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INDUSTRIA

La sostenibilità ambientale del sistema industriale concorre al raggiungimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare dei seguenti:

Obiettivo 8

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti


Obiettivo 9
Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile









Il controllo integrato delle attività produttive

L’IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) è una strategia, comune a tutta l’Unione Europea, per aumentare le “prestazioni ambientali” dei complessi industriali soggetti ad autorizzazione.
L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) in Italia è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto a determinate condizioni che devono garantire che l’impianto sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma. In particolare, l’autorizzazione AIA non considera un impianto solo in termini di rispetto dei limiti alle emissioni, ma entra nella specifica gestione dello stesso sia con l’applicazione delle BAT (Best Available Technologies), sia prevedendo i controlli ai sensi dell’art. 3 comma 1 del Decreto 58 del 6/03/17. L’AIA sostituisce ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in materia ambientale.
Le norme IPPC (Direttiva 1996/61/CE, poi abrogata dalla Direttiva 2008/1/CE) sono state sostituite, a partire dal 7 gennaio 2014, dalla Direttiva 2010/75/UE (cosiddetta “Direttiva emissioni industriali”) relativa alle emissioni industriali; l’Italia ha provveduto al recepimento con Decreto 46 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Supplemento Ordinario n. 88 del 14/04/14. 


I punti salienti della Direttiva “emissioni” integrate nel DLgs 152/06 e s.m.i. sono:
  1. inclusione nell’autorizzazione AIA delle attività tecnicamente connesse anche quando condotte da diverso gestore; 
  2. i documenti di riferimento, a cui devono far riferimento le autorizzazioni per il rilascio dell’AIA, sono le BAT Conclusion. In caso di variazioni delle BAT, l’autorità competente ha 4 anni per procedere al rinnovo dell’AIA; 
  3. eliminazione della scadenza e revisione obbligatoria entro 10 anni (12 con certificazione ISO 14001 e 16 con certificazione EMAS); 
  4. introduzione della relazione di riferimento che richiede indagini su sottosuolo e acque sotterranee da predisporre da parte delle aziende e da validare dall’autorità competente; 
  5. introduzione del concetto di “rischio” per programmare la frequenza di controllo presso le aziende; 
  6. programmazione dei controlli in capo alla Regione la cui frequenza tiene conto di quanto previsto all’art. 29-decies comma 11-ter; 
  7. introduzione di sanzioni specifiche per le comunicazioni EPRTR che costituiscono la base dati europea per la valutazione dei reali impatti ambientali delle aziende, secondo il regolamento europeo 166/06 e DPR 157/11; 
  8. variazione delle tipologie di attività soggette ad autorizzazione AIA (ALLEGATO VIII alla Parte Seconda)

Il concetto di Best Available Technologies, BAT, è fondamentale nella direttiva IPPC nel determinare gli obblighi degli operatori industriali in relazione alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento per ottenere e mantenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso. Queste tecniche sono sviluppate su una scala che ne consente l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente attuabili nell’ambito del pertinente comparto industriale e hanno lo scopo principale di limitare le disparità di trattamento a livello dell’Unione relativamente alle emissioni delle attività industriali. È, infatti, la Commissione europea ad adottare conclusioni sulle BAT elaborate attraverso un processo di scambio di informazioni tra gli Stati membri, le rappresentanze delle imprese interessate, le organizzazioni non governative che promuovono la protezione ambientale e la stessa Commissione.

I documenti di riferimento sulle BAT sono formalizzate in Decisioni UE e contengono la descrizione delle tecniche, le informazioni per valutarne l’applicabilità, i livelli di emissione, il monitoraggio, etc., cioè tutti quegli elementi su cui dovranno essere definite le condizioni di autorizzazione di ogni singolo impianto.
Ad oggi decisioni pubblicate possono essere consultate al link dedicato della Commissione Europea.

In Piemonte un numero consistente di aziende è sottoposto alla normativa IPPC; la tabella 1 riporta i dati aggiornati delle ditte che sono in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (strumento amministrativo per applicare i principi dell’IPPC).

Tabella 1 
Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate - aggiornamento dicembre 2022

AIA rilasciate

AL

AT

BI

CN

NO

TO

VCO

VC

Piemonte

N° autorizzazioni 

51

27

25

194

56

197

13

40

603



Nota: sul territorio piemontese sono inoltre presenti 11 AIA Nazionali. 
Per alcune province alcuni impianti sono autorizzati per più codici IPPC.
Fonte: Arpa Piemonte

Il Piano d’Ispezione Ambientale

La legislazione ambientale comunitaria ha da sempre evidenziato il valore strategico dei controlli come completamento del regime amministrativo al quale sono sottoposte le attività e gli impianti a elevato impatto ambientale. Il rilascio dell’autorizzazione ambientale comporta l’attivazione di una serie di controlli al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni e delle condizioni imposte. 
L’attività di controllo delle aziende soggette alla normativa IPPC interessa le aziende autorizzate AIA al fine di integrare i controlli di conformità con i requisiti tecnici previsti dalle BAT, linee guida e/o analisi di comparto e con l’individuazione di indicatori che permettono di valutare le performances ambientali dei Soggetti controllati. 
Il DLgs 152/06 - nel recepire la direttiva IED - prevede che le attività ispettive ordinarie e straordinarie presso le installazioni soggette all’autorizzazione integrata ambientale siano definite a livello regionale in un Piano d'ispezione ambientale, periodicamente aggiornato a cura della Regione.  
La Regione Piemonte ha adottato il proprio Piano con la DGR 9 maggio 2016, n. 44-3272. Il Piano, in particolare, definisce le procedure per l'elaborazione dei programmi - predisposti e aggiornati annualmente da Arpa - per le ispezioni ambientali ordinarie.  
La programmazione dei controlli tiene conto di quanto previsto all’art. 29-decies comma 11-ter e del concetto di “rischio”; a tal fine, il Piano ha fatto proprio il Sistema per il Supporto alla Programmazione dei Controlli (SSPC) adottato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente basato sull’identificazione di parametri assegnati ad ogni stabilimento e raggruppati in insiemi logici che tengono conto del rischio aziendale intrinseco, potenziale e reale, della vulnerabilità del territorio, nonché delle performance ambientali rilevate in esito ai controlli medesimi. Per ciascuna installazione soggetta ad AIA viene determinato un indice di rischio complessivo dell’azienda sulla base del quale è possibile effettuare una graduazione degli interventi di controllo.  
 
La frequenza delle visite in loco per ciascuna installazione è determinata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali che consideri almeno: 
  1. gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell'ambiente locale e del rischio di incidenti; 
  2. il livello di osservanza delle condizioni di autorizzazione; 
  3. l’eventuale adesione volontaria, da parte del Gestore dell’installazione, al sistema comunitario di ecogestione e audit di cui al regolamento (CE) n. 1221/09 (EMAS). 

È possibile visionare la programmazione che viene aggiornata annualmente alla pagina dedicata del sito di Arpa Piemonte.

Figura 1
Programmazione dei controlli nelle aziende AIA

Nell’anno 2022 sono stati effettuati 256 controlli integrati ordinari su un obiettivo programmato di 277 installazioni da controllare, lo scostamento è stato dovuto alla cessata attività dia lacune imprese, al mancato avvio delle attività autorizzate o alla mancata conclusione dei procedimenti di riesame BATc. 
 
La tabella 2 riporta il numero dei controlli effettuati da Arpa Piemonte sulle aziende IPPC nel corso del 2022.

Tabella 2 
I controlli effettuati da Arpa Piemonte agli impianti IPPC - anno 2022

 

Dipartimento Arpa

Piemonte Sud-Est

Dipartimento Arpa

Piemonte Nord-Est

Dipartimento Arpa

Piemonte Sud-Ovest
Dipartimento Arpa

Piemonte Nord-Ovest

Aziende controllate per quadrante

36

55  62 103
I settori più rappresentati sono stati:
  • impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW; 
  • impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche; 
  • impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base; 
  • impianti per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi
  • Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi
  • discariche
  • Accumulo temporaneo di rifiuti pericolosi
  • Macelli e trattamento e trasformazione del latte
  • impianti per l’allevamento intensivo di pollame o di suini.

Figura 2
Controlli effettuati da Arpa Piemonte per tipologia di impianto IPPC - anno 2022

I controlli effettuati permettono di restituire all’Autorità competente un quadro di riferimento completo sul rispetto dell’AIA. Gli esiti dei controlli così effettuati garantiscono in generale all’Amministrazione competente le informazioni necessarie per l’adozione dei provvedimenti di competenza nei confronti dei soggetti controllati ovvero per il rinnovo degli atti in scadenza.

Criticità rilevate

Sul territorio regionale vi sono situazioni molto diverse fra loro dovute sia alle diverse tipologie di impianti che al contesto territoriale.

Le ispezioni “ordinarie” eseguite hanno portato ad effettuare 37 comunicazioni di notizie di reato alle Procure e 37 sanzioni amministrative.

L’applicazione della legge 68/2015 cosiddetta “Ecoreati” ha comportato l’attivazione di 28 procedure di estinzione di reato mediante il pagamento della sanzione amministrativa e l’ottemperanza a specifiche prescrizioni ambientali per la correzione dei problemi ambientali.

Sono stati effettuati 666 sopralluoghi ordinari e 598 campionamenti e misure ordinarie.

Inoltre, sono state effettuate ulteriori attività di controllo “straordinarie” a seguito di gravi inosservanze, considerando altri vincoli previsti dalla normativa di settore (es. controlli impianti di depurazione per Piano Gestione scarichi, campionamento PFAS per Legge Regionale 25/21) o per criticità locali, per un totale di circa 50 aziende.

In Provincia di Alessandria nel 2022 sono stati effettuati - come già negli anni precedenti - numerosi controlli straordinari nel polo chimico di Spinetta Marengo.

In provincia di Asti nel 2022 non sono state rilevate criticità ambientali significative, così come in provincia di Vercelli.

In Provincia di Novara sono emerse criticità odorigene legate a un impianto di recupero rifiuti pericolosi e un allevamento di suini, mentre in Provincia di Biella le medesime criticità sono state segnalate per impianti di depurazione.

Nel quadrante Sud-Ovest Piemonte le criticità nel 2022 sono state riconducibili di massima a segnalazioni per la non corretta gestione degli effluenti zootecnici rispetto al Regolamento regionale 10/R e problematiche odorigene legate in particolare al settore della carta. In entrambe le occasioni è stato attivato il Tavolo odori previsto dalla DGR D.G.R. 9/01/2017 n. 13-4554  “Linee Guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività ad impatto odorigeno".

Nell’estate 2022, a seguito della grave carenza di acqua, è stata condotta un’attività di controllo straordinaria sull’intera regione, verificando le derivazioni idriche. In particolare, sono stati effettuati controlli di derivazioni ad uso produttivo su 21 installazioni AIA. Il bilancio dei controlli ha evidenziato violazioni quali l’assenza dei misuratori di portata prescritti per gli attingimenti da falda, il mancato rispetto del volume massimo derivabile da falda, la mancata raccolta e/o trasmissione dei consuntivi volumi attinti e la mancata misura della soggiacenza della falda.

Contributi tecnici di Arpa Piemonte ai fini del superamento di alcune criticità

Altre criticità dell’anno 2022 con produzione di contributi tecnici ai fini del loro superamento

Tenuto conto di quanto previsto all’art. 29-quater comma 6 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. , è stato concretizzato l’obiettivo consistente nella definizione di un format generico di Piano di Monitoraggio e Controllo da allegare al parere di competenza nei procedimenti di riesame/rilascio/rinnovo AIA. L’obiettivo era quello dell’uniforme applicazione dei controlli di parte privata e di parte pubblica su tutto il territorio regionale, anche attraverso l’uso di format per la restituzione dei dati dei report annuali da parte dei gestori..

Si è altresì proceduto a strutturare l’obiettivo di omogeneizzare l’attività di supporto istruttorio in ambito di procedure di AUA (Autorizzazione Unica Ambientale ex DPR 59/2013).

Il 2022 ha visto anche un impegno notevole di Arpa Piemonte dal punto di vista istruttorio su base regionale sui procedimenti di riesame AIA riferiti alle BATc in scadenza tra il 2022 e 2023, tra le quali quelle relative al comparto dei gestori rifiuti, delle alimentari, dei grandi impiantii di combustione e degli inceneritori/coinceneritori di rifiuti.

Sempre in relazione a documenti correlati al supporto istruttorio di Arpa alle Autorità competenti, Arpa Piemonte ha collaborato a portare a pubblicazione, dopo approvazione in Consiglio Federale, quanto elaborato nei lavori del precedente triennio dei tavoli interagenziali del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA), ovvero in ambito di AIA i seguenti documenti:

- la “Linea Guida per lo sviluppo del PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO ai fini dell’aggiornamento rispetto alla direttiva IED 2010/75/UE recepita con D.Lgs. 46/2014 del documento "Il contenuto minimo del piano di monitoraggio e controllo" elaborato dal Gruppo di consultazione APAT/ARPA/APPA su IPPC nel 2007

- la “Linea di indirizzo per l’applicazione dei BAT-AEL” che evidenzia le differenze tra le modalità di campionamento e analisi definite dai BAT-AEL e la vigente normativa di settore (D.Lgs. 152/06, Parte Terza e Parte Quinta), suggerisce criteri di campionamento e analisi utili ad evitare la duplicazione dei campionamenti per le installazioni nelle quali è previsto il monitoraggio di parametri soggetti al rispetto dei BAT-AEL e di Valori Limite alle Emissioni definiti dalla norma settoriale di cui al D.Lgs. 152/2006 e l’applicazione uniforme sul territorio nazionale dei BAT-AEL in modo tale da consentire una omogenea raccolta di dati utile per elaborare e confrontare l’impatto delle installazioni ricadenti nella medesima categoria anche al fine di orientare politiche nazionali e/o regionali di settore.

- La “Procedura di coinvolgimento del SNPA nel processo ascendente del Bref”: la Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED), prevede che per definire le BAT e limitare le disparità a livello dell’Unione relativamente al livello di emissioni delle attività industriali, è opportuno elaborare “documenti di riferimento sulle BAT”, da riesaminare e, ove necessario, aggiornare periodicamente attraverso uno scambio di informazioni tra le parti interessate. La procedura riporta le modalità di espressione dei contributi di SNPA eventualmente richiesti dalle AA.CC.

- La Rete dei Referenti nell’ambito del TIC II ha infine elaborato nel corso del 2022 i dati dei controlli nazionali AIA-RIR per l’anno 2021.

Linea Guida “Implementazione dei Sistemi di Monitoraggio in continuo delle Emissioni in atmosfera”

Sono state realizzate, dal Coordinamento Tematico Emissioni in Atmosfera di Arpa Piemonte, le Linea Guida “Implementazione dei Sistemi di Monitoraggio in continuo delle Emissioni in atmosfera” allo scopo di divulgare ai gestori degli impianti soggetti a monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera le indicazioni dell’Organo di Controllo, ai sensi dell’Allegato VI - punto 3.1 del DLgs 152/06 e s.m.i. e/o di quanto previsto dalle direttive sui grandi impianti di combustione (2001/80/CE) e su inceneritori/coinceneritori (2000/76/CE), anche in base alle novità introdotte dalla Direttiva IED (2010/75/UE), recepita con DLgs 46/2014.

Il documento viene inteso quale strumento di riferimento nel percorso di progettazione dei sistemi di cui sopra, dalla scelta degli analizzatori alle modalità di elaborazione dei dati acquisiti, alla gestione degli stessi nel confronto con i limiti autorizzativi. Grande rilievo è stato dato al coordinamento della Linea Guida con lo standard UNI EN 14181:2015, revisione di omonima norma del 2005.
Il documento raccoglie, raccorda e aggiorna i contributi tecnici di Arpa Piemonte sviluppati nel tempo sull’argomento a partire dal 2001 con la “Procedura per il controllo remoto dei dati rilevati dai Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SMCE)”, concordata tra Arpa e l’Assessorato regionale all’Ambiente - Settore Risanamento Atmosferico e Acustico, allo scopo di fornire garanzia di continuità gestionale con i gestori di impianti del territorio piemontese, tenendo in debita considerazione i riferimenti emersi nel contempo a livello nazionale (ISPRA) ed europeo.