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AGRICOLTURA E ZOOTECNIA

La sostenibilità ambientale delle produzioni agricole e zootenciche concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare all'Obiettivo 13:

Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico

Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 (PSR) per la mitigazione delle emissioni di gas serra e ammoniaca di origine agricola

Le emissioni di alcuni gas ad effetto serra (metano e protossido d’azoto i principali), ma soprattutto dell’ammoniaca, hanno origine anche dai comparti agricolo e zootecnico. Nell’ambito del Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte 2014-2022 viene affrontato per la prima volta il tema della riduzione degli impatti negativi delle attività agricole sulla qualità dell’aria, con una dotazione finanziaria complessiva che ammonta a 71,7 milioni di euro.
In particolare, la priorità 5 dello sviluppo rurale (incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale) viene attuata nel PSR del Piemonte principalmente attraverso interventi volti, da un lato, a promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale (si tratta dei tipi di operazione 8.1.1Imboschimenti di terreni agricoli e non agricoli e 10.1.4Sistemi colturali ecocompatibili, descritti nell’ambito delle Risposte relative alla componente Territorio) e, dall’altro, a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall'agricoltura. I principali interventi orientati a quest’ultimo obiettivo sono i due tipi di operazione seguenti, che sostengono l’uno gli investimenti e l’altro le pratiche agricole per la riduzione delle emissioni.

Il tipo di operazione 4.1.3 “Riduzione delle emissioni di gas serra e di ammoniaca in atmosfera” ha lo scopo di migliorare la compatibilità ambientale degli allevamenti, sostenendo la modernizzazione delle stalle, delle strutture di stoccaggio degli effluenti zootecnici e delle attrezzature agricole, con l’obiettivo di introdurre innovazioni in grado di ridurre le emissioni gassose in atmosfera, in particolare quelle di ammoniaca. Il sostegno, variabile tra il 40% e il 65% della spesa ammessa (sono privilegiati i giovani, gli investimenti ad uso collettivo e gli investimenti in zona di montagna), viene corrisposto a imprenditori agricoli singoli e associati e a giovani che si insediano per la prima volta in agricoltura; la dotazione finanziaria è di circa 20,6 milioni di euro.
Nella sottostante Tabella 1 è riportato il dettaglio degli esiti dei bandi finora emanati.

Tabella 1
PSR 2014-2022 - operazione 4.1.3 “Riduzione delle emissioni di gas serra e di ammoniaca in atmosfera” – dettaglio bandi

Anno di emanazione del bando

Domande presentate

(n)

Domande approvate

(n)

Contributo approvato (euro)

Importo pagato

al 10/04/2022

(euro)

2016

204

184

3.539.424

3.110.800

2017

278

142

2.727.753

2.172.359

2018

270

121

2.565.955

2.071.874

2019

280

156

3.423.893

2.627.293

2020

136

107

2.097.460

1.274.107

2021

368

328

8.216.738

699.395

2022

287

n.d.

n.d.

n.d.

Fonte: DW PSR 2014-2022

Il tipo di operazione 10.1.5 “Tecniche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera” sostiene le aziende agricole nell’adozione di tecniche agronomiche a basso impatto emissivo nella fase di distribuzione in campo degli effluenti zootecnici per la fertilizzazione delle colture. Le tecniche di interramento immediato e di distribuzione rasoterra in bande, infatti, permettono di conseguire abbattimenti nelle perdite di ammoniaca anche fino all’80%. Il sostegno, variabile tra 70 e 300 euro/ettaro l’anno in funzione della tecnica adottata, viene corrisposto a fronte di un impegno quinquennale.
La dotazione finanziaria dell’operazione è pari a circa 13,8 milioni di euro.

Di seguito è riportato il dettaglio degli impegni agro-ambientali di durata quinquennale attivati, suddivisi per anno-campagne, con l’indicazione delle superfici interessate e del numero dei beneficiari.

Tabella 2
Tipo di operazione 10.1.5 “Tecniche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera”

Anno campagna

superficie sotto impegno (ettari)

beneficiari (n)

2016

9.980,72

179

2017

10.410,68

177

2018

10.485,87

172

2019

10.509,50

171

2020

10.592,38

169

2021

24.676,28

409

2022

25.013,16

398

Fonte: DW PSR 2014-2022
Esiste inoltre nel PSR una serie di misure destinate alla gestione dei rischi nel settore agricolo, ma comunque riconducibili alla prevenzione e all’adattamento agli effetti del cambiamento climatico: si tratta delle sotto-misure 5.1 (Sostegno a investimenti in azioni di prevenzione volte a ridurre le conseguenze di probabili calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici) e 5.2 (Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici). In effetti, questi interventi, che sono declinati sia nella prevenzione e il ripristino dei danni di tipo biotico (flavescenza dorata della vite, sharka delle drupacee, batteriosi dell'actinidia e danni da organismi nocivi di nuova introduzione notificati ai sensi della direttiva 2000/29/CE) sia nella prevenzione dei danni di tipo abiotico (grandine, tempesta, pioggia forte), sono volti a fronteggiare eventi la cui intensità, frequenza e durata sono collegate in una certa misura al cambiamento climatico. Le risorse stanziate nel PSR per tali tipi di interventi ammontano a 21,9 milioni di euro.

Piano Stralcio dell'agricoltura

Il Decreto legislativo 30 maggio 2018, n. 81 di attuazione della direttiva (UE) 2016/2284 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2016, concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, stabilisce impegni di riduzione delle emissioni di ammoniaca a scala nazionale, con riferimento al 2005, pari al 5% per qualsiasi anno dal 2020 al 2029, e pari al 16% a partire dal 2030.
Con DCR 25 marzo 2019, n. 364-68541 (Approvazione del Piano regionale di qualità dell’aria ai sensi della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43) è stato approvato dal Consiglio regionale il Piano Regionale di Qualità dell’Aria (PRQA), che integra le precedenti misure di qualità dell’aria, già adottate, e prevede un orizzonte temporale di rientro nei limiti emissivi al 2030. Con questo orizzonte temporale, è stato individuato uno scenario emissivo tendenziale da raggiungere attraverso l’attuazione di misure mirate alla riduzione degli inquinanti. In particolare, per quanto riguarda le emissioni di ammoniaca derivanti da agricoltura e allevamento, è stato individuato uno scenario emissivo al 2030 pari a circa 32.000 t/anno.

Per il raggiungimento degli obiettivi emissivi al 2030, all’interno del PRQA è stata individuata una serie di misure riferite al settore agricolo, con particolare riferimento all'ammoniaca, inquinante precursore del particolato secondario:
  • AG.01 Sostegno ad investimenti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera (interventi volontari sostenuti dal FEASR, op. 4.1.3)
  • AG.02 Sostegno all’apporto di matrici organiche in sostituzione della concimazione minerale (interventi volontari sostenuti dal FEASR, op. 10.1.3/3)
  • AG.03 Sostegno all’adozione di tecniche agronomiche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera (interventi volontari sostenuti dal FEASR, op. 10.1.5)
  • AG.04 Riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera dal comparto agricolo (interventi obbligatori che entrano in vigore il 1/1/2022) ), a seguito dell’approvazione di un atto regionale che identifichi i soggetti tenuti al rispetto dell’obbligo e le tecniche da adottare;
  • AG.05 Limitazione della combustione dei residui colturali del riso in campo.

La DGR 26 febbraio 2021, n. 9-2916 (Disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell'aria ad integrazione e potenziamento delle misure di limitazione delle emissioni, strutturali e temporanee, di cui alla D.G.R. n. 14-1996 del 25 settembre 2020, e dei vigenti protocolli operativi) anticipa i tempi di rientro dal 2030 al 2025 e prevede l’introduzione di ulteriori misure che coinvolgono il settore dell’agricoltura, finalizzate al contenimento delle emissioni di ammoniaca e di polveri sottili, e differisce al 1/1/2023 la definizione della regolamentazione di cui al precedente punto AG.04 volta alla riduzione delle emissioni in atmosfera di ammoniaca nel settore zootecnico.

Per l’elaborazione dei contenuti del Piano Stralcio Agricoltura, sono state coinvolte le strutture competenti in materia della Città metropolitana di Torino e delle Province, che hanno fornito contributi tecnici e osservazioni, per coordinare i contenuti regolamentari e prescrittivi nelle materie di propria competenza. Gli scenari di riduzione sono stati contemporaneamente illustrati al tavolo di coordinamento con i rappresentanti delle associazioni di categoria agricole attive sul territorio regionale, le cui osservazioni in materia sono state considerate nel processo di elaborazione del Piano Stralcio, fatta salva la necessità di rispettare il contributo in termini di riduzione delle emissioni di ammoniaca richiesto al comparto agricolo.

A conclusione del processo di elaborazione, è stato predisposto il Piano Stralcio Agricoltura, il quale, definisce l’ambito di applicazione, la stima delle riduzioni emissive di ammoniaca e del miglioramento programmato della qualità dell'aria, nonché i tempi previsti per conseguire tali obiettivi.
Il Piano Stralcio Agricoltura prevede due fasi successive di attuazione: la prima fase, da mettere in atto a seguito dell’approvazione del Piano Stralcio da parte del Consiglio Regionale, con opportune differenziazioni temporali tra attività esistenti e attività di nuovo avvio o soggette a modifiche o ampliamenti, la seconda fase, da mettere in atto entro il 1 gennaio 2026. Per ogni fase di attuazione sono individuate le pratiche e tecniche obbligatorie per le fasi di stoccaggio e spandimento dei reflui zootecnici e le relative riduzioni emissive. Nella prima fase di attuazione è stata prevista principalmente l'introduzione di tecniche gestionali che non prevedono significativi investimenti economici, rimandando alla seconda fase di attuazione gli investimenti maggiormente significativi, indubbiamente necessari al fine di garantire il rientro nei limiti fissati dalle disposizioni straordinarie.

Le disposizioni del Piano Stralcio Agricoltura si applicano: alle attività di allevamento di bovini, suini, avicoli, cunicoli e bufali, che producono annualmente valori di azoto zootecnico escreto maggiori di 1.000 kg/a; alle attività di allevamento di bovini, suini, avicoli, cunicoli e bufali soggette ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera, ai sensi del d.lgs. 152/2006 e agli impianti di produzione di biogas e/o biometano, che producono digestato destinato all’utilizzo agronomico nel rispetto del Regolamento regionale 10/R/2007 e s.m.i.
Con D.G.R. n. 20-6134 del 2/12/2022 il Piano Stralcio Agricoltura è stato adottato dalla Giunta Regionale e trasmesso al Consiglio Regionale per la conseguente approvazione.