Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RIFIUTI SPECIALI

La gestione sostenibile dei rifiuti speciali concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare all'Obiettivo 12:

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

Target

12.4: Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di tutti i rifiuti (...) per minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente;
12.5: Entro il 2030, ridurre la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.




Con l’art. 6 del DL n. 135/2018 e ss. (Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione), convertito con alcun e modifiche ed integrazioni in Legge n. 12/2019, a partire dal 1° gennaio 2019 è stato abolito in via ufficiale il SISTRI (Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti). In sostituzione, è stato istituito presso il Ministero dell’Ambiente il nuovo “Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti” (RENTRI). Fino all’entrata in vigore del RENTRI, i soggetti obbligati al SISTRI garantiscono la tracciabilità dei rifiuti effettuando gli adempimenti previsti dalla compilazione dei documenti di cui al modello cartaceo.

L'albo Nazionale gestori ambientali, a partire dallo scorso giugno 2021, ha avviato la sperimentazione del nuovo sistema informatico RENTRI; il Decreto Ministeriale che ne definisce l’attuazione è in fase di approvazione. Successivamente avverrà la pubblicazione delle istruzioni operative relative alle modalità di accreditamento alla piattaforma e tenuta dei nuovi modelli di registri di carico e scarico e dei formulari introdotti dal decreto interministeriale. L’attivazione del sistema, tuttavia, non avverrà verosimilmente prima della fine dell’anno 2024. 

In Piemonte è in vigore il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali approvato con D.C.R. n. 253-2215 del 16/01/2018; la realizzazione del Piano è stata valutata col primo rapporto di monitoraggio ambientale riferito ai dati relativi all’anno 2018 approvato dalla Regione con determinazione dirigenziale n. 54 del 08/02/2021. Il Piano è in fase di aggiornamento con i dati 2020 in questo anno 2023.

Il monitoraggio proseguirà con frequenza triennale, a differenza del Rapporto di monitoraggio del Piano dei rifiuti urbani che ha frequenza biennale, non solo per la verifica dell’attuazione del Piano e il raggiungimento dei suoi obiettivi, ma anche per la valutazione degli effetti ambientali generati dal Piano stesso e l’eventuale applicazione di misure correttive o migliorative

Si possono osservare alcune differenze nelle stime di produzione di rifiuti tra i Rapporti ISPRA relativi ai rifiuti speciali, fino all’anno 2022, e i dati riportati nel presente RSA elaborati da ARPA Piemonte, tali differenze conseguono a differenti criteri di estrazione e validazione dati per i due diversi documenti e sottolineano la difficoltà di tracciamento e stima dei flussi che dipendono dai criteri di bonifica ed estrazione dei dati dalla mole delle dichiarazioni fornite dalle aziende produttrici, di trasposto e di trattamento dei rifiuti.

Vi sono infatti settori interamente esentati dall’obbligo di dichiarazione e altri caratterizzati da un’elevata presenza di piccole imprese produttrici di rifiuti esentate dalla dichiarazione, in questi casi confrontando le informazioni sugli addetti contenute nelle dichiarazioni MUD con quelle desunte dalle banche dati ISTAT, si rileva che le aziende che presentano dichiarazione rappresentano meno del 10% degli occupati degli specifici settori, pertanto i dati sono integrati da ISPRA mediante l’utilizzo di specifiche metodologie di stima, basate su studi di settore o sulla quantificazione della produzione dei rifiuti correlata al numero di addetti o ancora sui dati delle ditte che ritirano e trattano i rifiuti.

Poiché queste metodologie di stima non sono ancora standardizzate a livello regionale e anche per mantenere la continuità del dato nelle serie storiche, i dati qui presentati non tengono conto di queste correzioni, tranne per quanto riguarda la quantificazione dei rifiuti non pericolosi generati dalle operazioni di costruzione e demolizione.

PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI - anno 2020

I dati sui rifiuti speciali sono desunti dalle dichiarazioni MUD (Modulo Unico di Dichiarazione ambientale), che molti dei soggetti che producono rifiuti e tutti i gestori di attività di trattamento sono tenuti annualmente a compilare e inviare alle Camere di commercio. Il MUD rappresenta, a partire dal 1994, la fonte dati principale per conoscere e valutare produzione, gestione e flussi dei rifiuti speciali.A partire dal 2019 sono stati inclusi nel totale della produzione di rifiuti i dati relativi ai veicoli fuori uso, incrementi dei dati di produzione rispetto agli anni precedenti sono spiegabili anche per questo motivo.

La produzione complessiva di rifiuti speciali per l’anno 2020 si attesta a poco meno di 11 milioni di tonnellate, di cui il 91%, pari a circa 10 milioni di tonnellate, è costituito da rifiuti non pericolosi. Molto elevata risulta la produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione (classificati dall’Elenco Europeo dei Rifiuti come EER 17) che da soli rappresentano il 50% della produzione complessiva dei rifiuti speciali totali, con particolare incidenza sui rifiuti non pericolosi. I quantitativi di rifiuti speciali prodotti sul territorio piemontese, escludendo solo i codici EER 17 non pericolosi, ammontano per l’anno 2020 a circa 5,6 milioni di tonnellate, con una produzione in diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente. Si tratta per l’83% di rifiuti non pericolosi e per il restante 17% di rifiuti pericolosi, il cui quantitativo è abbastanza elevato anche a causa delle numerose operazioni di bonifica di terreni e di siti contaminati da amianto o altri rifiuti pericolosi avviate negli ultimi anni. A livello pro capite la quota annua di rifiuti speciali prodotti, escludendo appunto gli inerti, è di circa1.296 kg per abitante. A livello provinciale (figura 1) le quote di rifiuti più consistenti provengono dal territorio della Città Metropolitana di Torino, che ha subito una riduzione della produzione di rifiuti, e rappresenta il 41% della produzione regionale; segue la provincia di Cuneo con il 18%.

Figura 1
Produzione di rifiuti speciali (esclusi CER 17 non pericolosi) per provincia - anni 2014-2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

L’analisi della produzione dei rifiuti speciali per singolo codice EER considerando sia i pericolosi sia i non pericolosi, ad esclusione dei codici EER 17 non pericolosi - mette in evidenza il prevalere di rifiuti provenienti da impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque (capitolo EER 19, figura 2). Le altre principali attività produttive da cui derivano rifiuti speciali, si possono ricondurre nel 2020 ai rifiuti derivanti dal trattamento superficiale di metalli e plastiche e ai rifiuti di imballaggio.

Figura 2
Rifiuti speciali totali (esclusi EER 17 NP) prodotti suddivisi per capitolo EER - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

Se si analizza la produzione negli ultimi 10 anni, si evidenzia che alcune categorie di rifiuti speciali non pericolosi prodotti in quantità rilevanti negli anni precedenti si sono drasticamente ridotte, ad esempio quelli derivanti da estrazioni minerali, da industria tessile e da processi termici sono diminuiti del 50%. Altre riduzioni importanti, dell’ordine del 20-30% nel periodo, si evidenziano nei rifiuti dell’industria legno-cartaria, dei metalli e plastiche e dei processi chimici organici.

I quantitativi arrivano a oltre 2.500 kg per abitante all’anno, e la percentuale dei rifiuti non pericolosi sale al 91%, se si considera in aggiunta la stima di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione (EER 17), per i quali non è prevista la dichiarazione MUD.  La stima viene effettuata sulla base della quantità di rifiuti trattati e gestiti in Piemonte, a cui viene sottratto quanto entra per essere trattato in Piemonte dalle altre regioni italiane e dall’estero e aggiunto quanto esce dalla regione. Partendo dai dati di produzione presentati precedentemente, e inserendo come dato di produzione dei rifiuti EER 17 NP, per i quali la dichiarazione MUD non è obbligatoria, quanto ottenuto mediante il metodo sopra riportato, si ottiene il dato relativo ai rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi complessivamente prodotti in Piemonte nel 2020, pari a 10,95 milioni di tonnellate. Di queste:

  1. il 50% è rappresentato dai rifiuti da costruzione e demolizione (capitolo EER 17);
  2. il 25% da rifiuti da trattamento rifiuti e acque (capitolo EER 19);
  3. il 25% da tutti gli altri EER.

Figura 3
Rifiuti speciali totali comprensivi della stima del dato dei rifiuti EER 17 NP - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

Nella figura 4 è possibile consultare le mappe relative alla distribuzione delle produzioni di rifiuti speciali, i valori riportati sono relativi ai rifiuti da costruzione e demolizione come dichiarati nel MUD e non le stime. Per visualizzare la mappa di interesse cliccare sul menù a  tendina.

Figura 4
Produzione di rifiuti speciali per comune

GESTIONE DI RIFIUTI SPECIALI - ANNO 2020

Le quantità di rifiuti speciali soggette ad attività di recupero e smaltimento, compreso il trattamento in discarica, nel 2020 arrivano a circa 10,9 milioni di tonnellate, con una riduzione del -1,5% rispetto al 2019. Nel 2020 sono state sottoposte alle operazioni di recupero 8,75 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano l’80% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 6% è stato smaltito in discariche di diverso tipo e il restante 14% con altre tipologie di smaltimento (trattamento biologico o fisico-chimico). Il 94% dei rifiuti gestiti nel 2020 è costituito da rifiuti non pericolosi e il sistema impiantistico della regione, compresi anche i gestori di veicoli fuori uso, è distribuito in circa 1.208 unità locali operative.

L’origine dei rifiuti non è esclusivamente regionale; è presente, infatti, un flusso di materiale prodotto in altre regioni e trattato da impianti dislocati in Piemonte e, viceversa, rifiuti prodotti nella nostra regione sono destinati a smaltimento e recupero in altre parti d’Italia. I quantitativi trattati sono funzione non solo della collocazione degli impianti e della capacità di trattamento, ma anche delle condizioni di mercato.

Figura 5
Gestione dei rifiuti speciali - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

Il recupero dei rifiuti speciali nel 2020

Nel 2020 sono stati sottoposti alle operazioni di recupero 8,75 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano l’80% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 6% è stato smaltito in discarica e il restante 14% mediante altre tipologie di smaltimento; per la maggior parte si tratta di rifiuti non pericolosi (98%).
Il 65% del totale delle operazioni di recupero è costituito da quello delle sostanze inorganiche (R5), che nel 2020 è pari a circa 5,6 milioni di tonnellate, in aumento rispetto al 2019 (+3%). Il recupero dei metalli (R4) costituisce il 13% dei rifiuti speciali recuperati (circa 1,1 milioni di tonnellate) e quello delle sostanze organiche (R3) il 15%. Un ulteriore 4% è costituito dai rifiuti impiegati nello spandimento sul suolo, in agricoltura o per recuperi ambientali (R10) e, infine, il 3% dei rifiuti sono sottoposti a recupero energetico, utilizzo come combustibile ecc. (R1).

Figura 6
Incidenza percentuale delle attività di recupero svolte sui rifiuti speciali - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

Per quanto riguarda le attività di recupero svolte sui rifiuti speciali pericolosi, che comunque rappresentano solamente il 2% del totale dei rifiuti recuperati, acquistano importanza operazioni diverse da quelle effettuate sui rifiuti non pericolosi quali, ad esempio, la rigenerazione di solventi e di acidi e basi.

Relativamente all’anno 2020 il capitolo EER quantitativamente più significativo per quanto riguarda il recupero è il 17, costituito principalmente da rifiuti inerti misti, metalli, bitumi, cemento e mattoni, oltre che da terre e rocce da scavo. I rifiuti provenienti da impianti di trattamento rifiuti (EER 19) e i rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani (EER 20) incidono per l’8%, mentre il 4% dei rifiuti speciali inviati al recupero proviene dalla lavorazione e dal trattamento di metalli e plastica (EER 12), e si tratta in particolare di polveri, particolato, limatura e trucioli di materiali ferrosi. Gli imballaggi (EER 15) costituiscono un ulteriore 6% del totale dei rifiuti sottoposti a recupero.
Il 2% delle operazioni di recupero avviene su rifiuti provenienti da trattamenti termici (EER 10), quali scorie non trattate, ceneri di carbone ecc.; poiché da quest’anno si includono anche i veicoli fuori uso, il recupero relativo a questa categoria aumenta al 3% del totale.
Le restanti percentuali si suddividono fra altri capitoli EER, fra cui per esempio si possono citare i rifiuti da processi chimici inorganici (EER 06), che rappresentano il 2% del totale recuperato. Le altre famiglie EER rappresentano ciascuna valori inferiori all’1%.

Figura 7
Rifiuti speciali recuperati suddivisi per capitolo EER di origine - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

I rifiuti da costruzione e demolizione (EER 17), i rifiuti da processi termici (EER 10) vengono principalmente sottoposti a recupero come sostanze inorganiche (R5), i rifiuti provenienti dalla lavorazione dei metalli (capitolo EER 12) a recupero come metalli (R4), mentre i rifiuti assimilabili agli urbani e i rifiuti di imballaggio sono trattati per il recupero delle sostanze organiche (R3). I rifiuti provenienti da impianti di trattamento dal capitolo EER 19 vengono soprattutto utilizzati come combustibili.
Analizzando le tipologie di recupero effettuate a livello provinciale, vedi figura successiva, risulta che il recupero di sostanze inorganiche diverse dai metalli (R5) è elevato in quasi tutte le province, ma preponderante in quelle di Alessandria, Asti e Biella, mentre la provincia del VCO si caratterizza per l’elevata percentuale di recupero dei metalli, e quelle di Cuneo per avere i maggiori quantitativi di rifiuti recuperati come combustibile e come recupero di sostanze organiche, fra cui il compostaggio. L’utilizzo per recuperi ambientali è particolarmente presente nelle province di Cuneo, Novara e nella CM di Torino. Il recupero dei rifiuti pericolosi avviene soprattutto nelle province di Alessandria, Biella e Novara.

Lo smaltimento dei rifiuti speciali nel 2020

Le quantità totali di rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi, avviati alle operazioni di smaltimento, diverse dal deposito in discarica, sempre escludendo il codice EER 200301 (rifiuti urbani misti), nel corso del 2020 ammontano a 1,56 milioni di tonnellate, in discesa del 2% rispetto al 2019. Le operazioni di smaltimento a cui sono stati sottoposti i maggiori quantitativi di rifiuti speciali nel 2020 sono il trattamento biologico (D8), con oltre un milione di tonnellate, quasi esclusivamente di rifiuti non pericolosi, pari al 65% delle operazioni di smaltimento, e il trattamento chimico-fisico (D9), con circa 525 mila tonnellate, di cui più del 61% di rifiuti pericolosi. Sono invece molto limitate, come già in precedenza evidenziato, le quantità di rifiuti inceneriti (D10), pari all’1,5%.
Per quanto riguarda la tipologia di capitoli EER sottoposti a smaltimento, il 59% del totale dei rifiuti smaltiti nell'anno 2020 proviene da operazioni di trattamento di rifiuti o depurazione di acque.

Figura 8
Incidenza percentuale delle attività di smaltimento svolte sui rifiuti speciali - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
 

Per quanto attiene ai rifiuti avviati a incenerimento (D10), i quantitativi sono molto bassi, dal momento che ormai la quasi totalità delle operazioni di gestione mediante combustione prevedono il recupero energetico (R1); circa 400.000 tonnellate di EER 200301 (rifiuto indifferenziato) sono dichiarate da TRM (impianto del Gerbido, Città Metropolitana di Torino) come recupero energetico e non, come in anni precedenti, come smaltimento mediante incenerimento.
I quantitativi non tengono conto dei rifiuti indifferenziati, codice EER 200301, considerato a tutti gli effetti un rifiuto urbano.

Figura 9
Quantità di rifiuti speciali inceneriti in Piemonte - anni 2014-2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto

 
Il quantitativo di rifiuti speciali smaltiti nelle discariche piemontesi per rifiuti speciali nel 2020 ammonta a circa 595.000 tonnellate. Dal calcolo sono stati eliminati i rifiuti di origine urbana, comprendendo i quali il totale smaltito nelle discariche piemontesi arriva a oltre 800.000 tonnellate.
Gli impianti di discarica complessivamente presenti sul territorio piemontese e attivi durante il 2019 sono 23, dei quali 13 sono gli impianti dedicati esclusivamente allo smaltimento dei rifiuti speciali. Analizzando i quantitativi smaltiti per tipo di discarica, nel 2020, rispetto all’anno precedente, vi è una diminuzione complessiva del 20%. Sono aumentati del 10% i conferimenti in discarica per inerti, mentre si sono ridotti del 32% quelli dei rifiuti speciali non pericolosi e del 18% quelli dei rifiuti pericolosi.

Figura 10
Localizzazione degli impianti di discarica attivi e in post gestione sul territorio piemontese

Bilancio regionale dei flussi di rifiuti speciali - anno 2020

Al fine di valutare il fabbisogno impiantistico regionale, oltre ad esaminare la produzione e la gestione dei rifiuti speciali, è necessario analizzare i flussi dei rifiuti in ingresso e in uscita dal territorio regionale.
Il flusso di rifiuti in ingresso e uscita dalla Regione verso altre Regioni italiane nell’anno 2020 è piuttosto cospicuo, calcolato in circa 6,3 milioni di tonnellate all’anno, di cui circa 2,9 milioni in uscita e 3,4 milioni in ingresso, e pertanto molto più rilevante del flusso di import ed export di rifiuti da e verso l’estero, pari a 512 mila tonnellate/anno. La Lombardia è la regione che presenta i flussi più rilevanti, in entrambe le direzioni, mentre gli scambi con l’estero riguardano soprattutto Francia e Germania.
Di seguito si riporta una sintesi del bilancio del sistema regionale di gestione dei rifiuti speciali per il 2020.

Figura 11
Flussi e modalità di gestione de rifiuti speciali nel territorio regionale - anno 2020

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto
Per approfondimenti consulta i siti web di Regione Piemonte e Arpa Piemonte

Consulta la serie storica degli indicatori sui rifiuti