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RADIAZIONI IONIZZANTI

L’argomento Radiazioni ionizzanti rientra negli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare nell'Obiettivo 3:

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Target 3.9 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo

Nell’ambito della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile il riferimento è: Area: Persone. Scelta: III. Promuovere la salute e il benessere. Obiettivo Strategico Nazionale: III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico.

Le radiazioni ionizzanti sono particelle o onde elettromagnetiche dotate di sufficiente energia da “ionizzare” la materia che attraversano.
Qualsiasi fonte che può provocare un’esposizione, attraverso l’emissione di radiazioni ionizzanti o la presenza di materiali radioattivi, è definita dalla normativa vigente – il D. Lgs. 31 luglio 2020, n.101 - “sorgente di radiazioni ionizzanti”. 
A seguito del referendum del novembre 1987 è stata stabilita la chiusura definitiva delle centrali nucleari italiane e la dismissione totale di tutte le installazioni nucleari italiane. Per tale motivo un quantitativo non trascurabile di materie radioattive in grado di generare un’esposizione alle radiazioni ionizzanti è presente nei rifiuti radioattivi nei siti nucleari in cui gli stessi sono stati prodotti.
In Piemonte sono presenti tutti gli impianti del ciclo del nucleare – la centrale nucleare “E.Fermi” di Trino (VC), l'impianto di riprocessamento del combustibile “Eurex” ed il deposito di combustibile irraggiato “Avogadro” di Saluggia (VC), lo stabilimento per la produzione del combustibile nucleare Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (AL) – nei quali sono in corso le attività di messa in sicurezza e disattivazione.L'uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti continua poi, come nel resto del mondo, ad essere effettuato in medicina, nell’industria e nella ricerca.
A ciò si aggiungono le sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti – il radon e gli altri radionuclidi di origine naturale.Il Piemonte, come emerge dall’ “Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi – edizione ottobre 2020”, possiede circa l’ 81% dei rifiuti radioattivi nazionali (in termini di “attività”) allo stato solido e liquido ed elementi di combustibile irraggiato.Per questa peculiarità la Regione Piemonte, già a partire dal 2010 si è dotata di una legge regionale – la l.r. n. 5 del 18 febbraio 2010 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti.” -  che stabilisce, tra l’altro, che deve essere garantita un’attività permanente di analisi, controllo e informazione sugli esiti residuali del nucleare sul territorio, sui trasporti nucleari e sull’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti, attraverso il “tavolo di confronto e trasparenza e partecipazione nucleare”,  il “tavolo tecnico nucleare” e il “sistema informativo regionale sulle radiazioni ionizzanti”.
Anche le attività di monitoraggio radiologico ambientale sono pertanto costanti e capillari e, oltre alla rete nazionale e regionale di monitoraggio delle radioattività ambientale e la rete di allarme Gamma, l’Arpa gestisce anche una rete dedicata ai siti nucleari, ed effettua attività di monitoraggio ordinarie, straordinarie e di controllo. I programmi annuali delle attività sono condivisi dall’ Arpa con la Regione e le Province, come stabilito dalle “Direttive per le attività di controllo ambientale della radioattività di origine naturale ed artificiale”.

IL DEPOSITO NAZIONALE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI NELL’AMBITO DEL PARCO TECNOLOGICO.
LE AZIONI REGIONALI

Il 5 gennaio 2021 la Sogin, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato, sul sito www.depositonazionale.it, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) a ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi nell’ambito del Parco Tecnologico, insieme al progetto preliminare e tutti i documenti correlati, così come previsto all’articolo 27 del d.lgs 31/2010.

L’Assessorato all’Ambiente, nell’ambito del tavolo della trasparenza e partecipazione nucleare istituito dalla l.r.18 febbraio 2010 n° 5 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti”, ha organizzato incontri informativi sul tema del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi nell’ambito del Parco Tecnologico, per garantire massima condivisione e trasparenza nell’affrontare il confronto con gli enti locali e tutti i soggetti direttamente e indirettamente interessati ha proseguito l’attività informativa, convocando un terzo incontro del tavolo nel corso del quale la Sogin ha presentato gli esiti del seminario nazionale e ha comunicato di aver trasmesso, il 15 marzo 2022, la proposta di CNAI al Ministero della Transizione Ecologica e, successivamente, l’ISIN ha illustrato le modalità con cui verrà condotta l’attività di verifica e validazione.

Pareri tecnici

La nuova normativa italiana (D.Lgs 101/2020) impone che l’utilizzo di sorgenti di radiazioni ionizzanti debba essere sempre notificato preventivamente, con almeno 30 giorni di anticipo, all’ASL, all’ARPA, ai Vigili del Fuoco e all’Ispettorato del Lavoro. Se l’attività delle sorgenti è superiore a determinati livelli indicati dalla normativa stessa o se la tensione di lavoro delle macchine radiogene è superiore a 200 kV la pratica deve anche essere autorizzata con un decreto di “nulla osta” che viene rilasciato per le pratiche industriali o di ricerca dal Prefetto o per le pratiche sanitarie dall’autorità individuata dalla legge regionale (nulla osta di categoria B). Se l’attività detenuta è ancora maggiore, tale decreto autorizzativo viene rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con altri ministeri e sentiti l’ISIN e la Regione (nulla osta di categoria A). Per il rilascio del nulla osta di categoria B in ambito sanitario l’attuale L.R. 5/2010 ha istituito un Organismo Tecnico Consultivo, con sede presso l’ASL territorialmente competente, che funge da organo consultivo per il rilascio del nulla osta stesso da parte dell’ASL. Nell’Organismo Tecnico Consultivo sono presenti le professionalità che a vario titolo concorrono al rilascio del parere (fisici sanitari, tecnici Arpa, fisici medici, Vigili del Fuoco, Ispettori del Lavoro). Arpa partecipa ai quattro Organismi Tecnici Consultivi istituiti in Piemonte (provincia di Torino, provincia di Cuneo, province di Asti e Alessandria, province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola). Con l’uscita della nuova normativa (D.Lgs 101/2020) la LR 5/2010 dovrà essere aggiornata e sono stati attivati dei gruppi di lavoro specifici nei quali è presente anche Arpa Piemonte.

Nel 2021 sono stati rilasciati anche tre pareri ai sensi dell’art. 54 del D.Lgs. 101/2020. Tale articolo sancisce che anche chi non è in possesso di nulla osta ma svolge una pratica con sorgenti radioattive che poi vengono smaltite in ambiente deve essere autorizzato allo smaltimento. L’autorizzazione allo smaltimento è compito della Regione, che interpella l’Arpa per un parere tecnico.

Vedi anche la sezione Territorio - Fattori - Radiazioni ionizzanti.

Consulta gli approfondimenti sull'attività di vigilanza.

Figura 1
Numero e tipologia dei pareri tecnici espressi per il rilascio del nulla osta
anni 2002-2021

Fonte: Arpa Piemonte

Alcuni pareri sono riferiti a più tipologie di sorgenti; per questo motivo il numero totale di pareri espressi a volte è inferiore alla somma delle singole tipologie. Si osserva come il numero di pareri riferiti ai rivelatori di fumo contenenti sorgenti radioattive sia andato diminuendo nel corso degli anni, visto che vengono sempre più utilizzati rivelatori di fumo che si basano su altre tecnologie. Viceversa, l’utilizzo di tubi radiogeni, soprattutto in campo industriale, è aumentato notevolmente negli ultimi anni.

Figura 2
Pareri tecnici espressi suddivisi per provincia
anni 2002-2021

Fonte: Arpa Piemonte

NORMATIVA

Italiana: D. Lgs. 101/2020
Regionale: L.R. 5/10
DGR 23-6389 del 19/01/2018

CONTROLLI SUL TERRITORIO

Nel 2021 i controlli effettuati da Arpa Piemonte sul territorio sono stati indirizzati sia verso situazioni già note negli anni scorsi per la presenza di materiali radioattivi, sia verso quelle attività che presentano un rischio di ritrovamento di sorgenti radioattive (in primis acciaierie, rottamai e inceneritori), ma anche ditte che utilizzano sorgenti radioattive per controlli non distruttivi. Inoltre, rientrano anche in questa tematica il potenziale ritrovamento sul territorio di sorgenti abbandonate e i potenziali incidenti durante il trasporto di materiale radioattivo.
La normativa italiana (D. Lgs. 101/2020) disciplina il ritrovamento di sorgenti radioattive e stabilisce una serie di misure e adempimenti ai quali i detentori devono rispondere per evitare lo smaltimento non controllato. Infatti, il rischio che sorgenti utilizzate in campo industriale, sanitario o di ricerca non vengano smaltite correttamente esiste, ad esempio in caso di fallimento di attività industriali, quando gli immobili vengono alienati e si può perdere traccia delle sorgenti detenute. In questi casi c’è la possibilità che tali sorgenti vengano poi ritrovate presso raccoglitori di rifiuti o di rottami metallici. Per questo motivo la normativa prevede specificatamente che chi svolge attività di recupero, fusione o deposito di rottami metallici o importazione di semilavorati metallici debba effettuare un controllo radiometrico dei materiali (art. 72 del D.Lgs. 101/2020).
Come previsto all’articolo 12 della L.R. 5/2010 "Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti" e dalla D.G.R. 19 gennaio 2018, n. 23-6389, Arpa Piemonte presenta alla Regione la proposta della programmazione annuale delle attività di monitoraggio e vigilanza della radioattività ambientale. La Regione, a sua volta, sottopone alle Province la proposta dell’Agenzia, affinché le stesse possano effettuare le loro valutazioni e, con riferimento alle attività disciplinate all’ articolo 72 del D.Lgs 101/2020 o per altre particolari installazioni - come ad esempio i depositi – possano segnalare le situazioni in cui ritengono che si debbano privilegiare i controlli.
L’ottemperanza alla normativa da parte delle ditte che rientrano nell’art.72 del D.Lgs. 101/2020 è notevolmente aumentata negli ultimi anni. La percentuale di ditte dotate di sistemi di monitoraggio delle radiazioni ionizzanti si avvicina ormai al 100% per quanto riguarda le fonderie e i grossi rottamai. Percentuali più basse di adesione alla normativa si riscontrano tra i piccoli rivenditori di rottami, la cui attività, per tipologia di rifiuti trattati, è però solitamente meno a rischio rispetto a quella svolta dalle grosse aziende.
Nell’anno 2021 sono stati svolti 34 sopralluoghi per attività di vigilanza, compresi quelli ai cantieri dell’alta velocità ferroviaria, che, specie nell’alessandrino (cosiddetto Terzo Valico), sono stati particolarmente numerosi.

Figura 3
Sopralluoghi effettuati per compiti di vigilanza suddivisi per provincia
anni 2011-2021

Figura 4
Sopralluoghi effettuati per compiti di vigilanza suddivisi per tipologia di ditta controllata
anni 2011-2021

Fonte: Arpa Piemonte
Nella Figura 5 è riportato il numero di sorgenti e materiali radioattivi ritrovati tra il 2000 e il 2021. Nei ritrovamenti sul territorio fanno parte le sorgenti attualmente inutilizzate rinvenute presso aziende di vario tipo, materiali contaminati da Cs-137 ambientale o da radionuclidi naturali concentratisi nel materiale stesso. Nel 2021 sono stati ritrovati un parafulmine e un quadrante di orologio o strumentazione militare con presenza di Ra-226, sia presso una fonderia, sia nei rifiuti solidi urbani in arrivo al termovalorizzatore di Torino. Sempre al termovalorizzatore sono state rinvenute ceneri con un’elevata presenza di Cs-137 e pezzi metallici contaminati da Co-60. In tutti i casi i materiali contaminati sono stati isolati dal carico prima dell’incenerimento dei rifiuti.

Un discorso a parte deve essere fatto per il rinvenimento di colli contaminati da radionuclidi di origine sanitaria presso gli inceneritori e i depositi di rifiuti sanitari-ospedalieri, che non sono riportati nel grafico successivo. Questi ritrovamenti sono abbastanza frequenti e in genere non presentano un rischio per la popolazione o gli addetti degli impianti. Mentre il ritrovamento presso gli inceneritori è causato da effetti personali di pazienti che hanno subito trattamenti medici con radiofarmaci, nel caso dei depositi di rifiuti sanitari-ospedalieri è dovuto a un malfunzionamento nel sistema di gestione dei rifiuti del produttore dei rifiuti stesso (ospedale, casa, di cura, ecc.). In entrambi i casi però è sufficiente far decadere la radioattività presente nel materiale prima di avviarlo allo smaltimento o all’incenerimento.

Per il dettaglio degli ultimi anni si veda il contributo dedicato all’inceneritore TRM del Gerbido.

Figura 5
Ritrovamenti di sorgenti radioattive
anni 2000-2021

Fonte: Arpa Piemonte

                                                                                             

MONITORAGGIO ALLARMI TRM SpA

La ditta TRM S.p.A. si è dotata di strumentazione e procedure per il controllo radiometrico sui carichi di rifiuti che entrano ed escono dallo stabilimento, le procedure, redatte anche in collaborazione con Arpa Piemonte, prevedono il passaggio attraverso dei portali di rilevazione radiometrica di tutti i mezzi che conferiscono all’impianto di incenerimento rifiuti, ogni allarme, segnalato dai portali, viene comunicato agli organi di controllo, compresa Arpa Piemonte.

Nella figura successiva si riporta l’andamento delle registrazioni degli allarmi ricevuti in funzione dell’anno e del mese in cui si sono verificati dal 15 Aprile 2018 fino al 15 Marzo 2022, nel corso del 2021 in media è stato rilevato un allarme radiometrico ogni 4 giorni, con untrend in diminuzione a partire dal 2019.

Figura 6
Andamento delle registrazioni degli allarmi ricevuti

La quasi totalità degli allarmi registrati sono stati causati da materiale radioattivo di tipo medicale smaltito insieme ai rifiuti solidi urbani e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di Iodio 131. Tale radionuclide è infatti usato nella medicina nucleare per il trattamento dell’ipertiroidismo e di alcuni tipi di tumore alla tiroide.

Solitamente i pazienti trattati con tale radionuclide vengono dimessi dopo un periodo di degenza in strutture protette.  Lo Iodio 131 contenuto nel corpo del paziente diminuisce nel tempo, sia a causa del suo decadimento radioattivo (tempo di dimezzamento di circa 8 giorni), sia per eliminazione attraverso il sudore e l’urina, ma non è completamente azzerato quando il paziente ritorna al proprio domicilio. Lo Iodio 131 può quindi essere trovato in effetti personali o igienici (fazzoletti, salviette, pannolini), di pazienti sottoposti a iodoterapia, che vengono poi smaltiti attraverso il normale percorso dei rifiuti solidi urbani (RSU).

In occasione di un allarme viene registrata la targa del mezzo su cui era presente il materiale che ha fatto rilevare l’anomalia radiometrica.

I dati sono riportati nel grafico di figura 7.

Figura 7
Allarmi vs targa veicolo

Come si può osservare dalla figura 7, alcuni veicoli fanno registrare un numero di eventi di allarme superiore ad altri. Occorrerebbe indagare i percorsi di raccolta effettuati da tali mezzi per verificare se lungo il loro percorso raccolgano anche rifiuti di strutture sanitarie o simili. Con una mirata opera di sensibilizzazione sul corretto smaltimento di tali tipologie di rifiuti, si potrebbe ridurre il numero di allarmi.

A seguito di allarmi di una certa rilevanza radiometrica il personale di Arpa Piemonte si reca presso lo stabilimento della ditta TRM SpA con il duplice scopo di individuare o confermare, nel caso in cui la ditta lo avesse già fatto, il radionuclide responsabile dell’allarme e di valutare l’entità di una eventuale esposizione della popolazione e del personale della ditta addetto alle operazioni di carico e scarico dei rifiuti solidi urbani.

In aggiunta alle registrazioni degli allarmi, Arpa esegue l’analisi del particolato atmosferico prelevato presso la stazione di monitoraggio Arpa situata in prossimità dell’impianto TRM SpA.

In tutte le analisi effettuate fino al 31/12/2021 non è emersa nessuna misura che abbia fatto registrare la presenza di Iodio od altro materiale volatile radioattivo eventualmente fuoriuscito dall’impianto di incenerimento rifiuti.

Tabella 1
Attività effettuate nell’ambito del monitoraggio dell’inceneritore TRM del Gerbido nel 2021

Attività

Numero

Sopralluoghi in seguito a allarme ai rivelatori a portale in ingresso allo stabilimento

4

Analisi di spettrometria gamma sui pacchetti di di particolato atmosferico quindicinali

25

Analisi di spettrometria gamma su campioni di rifiuti

1


ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITÀ NEI CANTIERI DELL’ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA

Arpa Piemonte tramite il Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici ha fornito, e fornisce tuttora, supporto agli Osservatori Ambientali per l’accompagnamento ambientale delle opere di interesse nazionale in fase di realizzazione in Piemonte:

  • Nuovo collegamento internazionale Torino - Lione - Sezione internazionale - Cunicolo esplorativo della Maddalena e Parte comune Italo-Francese - Tratta in territorio italiano
  • Tratta alta velocità / alta capacità Milano - Genova - Terzo Valico dei Giovi

L’Agenzia si occupa della valutazione degli elaborati presentati dal proponente inerenti i monitoraggi ambientali per verificare la corretta attuazione del Piano di Monitoraggio e del Sistema di Gestione Ambientale in termini di rispondenza alle esigenze di tutela ambientale e di rispetto delle prescrizioni contenute nelle delibere del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica di approvazione delle opere ed effettua sopralluoghi presso i cantieri finalizzati al monitoraggio in campo e al prelievo di campioni per analisi di controllo in laboratorio con la finalità di monitorare eventuali dispersioni di radioattività generate dalle attività di scavo in sotterraneo.

Nei cantieri in cui sono presenti scavi in sotterraneo, il controllo delle radiazioni ionizzanti consiste in misure di concentrazione di attività radon nelle zone di scavo, in misure di rateo di dose gamma nelle gallerie e sui cumuli di smarino, in prelievi di acque di galleria per analisi di alfa e beta totale e di campioni di rocce e di fanghi per analisi di spettrometria gamma ad alta risoluzione in laboratorio.

Nuovo collegamento internazionale Torino - Lione - Sezione internazionale - Cunicolo esplorativo della Maddalena e Parte comune Italo-Francese - Tratta in territorio italiano - Cantiere Operativo 04

Attualmente è in corso il Cantiere Operativo 04 per i lavori di realizzazione delle nicchie di interscambio e di sistemazione interna della galleria “la Maddalena” – Nuova Linea Torino/Lione.

Nel primo semestre dell'anno 2021, in cui si è svolta la macrofase A dell'opera di preparazione allo scavo delle nicchie, il monitoraggio interno al cantiere delle radiazioni ionizzanti ha riguardato misure di concentrazione di attività radon, condotte entro il cunicolo "La Maddalena", e le misure di alfa e beta totale sulle acque di venuta dal cunicolo in ingresso all’impianto di depurazione.

A partire da giugno 2021 è stata attivata la macrofase B di scavo delle nicchie di interscambio, pertanto il monitoraggio condotto da Arpa è stato implementato con misure di spettrometria gamma in laboratorio su campioni di smarino e di fanghi di risulta dall'impianto di depurazione prelevati presso il cantiere.

Le misure ed i campionamenti sono stati condotti in doppio Arpa/TELT

I monitoraggi eseguiti nel corso dell’anno 2021 non hanno evidenziato variazioni significative dei normali livelli di fondo della radioattività ambientale.

Tabella 2
Attività di controllo nel cantiere CO-04 “La Maddalena” di Chiomonte (TO)

Attività

Numero

Sopralluoghi ARPA presso il cantiere

4

Misure di concentrazione di attività radon entro il cunicolo "la Maddalena"

48

Prelievo di campioni di smarino per analisi di spettrometria gamma in laboratorio

3

Prelievo di campioni di acqua di venuta dal cunicolo in ingresso all'impianto di depurazione per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

2

Prelievo e analisi di campioni di fanghi di risulta dall'impianto di depurazione per analisi di spettrometria gamma in laboratorio

1


Fonte: Arpa Piemonte

Figura 8
Valori medi annuali di Concentrazione radon rilevati alle varie progressive entro il cunicolo "La Maddalena"

I valori medi annuali di concentrazione radon rivelati da ARPA e calcolati per il periodo dal 13/01/2021 al 19/01/2022, nelle zone del cunicolo interessate dai lavori di realizzazione delle nicchie di interscambio e di sistemazione interna della galleria e quindi frequentate dai lavoratori, sono risultati tutti inferiori al livello di riferimento di 300 Bq/m3 (art.12 del D.lgs 101/2020).

Figura 9
Concentrazione di attività 214Bi da analisi di spettrometria gamma eseguite in laboratorio su aliquote di campioni di smarino prelevati in doppio ARPA/TELT.

Figura 10
Concentrazione di attività 212Pb da analisi di spettrometria gamma eseguite in laboratorio su aliquote di campioni di smarino prelevati in doppio ARPA/TELT.

Nei grafici 9 e 10 sono riportati i valori di concentrazione di attività del 214Bi e del 212Pb che appartengono rispettivamente alle catene di decadimento del 238U e del 232Th e quindi indicativi della presenza di uranio e torio nelle rocce di scavo.  

I risultati delle analisi eseguite dai due laboratori (figure 2 e 3) risultano assolutamente compatibili entro le incertezze di misura. I valori di concentrazione di attività dei radionuclidi naturali risultano tipici di materiali a medio - basso contenuto di radioattività, come anche confermato dai valori di rateo di dose acquisiti al fronte scavo e sui cumuli di smarino dal laboratorio incaricato TELT.

Sono stati effettuati in doppio anche misure di concentrazione di attività alfa e beta sulle acque di impianto, si veda tabella n.2. Anche in questo caso i risultati delle analisi effettuate da Arpa e dal laboratorio incaricato da TELT, sulle aliquote di uno stesso campione, sono compatibili entro l’incertezza di misura.

Tabella 3
Risultati Arpa/Telt – Analisi Alfa e Beta totale su aliquote campioni di acqua. Incertezza di misura espressa con fattore di copertura (k=2)

MISURE IN DOPPIO
Acque di ingresso all'impianto di depurazione

Data prelievo

Analisi Arpa

Analisi TELT

Attività alfa Totale

Attività Beta Totale

Attività alfa Totale

Attività Beta Totale

(Bq/l)

(Bq/l)

(Bq/l)

(Bq/l)

13/01/2021

0,072 ± 0,021

0,177 ± 0,068

0,105 ± 0,025

0,163 ± 0,023

19/10/2021

0,058 ± 0,018

0,202 ± 0,064

0,085 ± 0,024

0,175 ± 0,023

Bassi valori di attività alfa e beta totale sono stati confermati anche dai risultati della spettrometria gamma eseguita in laboratorio sul campione di fanghi di risulta dall’impianto di depurazione prelevato in cantiere.

In conclusione, si può affermare che i monitoraggi condotti dal laboratorio incaricato da TELT e dai tecnici della Struttura Radiazioni ionizzanti e siti nucleari di ARPA, nel corso dell’anno 2021, internamente al cantiere CO-04 ed in ambiente esterno, non hanno evidenziato variazioni significative dei normali livelli di fondo della radioattività ambientale.

Tratta alta velocità / alta capacità Milano - Genova - Terzo Valico dei Giovi

Il monitoraggio delle radiazioni ionizzanti condotto presso i cantieri del Terzo Valico dei Giovi, non ha mai evidenziato anomalie radiometriche attribuibili alle attività di scavo del materiale roccioso. I valori di rateo di dose gamma acquisiti in campo entro le zone di scavo e sui cumuli di smarino sono paragonabili al fondo ambientale naturale, dati confermati anche dalle analisi di spettrometria gamma condotte sui campioni di roccia che hanno evidenziato valori di concentrazione di attività dei principali radionuclidi naturali a basso contenuto di radioattività. Le misure di concentrazione di attività radon rilevate tramite dosimetri passivi collocati a distanze diverse entro le zone di scavo sono risultati ampiamente sotto il Livello di Riferimento di 300 Bq/m3 stabilito dall'attuale normativa vigente (art.12 D.lvo 101/2020). Le concentrazioni di attività alfa e beta totale sulle acque prelevate presso i vari cantieri sono tipiche di un ambiente indisturbato nonostante le attività di cantiere. Il diagramma seguente mostra la totalità delle misure in campo e delle analisi di laboratorio effettuate sui campioni prelevati nel corso dei sopralluoghi eseguiti presso i cantieri monitorati.

Figura 11
Misure in campo e analisi in laboratorio eseguite sui campioni prelevati presso i cantieri del III Valico

Le tabelle riassumono le attività di controllo svolte nell'anno 2021 nei sei cantieri del III Valico in provincia di Alessandria in cui sono presenti opere di scavo in sotterraneo: Cantiere “Vallemme” COP1 - Voltaggio, Cantiere “Castagnola” COP2 - Fraconalto, Cantiere Moriassi COP4 - Arquata Scrivia,Cantiere Libarna COP5 – Serravalle, Cantiere COP7 – Novi Ligure, Cantiere Radimero COP20 - Arquata Scrivia.

Tabella 4
Attività di controllo svolte nell'anno 2021 nei sei cantieri del III Valico in provincia di Alessandria

Cantiere “Vallemme”-COP 1 – Voltaggio 

Attività

Numero

Sopralluoghi presso il cantiere

3

Posizionamento di dosimetri passivi per la misura di concentrazione di attività radon entro la zona di scavo

25

Prelievo di campioni di smarino per analisi di spettrometria gamma in laboratorio

5

Prelievo di campioni di acqua di venuta dal cunicolo in ingresso all'impianto di depurazione per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

4

Misure in campo di rateo di dose gamma in aria

5


Cantiere “Castagnola” COP2 – Fraconalto

Attività

Numero

Sopralluoghi presso il cantiere

3

Posizionamento di dosimetri passivi per la misura di concentrazione di attività radon entro la zona di scavo

36

Prelievo di campioni di smarino per analisi di spettrometria gamma in laboratorio

2

Prelievo di campioni di acqua per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

4

Misure in campo di rateo di dose gamma in aria

5


Cantiere “Moriassi” COP4 – Arquata Scrivia 

Attività

Numero

Sopralluoghi presso il cantiere

3

Posizionamento di dosimetri passivi per la misura di concentrazione di attività radon entro la zona di scavo

8

Prelievo di campioni di smarino e analisi di spettrometria gamma in laboratorio

/

Prelievo di campioni di acqua per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

/

Misure in campo di rateo di dose gamma in aria

2

 

Cantiere “Libarna” COP5 – Serravalle

Attività

Numero

Sopralluoghi presso il cantiere

3

Posizionamento di dosimetri passivi per la misura di concentrazione di attività radon entro la zona di scavo

3

Prelievo di campioni di smarino e analisi di spettrometria gamma in laboratorio

1

Prelievo di campioni di acqua per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

1

Misure in campo di rateo di dose gamma in aria

2

 

Cantiere “Moriassi” COP7 – Novi Ligure

Attività

Numero

Sopralluoghi presso il cantiere

3

Posizionamento di dosimetri passivi per la misura di concentrazione di attività radon entro la zona di scavo

23

Prelievo di campioni di smarino e analisi di spettrometria gamma in laboratorio

2

Prelievo di campioni di acqua per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

1

Misure in campo di rateo di dose gamma in aria

6


 Cantiere “Radimero” COP20 – Arquata Scrivia

Attività

Numero

Sopralluoghi presso il cantiere

3

Posizionamento di dosimetri passivi per la misura di concentrazione di attività radon entro la zona di scavo

48

Prelievo di campioni di smarino e analisi di spettrometria gamma in laboratorio

5

Prelievo di campioni di acqua per analisi Alfa e Beta totale in laboratorio

2

Misure in campo di rateo di dose gamma in aria

4

 


Consulta anche la pagina Radiazioni Ionizzanti nella sezione Territorio - Fattori.
Consulta la pagina web del sito di Arpa Piemonte dedicato alle Grandi Opere.

Monitoraggio Siti Nucleari

Il monitoraggio della radioattività ambientale è previsto dall’art. 152 del d.lgs. 101/2020 che demanda la gestione delle reti uniche regionali alle singole regioni le quali, per l'effettuazione dei prelievi e delle misure, debbono avvalersi delle strutture pubbliche idoneamente attrezzate.

In quest’ambito la Regione Piemonte si avvale di Arpa Piemonte ed ha emanato le disposizioni per lo svolgimento di dette attività di monitoraggio con la Legge Regionale n. 5 del 18 febbraio 2010 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti” e con la DGR n. 23-6389 del 19/01/2018  “Legge Regionale n. 5 del 18 febbraio 2010 Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti - Direttive per le attività di controllo ambientale della radioattività di origine naturale ed artificiale”.

Le reti locali concorrono alla rete Resorad.

I compiti di controllo su tutti gli aspetti della sicurezza nucleare sono in capo ad ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione, ex ISPRA), autorità di sicurezza nazionale (titolo X del D. Lgs. 101/20). Tuttavia, Arpa Piemonte svolge da tempo alcune attività di controllo in collaborazione con l’Autorità nazionale di sicurezza in attuazione dell’accordo quadro di collaborazione in materia di monitoraggio e radioattività ambientale tra l'ISIN, l'ISPRA e le ARPA/APPA”.


Le reti di monitoraggio della radioattività ambientale costituiscono lo strumento operativo attraverso il quale è possibile valutare l'impatto radiologico dei rilasci in normale esercizio degli impianti, segnalare eventuali anomalie – legate a modificazioni dell’assetto del territorio o ad un diverso sfruttamento dello stesso o ad eventi non configurabili come situazioni incidentali – che comportino comunque un’alterazione dello stato radioecologico di una componente ambientale.

Una rete di monitoraggio è costituita essenzialmente da un insieme di punti di campionamento correlati a specifiche matrici ambientali e alimentari a cui vengono associate frequenze minime di campionamento.

Affinché una rete di monitoraggio possa dimostrarsi uno strumento efficace deve possedere alcune caratteristiche fondamentali:

-       la significatività dei punti di campionamento rispetto alle modalità di diffusione dei contaminanti;

-       la rappresentatività delle matrici prelevate;

-       la capacità di segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia;

-       l’adeguatezza delle tecniche analitiche.

Nel grafico è riportato il numero di campioni analizzati nell’ambito delle attività di monitoraggio radiologico ambientale dei tre siti nucleari piemontesi: da oltre 10 anni sono analizzati più di 1000 campioni/anno per più di 5 000 parametri/anno in circa 100 punti di campionamento diversi.

Nell’anno 2021 si sono effettuati circa 2000 campioni per un totale di circa 7000 parametri.

Figura 12
Campioni analizzati anni - 2002/2021

Azioni relative alla Convenzione col Comune di Trino

Nel 2016 è stata stipulata la convenzione Ottimizzazione delle attività di monitoraggio radiologico in relazione alla presenza della Centrale Nucleare “E. Fermi” tra Arpa e il Comune di Trino con il fine di implementare i monitoraggi e controlli radiologici per verificare che le nuove attività correlate allo smantellamento dell’impianto avvengano senza significativi rilasci di radioattività artificiale in ambiente.
Le attività di monitoraggio e controllo sono state messe in atto in un arco temporale di tre anni, secondo il programma delle attività connesse allo smantellamento, e sono:

  • l’incremento di 6 punti di campionamento della falda acquifera nell’area interessata dallo svolgimento delle attività di decommissioning potenzialmente più impattanti;
  • l’installazione di una nuova postazione di campionamento per implementare il monitoraggio dell’aria ai fini della valutazione della dose alla popolazione;
  • il controllo dei materiali solidi che, avendo un contenuto di radioattività inferiore ai limiti per il rilascio fissati da ISPRA nell’ambito dell’autorizzazione alla disattivazione, vengono allontanati dall’impianto – ai fini di riciclo, riuso o smaltimento – come materiali non soggetti alle disposizioni di legge in materia di radioprotezione.

Nel corso del 2016 sono state introdotte nuove matrici quali miele – sia per il sito di Saluggia sia per il sito di Trino – e foglie di salice e pesce siluro presso le aree protette del fiume Po “Ghiaia Grande” e “Zona umida in località Brusaschetto Nuovo” per il sito di Trino.
Nel corso del 2018 sono stati avviati il campionamento e la misura del tritio in aria e nel 2019 il campionamento e la misura del particolato atmosferico presso l’Istituto Comprensivo di Trino, ubicazione ritenuta significativa ai fini della valutazione della dose alla popolazione. In nessuno dei campioni sono state evidenziate la presenza di tritio in aria né anomale concentrazioni di attività nel particolato atmosferico. Nel 2019 inoltre si è dato inizio al controllo dei materiali allontanabili prodotti dalla Centrale Nucleare.

Per approfondimenti Convenzione Comune di Trino -Arpa Piemonte

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