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ONDATE DI CALORE E ANDAMENTO DELLA MORTALITÀ ESTIVA ANNO 2022
Tabella 1
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(1) Popolazione residente al 31/12/2018. Fonte: BDDE Regione Piemonte
(2) Popolazione residente al 31/12/2021. Fonte: BDDE Regione Piemonte
Dal confronto tra i dati del 2022 con quelli dell’anno precedente, si nota un aumento sistematico del numero di deceduti nel periodo estivo, sia in totale che per singolo comune (l’incremento va da 10 unità ad Alessandria a 543 unità a Torino).
Nel valutare i dati del numero di deceduti si deve tenere in considerazione, oltre al determinante ambientale, anche del fatto che la popolazione dei residenti negli otto comuni è andata progressivamente diminuendo mentre è aumentato il numero dei residenti di età superiore ai 65 anni.
Figura 1
Torino
A Torino, dal 15 maggio al 30 settembre 2022 sono stati registrati complessivamente 3662 decessi. Di questi decessi il 91%, pari a 3334, sono decessi avvenuti tra residenti a Torino di età superiore ai 65 anni mentre circa l’80%, ovvero 2912, sono decessi avvenuti tra i residenti a Torino over75. L’eccesso complessivo di mortalità tra i residenti di età superiore ai 65 anni è pari a 644 decessi, in altri termini si sono osservati in media tra i 4 ed i 5 decessi in più ogni giorno rispetto all’atteso (24 decessi medi osservati per die vs un valore di riferimento di 19.35, p-value<0.001).
L’analisi dei dati sanitari occorsi nella città di Torino permette la valutazione rispetto a eventuali incrementi giornalieri dei decessi in relazione alle variazioni di temperatura. In particolare, nel periodo oggetto di analisi ci sono state 7 ondate di calore che hanno interessato il 70% dei giorni in osservazione, ovvero 97 giorni su 139. Confrontando il numero di decessi medi osservati tra i residenti di età superiore ai 65 anni nei giorni in ondata rispetto ai giorni non in ondata, si osserva un eccesso medio di circa 2 decessi al giorno associato ai giorni in ondata rispetto ai giorni in assenza in ondata.
Come già evidenziato in letteratura, determinanti biologici come SARS-COV2 rappresentano una con-causa che possono aver determinato un anticipo di mortalità rispetto alla mortalità estiva, soprattutto nelle fasce più fragili di popolazione. Di conseguenza, per una maggiore anche se non esaustiva interpretazione della distribuzione dei decessi si riporta nel grafico della distribuzione dei deceduti osservati e attesi nella classe di età superiore ai 65 anni per mese dal gennaio 2020 a settembre 2022.
Figura 2
La curva dei decessi segue l’andamento delle quattro ondate di massima diffusione di SARS-COV19, fino all’inverno 2021-2022. Nel 2022 si evidenzia, inoltre, un elevato eccesso di mortalità nel periodo estivo associabile alle ondate di calore.
Le informazioni sulla causa di morte, in particolare sui decessi per SARS-COV19, permetterebbero di quantificare meglio l’effetto sanitario del determinante ambientale oltre che l’effetto dell'anticipo della mortalità invernale dovua a influenza, rispetto alla popolazione suscettibile per ondate di calore.
Nella città di Torino tra i residenti di età superiore ai 65 anni il numero di decessi giornaliero osservato va da un minimo di 10 ad un massimo di 59 (per tutte le fasce d’età il numero minimo di decessi minimo è 12 ed il numero massimo 65). Il 26 luglio 2022 è stato osservato il numero di decessi massimo, quel giorno era il 25imo consecutivo con HSI superiore o uguale a 7 della quarta ondata.
Nella quarta ondata tra i residenti di età superiore ai 65 anni sono stati osservati 818 decessi (media di decessi osservati per die pari a 30.3) rispetto ad un atteso di 511 (media di decessi attesi per die pari a 18.9). Questi dati dell’effetto sanitario delle ondate di calore nel mese di luglio si confermano sia nel contesto italiano che europeo e pongono ancor più in evidenza la necessità di strategie di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici da adottare nell’unica grande città della nostra regione.
Classi d’età
Analizzando la distribuzione dei decessi per classi d’età dei deceduti si rileva che l’impatto sanitario dell’ondata di calore di luglio è evidenziabile soprattutto nella sotto-popolazione di età superiore agli 85 anni e, anche se con intensità minore, nella sotto-popolazione 75-84 anni. Al contrario, l’effetto della stessa ondata di calore non sembra aver effetto nella sotto-popolazione 65-74 anni
Figura 3
Alessandria
Ad Alessandria sono stati registrati 377 decessi di cui 332 di ultrasessantacinquenni e 287 di ultrasettantacinquenni. Tra i residenti di età superiore ai 65 anni sul totale delle sei ondate di calore del 2022 si sono verificati 240 decessi con un impatto più forte nella quarta ondata (5-28 luglio) dove si sono osservati un totale di 82 decessi.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, emerge che nelle classi under65 e 65-74 anni, tra le donne si ha circa l’8% di morti mentre tra gli uomini quasi il doppio. L’impatto della mortalità per cause accidentali è molto basso e stratificando per sesso risulta avere impatto solo tra gli uomini. Per quanto riguarda il luogo del decesso, il 29% delle morti è avvenuto presso il proprio domicilio mentre il 34% è avvenuto in ospedale. Luglio è il mese con il maggior numero di decessi.
Asti
Ad Asti sono stati osservati 290 decessi di cui 267 tra gli ultrasessantacinquenni e 235 tra gli over settantacinquenni. La distribuzione giornaliera dei decessi osservati è molto variabile, va da 0 a 10 decessi giornalieri se si considerano tutte le fasce d’età, va da 0 ad 8 se si considerano i decessi solo tra i residenti di età superiore ai 65 anni.
Si osserva una lieve differenza tra le distribuzioni di classi d’età per i due generi. In particolare, emerge una prevalenza superiore di decessi tra gli uomini under 75 ed un’inversione di prevalenza per le classi più anziane. L’analisi per causa di morte evidenzia una prevalenza di donne decedute per cause accidentali rispetto agli uomini. L’analisi per luogo e mese di decesso evidenzia che il maggior numero di decessi si è avuto in ospedale seguito dall’abitazione privata. Inoltre, il mese di luglio fa registrare il maggior numero di decessi sia sul totale sia tra i differenti luoghi analizzati. La distribuzione non cambia tra i deceduti di età superiore ai 65 anni.
Biella
Biella è il capoluogo con il minor numero di decessi per tutte le fasce d’età (84) e tra i residenti di età superiore ai 65 anni (77), si deve sottolineare però che il risultato si riferisce ai dati raccolti dal 15 maggio al 15 settembre 2022.
La distribuzione giornaliera del numero di deceduti per tutte le classi d’età è molto variabile, con un numero di decessi giornaliero che varia tra 0 e 3, mentre è stato osservato un solo giorno, il 22 luglio 2022, durante il quale sono stati osservati 4 decessi.
La distribuzione del luogo di decesso a Biella evidenzia il grosso impatto dell’ondata di luglio anche in questo capoluogo come nel resto della regione.
Cuneo
A Cuneo nel 2022 sono stati registrati 173 decessi, dei quali 158 tra gli ultrasessantacinquenni e 144 tra gli ultrasettantacinquenni.
A Cuneo nei giorni in ondata di calore e nella classe d’età di età superiore ai 65 anni sono stati osservati 114 decessi vs 170 decessi attesi, non si osserva nessun eccesso. La distribuzione dei decessi per luogo di decesso e genere fa osservare un eccesso di donne solo tra i deceduti in R.S.A. e non nella propria abitazione. Luglio si conferma il mese con il maggior numero di deceduti sia sul totale sia tra i diversi luoghi di decesso, ad eccezione dei decessi avvenuti nella propria abitazione, dove i primi 17 giorni di osservazione (maggio) hanno fatto registrare il maggior numero di decessi. Stessa distribuzione si osserva tra i deceduti di età superiore ai 65 anni.
Novara
Nella città di Novara sono stati osservati 377 di cui 345 tra gli ultrasessantacinquenni e 300 tra gli ultrasettantacinquenni.
Nei giorni di ondata di calore tra i residenti di età superiore ai 65 anni si sono osservati 290 decessi vs un atteso di 295. Non è stato registrato nessun eccesso complessivo di mortalità.
Da un’analisi per mese di decesso tra l’intero gruppo di deceduti si nota un eccesso di decessi osservati rispetto all’atteso solo nel mese di luglio. Luglio si conferma essere il mese con il maggior numero di decessi anche in tutte le categorie di luoghi di decesso. Inoltre, tra i deceduti in R.S.A. il primato di luglio è eguagliato dal mese di giugno.
Verbania
A Verbania si registra un numero di decessi per tutte le età pari a 116, e tra i residenti di età superiore ai 65 anni pari a 105.
Complessivamente nelle cinque ondate di calore i decessi osservati tra i residenti di età superiore ai 65 anni sono stati inferiori ai decessi attesi. Il mese di luglio ha fatto registrare il più alto numero di decessi, sia nel complesso sia tra i deceduti nelle proprie abitazioni. Differenziando per luogo di decesso la maggior parte dei deceduti è stata registrata in ospedale, 57 decessi su 116. Tra i deceduti in R.S.A. la percentuale più alta di decessi è invece avvenuta a settembre, 9 decessi su 20 mentre tra i deceduti in ospedale il primato spetta al mese di agosto, con 18 decessi su un totale di 57.
Vercelli
Nella città di Vercelli i decessi totali osservati risultano essere 158 di cui 146 tra gli ultrasessantacinquenni e 133 tra gli ultrasettantacinquenni.
Dal 15 maggio al 30 settembre nella coorte degli over 65 il numero medio giornaliero di decessi osservati è 1.1 e non è stato osservato nessun eccesso nella mortalità.
ANDAMENTO DELLE ONDATE DI CALORE
Figura 4
ONDATE DI CALORE
ONDATE DI CALORE E ANDAMENTO DELLA MORTALITÀ ESTIVA ANNO 2022
L’estate 2022 in Piemonte è stata la seconda più calda nella distribuzione storica degli ultimi 64 anni con un’anomalia termica positiva di 3.1°C rispetto alla media del periodo 1971-2000.
L’estate è stata preceduta da un mese di maggio con una temperatura media di circa 15.2°C, e un’anomalia termica positiva di 3.2°C rispetto alla media del periodo 1971-2000, ponendosi al 2° posto tra i mesi di maggio più caldi degli ultimi 65 anni, preceduto da maggio 2009 per soli 0.03°C.
Tutti i 3 mesi dell’estate, giugno, luglio e agosto, hanno avuto una temperatura superiore alla norma piazzandosi entro i primi 5 posti; luglio 2022 è stato il mese più caldo della stagione e in assoluto il terzo mese più caldo dopo luglio 2015 e agosto 2003.
Giugno 2022 ha avuto la temperatura più bassa, ma anche l’anomalia positiva più alta (+3.9°C) rispetto al periodo 1971 – 2000.
L’ondata di calore più intensa dell’estate è stata registrata tra gli ultimi giorni di luglio ed i primi di agosto, ma la particolarità è stato l’anticipo della prima ondata di calore che si è verificata già alla fine della prima decade di maggio.
Le temperature elevate hanno avuto effetti sulla salute dei soggetti fragili.
Negli 8 comuni capoluogo di provincia sono stati registrati complessivamente 5237 decessi, di questi circa il 70%, pari a 3662, sono decessi avvenuti tra i residenti a Torino. Oltre al determinante ambientale l’aumento del numero di deceduti potrebbe essere determinato anche dall’aumento della popolazione residente di età superiore ai 65 anni.
L’estate è stata preceduta da un mese di maggio con una temperatura media di circa 15.2°C, e un’anomalia termica positiva di 3.2°C rispetto alla media del periodo 1971-2000, ponendosi al 2° posto tra i mesi di maggio più caldi degli ultimi 65 anni, preceduto da maggio 2009 per soli 0.03°C.
Tutti i 3 mesi dell’estate, giugno, luglio e agosto, hanno avuto una temperatura superiore alla norma piazzandosi entro i primi 5 posti; luglio 2022 è stato il mese più caldo della stagione e in assoluto il terzo mese più caldo dopo luglio 2015 e agosto 2003.
Giugno 2022 ha avuto la temperatura più bassa, ma anche l’anomalia positiva più alta (+3.9°C) rispetto al periodo 1971 – 2000.
L’ondata di calore più intensa dell’estate è stata registrata tra gli ultimi giorni di luglio ed i primi di agosto, ma la particolarità è stato l’anticipo della prima ondata di calore che si è verificata già alla fine della prima decade di maggio.
Le temperature elevate hanno avuto effetti sulla salute dei soggetti fragili.
Negli 8 comuni capoluogo di provincia sono stati registrati complessivamente 5237 decessi, di questi circa il 70%, pari a 3662, sono decessi avvenuti tra i residenti a Torino. Oltre al determinante ambientale l’aumento del numero di deceduti potrebbe essere determinato anche dall’aumento della popolazione residente di età superiore ai 65 anni.
Tabella 1
Distribuzione della popolazione residente e dei decessi per gli 8 capoluoghi - 15 maggio - 30 settembre 2022.
|
Frequenza assoluta |
|||
Popolazione Residente 20191 |
Popolazione Residente 20222 |
Mortalità 2019 |
Mortalità 2022 |
|
Alessandria |
93.631 | 90.987 | 360 | 377 |
Asti |
76.026 |
73.539 |
271 |
290 |
Biella |
43.987 |
42.761 |
76 |
84 |
Cuneo |
56.144 |
55.813 |
138 |
173 |
Novara |
104.279 | 101.727 | 263 | 377 |
Verbania |
30.505 | 29.952 | 97 | 116 |
Vercelli |
46.035 |
45.141 |
162 |
303 |
Torino |
875.698 |
848.885 |
2.767 |
3.662 |
Totale citta' |
1.326.305 |
1 288 805 |
4.134 |
5.237 |
Fonte: Arpa Piemonte
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(1) Popolazione residente al 31/12/2018. Fonte: BDDE Regione Piemonte
(2) Popolazione residente al 31/12/2021. Fonte: BDDE Regione Piemonte
Fonte: Arpa Piemonte
Dal confronto tra i dati del 2022 con quelli dell’anno precedente, si nota un aumento sistematico del numero di deceduti nel periodo estivo, sia in totale che per singolo comune (l’incremento va da 10 unità ad Alessandria a 543 unità a Torino).
Nel valutare i dati del numero di deceduti si deve tenere in considerazione, oltre al determinante ambientale, anche del fatto che la popolazione dei residenti negli otto comuni è andata progressivamente diminuendo mentre è aumentato il numero dei residenti di età superiore ai 65 anni.
Figura 1
Distribuzione delle percentuali dei decessi per tutte le città capoluogo e totale per classi d’età - 15 maggio - 30 settembre 2022
Fonte: Arpa Piemonte
Andamento nelle diverse città capoluogo di provincia
Torino
A Torino, dal 15 maggio al 30 settembre 2022 sono stati registrati complessivamente 3662 decessi. Di questi decessi il 91%, pari a 3334, sono decessi avvenuti tra residenti a Torino di età superiore ai 65 anni mentre circa l’80%, ovvero 2912, sono decessi avvenuti tra i residenti a Torino over75. L’eccesso complessivo di mortalità tra i residenti di età superiore ai 65 anni è pari a 644 decessi, in altri termini si sono osservati in media tra i 4 ed i 5 decessi in più ogni giorno rispetto all’atteso (24 decessi medi osservati per die vs un valore di riferimento di 19.35, p-value<0.001).
L’analisi dei dati sanitari occorsi nella città di Torino permette la valutazione rispetto a eventuali incrementi giornalieri dei decessi in relazione alle variazioni di temperatura. In particolare, nel periodo oggetto di analisi ci sono state 7 ondate di calore che hanno interessato il 70% dei giorni in osservazione, ovvero 97 giorni su 139. Confrontando il numero di decessi medi osservati tra i residenti di età superiore ai 65 anni nei giorni in ondata rispetto ai giorni non in ondata, si osserva un eccesso medio di circa 2 decessi al giorno associato ai giorni in ondata rispetto ai giorni in assenza in ondata.
Come già evidenziato in letteratura, determinanti biologici come SARS-COV2 rappresentano una con-causa che possono aver determinato un anticipo di mortalità rispetto alla mortalità estiva, soprattutto nelle fasce più fragili di popolazione. Di conseguenza, per una maggiore anche se non esaustiva interpretazione della distribuzione dei decessi si riporta nel grafico della distribuzione dei deceduti osservati e attesi nella classe di età superiore ai 65 anni per mese dal gennaio 2020 a settembre 2022.
Figura 2
Numero di decessi per età superiore ai 65 anni e mese del decesso, mortalità osservata anni 2020, 2021, 2022 vs mortalità attesa (deceduti residenti e morti a Torino)
La curva dei decessi segue l’andamento delle quattro ondate di massima diffusione di SARS-COV19, fino all’inverno 2021-2022. Nel 2022 si evidenzia, inoltre, un elevato eccesso di mortalità nel periodo estivo associabile alle ondate di calore.
Le informazioni sulla causa di morte, in particolare sui decessi per SARS-COV19, permetterebbero di quantificare meglio l’effetto sanitario del determinante ambientale oltre che l’effetto dell'anticipo della mortalità invernale dovua a influenza, rispetto alla popolazione suscettibile per ondate di calore.
Nella città di Torino tra i residenti di età superiore ai 65 anni il numero di decessi giornaliero osservato va da un minimo di 10 ad un massimo di 59 (per tutte le fasce d’età il numero minimo di decessi minimo è 12 ed il numero massimo 65). Il 26 luglio 2022 è stato osservato il numero di decessi massimo, quel giorno era il 25imo consecutivo con HSI superiore o uguale a 7 della quarta ondata.
Nella quarta ondata tra i residenti di età superiore ai 65 anni sono stati osservati 818 decessi (media di decessi osservati per die pari a 30.3) rispetto ad un atteso di 511 (media di decessi attesi per die pari a 18.9). Questi dati dell’effetto sanitario delle ondate di calore nel mese di luglio si confermano sia nel contesto italiano che europeo e pongono ancor più in evidenza la necessità di strategie di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici da adottare nell’unica grande città della nostra regione.
Classi d’età
Analizzando la distribuzione dei decessi per classi d’età dei deceduti si rileva che l’impatto sanitario dell’ondata di calore di luglio è evidenziabile soprattutto nella sotto-popolazione di età superiore agli 85 anni e, anche se con intensità minore, nella sotto-popolazione 75-84 anni. Al contrario, l’effetto della stessa ondata di calore non sembra aver effetto nella sotto-popolazione 65-74 anni
Figura 3
Distribuzione della media mobile dei decessi giornalieri per classi d'età: Torino 15 maggio - 30 settembre 2022
Differenza di genere
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, si evidenzia che nella fascia di età fino a 65 anni, la percentuale di deceduti tra le donne è del 6.2% e del 12.1% tra gli uomini, con 84 casi di differenza (122 donne e 206 uomini). Nella fascia di età tra i 65-74 anni il numero di deceduti tra gli uomini è pari a 15.0% verso una percentuale di 8.5 tra le donne mentre tra i grandi anziani si registra un netto incremento della mortalità femminile. Le donne, quindi, mostrano una mortalità maggiore in età più avanzata, dai 75 anni in poi, rispetto agli uomini.
Cause di morte
Per quanto riguarda le cause di morte, il dato trasmesso dai servizi demografici e cimiteriali ad Arpa Piemonte, su cui si basa questa indagine, riporta solo due tipologie di possibili cause: violenta (che comprende sia le cause accidentali e incidentali sia le cause violente vere e proprie quali omicidi suicidi etc.) e non violenta, ovvero quella che viene definita “mortalità naturale”.
Non è quindi possibile, su questa base dati, effettuare approfondimenti sulla diversa tipologia di cause di morte e formulare eventuali ipotesi su eccessi specifici attribuibili alle ondate di calore.
Come negli ultimi anni, si osserva che la proporzione di casi di morte violenta e/o accidentale registrato nella sottopopolazione maschile è quasi il triplo di quella della sottopopolazione femminile (2.5% vs 7.2%). Inoltre, la percentuale di decessi per cause violente è in crescita rispetto al 2021.
Se focalizziamo l’attenzione solo sui residenti di età superiore ai 65 anni la proporzione di decessi per causa violenta scende al 2.2% tra le donne e al 5.7% tra gli uomini.
Luogo del decesso
Analizzando il “luogo del decesso”, sono disponibili quattro macro-categorie: decessi avvenuti presso la residenza, in ospedale, in case di cura e di riposo e, infine, decessi avvenuti in altri luoghi (es. decesso avvenuto per strada in seguito a incidente).
Nel mese di luglio si è registrato il maggior numero di deceduti (1037 - pari al 28%).
La stessa proporzione si mantiene tra i deceduti nella propria abitazione e in ospedale mentre tra i deceduti in R.S.A. una maggiore prevalenza di decessi è stata osservata ad agosto.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, si evidenzia che nella fascia di età fino a 65 anni, la percentuale di deceduti tra le donne è del 6.2% e del 12.1% tra gli uomini, con 84 casi di differenza (122 donne e 206 uomini). Nella fascia di età tra i 65-74 anni il numero di deceduti tra gli uomini è pari a 15.0% verso una percentuale di 8.5 tra le donne mentre tra i grandi anziani si registra un netto incremento della mortalità femminile. Le donne, quindi, mostrano una mortalità maggiore in età più avanzata, dai 75 anni in poi, rispetto agli uomini.
Cause di morte
Per quanto riguarda le cause di morte, il dato trasmesso dai servizi demografici e cimiteriali ad Arpa Piemonte, su cui si basa questa indagine, riporta solo due tipologie di possibili cause: violenta (che comprende sia le cause accidentali e incidentali sia le cause violente vere e proprie quali omicidi suicidi etc.) e non violenta, ovvero quella che viene definita “mortalità naturale”.
Non è quindi possibile, su questa base dati, effettuare approfondimenti sulla diversa tipologia di cause di morte e formulare eventuali ipotesi su eccessi specifici attribuibili alle ondate di calore.
Come negli ultimi anni, si osserva che la proporzione di casi di morte violenta e/o accidentale registrato nella sottopopolazione maschile è quasi il triplo di quella della sottopopolazione femminile (2.5% vs 7.2%). Inoltre, la percentuale di decessi per cause violente è in crescita rispetto al 2021.
Se focalizziamo l’attenzione solo sui residenti di età superiore ai 65 anni la proporzione di decessi per causa violenta scende al 2.2% tra le donne e al 5.7% tra gli uomini.
Luogo del decesso
Analizzando il “luogo del decesso”, sono disponibili quattro macro-categorie: decessi avvenuti presso la residenza, in ospedale, in case di cura e di riposo e, infine, decessi avvenuti in altri luoghi (es. decesso avvenuto per strada in seguito a incidente).
Nel mese di luglio si è registrato il maggior numero di deceduti (1037 - pari al 28%).
La stessa proporzione si mantiene tra i deceduti nella propria abitazione e in ospedale mentre tra i deceduti in R.S.A. una maggiore prevalenza di decessi è stata osservata ad agosto.
Alessandria
Ad Alessandria sono stati registrati 377 decessi di cui 332 di ultrasessantacinquenni e 287 di ultrasettantacinquenni. Tra i residenti di età superiore ai 65 anni sul totale delle sei ondate di calore del 2022 si sono verificati 240 decessi con un impatto più forte nella quarta ondata (5-28 luglio) dove si sono osservati un totale di 82 decessi.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, emerge che nelle classi under65 e 65-74 anni, tra le donne si ha circa l’8% di morti mentre tra gli uomini quasi il doppio. L’impatto della mortalità per cause accidentali è molto basso e stratificando per sesso risulta avere impatto solo tra gli uomini. Per quanto riguarda il luogo del decesso, il 29% delle morti è avvenuto presso il proprio domicilio mentre il 34% è avvenuto in ospedale. Luglio è il mese con il maggior numero di decessi.
Asti
Ad Asti sono stati osservati 290 decessi di cui 267 tra gli ultrasessantacinquenni e 235 tra gli over settantacinquenni. La distribuzione giornaliera dei decessi osservati è molto variabile, va da 0 a 10 decessi giornalieri se si considerano tutte le fasce d’età, va da 0 ad 8 se si considerano i decessi solo tra i residenti di età superiore ai 65 anni.
Si osserva una lieve differenza tra le distribuzioni di classi d’età per i due generi. In particolare, emerge una prevalenza superiore di decessi tra gli uomini under 75 ed un’inversione di prevalenza per le classi più anziane. L’analisi per causa di morte evidenzia una prevalenza di donne decedute per cause accidentali rispetto agli uomini. L’analisi per luogo e mese di decesso evidenzia che il maggior numero di decessi si è avuto in ospedale seguito dall’abitazione privata. Inoltre, il mese di luglio fa registrare il maggior numero di decessi sia sul totale sia tra i differenti luoghi analizzati. La distribuzione non cambia tra i deceduti di età superiore ai 65 anni.
Biella
Biella è il capoluogo con il minor numero di decessi per tutte le fasce d’età (84) e tra i residenti di età superiore ai 65 anni (77), si deve sottolineare però che il risultato si riferisce ai dati raccolti dal 15 maggio al 15 settembre 2022.
La distribuzione giornaliera del numero di deceduti per tutte le classi d’età è molto variabile, con un numero di decessi giornaliero che varia tra 0 e 3, mentre è stato osservato un solo giorno, il 22 luglio 2022, durante il quale sono stati osservati 4 decessi.
La distribuzione del luogo di decesso a Biella evidenzia il grosso impatto dell’ondata di luglio anche in questo capoluogo come nel resto della regione.
Cuneo
A Cuneo nel 2022 sono stati registrati 173 decessi, dei quali 158 tra gli ultrasessantacinquenni e 144 tra gli ultrasettantacinquenni.
A Cuneo nei giorni in ondata di calore e nella classe d’età di età superiore ai 65 anni sono stati osservati 114 decessi vs 170 decessi attesi, non si osserva nessun eccesso. La distribuzione dei decessi per luogo di decesso e genere fa osservare un eccesso di donne solo tra i deceduti in R.S.A. e non nella propria abitazione. Luglio si conferma il mese con il maggior numero di deceduti sia sul totale sia tra i diversi luoghi di decesso, ad eccezione dei decessi avvenuti nella propria abitazione, dove i primi 17 giorni di osservazione (maggio) hanno fatto registrare il maggior numero di decessi. Stessa distribuzione si osserva tra i deceduti di età superiore ai 65 anni.
Novara
Nella città di Novara sono stati osservati 377 di cui 345 tra gli ultrasessantacinquenni e 300 tra gli ultrasettantacinquenni.
Nei giorni di ondata di calore tra i residenti di età superiore ai 65 anni si sono osservati 290 decessi vs un atteso di 295. Non è stato registrato nessun eccesso complessivo di mortalità.
Da un’analisi per mese di decesso tra l’intero gruppo di deceduti si nota un eccesso di decessi osservati rispetto all’atteso solo nel mese di luglio. Luglio si conferma essere il mese con il maggior numero di decessi anche in tutte le categorie di luoghi di decesso. Inoltre, tra i deceduti in R.S.A. il primato di luglio è eguagliato dal mese di giugno.
Verbania
A Verbania si registra un numero di decessi per tutte le età pari a 116, e tra i residenti di età superiore ai 65 anni pari a 105.
Complessivamente nelle cinque ondate di calore i decessi osservati tra i residenti di età superiore ai 65 anni sono stati inferiori ai decessi attesi. Il mese di luglio ha fatto registrare il più alto numero di decessi, sia nel complesso sia tra i deceduti nelle proprie abitazioni. Differenziando per luogo di decesso la maggior parte dei deceduti è stata registrata in ospedale, 57 decessi su 116. Tra i deceduti in R.S.A. la percentuale più alta di decessi è invece avvenuta a settembre, 9 decessi su 20 mentre tra i deceduti in ospedale il primato spetta al mese di agosto, con 18 decessi su un totale di 57.
Vercelli
Nella città di Vercelli i decessi totali osservati risultano essere 158 di cui 146 tra gli ultrasessantacinquenni e 133 tra gli ultrasettantacinquenni.
Dal 15 maggio al 30 settembre nella coorte degli over 65 il numero medio giornaliero di decessi osservati è 1.1 e non è stato osservato nessun eccesso nella mortalità.
ANDAMENTO DELLE ONDATE DI CALORE
Nel 2021 è stata aggiornata sia l’equazione che formalizza l’effetto su HSI (Heat stress index) delle variabili predittive sia il periodo di riferimento climatologico per il calcolo del HSI, si considerano i 30 anni 1991-2020. Ne consegue che la serie storica 2004-2019 utilizzata per la rappresentazione dell’andamento delle ondate di calore viene aggiornata ma come serie storica interrotta, in quanto i dati dei giorni in ondata di calore del 2019 non sono comparabili con i precedenti.
È stata analizzata la mortalità del periodo estivo degli anni 2004-2022 e valutato l’andamento in relazione alle ondate di calore (figura 6).
Osservando le due curve, si evidenzia immediatamente un grande incremento della mortalità nelle estati 2015 e 2022, in cui si sono osservati circa 500 decessi in più dell’atteso. L’estate del 2015 dal punto di vista climatologico ha registrato 77 giorni interessati da Ondate di Calore, il dato più elevato tra tutte le annate analizzate, ma soprattutto si è avuto un periodo lunghissimo, a partire dagli ultimi giorni di giugno fino alla fine del mese di luglio, in cui le temperature sono state sempre superiori alla media determinando “ondata di calore ” molto persistente e prolungata, che ha determinato l’incremento maggiore di decessi registrati complessivamente nell’estate 2015.
Il profilo della mortalità evidenzia per tutto il periodo analizzato incrementi dei decessi in relazione ai giorni di ondata, ma con incrementi meno consistenti di quanto emerso nel 2015 e nel 2022. Va evidenziato, inoltre, che il profilo di mortalità degli ultimi tre anni (dal 2020 al 2022) è stato fortemente influenzato dall’effetto della pandemia da SARS-COV19.
Altro dato riguarda la frequenza sempre maggiore con cui si registrano temperature anomale, in questa serie storica, relativamente breve, in un ventennio ci sono stati ben 4 anni con numero di giorni in ondata di calore superiore ai 70 sulla durata complessiva del periodo estivo e la distanza tra questi anni si è andata riducendo.
Anche questo dato fa riflettere sul veloce cambiamento climatico a cui si sta assistendo e su quanto questo determini un importante impatto sull’ambiente e sulla salute.
È stata analizzata la mortalità del periodo estivo degli anni 2004-2022 e valutato l’andamento in relazione alle ondate di calore (figura 6).
Osservando le due curve, si evidenzia immediatamente un grande incremento della mortalità nelle estati 2015 e 2022, in cui si sono osservati circa 500 decessi in più dell’atteso. L’estate del 2015 dal punto di vista climatologico ha registrato 77 giorni interessati da Ondate di Calore, il dato più elevato tra tutte le annate analizzate, ma soprattutto si è avuto un periodo lunghissimo, a partire dagli ultimi giorni di giugno fino alla fine del mese di luglio, in cui le temperature sono state sempre superiori alla media determinando “ondata di calore ” molto persistente e prolungata, che ha determinato l’incremento maggiore di decessi registrati complessivamente nell’estate 2015.
Il profilo della mortalità evidenzia per tutto il periodo analizzato incrementi dei decessi in relazione ai giorni di ondata, ma con incrementi meno consistenti di quanto emerso nel 2015 e nel 2022. Va evidenziato, inoltre, che il profilo di mortalità degli ultimi tre anni (dal 2020 al 2022) è stato fortemente influenzato dall’effetto della pandemia da SARS-COV19.
Altro dato riguarda la frequenza sempre maggiore con cui si registrano temperature anomale, in questa serie storica, relativamente breve, in un ventennio ci sono stati ben 4 anni con numero di giorni in ondata di calore superiore ai 70 sulla durata complessiva del periodo estivo e la distanza tra questi anni si è andata riducendo.
Anche questo dato fa riflettere sul veloce cambiamento climatico a cui si sta assistendo e su quanto questo determini un importante impatto sull’ambiente e sulla salute.
Figura 4
Torino - Andamento mortalità estiva e ondate di calore - anni 2004-2022
Fonte: Arpa Piemonte
La serie storica interrotta dei decessi attesi è stata calcolata partendo dalla serie storica 1990-2002, il periodo preso in analisi va dal primo giugno al 15 settembre di ogni anno. Ne consegue che i dati mostrati possono non coincidere con quelli presentati nelle singole relazioni annuali