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RISCALDAMENTO GLOBALE

Riscaldamento globale è il termine utilizzato per descrivere l’aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani, una tendenza che sta cambiando in modo permanente e sempre più repentino il clima della terra. I dati e le osservazioni confermano che il riscaldamento globale è inequivocabile (già dal rapporto IPCC del 2013) e che i tassi di incremento della temperatura sono stati decisamente più elevati negli ultimi vent’anni. Misure strumentali della temperatura a livello globale, dirette e indirette attraverso strumenti di remote sensing, sono disponibili dalla metà del XIX secolo, mentre diversi dataset, più completi e affidabili sono disponibili dal 1950 in avanti. L’insieme di tutte queste misure, attraverso elaborazioni complesse, consente di tracciare l’andamento della temperatura media globale nel tempo.

Figura 1
Andamento della variazione della temperatura globale dal 1880 al 2021 rispetto alla media 1951-1980 (linea nera) e media mobile su 5 anni (linea rossa)

Fonte: NASA
Sulla base di tali elaborazioni, si può affermare che la tendenza della temperatura media superficiale globale (terra e oceani) ha fatto registrare un riscaldamento di circa 0.85°C dal 1880 al 2021. Il 2020, con un riscaldamento di circa 1.02°C, invece, sembra risultare, dalle prime valutazioni, l’anno più caldo dell’intera serie storica strumentale, immediatamente seguito dal 2016. Questo dato record del 2020 viene sostenuto dalla NASA, che include nelle misure anche i dati satellitari, che nelle zone dell’Artico hanno una notevole importanza in quanto vasta parte della regione è costituita dal mare e le misure da stazione non sono disponibili, mentre la NOAA attribuisce il record assoluto al 2016, posizionando il 2020 al secondo posto, con una differenza negli incrementi di 0.02°C. Entrambe le fonti confermano che novembre 2020 sia stato il novembre più caldo della storia delle misure. Vi è un sostanziale accordo, inoltre, sul fatto che l’emisfero Nord si stia riscaldando molto più rapidamente dell’emisfero Sud, con un riscaldamento rispettivamente di 1.28°C e 0.68°C negli ultimi 141 anni(NOAA).

Il 2021, invece, è stato nominalmente il sesto anno più caldo sulla Terra dal 1850. La stima della temperatura media globale nel 2021 (Rapporto sulla temperatura globale per il 2021) è significativamente più fredda del 2020, ma simile al 2018 e al 2015. Gli ultimi sette anni sono risultati i sette anni più caldi osservati nella registrazione strumentale.

Nel 2021, si ritiene che il fenomeno meteorologico di La Niña abbia leggermente ridotto le temperature rispetto agli anni senza un evento di La Niña.

Nel 2021 la presenza di un evento persistente di La Niña sembra responsabile della diminuzione delle temperature rispetto agli anni senza un evento di La Niña.

Nel complesso, la tendenza a lungo termine rimane coerente con un modello in corso di riscaldamento globale.

Inoltre, il 2021 è stato caratterizzato da:

  • nuove medie annuali record per 25 paesi, tra cui Cina, Corea del Sud e Nigeria
  • un anno relativamente fresco nell'Oceano Artico
  • numerosi eventi meteorologici estremi, tra cui un'ondata di caldo da record sulla costa del Pacifico del Nord America
  • nominalmente il 6°anno più caldo sulla terraferma e il 7°anno più caldo negli oceani.

Si stima che la temperatura media globale nel 2021 sia stata di 1.2 °C al di sopra della temperatura media dal 1850 al 1900, un periodo spesso utilizzato come riferimento preindustriale per gli obiettivi di temperatura globale. Questo è ~0.15°C più freddo rispetto al 2020.

La temperatura nel 2021 è circa 0.9°C al di sopra della media 1951-1980, che viene spesso utilizzata come periodo di riferimento per confrontare le analisi climatiche globali (Figura2).

Come ci si può aspettare dal riscaldamento globale causato dai gas serra, l'aumento della temperatura nel globo è ampiamente distribuito, colpendo quasi tutte le aree terrestri e oceaniche. Nel 2021, l'87% della superficie terrestre era significativamente più calda della temperatura media nel periodo 1951-1980, l'11% aveva una temperatura simile e solo il 2.6% era significativamente più freddo.

Figura 2
Mappa della distribuzione di anomalia di temperatura del 2021 rispetto al periodo 1951-1980

Nel 2021, nessun luogo sulla Terra ha registrato una media annuale fredda record.

Le aree di terra generalmente mostrano più del doppio del riscaldamento dell'oceano. Rispetto alle medie del 1850-1900, la media terrestre nel 2021 è aumentata di 1.70 ± 0.04 °C e la temperatura della superficie dell'oceano, escluse le regioni di ghiaccio marino, è aumentata di 0.83 ± 0.05 °C. 

Il 2021 e il 2015 sono il 6° e il 5°anno più caldi sulla terraferma, anche se la piccola differenza tra loro rende questi anni essenzialmente legati. Per la superficie dell'oceano, troviamo che il 2021 si classifica nominalmente come il 7°anno più caldo. La FIGURA 3 mostra le variazioni della temperatura terrestre e oceanica rispetto alla media dal 1850 al 1900: è chiaramente visibile la tendenza delle medie terrestri ad aumentare più rapidamente delle medie oceaniche.

Figura 3
Mappa della distribuzione di anomalia di temperatura del 2021 rispetto alle medie locali del periodo 1951-1980


A livello europeo, il 2020 è stato l’anno più caldo da quando vi sono misure strumentali (1910), con un’anomalia di circa +2.16°C rispetto all’intero periodo, sorpassando il record precedente del 2018. Si tratta del primo anno in cui l’incremento della temperatura media annuale Europea è superiore ai 2°C. Gli anni dal 2014 al 2020 sono stati i sette anni più caldi in assoluto, mentre i primi dieci si trovano nel nuovo millennio. Il 2020 è il 24°anno consecutivo in cui la temperatura risulta superiore alla media.
Il tasso di aumento della temperatura dal 1910 è di 0.15°C ogni 10 anni, mentre è più che triplicato dal 1981 arrivando a 0.47°C ogni 10 anni.

Di notevole rilevanza le temperature invernali, con 3,4 °C superiori alla media del 1981-2010 e di 1,4 °C superiori al secondo inverno più caldo mai registrato. Anche le temperature al di sopra della Siberia settentrionale sono state eccezionali, rcon un’anomalia poritiva superiore ai 6 °C.

Sulla base della variabilità storica e delle condizioni attuali, è possibile stimare approssimativamente che a livello di temperatura media globale il 2022 sarà probabilmente simile al 2021 o leggermente più caldo. Con il recente ritorno delle condizioni di La Niña, è probabile che il 2022 rimanga relativamente fresco. Le oscillazioni da El Niño a La Niña e viceversa sono la più grande fonte di variabilità interannuale nel record di temperatura globale, con La Niña associata a condizioni più fresche. Tuttavia, rimane una modesta possibilità (14%) che il 2022 possa diventare un nuovo anno più caldo se il sistema El Niño / La Niña tornasse al caldo all'inizio del 2022.

È quasi certo (>99% di probabilità) che il 2022 rimarrà tra i primi dieci anni più caldi; tuttavia, c'è una probabilità del 50% che il 2022 non si classifichi al di sopra del 5°anno più caldo.

La causa del riscaldamento globale è dovuta al forcing radiativo positivo, causato dall’aumento drammatico della concentrazione dei gas serra in atmosfera: anidride carbonica, metano e protossido di azoto hanno raggiunto concentrazioni mai viste negli ultimi 800.000 anni (per approfondimenti consulta il capitolo emissioni climalteranti. La concentrazione di anidride carbonica è aumentata e sta aumentando con un tasso di crescita sempre maggiore a causa dell’utilizzo dei combustibili fossili per la produzione di energia e processi industriali, alle emissioni per la produzione del cemento e alle emissioni nette dovute al cambiamento di uso del suolo, con un contributo antropogenico determinante. La riduzione delle emissioni globali registrata nel 2020 (circa -7%) a causa delle misure di limitazione del contagio dal SARS-CoV-2 non ha avuto effetti per quanto riguarda la concentrazione atmosferica.