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Radiazioni ionizzanti

MONITORAGGIO RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE

Il controllo della radioattività, sia di origine naturale che artificiale, avviene attraverso le reti di monitoraggio della radioattività ambientale. Sul territorio piemontese insiste sia la rete nazionale, coordinata ora da ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) sia quella regionale, concordata con la Regione Piemonte e focalizzata su alcune realtà specifiche del territorio. Nell'ambito delle reti vengono analizzate matrici ambientali e matrici alimentari. Il radionuclide artificiale che viene ancora misurato in ambiente e talora anche in alcuni alimenti è il cesio Cs-137, che deriva essenzialmente dall'incidente di Chernobyl del 1986. In alcune matrici vengono ancora talvolta misurati lo stronzio Sr-90 e il Plutonio risalenti ai test nucleari effettuati in atmosfera negli anni '50 e '60 del secolo scorso, seppur in tracce molto deboli. Il fine ultimo delle reti è il calcolo di dose all'individuo rappresentativo della popolazione, dovuto principalmente all'ingestione di alimenti contenenti radionuclidi e all'irraggiamento proveniente dal suolo e dai raggi cosmici.
Nel 2022 il numero di campioni analizzati è stato inferiore agli anni precedenti, in quanto l'attività delle reti è stata ridimensionata a causa di un incendio che ha messo fuori uso uno dei nostri laboratori: è stato pertanto necessario riprogrammare l'attività privilegiando i settori più urgenti. Si nota infatti nella Figura 3 che il numero di campioni (soprattutto alimentari) è inferiore alla media degli anni precedenti di circa il 50%. è stato comunque possibile valutare efficacemente la concentrazione di radioattività di origine artificiale presente nell'ambiente, sia pure su un campione più esiguo. I livelli di concentrazione dei radionuclidi si sono mantenuti in linea con gli anni precedenti e quindi la dose ricevuta dalla popolazione è rimasta sostanzialmente uguale agli anni scorsi.

Consulta gli approfondimenti sul sito di Arpa relativi alla rete di monitoraggio.

Figura 1: Campioni alimentari analizzati nel 2022 nell’ambito delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale.

Figura 2: Campioni ambientali analizzati nel 2022 nell’ambito delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale

Figura 3: Numero di campioni analizzati nell'ambito delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale nel corso degli ultimi anni.

Dagli anni immediatamente successivi all'incidente di Chernobyl del 1986 ad oggi la radioattività artificiale è molto diminuita. Nei grafici è stato riportato il Cs-137, che è l'elemento radioattivo di origine artificiale più significativo. La diminuzione è in parte dovuta al decadimento fisico (il Cs-137 si dimezza in 30 anni, quindi al giorno d'oggi circa la metà di quello depositatosi nel 1986 è ormai decaduto) e in parte alla penetrazione nel terreno del radionuclide stesso, un fenomeno che rende il Cs-137 progressivamente sempre meno disponibile al trasferimento nella biosfera (piante e animali) e che ne riduce altresì anche l'irraggiamento dal suolo. Ciò che si osserva ora, dopo una relativamente rapida diminuzione negli anni immediatamente successivi al 1986, è un'oscillazione intorno a valori più o meno costanti: la complessiva diminuzione del Cs-137, governata principalmente dal lento decadimento fisico non è più chiaramente percepibile su una scala temporale di pochi anni nei vari comparti ambientali dove, evidentemente, operano anche differenti meccanismi di redistribuzione.

Figura 4: Concentrazione del Cs-137 nel latte di cascina dal 1989 al 2022.

Figura 5: Concentrazione del Cs-137 nella deposizione al suolo (fallout) dal 1988 al 2022.

Arpa Piemonte, Dipartimento Tematico Rischi Fisici e Tecnologici, è il riferimento in Piemonte delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale. In base all'esito delle misure effettuate ogni anno viene stimata la dose efficace all'individuo rappresentativo della popolazione piemontese. La dose dovuta alla radioattività artificiale risulta sempre molto inferiore a quella dovuta alla radioattività naturale (sezione impatti).