Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RUMORE

La riduzione del Rumore prodotto dalle attività umane concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare ai seguenti:

Obiettivo 3
Salute e benessere, essendo ormai noto che l’esposizione a tale fattore inquinante costituisce una rilevante causa di deterioramento della salute.

Obiettivo 9
Industria, innovazione e infrastrutture, attraverso lo sviluppo di sensori a basso costo (microfoni MEMS) che, abbinato all’incremento dei servizi di trasmissione e gestione di grandi moli di dati, rende sempre più concreta la possibilità di realizzare reti diffuse di monitoraggio acustico.

Obiettivo 11
Città e comunità sostenibili, in quanto la progressiva espansione della popolazione negli agglomerati urbani determina un inevitabile incremento della domanda di mobilità ed un aumento delle attività sociali e di intrattenimento potenzialmente causa di disturbo.








INQUINAMENTO ACUSTICO IN EUROPA

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato il rumore ambientale come il secondo peggior fattore di stress ambientale in Europa, dietro al solo inquinamento atmosferico causato dal particolato fine (OMS – Linee Guida sul Rumore Ambientale per la Regione Europea (2018)).

Si stima che gli anni di buona salute complessivamente persi nell’Europa occidentale per gli effetti del rumore ambientale, valutati attraverso l’indicatore DALY’s (Disability-Adjusted Life-Years), siano pari a 61.000 per problemi cardiaci, 45.000 per riduzione delle capacità cognitive dei bambini e 903.000 per disturbi del sonno (OMS – Linee Guida sul Rumore Ambientale per la Regione Europea (2018)).

Inoltre, gli effetti del rumore sono aggravati quando interagiscono con altri fattori di stress ambientale, come l'inquinamento atmosferico e le sostanze chimiche, condizione che si verifica in particolare nelle aree urbane.

Il traffico stradale è la principale fonte di inquinamento acustico. Secondo il rapporto Noise in Europe – 2020, pubblicato dalla Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), si stima che 113 milioni di persone siano esposte a livelli di rumore da traffico, nell’arco delle 24 ore, di almeno 55 dB(A). Nella maggior parte dei paesi oltre il 50% degli abitanti nelle aree urbane è esposto a livelli di rumore stradale superiori a tale soglia.

In relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, la protezione dal rumore concorre al raggiungimento al Goal 3 - “Salute e benessere”.

Il tema del rumore è inoltre correlato al Goal 9 - “Industria, innovazione e infrastrutture”, attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie che, abbinato all’incremento dei servizi di trasmissione e gestione di grandi moli di dati, rende sempre più concreta la possibilità di realizzare reti diffuse di monitoraggio.

Il contenimento dell’inquinamento acustico è infine un tema connesso al Goal 11 - “Città e comunità sostenibili”, in quanto la progressiva espansione della popolazione negli agglomerati urbani determina un inevitabile incremento della domanda di mobilità ed un aumento delle attività sociali e di intrattenimento potenzialmente causa di disturbo.

Politiche europee

La Direttiva 2002/49/CE introduce un approccio comune europeo al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare traffico stradale, ferroviario, aeroportuale e industriale.

Ai sensi della Direttiva sono progressivamente attuate le seguenti azioni:

  • la determinazione dell'esposizione al rumore ambientale mediante la mappatura acustica realizzata sulla base di metodi di determinazione comuni;
  • l'informazione del pubblico in merito al rumore ambientale e ai relativi effetti;
  • l'adozione da parte degli Stati membri di piani d'azione, in base ai risultati della mappatura acustica, allo scopo di evitare e ridurre il rumore ambientale laddove necessario nonché di conservare la qualità acustica dell'ambiente quando questa è buona.

Politiche nazionali

Gli obiettivi e i principi fissati a livello europeo si affiancano a quelli precedentemente stabiliti dal legislatore nazionale attraverso la Legge 447/95, sintetizzabili nei seguenti punti:

  • regolare e disciplinare direttamente la materia dell’inquinamento acustico;
  • assegnare le competenze e le funzioni per la gestione dell’inquinamento acustico, secondo
  • un processo di decentramento amministrativo;
  • affrontare il problema dell’inquinamento acustico in chiave preventiva;
  • inserire l’inquinamento acustico tra le cause di degrado ambientale;
  • porre in relazione il concetto di inquinamento acustico con il valore della salute;
  • fissare limiti massimi di esposizione nell’ambiente esterno e nell’ambiente abitativo per le diverse tipologie di sorgenti sonore;
  • introdurre un meccanismo sanzionatorio;
  • stabilire le procedure per il risanamento acustico.


Le disposizioni nazionali sono state oggetto di un processo di armonizzazione con quelle comunitarie, attraverso l’emanazione del D.lgs. 42/2017.

Politiche regionali

L’attuazione di quanto previsto dalla Legge 447/95 è demandata ad una serie di regolamenti statali e disposizioni a livello regionale.

In Piemonte è stata approvata la Legge Regionale 52/00, corredata da una serie di delibere della Giunta Regionale, con l’obiettivo di:

  • stabilire nel dettaglio le competenze di regione, province/città metropolitana e comuni;
  • fissare i criteri tecnici per la predisposizione dei piani di classificazione acustica dei comuni e le relative procedure di approvazione;
  • definire i criteri tecnici per la predisposizione delle documentazioni previsionali di impatto e clima acustico, necessarie all’atto del rilascio/attestazione dei titoli autorizzativi per attività potenzialmente rumorose e per insediamenti sensibili;
  • stabilire i criteri per il rilascio delle autorizzazioni in deroga ai limiti da parte dei comuni.

Attività di Arpa Piemonte

L’attività istituzionale di Arpa viene svolta di norma su richiesta degli enti competenti (Province/Città Metropolitana, Comuni, Autorità Giudiziaria, ecc) e prevede il controllo/monitoraggio dell'inquinamento acustico e il rilascio di pareri tecnici previsionali.

Il controllo del rumore è finalizzato alla verifica della conformità normativa di sorgenti puntuali (attività produttive, professionali e commerciali) all’interno e all'esterno degli ambienti abitativi.

Il monitoraggio viene realizzato in ambiente esterno ed è riferito generalmente alla valutazione del rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto o alla determinazione del clima acustico presente in un’area.

I pareri tecnici preventivi sono rilasciati nell’ambito delle procedure autorizzative legate a nuovi insediamenti produttivi e/o infrastrutture di trasporto (Valutazione Previsionale di Impatto Acustico) e a nuovi ricettori sensibili al rumore, quali scuole, ospedali, case di cura o di riposo (Valutazione Previsionale di Clima Acustico).

Inoltre, Arpa esegue studi, analisi e attività di ricerca applicata finalizzati alla sperimentazione di nuove tecnologie di rilievo e caratterizzazione del rumore ambientale, di soluzioni tecnologiche di mitigazione acustica e di sviluppo di modelli di calcolo previsionale.

In particolare, l’Agenzia ha avviato da alcuni anni il progetto OpeNoise, un sistema gratuito e open-source per la valutazione dell’inquinamento acustico. L’obiettivo è quello di sfruttare le possibilità fornite dalle nuove tecnologie al fine di creare applicazioni che siano allo stesso tempo attendibili, economiche e utilizzabili in modo diffuso.

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