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IL RIEQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO

L’uso sostenibile ed equilibrato delle risorse idriche concorre a diversi  Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in particolare ai seguenti:

Obiettivo 12
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo


Obiettivo 15
Proteggere, favorire e sostenere un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre





OSSERVATORIO PERMANENTE SUGLI UTILIZZI IDRICI E PIANIFICAZIONE REGIONALE SULLA GOVERNANCE DEL BILANCIO IDRICO

L’acqua è uno dei comparti ambientali ed economici maggiormente sottoposto agli effetti legati al clima in particolare per quanto riguarda gli aspetti di disponibilità idrica per l’uso potabile, agricolo, energetico e industriale, senza dimenticare l’importanza che l’acqua riveste per la sopravvivenza della biosfera.

Il susseguirsi di eventi siccitosi nell’ultimo decennio ha posto in primo piano le problematiche correlate alla variabilità, attuale e futura della risorsa idrica disponibile per gli usi e per l’ambiente alla scala del Distretto idrografico, soprattutto in termini di conseguenze sulla qualità ambientale richiesta dalla Direttiva Quadro Acque.

La gestione della siccità ed il contrasto della carenza idrica sono quindi diventate attività rilevanti che hanno evidenziato la necessità di elaborare un quadro conoscitivo sull’evoluzione della disponibilità idrica nel bacino del Po e di individuare i gaps quantitativi attuali e futuri rispetto alla disponibilità, alle scorte idriche e alla distribuzione della risorsa idrica naturale.

Dal punto di vista operativo si sono condivisi e standardizzati indicatori meteo-climatici, di disponibilità idrica e di uso dell'acqua per definire in modo omogeneo la "carenza idrica" e la "siccità" al fine di individuare il momento più idoneo all'attivazione delle deroghe al DMV. Agli indicatori sono stati associati associati valori e soglie di riferimento per la classificazione delle situazioni che si presentano e del loro livello di criticità.

La conoscenza dei valori limite dei parametri per il riconoscimento di condizioni di siccità e/o siccità prolungata possono quindi consentire di operare misure di gestione del rischio nel tempo reale e misure emergenziali qualora le condizioni climatiche lo giustifichino.

La Regione Piemonte ha sottoscritto in data 13 luglio 2016 il Protocollo d'Intesa per l'avvio dell'Osservatorio Permanente sugli usi dell'acqua nel Distretto Idrografico del fiume Po. Ne fanno parte: Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, Regione Liguria, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Toscana, Regione Valle d’Aosta, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, ISTAT, CREA, ISPRA, TERNA Rete Italia, AIPO, Enti Regolatori dei Laghi, ANBI, UTILITALIA, A.N.E.A..

L’Osservatorio è stato costituito con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione e il dialogo tra i soggetti appartenenti al sistema di governance della risorsa idrica nell'ambito del Distretto, promuovere l'uso sostenibile della risorsa idrica in attuazione della Direttiva 2000/60/CE e coordinare l'attuazione delle azioni necessarie per la gestione proattiva degli eventi estremi siccitosi, sia di valenza distrettuale che di sottobacino, nonché per l'adattamento ai cambiamenti climatici.

E' una struttura operativa di tipo volontario e sussidiario a supporto del governo integrato dell'acqua che cura la raccolta, l'aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all'uso delle acque superficiali e sotterranee nel Distretto e ai fabbisogni dei vari settori d'impiego. L'obiettivo è quello di fornire indirizzi per la regolamentazione dei prelievi e degli usi, in funzione degli obiettivi del Piano di Gestione del Distretto Idrografico (PdG Po) ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, del Piano del Bilancio Idrico del Distretto Idrografico del Fiume Po (PBI) e della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNACC).

Le attività dell'Osservatorio fanno riferimento alle situazioni individuate nell'Allegato 3 "Piano di gestione siccità e Direttiva magre" del Piano del Bilancio Idrico del Distretto Idrografico del Fiume Po, e corrispondono a diversi scenari di severità idrica:
  1. “situazione normale” ovvero “scenario non critico”, in cui i valori degli indicatori di crisi idrica (portate/livelli/volumi/accumuli) sono tali da prevedere la capacità di soddisfare le esigenze idriche del sistema naturale ed antropico, nei periodi di tempo e nelle aree considerate;
  2. “scenario di severità idrica bassa”: in cui la domanda idrica è ancora soddisfatta, ma gli indicatori mostrano un trend peggiorativo, le previsioni climatiche mostrano ulteriore assenza di precipitazione e/o temperature eccedenti i valori ordinari per il periodo successivo;
  3. “scenario di severità idrica media”: lo stato di criticità si intensifica: le portate in alveo risultano inferiori alla media, la temperatura elevata determina un fabbisogno idrico superiore alla norma, i volumi accumulati negli invasi e nei serbatoi non sono tali da garantire gli utilizzi idropotabili, irrigui, industriali e ambientali con tassi di erogazione standard. Sono probabili danni economici e impatti reversibili sull’ambiente;
  4. “scenario di severità idrica alta”: sono state prese tutte le misure preventive ma prevale uno stato critico non ragionevolmente prevedibile, nel quale la risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare danni al sistema, anche irreversibili. Sussistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di siccità prolungata ai sensi dell’art. 4.6 della Dir. 2000/60/CE o, in casi più gravi, per l’eventuale richiesta, da parte delle Regioni interessate, della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, ai sensi della L 225/92, come modificata dalla L 100/12, e secondo quanto previsto dalla Dir. PCM 26/10/12.

Le competenze attribuite alla Regione Piemonte per governare la tematica attinente alla siccità e alla scarsità idrica vertono nel campo della pianificazione delle risorse idriche, nella regolamentazione delle funzioni trasferite alle Province/Città Metropolitana e nel raccordo con l’Autorità di Distretto del fiume Po, per seguire l’evolversi della crisi idrica a livello di bacino padano.

Si riportano i principali provvedimenti emanati nel corso del 2021 in materia di tutela quantitativa delle risorse idriche per affrontare anche le situazioni di crisi idriche.

Piano di Tutela delle Acque (PTA)

Con la Deliberazione del Consiglio regionale del Piemonte n. 179 – 18293 del 2 novembre 2021 è stato approvato il Piano di Tutela delle Acque (PTA), principale strumento regionale di pianificazione in materia di tutela delle risorse idriche.
In particolare l'articolo 36 delle Norme di Piano si occupa specificamente di riequilibrio del bilancio idrico, definendolo: “misura fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici, concorre alla tutela quali-quantitativa delle acque ed è perseguito attraverso una serie coordinata di azioni volte a consentire un consumo idrico sostenibile”. Tra gli strumenti prioritari vi sono: il riordino irriguo, la revisione dei titoli di concessione, l’uso, temporaneo e compatibile delle acque sotterranee di falda freatica per il soccorso all’irrigazione, la revisione delle regole operative degli invasi esistenti, il ricorso ai trasferimenti di acqua in rapporto agli usi strategici della risorsa e, solo come ultima soluzione la realizzazione di nuove capacità di invaso.

Linee di indirizzo regionali per la gestione dinamica degli scenari di scarsità idrica

Contestualmente all’adozione dei provvedimenti sui deflussi ecologici, la Giunta Regionale ha adottato delle Linee Guida che siano di indirizzo per tutti gli operatori, sulla base dell’esperienza maturata nel corso della crisi idrica dell'estate 2021.

La Deliberazione dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po n. 4 del 14 dicembre 2017, “Direttiva per la determinazione dei deflussi ecologici a sostegno del mantenimento e raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dal Piano di Gestione del distretto idrografico”, all’articolo 7 comma 2 prevede deroghe temporanee al rispetto degli obblighi di rilascio del deflusso in alveo, quando il livello di severità idrica può determinare gravi carenze nell’approvvigionamento irriguo. Le deroghe sono ammesse quando permangono situazioni di criticità malgrado siano state poste in atto tutte le possibili strategie di risparmio idrico, contenimento delle perdite ed eliminazione degli sprechi.

La Regione Piemonte con DGR 22 dicembre 2021, n. 27-4395, in attuazione dell’articolo 35 delle Norme di Piano del PTA, ha approvato le Linee di indirizzo regionali per la gestione dinamica degli scenari di scarsità idrica. Questo documento costituisce una guida pratica per adattarsi, in modo flessibile, alla variabilità di disponibilità di risorsa idrica per l’ambiente e per gli usi. E’ teso ad allineare l’operato delle Province piemontesi e la Città Metropolitana di Torino, alle quali sono trasferite le funzioni gestionali del demanio idrico e che operano come Autorità Concedenti. Rappresenta, inoltre, una componente della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

La Regione Piemonte ha ritenuto opportuno promuovere, in un’ottica di adattamento e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici rispetto alla gestione della risorsa idrica, regole predeterminate e rese preventivamente note a tutti gli Attori (Autorità locali, utilizzatori delle acque pubbliche, gestori di servizi idropotabili, etc.) che:
  • valorizzino il sistema di monitoraggio meteoidrologico curato da ARPA Piemonte sul territorio regionale e di ogni altro sistema previsionale della Regione Piemonte riferito alla gestione della risorsa idrica;
  • per gli scenari di scarsità, tengano a riferimento le indicazioni dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici;
  • siano tese a prevenire i fenomeni estremi, attraverso una gestione razionale della risorsa sin dalle prime avvisaglie di fenomeni di scarsità (risk management);
  • forniscano indicazioni a tutti gli attori rispetto agli accorgimenti da mettere in pratica, ciascuno per la propria competenza, in modo progressivo rispetto all’eventuale aggravarsi della situazione nel corso degli eventi critici di scarsità e siccità (event management), allo scopo di garantire primariamente l’erogazione del servizio idropotabile per la cittadinanza;
  • sanciscano il superamento di meccanismi di deroga agli obblighi di rilascio in alveo basati su regole statiche, per una transizione ad un sistema dinamico ed adattivo in relazione all’evolversi dei fenomeni, così come rilevati da un sistema oggettivo di valutazione quali gli indicatori impiegati in seno all’Osservatorio ed in piena ottemperanza dell’art. 7 della Direttiva Deflussi Ecologici;
  • estenda a tutto il territorio regionale la possibilità di accedere alla deroga dei rilasci a condizione che sia riconosciuta, nei sottobacini interessati, la carenza di disponibilità di risorsa la quale determina i differenti livelli di severità della siccità, cui sono legate le azioni e i comportamenti da osservarsi da parte dei titolari delle derivazioni irrigue.
E’ possibile reperire tutte le informazioni alla specifica pagina web dedicata alla siccità, con link al sito di ARPA Piemonte e dell’Osservatorio di Distretto a: 

Protocollo d'Intesa per la coltivazione del riso

La Regione Piemonte con D.G.R. n. 4 – 4139 del 19 novembre 2021 ha approvato lo schema del "Protocollo d'Intesa per la coltivazione del riso". Esso è stato sottoscritto anche dalla Regione Lombardia, dall'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, dai Consorzi Baraggia, AIOS, AIES e Villoresi, i quali sono i principali concessionari di acqua pubblica e gestori del complesso reticolo di trasporto e distribuzione della risorsa idrica al servizio delle risaie che interessano i territori piemontesi delle Province di Alessandria, Biella, Novara e Vercelli e quelli lombardi delle Province di Milano e Pavia a cavallo dei fiumi Dora Baltea e Adda, e l’Ente Nazionale Risi.

Lo scopo del Protocollo è, principalmente, quello di predisporre strategie comuni rispetto alla gestione dei programmi d’intervento della futura politica agricola comune (PAC) e di favorire il confronto per il reciproco scambio delle informazioni utili a migliorare i sistemi gestionali allo scopo di ottimizzare il governo delle modalità di derivazione dai corsi d’acqua naturali, trasporto e distribuzione della risorsa, condividere e adeguare le proprie strategie di adattamento ai cambiamenti climatici della gestione della risorsa idrica e delle pratiche agronomiche, diminuire la presenza degli inquinanti nelle acque e delle emissioni in atmosfera.