Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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ENERGIA


La produzione e il consumo sostenibili dell'Energia concorrono agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare ai seguenti:

Obiettivo 4
Fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento per tutti
Indicatore
4.a.1 Edifici dotati di accorgimenti per ridurre i consumi energetici

Obiettivo 7
Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
Target
7.2 Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia
7.3 Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica

Obiettivo 12
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Indicatore
12.c.1 Sussidi alle fonti fossili per unità di PIL













Energia in Piemonte


L’energia che consumiamo viene trasportata da vettori energetici, quali prodotti petroliferi, energia elettrica, gas metano e spesso avviene una trasformazione da una forma di energia all’altra con un impatto negativo sull’ambiente. Si pensi, ad esempio, ai prodotti petroliferi, vettori di energia in forma chimica, che viene trasformata in energia cinetica nelle nostre automobili con effetti negativi sull’ambiente e sulla qualità dell’aria.

Per avere il quadro complessivo sull’utilizzo dell’energia in Piemonte, la Regione redige il Rapporto Statistico sull’Energia, che fornisce i dati di riferimento e analizza il bilancio energetico regionale, descrivendo:

  • i principali flussi energetici che insistono sul territorio e le dinamiche in atto sugli usi finali di energia;
  • il comparto della generazione elettrica, essenziale per comprendere alcune dinamiche in atto sul fronte delle fonti rinnovabili e sull’andamento delle emissioni di CO2;
  • le fonti energetiche rinnovabili;
  • l’andamento in atto dei principali indicatori energetici.

Tale Rapporto è attualmente aggiornato al 2022 ed è scaricabile alla pagina “I numeri del Piemonte - Annuario Statistico Regionale”, che raccoglie e divulga gli ultimi aggiornamenti ufficiali disponibili delle informazioni statistiche relative al territorio piemontese.

CONSUMO E VENDITA DEI PRINCIPALI VETTORI ENERGETICI

Consumi di energia elettrica

Nel 2020 il consumo di energia elettrica in Piemonte è stato pari a 22.244 GWh, di cui 382 GWh di consumi delle ferrovie per trazione. Il settore che registra il maggior consumo è l’industria (circa 50% del totale), seguito dal settore terziario e da quello domestico, rispettivamente pari a circa il 26% e il 21% del totale. I maggiori consumi di energia elettrica sono stati registrati in provincia di Cuneo per quanto riguarda il settore agricolo e nella Città Metropolitana di Torino (CMT) per il settore terziario e quello domestico. Anche nel settore industriale il maggior uso di energia elettrica è stato osservato nella CMT, seguita dalle province di Cuneo, Alessandria e Novara. Rispetto al 2019, il consumo totale regionale di energia elettrica è diminuito quasi del 7%.

Tabella 1
Consumi di energia elettrica per categoria di utilizzatori e per provincia - GWh/anno 2020

Provincia

Agricoltura

Domestico

Ferrovie per trazione

Industria

Terziario(al netto dei consumi per trazione)

Totale(al netto dei consumi per trazione)

AL

39,2

464,9

 

1.569,3

642,6

2.716,0

AT

29,8

239,3

 

447,4

230,3

946,8

BI

6,5

195,1

 

545,2

196,2

943,0

CN

170,1

625,2

 

2.474,1

732,0

4.001,5

NO

25,2

406,0

 

1.450,6

533,2

2.414,9

TO

85,1

2.339,2

 

3.773,6

3.056,8

9.254,7

VC

3,3

171,4

 

310,3

207,6

692,6

VCO

21,9

181,9

 

449,7

238,9

892,4

PIEMONTE

381,0

4.623,0

381,7

11.020,1

5.837,6

21.861,9



Fonte: Terna

Distribuzione di gas naturale

In Piemonte nel 2020 sono stati distribuiti 7.704milioni di m3 di gas naturale, una quantità inferiore di circa il 5% rispetto a quella distribuita nel 2019. I settori che hanno registrato una maggiore contrazione sono quello industriale (-7%) e quello termoelettrico (-6%), mentre le reti di distribuzione hanno registrato una contrazione leggermente inferiore, pari al 3% circa.

Tabella 2
Gas naturale totale distribuito per provincia anno 2020 (milioni di standard m3)

Provincia

Industriale

Termoelettrico

Reti distriduzione

Totale generale

AL

230,7

77,5

380,2

688,4

AT

23,5

0,0

183,3

206,8

BI

23,3

0,0

134,7

158,0

CN

397,4

208,7

429,7

1.035,8

NO

202,5

153,9

345,1

701,5

TO

262,5

2.117,5

1.664,0

4.044,0

VC

30,9

833,3

188,9

1.053,1

VCO

71,6

0,0

125,7

197,3

PIEMONTE

1.242,4

3.390,9

3.451,6

8.084,9

Italia

14.453,3

25.995,9

32.527,9

72.977,1

% settore sul totale

15,4%

41,9%

42,7%

--



Fonte: Elaborazione Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per l'Energia - DGSAIE - su dati SNAM Rete gas, S.G.I. s.p.a. ed altre.

Vendita di prodotti petroliferi

Nel 2020 sono state vendute 2.480.585 tonnellate di prodotti petroliferi, principalmente benzina (21%) e gasolio motori (57%), confermando valori e andamenti analoghi a quelli del 2019.

Tabella 3
Vendite di prodotti petroliferi per tipologia e per provincia - tonnellate/2020

Provincia

Benzina

Gasolio motori

Gasolio riscaldamento

Gasolio uso termoelettrico

Gasolio uso agricolo

Olio combustibile

GPL

GPLCombustione bombole

GPLCombustione serbatoi

Lubrificanti

AL

56.432

286.737

11.587

0

26.353

8.486

24.890

572

8.198

3.557

AT

19.447

37.745

265

0

71

96

3.374

171

1.737

282

BI

265.376

579.391

22.796

0

31.658

5.758

103.785

3.730

35.099

20.482

CN

49.571

120.501

1.234

0

579

54.731

24.006

186

3.348

1.100

NO

57.180

210.127

14.969

0

15.152

441

42.277

2.621

20.284

8.555

TO

21.883

50.073

4.151

0

1.200

193

3.653

457

1.719

403

VC

19.939

68.542

2.024

0

6.716

377

9.229

495

5.076

501

VCO

19.594

53.695

3.024

0

12.288

270

6.275

277

2.205

1.389

PIEMONTE

509.422

1.406.811

60.050

0

94.017

70.352

217.489

8.509

77.666

36.269

ITALIA

7.051.535

23.121.348

788.127

5.951

2.084.855

832.800

3.112.084

285.017

644.654

3


Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico DGSAIE DIV.6 - Bollettino Petrolifero

BILANCIO DI ENERGIA ELETTRICA

Il bilancio energetico regionale descrive i principali flussi energetici attivi sul territorio regionale e le dinamiche in atto sugli usi finali dell’energia.

Nel bilancio si confrontano la domanda e l’offerta in energia. La prima soddisfa le esigenze di agricoltura, industria, terziario e consumo domestico. L’offerta considera fonti rinnovabili, fonti tradizionali e import da altre regioni e dall’estero.

L’offerta interna di energia prodotta in Piemonte è limitata al 13,6% dei complessivi consumi interni lordi; infatti, il Piemonte dipende per l’85% da approvvigionamenti extraregionali, con forte dipendenza da fonti energetiche fossili in generale e dal gas naturale in particolare.

Per una trattazione completa sui flussi energetici regionali si rimanda al Rapporto Statistico sull’Energia redatto da Regione Piemonte, aggiornato al 2021, disponibile online.

Emissioni da RISCALDAMENTO a legna

Le pressioni emissive legate agli impianti termici civili sono stimate nell’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2019.

Le pressioni emissive derivanti dagli impianti di riscaldamento a biomassa sono state elaborate a livello provinciale, rappresentando il contributo in tonnellate/anno da parte delle diverse tipologie di impianto: va però ribadito che il differente contributo emissivo dipende non solo dai fattori di emissione associati alle diverse tecnologie impiantistiche, ma anche dalla loro numerosità sul territorio.

Figura 1
Emissioni da riscaldamento domestico a legna



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Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

Nell’ambito del riscaldamento civile e in particolare di quello residenziale, con emissioni concentrate nel semestre invernale e tipicamente legate agli abitati, la legna rappresenta il combustibile che più contribuisce alle emissioni di particolato primario (circa il 99% del totale delle emissioni degli impianti termici civili), a fronte del soddisfacimento di circa il 20% dei fabbisogni di riscaldamento. Questo perché i combustibili legnosi (legna da ardere in pezzi, pellet e bricchette, cippato) sono intrinsecamente complessi da bruciare: sia perché sono solidi (quindi la miscelazione con l’ossigeno dell’aria è particolarmente difficoltosa), sia perché contengono una percentuale di acqua mai inferiore al 10-20%. Le emissioni del riscaldamento a legna sono tanto maggiori quanto più piccoli e datati sono i generatori in cui la si brucia, quanto più inefficienti sono gli edifici che si riscaldano, quanto peggiori sono i combustibili impiegati e quanto meno consapevoli sono gli utilizzatori degli impianti. Per contro, alcune semplici azioni in questi quattro ambiti possono consentire di ridurre drasticamente le emissioni di particolato primario da combustibili legnosi. Di conseguenza, tra gli elementi essenziali da acquisire, c’è la conoscenza, sempre più nel dettaglio, del parco dei generatori a legna.
Per definire il parco impianti 2019 è stata svolta in collaborazione con il Politecnico di Torino un’analisi specifica del territorio piemontese che, a partire dai dati censuari di dettaglio e dai dati di vendita dei generatori, confrontati con ulteriori banche dati (incentivi, catasto impianti termici), ha permesso di ricostruire la consistenza, la distribuzione a livello territoriale, la composizione per tipologia di generatori e l’evoluzione nel tempo del parco generatori. Parallelamente la valutazione energetica del parco immobiliare e la compresenza di altri impianti (es. caldaia a gas) ha permesso di stimare i consumi di combustibili legnosi e le relative emissioni con un dettaglio comunale.
Nella figura sottostante è riportata la composizione, al 2019, del parco generatori residenziali a combustibili legnosi in Piemonte, che risulta costituito da circa 585.000 unità, di cui oltre il 90% rappresentato da apparecchi, ovvero stufe, cucine e camini/inserti, e la restante quota da caldaie. Circa un quinto del totale dei generatori a biomassa è collocato in seconde case ed è quindi impiegato saltuariamente.
I generatori a pellet, entrati sul mercato negli ultimi 20-30 anni, sono costituiti quasi esclusivamente da stufe, con circa 180.000 unità, laddove la legna in pezzi alimenta oltre 350.000 apparecchi (di cui 250.000 nelle prime case), ripartiti tra stufe (prevalenti), cucine, e camini chiusi/inserti.

Figura 2
COMPOSIZIONE PARCO GENERATORI A BIOMASSA LEGNOSA IN REGIONE PIEMONTE: ripartizione per tipologia, combustibile e impiego dell’edificio di installazione – IREA 2019


Fonte ed elaborazione: Regione Piemonte.

Le emissioni dovute agli impianti termici civili concentrano il loro contributo nel semestre invernale e in ambito urbano: la legna rappresenta il combustibile che contribuisce maggiormente alle emissioni di particolato primario (99% del totale delle emissioni del macrosettore 2). Per quanto riguarda   le emissioni di ossidi di azoto, il 30% è generato dagli impianti alimentati a legna mentre il 61% da quelli alimentati a gas naturale.

Il fabbisogno energetico per riscaldamento civile a livello regionale risulta prevalentemente soddisfatto dal consumo di metano e solo in minima parte dalla legna.

Nelle carte tematiche di figura 1 è raffigurata la distribuzione delle pressioni emissive legate al riscaldamento a legna per gli ossidi di azoto (NOx) e per il particolato primario (PM10): risulta evidente che i centri abitati, in cui sono maggiormente diffuse le volumetrie residenziali riscaldate a legna, apportano i maggiori contributi emissivi.

I generatori a biomassa legnosa hanno prestazioni molto differenziate, sia tra caldaie (più efficienti) e apparecchi (meno efficienti), sia in base al combustibile, con il pellet che garantisce minori emissioni della legna da ardere, ma per contro è quasi esclusivamente di importazione. Ma anche all’interno della medesima tipologia di generatore con medesimo combustibile le prestazioni possono essere significativamente differenti. Pertanto, in Figura 3 è riportata la composizione del parco generatori in base all’efficienza di combustione, impiegando la recente classificazione da 1 stella (meno efficiente) a 5 stelle (più efficiente) secondo DM 186/2017. Emerge come la maggior parte dei generatori presenti in regione abbia prestazioni decisamente modeste (1-2 stelle) e come la classe 5 stelle sia di fatto non presente al 2019.

Figura 3
EFFICIENZA DEL PARCO GENERATORI A BIOMASSA LEGNOSA IN REGIONE PIEMONTE: ripartizione in base alla classificazione a stelle (DM 186/2017) – IREA 2019


Fonte ed elaborazione: Regione Piemonte.

I generatori a legna sono impiegati prevalentemente nelle aree rurali e nei centri abitati a minor densità di edifici. Le pressioni emissive si concentrano quindi in particolare in quei comuni in cui non vi sono grandi conglomerati urbani ma la densità abitativa sul territorio è significativa; quindi, dove sono maggiormente diffuse le volumetrie edilizie riscaldate a legna, come in particolare l’alta pianura, l’area pedemontana e i primi fondovalle alpini. In Figura 4 sono riportate le emissioni a scala comunale di PM10 dovute ad impianti a biomassa legnosa residenziali, in tonnellate/anno; va sottolineato come le emissioni di PM10 degli impianti a biomassa legnosa siano costituite per oltre il 95% da particolato di diametro inferiore a 2,5 micron (ovvero PM2,5).

Figura 4
EMISSIONI DI PARTICOLATO PRIMARIO (PM10) DA RISCALDAMENTO RESIDENZIALE A LEGNA: quantitativi per comune [tonnellate/anno]



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Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

Le emissioni di PM10, PM2,5 e benzo[a]pirene (BaP) provenienti dal riscaldamento residenziale a biomasse legnose costituiscono una quota significativa delle emissioni regionali complessive di tali inquinanti, con valori rispettivamente prossimi al 50%, 65% e 75%, come riportato in Figura 5 e Figura 6.


Figura 5
EMISSIONI DI PARTICOLATO PRIMARIO (PM10 e PM2,5): quantitativi provenienti da riscaldamento domestico a legna e dal complesso di tutte le altre fonti, dati regionali


Fonte ed elaborazione: Regione Piemonte.

Figura 6
EMISSIONI DI BENZO[a]PIERENE (BaP): quantitativo proveniente da riscaldamento domestico a legna e dal complesso di tutte le altre fonti, dato regionale


Fonte ed elaborazione: Regione Piemonte.
Le pressioni emissive derivanti dagli impianti di riscaldamento a biomassa sono state elaborate a livello provinciale, rappresentando – nella Figura 7 (NOX) e nella Figura 8 (PM10) – il contributo in tonnellate/anno da parte delle diverse tipologie di generatori. Va però ribadito che il differente contributo emissivo dipende non solo dall’efficienza delle diverse tecnologie impiantistiche, ma anche dalla loro numerosità sul territorio. Risulta evidente come i contributi più significativi siano legati agli apparecchi domestici.

Figura 7
EMISSIONI DA RISCALDAMENTO A LEGNA: ossidi di azoto (NOx) - ripartizione provinciale - IREA 2019


Fonte ed elaborazione: Regione Piemonte.

Figura 8
EMISSIONI DA RISCALDAMENTO A LEGNA: particolato primario (PM10), ripartizione provinciale - IREA 2019


Fonte ed elaborazione: Regione Piemonte.

LE BIOMASSE LEGNOSE E IL PROGETTO PREPAIR


Campagna di comunicazione del progetto PrepAir
Durante il progetto europeo PrepAir è stata effettuata una campagna per sensibilizzare i cittadini sull’uso corretto delle biomasse per il riscaldamento domestico. Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento sono alcuni dei 18 partner nazionali e internazionali coinvolti nel progetto (tra cui Regione Piemonte e Arpa Piemonte), avente come obiettivo promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili nell’area del bacino Padano. 
Come risulta da un'indagine ISTAT del 2013, in molte regioni italiane, più del 90% del PM10 generato dal settore riscaldamento domestico deriva da piccoli apparecchi a legna come caminetti, stufe, inserti. Durante la combustione della legna si liberano, per unità di energia prodotta, inquinanti in quantità 10-100 volte superiori a quelle degli apparecchi a gas. L’utilizzo della legna è scarso nelle grandi città, ma nelle zone di periferia, nelle piccole cittadine e nei paesi spesso più del 20% delle famiglie si scalda con la legna e in molte zone collinari e montane è il combustibile più usato, (per maggiori dettagli consultare l’opuscolo  “Brucia bene la legna. Non bruciarti la salute”).

Studi sulle biomasse legnose

Nell’ambito del Progetto PrepAir sono stati anche realizzati - a scala sovraregionale - due studi specifici sulle biomasse legnose impiegate nel riscaldamento domestico:

EMISSIONI DA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA

Le pressioni emissive legate al comparto della produzione di energia elettrica, definito nella codifica SNAP97 (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution che suddivide le fonti di emissioni inquinanti in undici macrosettori) come 01.01, sono attualmente stimate con l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2019.

Come evidenziato dalla Figura 9, gli ossidi di carbonio (CO e CO2) e ossidi di azoto (NOx), derivanti dall’ossidazione dei composti presenti nei combustibili (metano, gasolio, biogas e in minima parte legna) e dall’ossidazione dell’azoto dell’aria utilizzata come comburente sono tra i principali inquinanti emessi dalle centrali di produzione di energia elettrica piemontesi.

Figura 9
Emissioni da produzione di energia elettrica - IREA 2019


Fonte ed elaborazione Regione Piemonte

Nella figura sottostante è riportata la distribuzione sul territorio regionale delle pressioni emissive di ossidi di azoto (espressi come NO2) legate alla produzione di energia elettrica: le emissioni più elevate di NOx si hanno ovviamente nei comuni in cui sono localizzati gli impianti termoelettrici di maggiori dimensioni.

Figura 10
Emissioni da produzione di energia elettrica



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Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

EMISSIONI DA RETI DI DISTRIBUZIONE GAS

Le pressioni emissive legate al comparto delle reti di distribuzione del gas, definito con codifica SNAP97 (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution) che suddivide le fonti di emissioni inquinanti in undici macrosettori) come 05.06, sono attualmente stimate con l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2019.

Le pressioni emissive derivanti dalle reti di distribuzione gas riguardano principalmente perdite di gas metano (CH4) e, in minima parte, di composti organici volatili non metanici (NMVOC).
Nella figura sottostante sono rappresentate, a livello comunale, le pressioni emissive legate alla distribuzione di metano, che si concentrano nei comuni più densamente abitati, ovvero nel comune di Torino e nei capoluoghi di provincia.

Figura 11
Emissioni da reti di distribuzione gas



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Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

CONTENUTI CORRELATI


Consulta il Rapporto Energia alla pagina I numeri del Piemonte - Annuario Statistico Regionale

Consulta la serie storica degli indicatori sulla vendita dei prodotti petroliferi

Consulta la serie storica degli indicatori sul consumo di energia elettrica

Consulta la serie storica degli indicatori sulla distribuzione del gas naturale

Consulta la serie storica degli indicatori sulle emissioni degli ossidi di azoto

Consulta la serie storica degli indicatori sulle emissioni di metano

Consulta i dati delle emissioni di PM10.