovuti alla residenza presso il Polo Chimico sito nella frazione di Spinetta Marengo (AL).
È stato realizzato uno studio di coorte residenziale, che ha utilizzato 2 diversi modelli complessi per la definizione dell’esposizione:
  1. Area in un raggio di 3000 m. dalla sorgente di esposizione.
  2. Area come definita dal modello di dispersione degli inquinanti suddivisa in:
  • Tutti gli esposti verso i non esposti
  • 2 livelli di esposizione, medio ed elevato, verso i non esposti

I risultati

Tra i risultati delle analisi epidemiologiche, si è evidenziato un incremento di ricoveri, solo tra gli uomini, per mesoteliomi pleurici, e per tumori epatici e delle vie biliari. Tra le patologie non tumorali si sono registrati incrementi di rischio di ricovero soprattutto a carico degli apparati cardiocircolatorio e genitourinario.
A partire dai risultati dello studio si è valutato con le Istituzioni l’opportunità di proseguire la sorveglianza nell’area e valutare ulteriori approfondimenti.

Consulta la notizia sul sito di Arpa.
Per tutti i dati e le valutazioni si rimanda alla Relazione finale.

Mesotelioma

Le mappe tematiche sono una rappresentazione di sintesi nelle quali sono evidenziate le sole aree con un rischio probabilmente superiore o inferiore alla media regionale, con livelli di probabilità descritti in legenda. Il rischio considerato è il Bayesian mortality/morbility ratio (BMR), una variante geograficamente stabilizzata del rapporto standardizzato di mortalità/morbilità (SMR).

Applicando la metodologia per la ricerca dei clusters spaziali, calcolati con il software SatScan, si sono evidenziate le aree in cui si rilevano aggregazioni di casi, ovvero “cluster”, statisticamente significativi.
Sia per quello che riguarda la mortalità sia per quanto riguarda i ricoveri, emerge nettamente l’area dell’ex USL 76, che comprende il comune di Casale Monferrato e quelli limitrofi, con incrementi di rischio per Mesotelioma in entrambi i generi.

Nonostante la chiusura della Fabbrica Eternit risalga al 1985, è ancora evidente l’impatto sulla salute determinato dall’esposizione ad amianto su queste popolazioni, sia a carico degli ex lavoratori che nella popolazione generale, per l’ubiquitarietà della presenza di questo materiale che nell’area è stato utilizzato largamente anche nelle abitazioni come coperture, tetti, aiuole, piccoli fabbricati, smarino per vialetti etc.
Da questi dati emerge la necessità quindi di continuare la sorveglianza sugli ex esposti soprattutto residenziali e l’attuazione di tutte le misure di risanamento ambientale ancora necessarie

Figura 4
Mesotelioma pleurico (ICD X: C450, ICD IX: 163) Uomini (sinistra) Donne(destra)
Mortalità 2008-2017



Cluster

raggio (km.)

numero di
comuni

osservati
(Piemonte: 1127)

SMR

(i.c. 95%)

Casale Monferrato

11

27

204

1238.5

(1073.0-1422.0)

Cluster

raggio (km.)

numero di
comuni

osservati (Piemonte: 604)

SMR

(i.c. 95%)

Casale Monferrato

9.9

19

161

1934.3

(1645.0-2260.0)

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 5
Mesotelioma pleurico (ICD X: C450, ICD IX: 163) Uomini (sinistra) Donne(destra)
Primi ricoveri 2009-2018, ordinari e DH

Cluster

raggio (km.)

numero di
comuni

osservati
Piemonte: 1800)

SMR

(i.c. 95%)

Casale Monferrato

11

26

266

1025.7

(906.0-1157.0)

Cluster

raggio
(km.)

numero di
comuni

osservati
Piemonte: 984)

SMR

(i.c. 95%)

Casale Monferrato

9.9

19

195

1457.3

(1259.0-1678.0)

Fonte: Arpa Piemonte

Utilizzati tutti i campi diagnosi, periodo utilizzato per la rimozione dei casi prevalenti: 60 mesi (dal 2004)

IMPATTO SULLA SALUTE DEI RAGGI ULTRAVIOLETTI

Tutte le persone sono esposte quotidianamente a una certa dose di radiazioni ultraviolette (UV), in gran parte derivanti dal sole, ma anche da fonti artificiali. Le radiazioni UV coprono quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nanometri (nm) e si dividono in tre categorie principali:
  • UVA (315-400 nm)
  • UVB (280-315 nm)
  • UVC (100-280 nm)

In generale, la capacità di penetrazione e quindi la “pericolosità” per l’uomo dei raggi UV aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e, di conseguenza, all’aumentare della frequenza.
La maggior parte dei raggi UV che raggiungono la superficie terrestre sono UVA e, in piccola parte, UVB, mentre gli UVC sono totalmente assorbiti dall’atmosfera.
Sulla base della letteratura scientifica, l’OMS ha identificato nove malattie strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette, tra cui melanoma cutaneo, carcinomi squamo e baso cellulari, cheratosi, ustioni, cataratta corticale, pterigio e riattivazione dell’herpes labiale.

Di questi, il melanoma cutaneo, per la sua pericolosità, è oggetto di particolare sorveglianza dal punto di vista epidemiologico.
In Italia i dati AIRTUM (Associazione italiana registri tumori)
stimano (2009) una media di circa 13 nuovi casi all’anno ogni 100.000 persone nel nord Italia e di 6-7 casi ogni 100.000 abitanti nel sud, con un impatto nazionale (2009) di circa 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne. Inoltre, l'incidenza è in continua crescita in Italia ed è raddoppiata negli ultimi 10 anni.

Dal 2011 Torino è al primo posto tra le città italiane per numero di melanomi diagnosticati con circa 19 casi all'anno ogni 100.000 abitanti e con un’incidenza quasi quintuplicata dal 1985 ad oggi. Le popolazioni del nord Italia sono a maggior rischio per la carnagione chiara e per la scarsa abitudine della pelle all'esposizione solare.

Per approfondimenti consulta la Relazione Stato Ambiente del 2017 

EFFETTI SULLA SALUTE DELL'UTILIZZO DELLO SMARTPHONE

L’uso del cellulare da parte degli adolescenti evidenzia l’utilizzo estensivo dello stesso in una fascia d’età in cui l’organismo è in pieno sviluppo, uso che non è limitato alla navigazione internet e scambio di messaggi, ma comporta anche telefonate di durata considerevole, in molti casi senza ausili (auricolare e vivavoce) che determinerebbero una diminuzione dell’esposizione ai campi elettromagnetici.
Tali osservazioni confermano la necessità di continuare ad agire in un’ottica di prevenzione, alla luce della classificazione dei campi generati dai telefoni cellulari (da parte della IARC) tra i possibili cancerogeni.
Proprio in quest’ottica, dal 2018 Arpa ha aderito al progetto pilota di Regione Piemonte “Un patentino per lo smartphone”, che ha previsto la formazione di docenti delle scuole medie finalizzata alla realizzazione di moduli educativi con gli studenti e al coinvolgimento delle famiglie, su tutti gli aspetti di educazione ai media, cyber bullismo, tutela della salute, esposizione ai campi elettromagnetici.

Il progetto rientra nel “Programma 7 - Ambiente e salute” del Piano Regionale di Prevenzione che per l'Azione 7.12.1 - Definire un pacchetto formativo sull’uso della telefonia cellulare destinato alla fascia di etàÌ€ pediatrica e ha come obiettivo quello di “Sensibilizzare la popolazione pediatrica sul corretto uso della telefonia cellulare”.
Nell’anno Scolastico 2019-20 il Patentino ha visto la partecipazione di circa 350 docenti delle scuole secondarie di I° grado del Piemonte, destinatari del progetto, delle ASL di Asti, Cuneo, Novara (in FAD), Torino 4, Torino 5, Città di Torino, VCO e Vercelli.
Durante questo Anno Scolastico il progetto è stato preso in carico dal MIUR e attraverso l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte nell’ Anno Scolastico 2020-21 il Patentino raggiungerà tutte le scuole secondarie di primo grado del Piemonte.
Il progetto consta di 4 moduli formativi, i contenuti tecnici del modulo “Il cellulare, istruzioni per l’uso” sono forniti da Arpa che tratta i temi:
  • “Cellulari e onde elettromagnetiche” - Struttura Radiazioni non ionizzanti
  • “Cellulari e rischi per la salute” - Struttura Epidemiologia Ambientale
  • “Cellulare e sostenibilità ambientale” - Struttura Educazione Ambientale (coordinatore del progetto per Arpa).
Gli altri tre moduli previsti dalla restante parte del corso sono: un modulo educativo sui nuovi media svolto da operatori ASL, un modulo sulla normativa da operatori delle forze dell'ordine e quello di approfondimento didattico dall'Ufficio Scolastico Territoriale.
La tematica “Cellulari e salute” è curata dalla Struttura Epidemiologia Ambientale e Il percorso formativo prevede due sezioni:
  1. rischi per la salute di un utilizzo prolungato dello smartphone
In questa parte viene delineato lo stato dell'arte delle conoscenze sul tema “cellulari e tumori”, facendo in particolare riferimento ai più recenti studi pubblicati sul tema, alla luce dellaclassificazione dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dei campi elettromagnetici generati dai telefoni cellulari tra i “possibili cancerogeni”.
Secondo la letteratura epidemiologica esistono ancora molti margini di incertezza su quali siano gli effetti sulla salute determinati dall’esposizione ai cellulari, ed è attualmente ancora in corso un dibattito molto acceso all’interno della comunità scientifica.
Il mondo della ricerca concorda sulla necessità di effettuare ulteriori approfondimenti per l’identificazione precisa dei possibili rischi, migliorando soprattutto le stime di esposizione e riservando particolare attenzione ai soggetti più a rischio, con particolare attenzione all'età pediatrica (0-14 anni). Per approfondimenti: “MOBI-Kids: rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante l’infanzia e l’adolescenza. Uno studio multicentrico internazionale”.
A maggior tutela della salute dei minori si assumono dunque indicazioni dettate dal “Principio di precauzione” quali l'utilizzo di auricolare e vivavoce che determinano una diminuzione dell’esposizione ai campi elettromagnetici.
  1. pericoli per la salute di un utilizzo prolungato dello smartphone
Nella seconda parte del corso si riportano i principali pericoli per la salute, attingendo alla letteratura sul tema, cercando anche di offrire indicazioni ai docenti su buone pratiche di prevenzione.
I temi trattati sono: i problemi posturali, la vista, il sonno e gli incidenti stradali da distrazione. Nel prossimo Anno Scolastico rientrerà anche il tema dei danni da rumore.
I contenuti di questa seconda parte hanno ricevuto il contributo bibliografico del Centro di Documentazione Regionale per la promozione della Salute (DORS).

CONTENUTI CORRELATI

Per approfondimenti sullo studio epidemiologico di Spinetta Marengo consulta la relazione finale.

Consulta la serie storica degli indicatori relativi all’indice di mortalità e alle dimissioni ospedaliere.