risposte
Torna su

AMIANTO

La corretta gestione dei manufatti contenenti amianto e del loro smaltimento a fine vita e dell'amianto in natura concorre al raggiungimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare dell'Obiettivo 3:

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Target
3.9 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo

Il Piano regionale amianto

Il Piano Regionale Amianto 2016-2020 si pone come strumento che definisce gli obiettivi da perseguire per un concreto risanamento del territorio piemontese e per far sì che ove vi è presenza di amianto la gestione delle problematiche conseguenti sia effettuata nel rispetto di adeguati livelli di cautela e competenza. Più precisamente, tra gli obiettivi si cita:
  • la salvaguardia e la tutela della salute rispetto all'inquinamento da fibre di amianto nei luoghi di vita e di lavoro;
  • la rimozione dei fattori di rischio indotti dall'amianto mediante la bonifica di siti, impianti, edifici e manufatti in cui sia stata rilevata la presenza di amianto;
  • il sostegno alla ricerca e alla sperimentazione nel campo della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie amianto correlate;
  • il sostegno alle persone affette da malattie amianto correlate;
  • la ricerca e la sperimentazione di tecniche per la bonifica degli amianti e il recupero dei siti contaminati;
  • la promozione di iniziative di educazione e informazione finalizzate a ridurre il rischio amianto.

Il Piano tratta gli aspetti sanitari ed ambientali, spazia dalla ricognizione della presenza di amianto - tramite la mappatura - alla bonifica, allo smaltimento, alla formazione delle figure che operano in materia di amianto.

È stato recentemente intrapreso il percorso di aggiornamento del piano amianto regionale amianto.

Contributi per la bonifica di edifici pubblici

Per dare continuità alle azioni di risanamento del territorio ed in coerenza con gli obiettivi del Piano Regionale Amianto, nel corso degli ultimi anni sono state destinate risorse finanziarie in favore di enti pubblici per consentire interventi di bonifica dell'amianto presso edifici di loro proprietà.

Nell’anno 2020 la Regione Piemonte ha pubblicato un bando con risorse FSC 2014-2020 assegnate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la rimozione di amianto su edifici scolastici ed ospedalieri, per un ammontare pari a circa 1 milione di €. Gli interventi sono in parte ultimati e in fase di rendicontazione, in parte in corso di realizzazione.

Nell’anno 2021 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte due ulteriori bandi per l’assegnazione di contributi per la rimozione di amianto presso gli edifici ATC e per la realizzazione di interventi di rimozione amianto da parte dei Comuni su edifici privati a seguito di accertata inottemperanza alle ordinanze di bonifica.

Gli interventi sono stati assegnati con D.D. n. 818 del 14/12/2021 (bando comuni) e con DD n. 690 del 28/10/2021 (bando ATC), per un importo totale pari a circa 600.000 €. I lavori sono in corso di realizzazione.

Nell’anno 2022 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte due ulteriori bandi per l’assegnazione di contributi per la rimozione di amianto da parte dei Comuni su edifici privati a seguito di accertata inottemperanza alle ordinanze di bonifica e per la rimozione di amianto su edifici pubblici.
Gli interventi sono stati assegnati con D.D. n. 787 del 16/12/2022 (bando comuni in sostituzione) e con D.D. n. 830 del 22/12/2022 (bando edifici pubblici), per un importo totale pari a circa 2 milioni di euro. I lavori sono in corso di realizzazione.
Nell’anno 2023 si prevede di procedere allo scorrimento della graduatoria approvata con D.D. n. 830 del 22/12/2022 (bando comuni edifici pubblici) con le risorse regionali stanziate per le annualità 2023 e 2024.

La mappatura dell'amianto di origine antropica e naturale

La mappatura della presenza di amianto ha come finalità l'individuazione e la delimitazione dei siti con presenza di amianto e consente di disporre di elementi di valutazione utili alle attività regionali di pianificazione e in genere alla valutazione del rischio specifico.

La normativa italiana con il termine “amianto” indica 6 minerali fibrosi: l’actinolite d’amianto, la grunerite d’amianto (amosite), l’antofillite d’amianto, il crisotilo, la crocidolite e la tremolite d’amianto.

La mappatura dell’amianto di origine antropica si concentra sulla individuazione delle coperture in fibrocemento e sulla verifica della effettiva presenza di amianto nei manufatti; tutti i dati vengono resi disponibili on-line e la loro consultazione può avvenire tramite il Geoportale di Arpa Piemonte.

Al 31 dicembre 2022 risultano censiti dai Dipartimenti Territoriali di ARPA 52643 siti con coperture in fibrocemento.

Per tutti gli altri manufatti diversi dalle coperture lo strumento di rilevazione è costituito dalle comunicazioni previste dall'art. 9 della L.R. 30/2008 e specificate dalla D.G.R. 29 dicembre 2016, n. 58-4532.

Il progetto di mappatura dell’amianto naturale è regolato dal D.M. 18 marzo 2003, n. 101 “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93” che prevede, di rilevare gli ammassi rocciosi caratterizzati dalla presenza di amianto e le attività estrattive (in esercizio o dismesse) di rocce e minerali con presenza di amianto o comunque ubicate in aree indiziate per la presenza di amianto.

La mappatura dell'amianto naturale deriva dall'analisi di diverse fonti informative relative alla presenza di rocce basiche e ultrabasiche che possono essere sede di locali concentrazioni di minerali asbestiformi, in particolare, le fonti utilizzate sono:
  • Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000
  • nuova Carta Geologica d’Italia (CARG) alla scala 1:50.000 e a scala 1:25.000 laddove disponibili;
  • permessi di ricerca e le concessioni minerarie, derivate dall’archivio storico di Torino di documentazione tra la metà degli anni ’30 e la metà degli anni ’60.
  • documentazione derivata da attività istruttorie di Arpa Piemonte e campionamenti specifici di Arpa;
  • rilievi geologici e sopralluoghi;
  • fonti bibliografiche.
Le litologie selezionate sono state classificate in cinque gruppi in termini di Probabilità di Occorrenza di Minerali di Amianto da bassa ad alta; poiché i minerali di amianto non sono distribuiti in maniera omogenea all’interno dei diversi litotipi ma sono spesso associati a delle zone intensamente fratturate, la cartografia geologica prodotta riporta come informazione di base gli areali in cui, in relazione alle rocce riconosciute in affioramento o sub-affioramento, potrebbero rinvenirsi mineralizzazioni di amianto: essa, quindi, non indica se l’amianto è presente o meno in una determinata area ma solo il grado di probabilità di occorrenza.

La determinazione dell’effettiva presenza o assenza dei minerali classificati come amianto può essere dunque effettuata solo attraverso un rilievo geologico di dettaglio e dall’analisi petrografico-mineralogica di campioni prelevati nel sito.

Linee guida per indagini geologiche in aree caratterizzate dalla presenza di amianto

Per minimizzare i rischi di diffusione di fibre di amianto con D.G.R. 14 febbraio 2020, n. 14-1010 è stato adottato un documento di linee guida rivolto a professionisti ed Amministrazioni che operano in contesti caratterizzati dalla presenza naturale di amianto, sviluppato con il contributo di Arpa Piemonte, che fornisce indicazioni ed indirizzi per la realizzazione di indagini geologiche nelle aree interessate dalla presenza naturale di amianto.