FORESTE
- Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare, favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica
- i servizi di approvvigionamento, nel caso delle risorse forestali: legname, prodotti forestali spontanei non legnosi, acqua;
- i servizi di regolazione e mantenimento, quali la protezione fisica del territorio (da caduta di pietre, valanghe, fenomeni erosivi), la tutela del suolo, la purificazione dell’acqua e dell’aria, l’assorbimento dell’anidride carbonica, ecc.;
- i servizi culturali, legati al supporto di attività turistiche, ricreative, sportive, culturali, la conservazione dei valori paesaggistici, ecc. <
Figura 1
Fonte: Regione Piemonte
I boschi sono entità ambientali modellate da fattori naturali (clima, geomorfologia, suoli, ecologia delle specie, etc) e da fattori antropici (gestione selvicolturale, abbandono, imboschimento spontaneo o guidato, disboscamento, inquinamento ecc.). La millenaria azione dell’uomo ha profondamente modificato la composizione delle cenosi boschive naturali: basti ricordare che in assenza dell’uomo in Piemonte tutte le terre al disotto dei 2.500 m di quota media sarebbero boscate.
Anche i boschi oggi presenti sono assai diversi da quelli naturali, alcuni esempi: i lariceti in purezza che caratterizzano le Alpi derivano dalla sistematica eliminazione del pino cembro e degli abeti per favorire il pascolo; le faggete pure sono state plasmate dall’utilizzo per carbone a spese di abeti e altre latifoglie; i castagneti derivano da antico impianto di una specie sporadica per ottenere frutti e legno, soppiantando querceti e faggete; i robinieti derivano da una specie esotica introdotta per necessità di legna da ardere. Negli ultimi decenni a seguito dell’abbandono delle aree montane e collinari meno favorevoli all’agricoltura si osserva una ricolonizzazione spontanea del bosco (acero-frassineti, boscaglie, arbusteti, robinieti), con un raddoppio della superficie dal secondo dopoguerra, fenomeno senza precedenti negli ultimi secoli.
Si stima che la raccolta di legno sia meno di metà del prelievo sostenibile, attestandosi su circa ¼ di quanto cresce annualmente. A seguito della rarefazione degli interventi di taglio anche la composizione e la struttura dei boschi variano, sia arricchendosi di specie e rinaturalizzandosi (es. il gran ritorno del pino cembro nei lariceti, la spontanea conversione a fustaia dei cedui di faggio), sia collassando dove instabili (es. cedui di castagno abbandonati, rimboschimenti di conifere). L’aumento della superficie boscata ove non gestito non ha solo aspetti positivi, in quanto modifica il paesaggio rurale tradizionale e riduce gli habitat per alcune specie animali e vegetali.
I cambiamenti sono influenzati anche da fattori climatici, fitopatologici, e dall’introduzione di specie esotiche invasive vegetali o animali, spesso strettamente correlati tra loro: i già rari boschi di pianura e fluviali subiscono la colonizzazione di specie esotiche invasive (ailanto, quercia rossa, ciliegio tardivo e acero americani, reinutria del Giappone, buddleia ecc.), favorite anche dal deperimento delle querce per stress idrici; le sequenze di inverni miti innescano vari parassiti, come la processionaria del pino.
Al contrario i boschi cedui di facile accesso sono ancora sottoposti ad un utilizzo costante soprattutto per fornire legna da ardere, il cui consumo regionale da parte delle famiglie è stimato in almeno 2 milioni di tonnellate/anno. Per assicurare la conservazione e la funzionalità di questa risorsa ambientale per l’uomo e le sue attività, tutti questi fattori devono essere conosciuti, orientati e governati con decisioni politiche e strumenti tecnici.
Il quadro dello stato delle foreste viene dato dall’insieme delle informazioni che costituiscono e influenzano il sistema, come da schema sottoriportato.
QUADRO DELLE FORESTE |
||
CONOSCITIVO |
GESTIONALE |
I SERVIZI ECOSISTEMICI |
Il Patrimonio Forestale |
Quadro Normativo |
Approvigionamento |
Istanze di tagli boschivi |
Regolazione e mantenimento | |
Clima/Stato di salute dei boschi |
Gli interventi del PSR |
Servizi culturali |
Le professioni forestali |
La Formazione professionale |
|
Incendi boschivi |
Incendi: Piano Straordinario |
Quadro conoscitivo - Il patrimonio forestale
Carta e superficie forestale
La superficie boscata è in aumento del 4,6% (44.740 ha) rispetto al precedente rilievo (carta forestale SIFOR anno 2000).
L’incremento per i soli boschi, al netto delle aree trasformate in altre destinazioni d’uso, è stato di 57.854 ettari (6,6%).
Rispetto ai dati confrontabili della prima carta forestale regionale (anno 1980), la superficie dei soli boschi è aumentata di circa il 38% e risulta più che doppia rispetto ai dati storici risalenti all’Unità d’Italia.
Il progressivo aumento della superficie forestale è avvenuto principalmente a discapito di aree agricole e pascolive abbandonate per la prima volta dopo secoli a partire dal secondo dopoguerra.
Tabella 1
Superficie forestale regionale
Superficie |
Carta forestale aggiornamento 2016 |
SIFOR 2000 |
INFC 2005 |
|||
ettari |
% |
ettari |
% |
ettari |
||
|
Boschi (LR 4/09) |
932.514 |
36,7 |
874.660 |
34 |
842.046 |
Altre superfici forestali (FRA2000) |
9.374 |
0,4 |
n.d. |
|
69.522 |
|
Arboricoltura da legno |
35.065 |
1,4 |
48.206 |
2 |
28.548 |
|
Totale |
976.953 |
38,5 |
922.866 |
36 |
940.116 |
Figura 2
Fonte Regione Piemonte
Figura 3
Fonte Regione Piemonte
Tra le 21 categorie forestali individuate sul territorio regionale quelle maggiormente rappresentative sono quella dei Castagneti (22%; 206.977 ha), le Faggete (15%; 141.599 ha), i Robinieti (12% 117.483 ha), quella dei Larici-cembrete (10% 92.533 ha) e le Boscaglie pioniere e d’invasione (8% 74.995 ha). Queste 5 categorie occupano circa i 2/3 della superficie boscata regionale.
Per quel che riguarda la distribuzione altimetrica, la maggior parte dei boschi si trova in montagna (72% del totale dei boschi, con un indice di boscosità del 57%) seguono la collina (19%, con un indice di boscosità del 40%) e la pianura (9%, con un indice di boscosità del 10%).
La distribuzione delle superfici boscate a livello di province/aree metropolitane è riportata nella tabella sottostante.
Tabella 2
Distribuzione delle Superfici boscate per Provincia/area metropolitana
Province/area metropolitana |
Boschi (ha) |
Altre categorie forestali (ha) |
Arboricoltura da legno (ha) |
Totale (ha) |
AL |
114.711 |
1.397 |
7.499 |
123.607 |
AT |
44.713 |
|
5.693 |
50.406 |
BI |
46.011 |
839 |
548 |
47.398 |
CN |
258.369 |
2.573 |
7.439 |
268.381 |
NO |
35.528 |
|
2.405 |
37.933 |
TO |
242.278 |
3.123 |
9.473 |
254.874 |
VB |
129.782 |
790 |
163 |
130.735 |
VC |
61.122 |
652 |
1.845 |
63.619 |
L’argomento è stato sviluppato in diverse precedenti edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2008 - Foreste di protezione pagina 9
Anno 2009 - Il ritorno degli alberi in pianura. Un bilancio di 10 anni di rimboschimento dei terreni agricoli pagina 14; Nuove piante infestanti invasive, pagina 263 – Pianificazione e gestione delle specie aloctone invasive negli ambienti forestali, pagina 265.
Anno 2011 - Box: Anno internazionale delle foreste pagina 10 I Boschi di protezione pagina 12, I boschi planiziali pagina 13
Anno 2013 - Box: Aree agricole invase dal bosco di neoformazione. Esempi gestionali pagina 28
Alberi monumentali
Figura 4
Fonte Regione Piemonte
A partire dal 2016 la Regione ha effettuato ulteriori indagini, sempre tramite l'IPLA e con la collaborazione degli Enti di gestione delle Aree protette, mentre il Corpo Forestale dello Stato si occupava prevalentemente degli alberi già individuati nel corso del censimento nazionale del 1982. Grazie alle ulteriori segnalazioni, alle verifiche tecniche e alle istruttorie effettuate dal Gruppo di lavoro, l’Elenco regionale è stato progressivamente integrato, fino all’attuale numero di 319 alberi o gruppi di alberi monumentali (D.D. 579 del 21 ottobre 2022 e n. 223 del 28 marzo 2023).
La medesima D.D. di ottobre 2022 ha dovuto prendere atto di 8 perdite per morte naturale e/o eventi meteorologici estremi connessi alla crisi climatica in atto: tra queste lo storico cedro dell’Atlante di Stresa e la sequoia gigante di Torre Pellice (entrambi sugli 8 metri di circonferenza).
La distribuzione dei 319 esemplari risulta in 190 Comuni, situati prevalentemente nei territori torinese (72), cuneese (35), alessandrino (24) e del VCO (22).
A testimoniare la diversità ambientale della nostra regione, dalla montagna (alcuni soggetti ad oltre 2000 m di quota) alle fasce fluviali planiziali e ai laghi, dagli ecosistemi naturali ai parchi storici e alle alberate cittadine, gli alberi censiti appartengono a ben 88 specie: 45 autoctone del Piemonte, 37 esotiche, 6 non autoctone del Piemonte ma parte della flora italiana (Cipresso, Corbezzolo, Pino domestico, Pino nero, Sughera e Tamerice). Tra le specie esotiche, presenti soprattutto nelle aree urbane, la più rappresentata è il Platano, con 24 elementi, poi l’Ippocastano e il Cedro dell’Atlante con 12; tra le autoctone prevalgono il Larice con 16 soggetti, il Castagno e la Farnia con 15 e il Faggio con 14, poi il Frassino con 10, la Roverella e il Salice bianco con 9, il Pino cembro con 7.
Nella primavera 2022 il Settore Foreste ha pubblicato la guida (redatta a cura dell’IPLA) “Gli alberi monumentali. Conoscenza e cura”, rivolta principalmente a proprietari, gestori, amministratori e tecnici degli Enti locali.
Infine, grazie al trasferimento dal MiPAAF di fondi finalizzati alla tutela e valorizzazione degli alberi monumentali:
- nel corso del 2022 si è provveduto alla realizzazione dei cartelli descrittivi relativi ai circa 250 alberi censiti negli anni precedenti, in corso di installazione dall’estate da parte delle squadre di operai forestali;
- con D.G.R. n. 4-6350 del 28.12.2022 sono stati stabiliti gli indirizzi e i criteri per l’erogazione di contributi relativi alle spese sostenute per il monitoraggio (valutazioni fitosanitarie e di stabilità) e la cura (potature, consolidamenti, deimpermeabilizzazione delle aree di protezione, ecc.) degli alberi, attualmente censiti ed inseriti nell’elenco regionale. Con successiva D.D. del Settore Foreste n. 884 del 29.12.2022 è stato approvato il bando con le relative disposizioni per la presentazione delle domande.
Info sul sito web regionale.
QUADRO CONOSCITIVO - ECOLOGIA, BIODIVERSITÀ E GENETICA
Figura 5
Fonte: Regione Piemonte
Figura 6
Fonte: Regione Piemonte
In attuazione del regolamento, con D.D. del Settore Foreste n. 319 del 30 giugno 2022 sono state approvate le procedure per il rilascio della licenza per l’attività vivaistica forestale ed è stato istituito ed approvato il Registro regionale dei produttori di materiali forestali.
La biodiversità forestale considera non solo la varietà di specie arboree in bosco, ma l’insieme delle specie animali e vegetali presenti e le condizioni ecologiche che ne determinano la presenza.
Nei diversi habitat forestali presenti in Piemonte, il livello di biodiversità è molto variabile, sia in relazione alle caratteristiche naturali, sia al tipo di utilizzo storico da parte dell’uomo che ha prodotto cambiamenti alla composizione specifica, alla struttura o all’estensione dei boschi.
Attualmente occorre rivolgere particolare attenzione all'introduzione di specie esotiche invasive in quanto fattore di diminuzione della biodiversità.
Infatti, negli ambienti forestali la diffusione delle invasive può essere causa di forte degrado, poiché ne modifica la composizione specifica e ne altera la struttura, con conseguenze sulla produzione, protezione dei versanti, conservazione della biodiversità ed anche del paesaggio.
Per maggiori approfondimenti consulta le seguenti guide selvicolturali:
Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
- Anno 2010 - Risorse genetiche forestali in Piemonte, Alpeggi
- Anno 2011 - Ruolo dei vivai forestali della regione Piemonte nella tutela della biodiversità pagina 12
Consulta l'argomento Specie invasive in Territorio Fattori.
Per ulteriori approfondimenti inerenti lo studio delle provenienze delle specie vegetali forestali consulta la serie di Monografie pubblicate sulla rivista forestale Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi dal Dicembre 2011 ad oggi.
QUADRO CONOSCITIVO - IL CLIMA E LO STATO DI SALUTE DEI BOSCHI
I boschi e le foreste sono fortemente influenzati dal clima. Eccessi di temperature, siccità oppure all’opposto precipitazioni elevate possono indebolire i boschi e renderli più sensibili agli attacchi dei patogeni. A esempio gli insetti rispondono in modo immediato a cambiamenti climatici anche momentanei come il susseguirsi di annate calde e siccitose che hanno contribuito, qualche anno fa, al diffondersi di specie di lepidotteri più termofili che hanno dato luogo a defogliazioni di elevata intensità.
Altri insetti, come molte specie di coleotteri che in genere si comportano come parassiti secondari, in particolare gli scolitidi, attaccando alberi in condizioni di stress possono sviluppare popolazioni molto elevate, causandone la morte. Un rischio molto grave per boschi e foreste è rappresentato dalla “globalizzazione” dei parassiti delle piante. L’incremento degli scambi commerciali (in particolare di prodotti vegetali come derrate agricole, legnami, piante ornamentali e materiale vivaistico) sempre più intensi e veloci sta favorendo una crescita esponenziale della diffusione di organismi nocivi (insetti, acari, nematodi, funghi, batteri, fitoplasmi, virus ) tra i diversi continenti. Per limitarci solo agli insetti, sono alle porte dell’Europa alcune specie esotiche, originarie dell’Estremo Oriente o del Nord America, nocive a essenze forestali molto diffuse (es. frassino, betulla), che stanno già causando danni ingentissimi in altre parti del mondo. L’effetto combinato del global warming (aumento delle temperature, lunghi periodi di siccità, etc.) e della “globalizzazione” dei parassiti può incidere molto negativamente sullo stato dei boschi.
QUADRO CONOSCITIVO - GLI INCENDI BOSCHIVI
I dati complessivi degli incendi boschivi verificatisi nel corso dell’anno vengono invece raccolti e messi a disposizione del pubblico nella Banca Dati Incendi Boschivi
Per maggiori approfondimenti vai alla pagina Territorio - Risposte - Foreste per i dettagli sul Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi 2021-2025, approvato il 19 marzo 2021.
QUADRO CONOSCITIVO - LE PROFESSIONI FORESTALI
Operatore forestale
L'Operatore forestale è una figura professionale in grado di agire con competenza e capacità nell'ambito dei lavori forestali, dell'ingegneria naturalistica o del treeclimbing. L'attenzione crescente alla sicurezza sul lavoro e l'interesse sempre maggiore dimostrato da chi opera normalmente nel settore, hanno reso evidente l'esigenza di specifici corsi di formazione la cui frequenza permette di ottenere la qualifica professionale di:
Si tratta di regole semplici e condivise, utili a regolamentare ed uniformare la formazione forestale, riconoscendo e valorizzando figure professionali che operano in un settore in crescita.
Istruttore forestale
L'Istruttore forestale deve saper svolgere con correttezza il proprio lavoro e trasmettere con efficacia la propria conoscenza; l'Istruttore formato con i corsi standardizzati dalla Regione deve essere sempre aggiornato e all'avanguardia.
Esistono cinque qualifiche professionali di base:
- Istruttore in abbattimento ed allestimento
- Istruttore in esbosco terrestre
- Istruttore in esbosco aereo con teleferiche
- Istruttore in ingegneria naturalistica
- Istruttore in treeclimbing
ed una qualifica specialistica: Istruttore capocorso.
QUADRO GESTIONALE – NORMATIVA
Le difficoltà nella conciliazione di obiettivi spesso conflittuali sono molte ma l'armonizzazione raggiunta su temi quali biodiversità o paesaggio e la regolamentazione dei tagli boschivi sono ormai assodate.
Il 5 maggio del 2018 è entrato in vigore il Decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34, dal titolo Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (TUFF), recante disposizioni concernenti la revisione e l'armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali.
I decreti attuativi approvati sono
- D.M. 29 aprile 2020 "Albi regionali delle imprese forestali",
- D.M. 29 aprile 2020 "Definizione dei criteri minimi nazionali per la formazione professionale degli operatori forestali",
- D.M. 7 ottobre 2020 "Adozione delle linee guida relative alla definizione dei criteri minimi nazionali per l'esonero dagli interventi compensativi conseguenti alla trasformazione del bosco";
- DM 30 dicembre 2020 “Istituzione del registro nazionale dei materiali di base”;
- D.M 12 agosto 2021 "Disposizioni per la definizione dei criteri minimi nazionali e per il riconoscimento dello stato di abbandono delle attivita' agropastorali, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34, preesistenti per le superfici di cui all'articolo 5, comma 2, lettera a) del medesimo decreto";
- D.M. 28 ottobre 2021 "Disposizioni per la definizione dei criteri minimi nazionali inerenti agli scopi, le tipologie e le caratteristiche tecnico-costruttive della viabilita' forestale e silvo-pastorale, delle opere connesse alla gestione dei boschi e alla sistemazione idraulico-forestale";
- D.M. 28 ottobre 2021 "Disposizioni per la definizione dei criteri minimi nazionali per l'elaborazione dei piani forestali di indirizzo territoriale e dei piani di gestione forestale".
- DECRETO 23 dicembre 2021 “Approvazione della strategia forestale nazionale”.
I primi tre Decreti Ministeriali sono stati recepiti dalla Regione Piemonte:
- con il nuovo Regolamento regionale che disciplina l'Albo delle imprese forestali (n. 8 del 29/12/2020, operativo dal 1/7/2021),
- con la D.D. 111 dell'8 marzo 2021 di aggiornamento della formazione forestale,
- con la modifica della disciplina regionale in tema di trasformazioni del bosco:
- i casi di esenzione dalla compensazione sono stati aggiornati con la Legge regionale 19 ottobre 2021, n. 25 (Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021), in coerenza con il quanto previsto dal D.M 9219119 del 7 ottobre 2020.
- le disposizioni per le trasformazioni del bosco sono state aggiornate a decorrere dal 1 maggio 2021 con deliberazione n. 4-3018 del 26 marzo 2021; la relativa modulistica è stata aggiornata con con D.D. 09 novembre 2021, n. 740
Nel corso del 2022 sono proseguiti stati avviati i lavori per il recepimento dei rimanenti decreti con l’elaborazione di proposte di modifiche alla legge forestale ed ai regolamenti attuativi.
QUADRO GESTIONALE - ISTANZE DI TAGLI BOSCHIVI
Gli interessati (Cittadini, Imprese Forestali, Enti pubblici, Tecnici Forestali) possono presentare le istanze di taglio direttamente attraverso l’utilizzo dell’applicativo web dedicato oppure con l’ausilio di uno degli oltre 60 Sportelli Forestali e Punti Informativi Forestali attivi sul territorio regionale.
Figura 7
Fonte: Regione Piemonte
Nel periodo compreso tra settembre 2011 e agosto 2022, pari a 11 stagioni silvane, sono stati tagliati oltre 37.500 ha (con una media di oltre 3.409 ettari/anno).
Nel periodo considerato sono state presentate oltre 44.350 istanze di taglio, circa 4.000 all’anno. Le comunicazioni semplici rappresentano oltre il 97% del totale delle istanze e interessano circa il 77% della superficie.
Tabella 3
Riepilogo tagli boschivi 2011-2022
Stagione silvana |
Istanze presentate |
Superficie totale |
Superficie media |
Volume totale |
Volume medio |
n° |
ha |
ha/istanza |
m3 |
m3/istanza |
|
2011-12 |
3.216 |
3.002 |
0,93 |
187.721 |
89,47 |
2012-13 |
3.707 |
3.276 |
0,88 |
219.648 |
59,25 |
2013-14 |
4.029 |
3.256 |
0,81 |
266.930 |
66,25 |
2014-15 |
3.989 |
3.530 |
0,89 |
273.613 |
68,59 |
2015-16 |
3.792 |
3.132 |
0,83 |
255.891 |
67,48 |
2016-17 |
3.879 |
3.154 |
0,81 |
252.233 |
65,03 |
2017-18 |
4.279 |
3.811 |
0,89 |
294.170 |
68,75 |
2018-19 |
4.421 |
3.557 |
0,80 |
284.575 |
64,36 |
2019-20 |
4.064 |
3.239 |
0,80 |
269.026 |
66,20 |
2020-21 |
4.249 |
3.378 |
0,80 |
269.103 |
64,98 |
2021-22 |
4.765 |
4.258 |
0,89 |
339.705 |
79,78 |
Fonte: Regione Piemonte
In base alle valutazioni effettuate nel Piano Forestale Regionale, considerando la sola superficie forestale accessibile in quanto servita da viabilità, si stima che il volume annuo legnoso potenzialmente utilizzabile, con uno scenario quindicennale, ammonti a circa 1,4 milioni m3/anno, equivalente al prelievo di 5,8 m3/ha/anno; si tratta di una entità pari all’incremento legnoso medio, che quindi non intaccherebbe il capitale boschivo in piedi. I volumi di taglio che derivano dalle comunicazioni ai sensi del Regolamento Forestale regionale si attestano su un prelievo annuo di circa 0,5 m3/ha/anno, quindi molto inferiore a quello massimo ipotizzabile con una gestione forestale sostenibile.
I dati dell'ultima stagione silvana (2021-2022) evidenziano che oltre la metà delle superfici utilizzate ricade nei territori della Provincia di Cuneo e della Città Metropolitana di Torino (tabella 4).
Tabella 4
Superfici utilizzate per Provincia/Città Metropolitana
Province/area metropolitana
|
Superficie |
|
ha |
% |
|
Alessandria |
348 |
8% |
Asti |
256 |
6% |
Biella |
278 |
7% |
Cuneo |
1.137 |
27% |
Novara |
348 |
8% |
CMTorino |
1.295 |
30% |
Verbano-Cusio-Ossola |
299 |
7% |
Vercelli |
297 |
7% |
Totale |
4.258 |
100% |
Le specie più utilizzate continuano ad essere il castagno, il faggio, la robinia e il larice: queste quattro specie caratterizzano oltre i due terzi della superficie tagliata in Piemonte.
Tabella 5
Superfici boscate percorse al taglio per forma di governo - stagione silvana 2019-2022
Forma di governo |
Superficie totale |
|
ha |
% |
|
Castagneti |
602 |
14% |
Ceduo |
696 |
16% |
Fustaia |
1.526 |
36% |
Governo misto |
983 |
23% |
Robinieti |
452 |
11% |
Totale |
4.258 |
100% |
Fonte: Regione Piemonte
Tabella 6
Superfici boscate percorse al taglio per tipo di intervento, prelievi totali e medi - stagione silvana 2019-2022
Intervento selvicolturale |
Superficie totale |
Volume totale |
Volume medio |
|
ha |
m3 |
m3/ha |
|
|
Ceduazioni |
1.382 |
170.333 |
123 |
|
Tagli intercalari - diradamenti, conversioni |
1.852 |
112.255 |
61 |
|
Gestione del governo misto |
383 |
18.748 |
49 |
|
Tagli di maturità della fustaia |
641 |
38.369 |
60 |
|
Totale |
4.258 |
339.705 |
80 |
Il 25% della superficie tagliata ricade in Aree naturali protette, dato in linea con il fatto che in tali aree è sempre obbligatorio inviare la segnalazione di taglio.
Per maggiori approfondimenti si rimanda al sito ufficiale della Regione Piemonte - Foreste e alla sezione del Cruscotto di conoscenze del patrimonio naturale piemontese dedicata ai tagli boschivi.
QUADRO GESTIONALE - GLI INTERVENTI DEL PSR IN CAMPO FORESTALE
Il Programma di Sviluppo Rurale vigente (PSR) è relativo al periodo 2014-2022 ed è stato sviluppato in coerenza e contemporaneità all’ideazione del Piano Forestale Regionale e ne rappresenta attuazione su alcuni temi fondamentali come lo sviluppo economico (formazione e investimenti) e l’ambiente, costituendo di fatto la principale fonte finanziaria per l’attuazione delle politiche forestali regionali.
Prevede un ammontare complessivo di circa 78,8 milioni di euro di risorse pubbliche, così ripartite sulle principali aree di intervento:
- “risorse umane”: 8,816 milioni di euro (Misura 1);
- “sviluppo economico locale”: 44milioni di euro (Misure: 4, 8.1, 8.6, 16), comprensivi di circa 8 milioni di euro di “trascinamenti”
- “ambiente”: 25,949 milioni di euro (Misure 8.3, 8.4, 8.5, 12).
Per conoscere il dettaglio delle misure in ambito forestale vai alla sezione Territorio Risposte Foreste.
QUADRO GESTIONALE – IL PIANO STRAORDINARIO INCENDI
Il Piano straordinario permette il ricorso a risorse finanziarie pubbliche per l’esecuzione degli interventi e assume le caratteristiche di un insieme di Piani Forestali Aziendali adattati alla particolare situazione per la quale sono stati redatti, ovvero per il ripristino post-incendio.
Per maggiori informazioni consultare la seguente pagina istituzionale
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/tutela-bosco-territorio/piano-straordinario-interventi-per-gli-incendi-boschivi-2017
I SERVIZI ECOSISTEMICI
La classificazione di riferimento per le statistiche e le politiche di settore oltrechè in quelli di mappatura dei SE è rappresentata nelle seguenti tre macro categorie:
- i servizi di approvvigionamento, nel caso delle risorse forestali: legname, prodotti forestali spontanei non legnosi;
- i servizi di regolazione e mantenimento, quali il controllo dell’erosione del suolo, la purificazione dell’acqua, l’assorbimento dell’anidride carbonica, ecc.;
- i servizi culturali, legati al supporto di attività turistiche, ricreative, sportive, culturali, la conservazione dei valori paesaggistici,ecc..
Inoltre su tale argomento si è trattato nella passate edizioni del RSA
Anno 2008 - Foreste di protezione pagina 9
Anno 2011 - I boschi di protezione, pagina 12; boschi planiziali pagina 13
RSA 2015 - Foreste
Figura 8
QUADRO SERVIZI ECOSISTEMICI - SERVIZI DI APPROVIGIONAMENTO
Le foreste: legno ed energia rinnovabile
Le foreste rivestono un ruolo strategico e trasversale per le politiche ambientali ed economiche e forniscono una serie di servizi ecosistemici.
In Piemonte il legno ha rappresentato per secoli la principale fonte di approvvigionamento energetico, industriale e infrastrutturale e, dopo un periodo di minor utilizzo, negli ultimi anni l’impiego della biomassa legnosa come combustibile è in aumento, sia a causa dei rincari dei combustibili fossili, sia per effetto delle politiche regionali.
Le utilizzazioni selvicolturali sono, ai sensi della legge forestale regionale (L.r. 4/2009 e s.m.i.) e del regolamento forestale (DPGR 8R/11 e s.m.i.), soggette a obbligo di comunicazione semplice o di richiesta di autorizzazione regionale, in funzione dell’estensione dell’intervento, della proprietà del bosco e degli operatori coinvolti.
Non sono, invece, soggetti all’obbligo di comunicazione gli interventi con prelievi inferiori a 150 quintali per autoconsumo, se realizzati al di fuori di aree protette e siti della rete Natura 2000.
Nell’ambito della redazione delle statistiche forestali annualmente pubblicate sul sito della Regione Piemonte fino al 2018 si è considerato di non prendere in esame i quantitativi di prelievo dichiarati nelle singole istanze in quanto, a causa dell’impossibilità di verifiche puntuali sistematiche, il dato non è considerato attendibile. Per stimare con maggiore precisione e uniformità i quantitativi tagliati si è adottato un algoritmo che mette in relazione la provvigione media inventariale regionale della categoria forestale interessata e il tasso di prelievo massimo ammesso dal Regolamento Forestale per ogni tipo di intervento selvicolturale.
Su questa base, il volume raccolto nella stagione silvana 2021-22 è stato di circa 339.700 m3.
Come si può vedere dalla tabella seguente, gli assortimenti più frequenti rimangono quelli a scopi energetici: infatti, con il 43 e il 33% dei quantitativi della raccolta, gli scarti disponibili per la triturazione e la legna da ardere in tronchetti rappresentano circa i ¾ dell’intera disponibilità.
Oltre 51.000 m3 di legname sono, invece, disponibili per usi con più alto valore aggiunto.
Tabella 7
Destinazioni del legname nella stagione silvana 2021-22
Unità di misura |
Scarti disponibili per la triturazione |
Legna da ardere in tronchetti |
Assortimenti per paleria |
Legname da lavoro |
m3 |
144.581 |
112.666 |
30.732 |
51.724 |
% |
43 |
33 |
9 |
15 |
Recenti analisi che prendono in considerazione questi fattori riportano quantitativi annuali tagliati prossimi ai 600.000 m3.
I tartufi e l’ecosistema
Per taluni contesti i tartufi, in particolare il bianco, possono essere considerati degli indicatori ambientali; si tratta infatti di specie spesso legate ad ambienti ecotonali, margine di boschi, siepi e filari, che notoriamente sono tra i più ricchi di biodiversità, nonché elementi strutturali del paesaggio. Il tartufo può essere quindi una sentinella dei cambiamenti dell’ambiente che, anche in quest’ottica, merita di essere tutelato e valorizzato.
La Regione Piemonte, con il supporto tecnico di IPLA, ha realizzato numerosi strumenti conoscitivi, tra i quali:
- le Carte di Attitudine alle produzioni tartufigene, definite sulla base della valutazione congiunta delle esigenze eco-pedologiche per lo sviluppo della singola specie di tartufo, delle caratteristiche chimico-fisiche ed intrinseche dei suoli prevalenti per ciascuna Unità di Terre (identificati a livello di Sottogruppo della Soil Taxonomy) e in funzione delle caratteristiche morfologiche e stazionali medie, riferite alle medesime Unità. La propensione delle terre alla produzione è definita per le tre diverse specie di tartufo: Tartufo bianco (Tuber magnatum Pico), Tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum Vittad.) e Tartufo nero estivo o scorzone (Tuber aestivum Vittad.). L'attitudine è attribuita per ciascuna specie secondo tre classi (Alta, Media, Bassa). La cartografia può costituire uno strumento conoscitivo utile per identificare le zone in cui la tartuficoltura è effettivamente sostenibile, indirizzare le azioni di salvaguardia e recupero del patrimonio tartufigeno regionale, tutelare le aree maggiormente vocate rispetto al consumo di suolo con riferimento alla pianificazione urbanistica. I dati geografici vettoriali relativi alle Carte di Attitudine alle produzioni tartufigene sono scaricabili dal Geoportale Piemonte;
- la guida selvicolturale: “Tartufaie naturali e controllate. Gestire un patrimonio” rivolta principalmente ai proprietari e gestori di tartufaie per la pianificazione e la realizzazione di interventi a favore della produzione dei tartufi in ambiente naturale con gli obiettivi di ottimizzare la produzione di tartufi, salvaguardando le altre funzioni dei popolamenti forestali insieme alla biodiversità. La guida è disponibile sul sito web della Regione Piemonte;
- il Monitoraggio pedoclimatico e produttivo di 4 tartufaie piemontesi di Tuber magnatum Picco, che ha riguardato quattro tartufaie naturali scelte e giudicate come rappresentative della realtà produttiva regionale del tartufo bianco; i dati, raccolti per circa un decennio sono stati successivamente validati dall’analisi statistica. Lo scopo prioritario del monitoraggio è stato quello di inquadrare dal punto di vista ecologico i quattro siti con approfondimenti sugli aspetti floristico, vegetazionale e micologico e, soprattutto, di raccogliere una serie molto ampia di dati relativi al clima e al suolo, da elaborare insieme ai dati produttivi (numero dei carpofori, luogo di ritrovamento, quantità in peso e qualità delle produzioni) forniti con cadenza giornaliera.
Per ulteriori informazioni consultare il sito istituzionale del settore Foreste.
QUADRO SERVIZI ECOSISTEMICI - SERVIZI DI REGOLAZIONE E MANTENIMENTO
Protezione del territorio
I SERVIZI ECOSISTEMICI - Le foreste e lo stoccaggio di CO2 - Crediti di Carbonio e mercato volontario
Per convenzione una tonnellata di CO2 sequestrata corrisponde ad un credito di carbonio che può essere scambiato sul mercato internazionale come compensazione alle emissioni derivanti da attività produttive o da cui derivano emissioni di gas effetto serra. Questi crediti di carbonio sono quindi un prodotto del bosco commerciabile quanto i prodotti legnosi.
A livello normativo, l'art. 70 della L 221/15 ha delegato il governo ad adottare specifici decreti legislativi in materia di servizi ecosistemici e ambientali, tra i quali viene citata la fissazione del carbonio nelle foreste.
D’intesa con la Regione Piemonte, IPLA ha attivato un tavolo tecnico di lavoro, con esperti di varie provenienze (UNITO, IPLA, Regione, professionisti, imprese, consorzi, ecc), che ha supportato la Regione:
- nell'adozione di una deliberazione (DGR 24-4638 del 06/02/17) propedeutica allo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio in ambito forestale e in ambito urbano (verde urbano);
- nella definizione di linee guida per la gestione dei crediti di carbonio.
Per approfondimenti consulta la pagina Aria Risposte Foreste.
Questo argomento è stato sviluppato nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2012 - Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio pagina 41, Box: Casi studio per valutare gli effetti di bilancio della CO2 conseguente a differenti trattamenti selvicolturali applicati a diverse tipologie forestali pagina 53.
Servizi Ecosistemici – Identificazione, valutazione e certificazione
La Regione Piemonte ha iniziato a occuparsi dei SE, partendo da quelli di regolazione; nella fattispecie IPLA ha collaborato alla definizione delle linee guida per i crediti di carbonio da gestione forestale e la valutazione della protezione diretta dei boschi, come per altro previsto dal TUF (art. 2 comma 1 lettera d).
Successivamente l’attività si è concentrata sulla biodiversità (SE di supporto) e l’impollinazione (SE regolazione e approvvigionamento).
Tutte queste attività sono state realizzate in forma integrata fra gli ambiti prettamente forestali e quelli urbani o forestazione urbana con il progetto triennale URBAN FORESTRY del Settore Sviluppo Sostenibile, biodiversità e aree naturali dell’Assessorato Ambiente.
Per quanto riguarda il SE Biodiversità l’attività dell’IPLA si è concentrata sull’individuazione e caratterizzazione “pregi-difetti” dei diversi metodi proposti a livello internazionale quali indici per la valutazione e monitoraggio della “biodiversità” da inserire in uno dei due standard di certificazione forestale applicabili in Italia, FSC® e PEFC®.
Il quadro che emerge da questa indagine è la presenza di due tipologie di indici:
- diretti, che prevedono rilievi puntuali, statisticamente significativi, del numero e distribuzione di specie target o d’interesse. I più utilizzati sono gli indici diversità di Shannon-Wiener (Fisher et al. 1943), di Shannon Shannon e Weaver, 1949), di Simpson (Simpsom, 1949), ecc…;
- indiretti, che consistono nell’utilizzare parametri normalmente utilizzati nella caratterizzazione delle foreste e ritenuti rappresentativi delle principali componenti della biodiversità; fra i principali metodi indiretti, previsti per le certificazioni FSC e PEFC, vi sono: l’indice di biodiversità potenziale - IBP, quello di valutazione dell’integrità dei boschi (Forest Integrity Assessment - FIA), di qualità degli habitat HQ – InVEST (Integrated Valuation of Ecosystem Services and Tradeoffs), BioΔ4, ecc…
Il metodo FIA prevede la compilazione di una lista di controllo standard ove vengono valutati in termini di presenza/assenza alcuni parametri dendrometrici e compositivi del bosco. A partire dalla lista standard è stato realizzato un adattamento alla realtà forestale piemontese, testando la metodologia al Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino.
Figura 9
Valutazione indice FIA per il Bosco delle Sorti della Partecipanza
Il metodo InVEST è stato testato nell’area pilota del Parco “La Mandria” (vedi figure seguenti).