Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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AGRICOLTURA E ZOOTECNIA

Pressione agricoltura e Zootecnia

L’agricoltura e la zootecnia rappresentano un tipo di pressione diffusa; la pressione viene valutata a scala di corpo idrico attraverso l’utilizzo di due indicatori:
  1. uso agricolo del suolo per la caratterizzazione delle pressioni e degli impatti legati all’uso dei prodotti fitosanitari e alla contaminazione da nitrati di origine agrozootecnica;
  2. surplus di azoto per la caratterizzazione delle pressioni e degli impatti legati alla contaminazione da nitrati di origine agrozootecnica.

L’utilizzo di questi indicatori, valutando il superamento di soglie definite nella metodologia a livello di Autorità di Bacino del Po, consente di definire la significatività della pressione.

Figura 1
Acque superficiali. Pressione Agricoltura e Zootecnia - anno 2015

Figura 2
Acque sotterranee. Pressione Agricoltura e Zootecnia - anno 2015

Sia per le acque superficiali che per le acque sotterranee, la pressione Agricoltura e Zootecnia è una pressione significativa, rispettivamente per il 19% dei CI (su un totale di 597 CI su cui è stata fatta l’analisi delle pressioni) e il 39% dei GWB (su un totale di 28 GWB)

Fitosanitari

Il settore agricolo è uno dei comparti più complessi e variegati, per la molteplicità di situazioni e di interventi nonché per le importanti ricadute che ha nei confronti dell’ambiente e della salute umana. Una pratica che accomuna in modo trasversale tutto il comparto riguarda la difesa delle colture dagli organismi nocivi. Difesa che, evolvendosi nel tempo dal punto di vista sia tecnico sia normativo, ha permesso non solo di salvaguardare in modo più puntuale le produzioni, ma di porre una sempre maggior attenzione nei confronti dell’ambiente e della salute. L’ultimo capitolo di questa evoluzione, dal punto di vista normativo, è rappresentato dal Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), approvato con DM 22/01/14, in applicazione della Direttiva 2009/128/CE e del D.Lgs 150/12.
Il PAN contiene i riferimenti e le linee di attuazione per l’applicazione delle cosiddette “strategie fitosanitarie sostenibili” che consistono nell’applicazione della difesa integrata, di misure di prevenzione basate su pratiche agronomiche, di metodi non chimici, del ricorso a prodotti fitosanitari a base di sostanze attive a basso rischio nonché delle strategie previste per il metodo di produzione biologico.
Lo scopo è quello di ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità. Dal 1/01/14 l’applicazione della difesa integrata è obbligatoria per tutti gli agricoltori professionali.
Uno degli scopi è la riduzione dell’impiego di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive destinate ad essere sostituite; un altro è la riduzione del rischio per l’ambiente, gli operatori ed i consumatori attraverso un complessivo miglioramento qualitativo delle strategie di intervento, delle tecniche utilizzate e delle sostanze attive impiegate.

Per maggiori informazioni vedi la sezione Acqua - Risposte - Mitigazione Impatti Agricoltura.

Per quanto riguarda le quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari commercializzati in Piemonte queste sono dell'ordine di alcuni milioni di kg. Secondo Istat tali quantità nel periodo 2007-2011 si sono quasi dimezzate e la drastica riduzione è riconducibile al solo zolfo nelle province di Asti e Alessandria. Al netto delle problematiche legate alle indagini, è più probabile che il consumo di agrofarmaci sia stato anche in quegli anni assimilabile agli anni successivi, con un trend in lieve decrescita, analogo a quanto riscontrato per l'indice di impatto ambientale dei trattamenti.
Del totale dei principi attivi, più della metà sono ammessi dal disciplinare di produzione biologico (Fig. 3) e costituiti principalmente da zolfo, rame, oli minerali, seguiti da vari prodotti di origine naturale ed erogatori di feromoni per la confusione sessuale degli insetti nei frutteti.
Le colture con il maggiore carico di principi attivi per unità di superficie sono le frutticole seguite, in ordine decrescente, da vite da vino, riso, orticole e cereali.

Figura 3
Stima della quantità dei principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari commercializzati in Piemonte anni 2012-2021

 Fonte: Istat Elaborazione: Ipla

Fertilizzanti

Le quantità di macronutrienti contenuti nei fertilizzanti commercializzati in Piemonte hanno mostrato fino al 2013 un trend debolmente ma costantemente in discesa per quanto riguarda fosforo potassio, più variabile nel caso dell'azoto; negli ultimi anni si evidenzia un ulteriore lieve miglioramento, con diminuzione degli input in forma minerale e aumento dell’uso di sostanza organica.


Tabella 1
Elementi contenuti nei fertilizzanti commercializzati in Piemonte - anni 2006-2021

2006

53.006

733.235

248.238

14.679

262.917

518.811

444.168

2007

60.765

758.799

215.804

32.961

248.765

547.868

660.259

2008

56.666

670.746

125.965

30.438

156.403

393.347

759.882

2009

36.219

547.665

154.788

31.045

185.833

364.703

829.619

2010

31.889

523.361

153.737

45.987

199.724

411.548

779.861

2011

224.599

726.295

147.340

34.964

182.304

412.821

1.013.362

2012

30.200

755.298

186.418

32.019

218.437

375.070

739.487

2013

28.827

565.329

117.932

12.072

130.004

256.307

789.875

2014

29.810

612.530

162.020

8.570

170.630

266.040

773.720

2015

32.460

552.820

130.520

12.610

143.130

255.020

642.570

2016

17.160

557.430

135.600

17.850

153.450

275.510

672.630

2017

33.180

546.460

144.500

18.360

162.860

242.240

517.150

2018

32.590

491.310

118.140

13.850

131.990

227.550

640.120

2019

38.890

450.490

123.410

11.080

134.490

191.240

653.140

2020

32.610

564.010

138.550

18.860

157.410

256.810

488.730

2021

32.770

590.030

137.000

21.840

158.840

245.710

327.800

Elementi nutritivi contenuti nei fertilizzanti commercializzati (quintali)

anno

azoto

anidride fosforica (P2O5)

ossido potassico (K2O)

sostanza organica

organico

totale

solubile

insolubile

totale

totale

totale

Fonte: Istat Elaborazione: Ipla

Figura 4
Elementi contenuti nei fertilizzanti commercializzati in Piemonte - anni 2006-2021

Fonte: Istat Elaborazione: Ipla

L'apporto di elementi fertilizzanti si compone anche degli apporti della zootecnia. Pertanto, per una stima più attendibile delle quantità totali di macroelementi somministrati al campo si sommano, alle quantità commercializzate (Tabella 1 e Figura 4), gli apporti delle deiezioni animali.

Figura 5
Elementi contenuti nei fertilizzanti somministrati, comprensivi degli apporti dalla zootecnia - anni 2007-2021

Fonte: Istat Elaborazione: Ipla

Il rischio di contaminazione delle acque da azoto e fosforo di origine agricola dipende dai surplus di elementi fertilizzanti che vengono somministrati alle colture.
Il carico di fertilizzanti, in primis quelli azotati, varia principalmente in funzione della coltura, dell’intensività e delle caratteristiche pedoclimatiche. Poichè le fertilizzazioni sono generalmente eccedenti i reali fabbisogni, la quota inutilizzata dalle colture (surplus) in parte sublima in atmosfera (ammoniaca) e in parte migra nell’acquifero (nitrati).
I surplus vengono stimati sulla base di un bilancio (GNB - Gross Nitrogen Balance, GPB - Gross Phosphorus Balance) che, alle quantità apportate al terreno (fertilizzanti commercializzati + elementi provenienti dalla zootecnia), somma l'azoto da deposizioni atmosferiche e sottrae le quantità probabilmente utilizzate dalle colture (stimate sulla base di asporti in funzione delle rese).

Il risultato medio regionale è quello stimato nella Figura 6 e nella Tabella 2. 
Il surplus è molto elevato, anche oltre 70 kg/ha/anno in pianura, in particolare nell'area cuneese-torinese interessata dagli allevamenti intensivi, mentre è prossimo allo zero nei territori montani e molto basso nella maggior parte di quelli collinari.

Figura 6
Andamento di GNB Gross Nitrogen Balance e GPB Gross Phosphorus Balance negli anni 2006-2021

Fonte: Istat Elaborazione: Ipla

Tabella 2
Bilancio dei nutrienti stimato a partire dal riparto della SAU - periodo 2006 - 2020

Anno

forma chimica

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Azoto quintali

Nitrico commercializzato

75.270

68.610

60.880

60.860

59.470

49.670

63.200

Ammoniacale commercializzato

134.310

114.260

123.490

119.310

108.730

95.190

120.250

Ammidico commercializzato

373.150

337.470

355.900

333.110

290.520

266.740

347.950

Organico commercializzato

29.810

32.460

17.160

33.180

32.590

38.890

32.610

Totale commercializzato

612.530

552.800

557.430

546.460

491.310

450.490

564.010

Di origine zootecnica

486.645

481.370

484.460

460.120

465.500

464.080

473.730

Totale

1.099.175

1.035.660

1.041.987

1.007.957

956.810

914.570

1.037.740

Anidride fosforica quintali

Solubile commercializzata

162.020

130.520

135.600

144.500

118.140

123.410

138.550

Insolubile commercializzata

8.570

12.610

17.850

18.360

13.850

11.080

18.860

Totale commercializzata

170.630

143.130

153.450

162.860

131.990

134.490

157.410

Di origine zootecnica

466.448

300.960

302.610

287.690

291.350

290.550

296.330

Totale

637.078

604.780

612.387

596.634

555.330

559.530

611.150

Ossido potassico quintali

Commercializzato

266.040

255.020

275.510

242.240

227.550

191.240

256.810

Di origine zootecnica

503.129

490.080

491.770

472.970

477.100

474.990

482.230

Totale

769.169

856.430

774.915

815.868

704.650

666.230

739.040

Sostanza organica commercializzata quintali

773.720

642.570

672.630

517.150

640.120

653.140

488.730

Apporti di azoto da deposizioni atmosferiche {q)

179.847

178.570

176.166

180.784

174.299

174.405

174.946

Fabbisogno in N stimato a partire da SAU e rese {q)

1.360.905

889.561

888.633

892.208

896.576

926.816

1.089.179

Fabbisogno in P205 ·stimato a partire da SAU e rese {q)

505.440

368.356

372.065

373.408

375.096

388.432

447.806

GNB {Gross Nitrogen Balance: surplus di azoto)

33

38

38

33

28

19

15

GPB {Gross Phosphorus Balance: surplus di anidride fosforica)

25

27

27

25

21

20

19


Nota:
per 11 calcolo degli apporti dalla zootecnia sono stati utilizzati 1 coefficienti d1 apporto al campo del OPGR 29 ottobre 2007 n.10/R

Secondo le stime, mediamente ogni ettaro di SAU ogni anno riceverebbe azoto e anidride fosforica in eccedenza rispetto ai fabbisogni; tuttavia è noto che una consistente parte delle superfici coinvolte non riceve surplus, mentre in altre zone (pianura intensiva) le eccedenze sono molto più elevate. Negli ultimi anni dal 2015 il surplus è in evidente calo a dimostrazione degli effetti positivi derivanti dall’evoluzione delle norme tecniche e dall’incentivazione all’uso razionale dei mezzi di produzione.

GNB apporti
:
  • azoto commercializzato in regione (fonte: Istat)
  • azoto escreto dalla zootecnia al netto delle emissioni in atmosfera (consistenza del patrimonio zootecnico da anagrafe unica regionale per categorie - moltiplicazione dei pesi di ciascuna categoria per il relativo coefficiente di escrezione di azoto per unità di peso tabulato negli allegati al Regolamento regionale 10/R)
  • azoto da deposizioni atmosferiche (20kg/ha per anno, da Regolamento regionale 10/R)
GNB asporti:
  • riparto della SAU da anagrafe agricola unica e da Istat
  • rese delle colture da annuario statistico regionale
  • moltiplicazione delle rese per i relativi coefficienti di asporto per unità di prodotto (da tabelle allegate alle Norme tecniche regionali di produzione integrata)

Zootecnia

Il 10% del patrimonio zootecnico nazionale, pari a circa 1 milione di unità di bestiame adulto (UBA), è allevato in Piemonte (circa 580.000 UBA appartenenti alle specie bovina e bufalina, circa 300.000 UBA della specie suina e circa 100.000 UBA di specie avicole, circa 20.000 ovicaprini e altre specie).

CAPI ALLEVATI
Le risultanze dell'anagrafe agricola del Piemonte mostrano che la consistenza complessiva del patrimonio zootecnico piemontese è rimasta sostanzialmente stabile nell'ultimo decennio, con leggere variazioni fra le diverse specie allevate (Tabella 3 e Figura 7). Se si misura, infatti, la consistenza in unità di bestiame adulto (UBA), essa risulta attestata sul milione di UBA (a titolo di esempio, una vacca da latte vale 1 UBA, una scrofa 0,5 UBA, una gallina ovaiola 0,014 UBA e così via).
I bovini rappresentano la specie più importante in termini di UBA, con oltre la metà (55%) della consistenza complessiva, anche se rispetto al 2010 essi hanno subito un calo del 7%, prevalentemente fino al 2014; negli anni successivi il trend si è poi stabilizzato.
Gli ovini e i caprini nel loro insieme pesano per meno del 2% rispetto al totale degli allevamenti; più importanti in termini di peso sono i suini (oltre 31% del totale, con andamento decennale costante) e gli avicunicoli (12% del totale nel 2021, con trend prima altalenante e successivamente in crescita di un terzo rispetto al 2010).


Tabella 3
Serie storica della consistenza degli allevamenti in termini di UBA

Tipologia di allevamento

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

percentuale

Bovini e bufalini

57,72

57,11

57,26

56,98

56,53

57,36

56,63

55,82

55,29

55,03

Ovicaprini

1,42

1,42

1,45

1,50

1,58

1,66

1,70

1,65

1,65

1,63

Suini

30,19

30,76

30,92

30,53

30,35

30,79

30,68

30,81

31,24

31,42

Avicunicoli

10,67

10,71

10,37

10,99

11,54

10,19

10,99

11,72

11,83

11,92
Fonte: DW Anagrafe agricola del Piemonte

Figura 7
Serie storica della consistenza degli allevamenti in termini di UBA

Fonte: DW Anagrafe agricola del Piemonte

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