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AZIONI EUROPEE

Le azioni europee su Clima e Cambiamento climatico concorrono al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare nell'Obiettivo 13:

Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico

Molteplici sono le azioni avanzate dall’Unione Europea in tema di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.

Per quanto riguarda la mitigazione, l’UE sta portando avanti impegni ambiziosi, puntando a fare dell’Europa il primo continente a impatto zero sul clima entro il 2050. Oltre a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, l'Unione sta anche adottando misure per adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici: entro il 2050 l'Europa intende essere una società resiliente ai cambiamenti climatici. In tema di adattamento, l’azione della Regione Piemonte si inserisce nella cornice di indirizzi delineati dalla nuova Strategia Europea di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

La prima parte del sesto
Assessment Report (AR6) dell’International Panel on Climate Change (IPCC), presentato ad agosto del 2021, sintetizza le conoscenze sul cambiamento climatico e gli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5: è necessario ridurre drasticamente le emissioni, almeno del 7% circa all'anno, per contenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5°C - massimo 2°C.

La seconda parte Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability, approvata a febbraio del 2022, riporta che il riscaldamento globale di 1,5°C nei prossimi due decenni porterà il mondo ad affrontare molteplici e inevitabilii rischi climatici. Il superamento anche solo temporaneo di questo livello di riscaldamento provocherà ulteriori gravi impatti, alcuni dei quali saranno irreversibili. 

La terza parte del Sesto Rapporto di Valutazione (AR6) dell'IPCC Mitigation of climate change individua i settori che maggiormente dovranno cambiare:

  • Le città e le altre aree urbane che offrono anche significative opportunità di riduzione delle emissioni.

  • L’industria dovrà ridurre le emissioni conseguentemente ad un uso più efficiente dei materiali, il riutilizzo e il riciclaggio prodotti e minimizzando i rifiuti.

  • L'agricoltura maggior produttore di metano dovrà ridurlo di circa un terzo nel 2030, mentre la silvicoltura e altri usi del suolo possono fornire riduzioni di emissioni su larga scala e anche rimuovere e immagazzinare l'anidride carbonica.

A marzo 2023 l’IPCC ha concluso la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) con il rapporto di Sintesi (Synthesis Report – SYR) che integra i risultati dei tre gruppi di lavoro – Le basi fisico-scientifiche (2021), Impatti, adattamento e vulnerabilità (2022), Mitigazione dei cambiamenti climatici (2022) – e dei tre rapporti speciali – Riscaldamento Globale di 1.5 (2018), Climate Change and Land (2019), Oceano e Criosfera in un clima che cambia (2019).

Il Rapporto di sintesi sottolinea l'urgenza di intraprendere azioni più ambiziose e dimostra che, se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti.

Per ulteriori informazioni visita la pagina dell'IPCC Focalpoint for Italy

L’UNIONE EUROPEA VERSO LA NEUTRALITÀ CLIMATICA

Green Deal europeo

Al fine di raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo, la Commissione europea ha dato vita al Green Deal europeo. Si tratta di un vero e proprio pacchetto di misure che spaziano dalla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e dagli investimenti nella ricerca e all'innovazione di punta fino agli interventi per preservare l'ambiente naturale dell'Europa.

Le prime iniziative nell'ambito del Green Deal europeo comprendono la Legge europea sul clima, per introdurre l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 nella legislazione europea, il Patto europeo per il clima per coinvolgere tutte le parti della società nell'azione, e da quest’anno anche il Piano degli obiettivi climatici 2030 per aumentare l’ambizione della riduzione di emissioni nette di gas a effetto serra ad almeno il 55% entro il 2030 e una nuova Strategia dell'UE sull'adattamento ai cambiamenti climatici per dar vita ad una società europea resiliente ai cambiamenti climatici entro metà secolo.

Legge europea sul clima

Per trasformare in legge l'obiettivo fissato nel Green Deal europeo, il 30 giugno 2021 è stato approvato il Regolamento (UE) 2021/1119 che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica al 2050.

La Legge europea sul clima  fissa l’obiettivo giuridicamente vincolante di azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050 e un obiettivo intermedio di riduzione netta del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Per contribuire a tale obiettivo tutte le politiche europee e tutti i settori dell'economia e della società dovranno la loro parte, tenendo conto dell'importanza di promuovere l'equità e la solidarietà tra gli Stati membri.

La legge sul clima prevede, inoltre, misure per verificare i progressi compiuti e adeguare gli interventi di conseguenza. I progressi saranno verificati ogni cinque anni, in linea con il bilancio globale previsto dall'accordo di Parigi. La Commissione formulerà raccomandazioni agli Stati membri che attueranno interventi non compatibili.

Fit for 55

La Commissione europea ha adottato il 14 luglio 2021 un pacchetto di 13 proposte (Fit for 55 - Pronti per il 55 %": realizzare l'obiettivo climatico dell'UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica) per rivedere la legislazione in materia di clima, energia e trasporti e conseguire l'obiettivo dell'UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. 
Con le proposte la Commissione presenta gli strumenti legislativi per conseguire gli obiettivi stabiliti dalla normativa europea sul clima e trasformare radicalmente la nostra economia e la nostra società per costruire un futuro equo, verde e prospero.
Il pacchetto Fit for 55% prevede:

  • una revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS), che comprende la sua estensione al trasporto marittimo, e una revisione delle norme sulle emissioni del trasporto aereo nonché l'istituzione di un sistema di scambio di quote di emissione distinto per il trasporto stradale e l'edilizia
  • una revisione del regolamento sulla condivisione degli sforzi che disciplina gli obiettivi di riduzione degli Stati membri nei settori non compresi nell'EU ETS
  • una revisione del regolamento LULUCF relativo all'inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura
  • una modifica del regolamento che stabilisce le norme sulle emissioni di CO2 di autovetture e furgoni
  • una revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili
  • una rifusione della direttiva sull'efficienza energetica
  • una revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici
  • un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere
  • una revisione della direttiva sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi
  • ReFuelEU Aviation per carburanti sostenibili per l'aviazione
  • FuelEU Maritime per uno spazio marittimo europeo sostenibile
  • un fondo sociale per il clima
  • una revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia
  • la riduzione delle emissioni di metano nel settore dell'energia
  • una revisione del terzo pacchetto "Energia" sul gas

Patto europeo per il clima

Oltre alle politiche e alle normative definite dai governi, i cittadini, le comunità e le organizzazioni in tutti i settori della società e dell'economia possono svolgere la loro parte. Per questo l’Unione ha lanciato nel 3º trimestre 2020 il Patto europeo per il clima, che mira a dare la possibilità a tutti di esprimersi e di progettare nuove azioni per il clima, condividere informazioni, avviare attività di base e illustrare soluzioni che possano essere adottate anche da altri.

Sono tre i punti cardini del Patto:

  1. Parlare dei cambiamenti climatici, facendo opera di divulgazione e sensibilizzazione sulla base di dati scientifici affidabili;

  2. Stimolare l’azione di cittadini e organizzazioni sia con finalità di mitigazione che di adattamento;

  3. Collaborare tramite la comunicazione, l’apprendimento e la creazione di reti così da poter condividere idee ed esperienze.  

Al fine di conoscere le idee dei cittadini sulle azioni da svolgere nel quadro del Patto europeo e su come renderlo quanto più possibile efficace, inclusivo e ambizioso, la Commissione ha dato vita ad una consultazione pubblica aperta a tutti, che ha ricevuto più di 3500 risposte. Tutti i contributi sono serviti a definire il progetto finale del Patto.

L’UNIONE EUROPEA VERSO LA RESILIENZA CLIMATICA

Considerata la natura specifica ed estesa degli impatti dei cambiamenti climatici sul territorio dell’Unione Europea, le misure di adattamento devono essere prese a tutti i livelli. Per questo, la commissione europea il 24 febbraio 2021 ha adottato la nuova Strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici.

Prevista dalla roadmap del Green Deal europeo, la nuova Strategia si basa sulla valutazione della precedente Strategia del 2013 e dei risultati della consultazione pubblica che si è svolta tra maggio e agosto 2020. La base per un maggior livello di ambizione e coerenza delle politiche in materia di adattamento è fornita anche dalla provvisoria legge sul clima.

La nuova Strategia sottolinea la necessità di costruire un futuro più resiliente, aumentando l’ambizione in materia di resilienza climatica. Il focus è posto, in particolare, sulla necessità di un’azione immediata per contrastare la realtà degli impatti dei cambiamenti climatici. Dunque, se da un lato l’UE continua a promuovere la mitigazione dei cambiamenti climatici con azioni dirette alla riduzione delle emissioni, dall'altro sa bene di dover affrontare le conseguenze ormai ineluttabili del cambiamento in atto.

La nuova Strategia di adattamento dell'UE mira a trasformare in realtà la visione per il 2050 di un'Unione resiliente ai cambiamenti climatici, rendendo l'adattamento:

  • più intelligente, migliorando le conoscenze e la gestione delle incertezze;
  • più sistemico, sviluppando politiche di sostegno a tutti i livelli e in tutti i settori;
  • più rapido, accelerando l'adattamento a livello trasversale.

Per accelerare le azioni di adattamento, l'attuazione necessita di risorse commisurate alla sfida. Nel suo bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, l'UE ha aumentato l'obiettivo di spesa a favore dell'azione per il clima del 30 %, con l'adattamento come componente chiave.

La nuova Strategia descrive anche l’intenzione dell’Unione Europea ad intensificare l’azione internazionale, promuovendo approcci subnazionali, nazionali e regionali all'adattamento, con particolare attenzione ai paesi dell'Africa, ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo e ai paesi meno sviluppati.

In questo modo, l’ambizione dell’UE in materia di adattamento ai cambiamenti climatici andrà di pari passo con la sua leadership globale nella mitigazione dei cambiamenti climatici.

Climate-ADAPT: La piattaforma europea di adattamento climatico

Climate-ADAPT è una piattaforma dedicata al tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici, nata dal partenariato tra la Commissione europea e l’Agenzia europea dell’ambiente. Questa ha l’obiettivo di supportare l’Europa nell’adattamento, fornendo dati e informazioni attendibili e verificate agli utenti riguardo a molteplici tematiche. 

Molteplici le tematiche affrontate: dalle politiche europee ai rapporti sullo stato di adattamento dei diversi stati, dalle conoscenze sul cambiamento climatico (impatti, rischi, vulnerabilità, opzioni di adattamento...) alle buone pratiche.

Per quanto riguarda le informazioni raccolte per l’Italia, sulla pagina della piattaforma dedicata sono riportati: il quadro politico e legale, i settori coinvolti, le azioni avanzate, le valutazioni, gli stakeholders coinvolti e i contatti di riferimento.