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AMBIENTE COSTRUITO

Le azioni per migliorare la sostenibilità ambientale dell'Ambiente Costruito concorrono agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare all'Obiettivo 11:

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili

Il Protocollo ITACA

La Regione Piemonte è socio fondatore dell’Istituto denominato ITACA, “Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale” (Organo tecnico della Conferenza delle Regioni) la cui missione è promuovere e garantire un efficace coordinamento tecnico tra gli associati sulle tematiche degli appalti pubblici anche attraverso la diffusione di buone pratiche per la qualità urbana e la sostenibilità ambientale.
Nel 2001 è stato promosso da ITACA, avvalendosi del supporto tecnico di iiSBE Italia (international initiative for a Sustainable Built Environment Italia) e ITC-CNR, un gruppo di lavoro interregionale per l’edilizia sostenibile al fine di dotare le regioni di strumenti validi a supporto delle politiche territoriali di promozione della sostenibilità ambientale.
Il gruppo di lavoro interregionale in materia di bioedilizia ha sviluppato la prima versione del Protocollo ITACA sulla base della metodologia SB Method, metodologia che è riconosciuta internazionalmente e permette la valutazione globale delle prestazioni dell’edificio, la contestualizzazione sul territorio in cui viene applicato, l’adattabilità alle diverse esigenze di destinazione dell’edificio e la capacità di aggiornarsi a seguito dell’evoluzione del quadro normativo.
Il protocollo si basa sull’individuazione di criteri, ovvero di temi ambientali che permettono di misurare le varie prestazioni ambientali dell’edificio posto in esame attraverso la definizione di prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare le prestazioni dell’edificio per l’attribuzione di un punteggio (rapporto della prestazione con il benchmark); la “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza e il punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell’insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.
I criteri individuati hanno una valenza economica, sociale, ambientale di rilievo e sono quantificabili o definibili qualitativamente, ovvero oggettivamente rispondenti a scenari prestazionali predefiniti, hanno comprovata valenza scientifica e sono dotati di prerogative di pubblico interesse.
La Regione Piemonte ha applicato il Protocollo ITACA, sin dal 2009, per sviluppare e dare attuazione a diverse azioni finalizzate alla realizzazione e alla promozione di interventi di sostenibilità, in molti settori di intervento quali l’edilizia residenziale pubblica sociale, l’edilizia privata, l’edilizia commerciale, l’edilizia scolastica e gli edifici pubblici.
A partire dalle esperienze maturate nelle diverse strutture regionali amministrative è maturata la necessità di disporre di uno strumento unificato per la valutazione della sostenibilità degli edifici per garantire un maggior coordinamento, una migliore diffusione dei principi di sostenibilità ed eliminare la frammentazione settoriale e la conseguente duplicazione dei contenuti comuni.
Con DGR 42-7890 del 16/11/18,  è stato approvato il sistema di valutazione della sostenibilità Protocollo ITACA - Regione Piemonte – Edifici, unico protocollo ITACA declinato per la Regione Piemonte e composto sia dagli standard tecnici per l’edilizia residenziale sia dagli standard tecnici per l’edilizia non residenziale, comprensivo degli standard tecnici per gli edifici ricettivi, industriali, direzionali, scolastici, attività ricreative e sportive. Con il Protocollo ITACA - Regione Piemonte – Edifici, sono stati aggiornati e accorpati gli standard tecnici dei diversi protocolli precedentemente in uso (Protocollo ITACA sintetico 2009 Regione Piemonte e Protocollo ITACA – Regione Piemonte – Edifici Pubblici 2017) e sviluppati nuovi standard tecnici per gli edifici a destinazione d’uso turistico-ricettiva, artigianale e produttiva precedentemente non elaborati.
La predetta deliberazione dà altresì mandato alla Direzione Ambiente, Energia e Territorio di valutare la realizzazione di un specifico protocollo, contestualizzato a livello regionale sulla base del “Protocollo ITACA a Scala Urbana” approvato dal Consiglio Direttivo di ITACA, a supporto della valutazione della sostenibilità degli interventi a scala urbana.

Il Protocollo ITACA Regione Piemonte – Edifici costituisce strumento ascrivibile al processo di costruzione della Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile secondo quanto previsto con DGR 3-7576 del 28/09/18 “DLgs152/06, articolo 34. Delibera CIPE 108/17 - Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile: disposizioni e avvio del processo di costituzione”, e della Strategia regionale sui cambiamenti climatici di cui alla DGR n. 24-5295 del 3/07/17,  “Disposizioni per la predisposizione e la realizzazione della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici quale attuazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile di cui alla deliberazione CIPE n. 57/02 e all'articolo 3, comma 2 della L 221/15”.

In data 21 febbraio 2020 è stata approvata la DGR 6-1025 “Approvazione dello schema di Accordo ai sensi dell'art. 15 della L 241 del 7/08/90 tra Regione Piemonte e ITACA (Istituto per l'Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilita' Ambientale) per la valutazione della sostenibilità in edilizia e urbanistica in Regione Piemonte e lo sviluppo di strumenti per l'attuazione e il monitoraggio del Protocollo ITACA.” al fine di proseguire la collaborazione fra la Regione Piemonte e ITACA, per aggiornare le versioni esistenti del Protocollo ITACA di valutazione della sostenibilità degli edifici, realizzare specifiche implementazioni dello strumento in materia edilizia ed urbanistica a carattere territoriale, diffonderne i contenuti, monitorarne l’utilizzo e verificarne la corretta attuazione.

Bandi per manutenzione di edifici scolastici

Il Protocollo ITACA Regione Piemonte – Edifici ha trovato applicazione nell’ambito del piano triennale regionale 2018-2020 predisposto dalla Direzione Coesione Sociale, Settore Politiche dell’Istruzione, programmazione e monitoraggio delle strutture scolastiche che ha predisposto un bando per il finanziamento di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici scolastici. A questo bando possono partecipare, presentando le loro proposte progettuali, Comuni, Province, Città metropolitane, Unioni di Comuni gestori ai sensi della L 23/96 e s.m. e i. di edifici di proprietà pubblica adibiti ad istruzione scolastica statale. Il Protocollo è esplicitamente citato
Nella valutazione delle proposte progettuali e, quindi, nella formazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, il raggiungimento di un grado di sostenibilità edilizia secondo la scala di valutazione del “Protocollo ITACA Regione piemonte – Edifici pubblici -– Edifici scolastici, palestre” costituisce criterio di merito.

Buone pratiche per la tutela della salute in ambiente indoor

Il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 ha introdotto, tra gli obiettivi di prevenzione da conseguire in materia di impatto ambiente-salute, la redazione di linee di indirizzo per la costruzione di edifici in chiave eco-compatibile.
Il Piano Regionale di Prevenzione 2014-2019 ha recepito tale obiettivo prevedendo un percorso di coinvolgimento di competenze sanitarie, tecniche ed ambientali al fine di integrare l’esigenza di salubrità e benessere indoor degli edifici con criteri di sicurezza e sostenibilità ambientale.
Nel 2016 è stato costituito un tavolo di lavoro regionale multidisciplinare e multiprofessionale, composto da rappresentanze delle Direzioni regionali Sanità, Ambiente, Competitività, Opere Pubbliche, ASL, Ordine Ingegneri Torino, Ordine Ingegneri Asti, Collegio dei geometri di Torino, Ordine Architetti Torino, ARPA, referenti regionali del protocollo ITACA - iiSBE Italia. Il tavolo ha lavorato alla valutazione di sostenibilità degli edifici secondo il modello Protocollo ITACA con particolare riferimento all’area di valutazione Qualità Ambientale indoor.
Nel 2019 è stata predisposta la bozza del Documento di indirizzo per la salubrità e sostenibilità di edifici ad uso lavorativo generico (con presenza anche non esclusiva di lavoratori). I lavori, interrotti del sopraggiungere dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, sono stati ripresi e completati nel 2022, rispondendo anche all’obiettivo dell’azione 9.6 del nuovo PRP 2020-2025, dal titolo: “Linee di indirizzo regionali per il miglioramento della salubrità e sostenibilità degli edifici”.
Con Determina Dirigenziale n. 709 del 27/03/2023 è stato quindi approvato il “Documento di indirizzo per la salubrità e sostenibilità di edifici ad uso lavorativo generico”.

Il documento è costituito da Schede Tecniche conformi al protocollo ITACA e indirizzate al progettista ed al valutatore. Tali Schede riportano nel titolo l’oggetto della valutazione, lo scopo della valutazione stessa, espressa come esigenza, ed i criteri di valutazione con relativa scala prestazionale. A seguire una breve spiegazione dei metodi e degli strumenti di verifica indicati per l’area tematica di riferimento.
Alla luce della complessità tecnica degli argomenti trattati e delle tecniche suggerite nelle diverse aree del protocollo ITACA, a corredo di ogni Scheda Tecnica è presente un Manuale che si propone come un vademecum esplicativo di natura sicuramente non esaustiva ma compendiaria.

PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI (SIPEE)

Il SIPEE (Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici) è la piattaforma informativa che gestisce l'APE (Attestazione della Prestazione Energetica) degli edifici.
Dedicato a certificatori, cittadini, notai ed enti e soggetti formativi, il portale fornisce gli aggiornamenti relativi agli aspetti legislativi e consente numerose funzionalità tra cui la compilazione online e la trasmissione degli APE e le ricerche sull'elenco dei certificatori regionali e degli attestati trasmessi al SIPEE.

Inoltre, da quest’anno sono pubblicati i dati tecnici di dettaglio delle prestazioni energetiche. I dataset pubblicati comprendono dati tecnici aggiuntivi. 

CLASSIFICAZIONE energetica degli edifici

La classificazione energetica degli edifici, attiva in Piemonte dalla fine del 2009, attesta la prestazione energetica di un edificio, fornendo quindi informazioni sui consumi di energia in condizioni standard.
A partire dall’ottobre 2015 la Regione Piemonte ha adeguato, con il supporto di CSI-Piemonte, il Sistema informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE) che gestisce l'elenco regionale dei soggetti abilitati al rilascio dell'Attestato di Prestazione Energetica (APE), i dati inseriti negli APE e la raccolta degli attestati trasmessi dai professionisti.
L’esame dei dati relativi agli immobili certificati consente di caratterizzare il patrimonio edilizio esistente anche al fine di definire le politiche più efficaci in questo campo.

Le modifiche introdotte alle metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici non consentono di sommare i risultati contenuti nella banca dati ACE ante-2015 con quelli contenuti negli APE ex DM 26/06/15; quindi in questa sede sono presentati i risultati dei soli APE raccolti dal SIPEE a partire dall’ottobre 2015 fino al 30 aprile 2022.

Analisi dei dati raccolti in SIPEE

Regione Piemonte mette a disposizione degli Enti Locali lo spazio dedicato “Io-comune” per la visualizzazione, lo scarico e il riutilizzo dei dati di propria competenza su diverse tematiche, tra cui Dati energetici, che il Settore Energia della Regione Piemonte fornisce grazie anche alla collaborazione da tempo intrapresa con il Politecnico di Torino per elaborare scenari e piani energetici.
I dati energetici degli edifici, raccolti da diverse fonti e successivamente elaborati, riguardano i consumi energetici, gli impianti e l'Attestazione di Prestazione Energetica (APE).
In questa sede invece presentiamo a favore della cittadinanza alcune elaborazioni grafiche dei dati estratti dal portale OpenData della Regione Piemonte.

Il volume lordo riscaldato dotato di Attestato di Prestazione Energetica (APE) è al 31 gennaio 2022 pari a 487.586.964 m3, pari a circa il 50% del volume edificato, suddiviso per anno di costruzione e per classe come evidenziato nei due grafici seguenti:

Figura 1
Volumi del patrimonio edilizio suddivisi per anno di costruzione

Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)

Figura 2
Classi energetiche del patrimonio edilizio, per fasce di anni di costruzione

Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)

Si osserva innanzitutto che “i più certificati” sono gli edifici in “Fascia 5 – 1961-1975”, con prestazioni in Classe E, F e G.
È anche interessante osservare la suddivisione per Classi di Figura 3: il patrimonio immobiliare piemontese mostra una classe energetica ancora poco soddisfacente, compresa nelle classi F e G per il 72% su un totale di 534.198  APE. Si conferma, come per gli anni passati, che solamente una piccola quantità del totale degli immobili certificati (6,5%, in costante leggero miglioramento rispetto al dato dell’anno precedente) risulta in classe A4-A1.

Figura 3
Numero di APE per Classi energetiche del patrimonio edilizio

Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)

Per quanto riguarda la motivazione del rilascio degli attestati di prestazione energetica effettuati in Piemonte, si conferma il dato delle passate edizioni: circa la metà degli APE è prodotta per soddisfare il passaggio di proprietà dell’immobile (53%) e poco più del 30% è dovuta alla locazione, a seguire con valori più contenuti la nuova costruzione, la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione enrgetica (ex DM 26/06/15) con quantità comprese tra il 3% ed il 4% ognuna ed un totale del 11%.

Figura 4
Distribuzione di APE per “motivazione del rilascio”

Infine, è interessante osservare come si ripartiscono gli attestati per destinazione d’uso; nel grafico che segue si è distinto:

  1. E.1_destinazione d’uso residenziale, che è quella che mostra un maggior numero di APE: è stata suddivisa tra E1.1 (uso continuo) - E1.2 (uso saltuario), E1.3 (alberghi, pensioni) e E1.1bis (caserme e carceri); queste ultime due categorie non sono significative nei numeri, ma è interessante osservare la scarsa prestazione energetica dell’edifico;
  2. E.2._uffici;
  3. E.3_ospedali, case di cura e ricoveri;
  4. E.4_attività ricreative e di culto: anche qui è possibile suddividere tra E.4.1 (cinema e teatri), E.4.2 (musei e biblioteche) ed E.4.3 (bar, ristoranti);
  5. E.5_commercio;
  6. E.6_attività sportive: si è scelto di non suddividere tra E.6.1 (piscine), E.6.2 (palestre) ed E.6.3 (servizi di supporto) in quanto i numeri sono talmente piccoli che non se ne apprezzerebbe la distinzione;
  7. E.7_scuole;
  8. E.8_attività artigianali e industriali.

Figura 5
Scomposizione APE per destinazione d’uso e classe

CONTROLLI E SANZIONI IN MATERIA DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

Il controllo degli attestati di prestazione energetica degli edifici (APE) è disciplinato a livello nazionale dal DLgs 192/05 “Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia”.
La Regione Piemonte con la DGR 43-8097 del 14/12/18 “Attestazione della prestazione energetica degli edifici. Disposizioni in materia di controlli e sanzioni. Istituzione di un corso di raccordo formativo per certificatori energetici” ha attribuito ad Arpa Piemonte il compito di eseguire i controlli sulla qualità degli attestati di prestazione energetica.
Ai sensi dell'art. 5 del DM 26/6/15 (c.d. Linee Guida), Arpa e Regione Piemonte predispongono annualmente un piano di controllo degli APE depositati nell'anno solare precedente sul SIPEE (Sistema Informativo Prestazione Energetica Edifici), che deve permettere di analizzarne almeno il 2%.
La DGR 43-8097 prevede inoltre che, a partire dal 01/01/19, l'iter sanzionatorio sia affidato ad Arpa e che i proventi delle sanzioni siano destinati allo svolgimento di ispezioni e monitoraggi in materia di certificazione energetica degli edifici.
Le procedure predisposte da Arpa in materia di controlli sulla qualità degli attestati di prestazione energetica sono reperibili sul sito dell'Agenzia e sono le seguenti:
  • Disciplinare organizzativo interno per la gestione del contenzioso in materia di controllo degli attestati di prestazione energetica degli edifici e applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie, DDG 95 del 30/09/19;
  • Metodologia per il controllo degli attestati di prestazione energetica degli edifici, U.RP.T 130 del 18/09/19.

Durante il 2019 sono stati analizzati tutti gli APE caricati sul SIPEE dal 01/01/18 al 31/12/18 e da tale campione iniziale è stato estratto un numero di APE non inferiore al 2% del totale; i criteri di selezione degli APE da sottoporre a verifica sono i seguenti:
  • su segnalazione della Regione;
  • in base a criteri di criticità del certificatore (soggetti che hanno rilasciato un elevato numero di attestati o con sede fuori Piemonte e regioni limitrofe (Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia).
  • maggior numero di dati fuori media o non fisicamente possibili sullo stesso attestato;
  • attestati corrispondenti a classi più performanti;
  • attestati corrispondenti a indici di prestazione fuori media suddivisi per destinazione d'uso.

In particolare, le verifiche effettuate sugli APE riguardano due principali macro-categorie:
  1. Verifica relativa all'effettuazione del sopralluogo;
  2. Verifica relativa alla congruenza dei dati tecnici.
Complessivamente sono stati analizzati 97.610 APE depositati sul SIPEE nell'anno solare 2018; di questi sono stati estratti 2.749 APE con anomalie relativi a 21 Certificatori in base ai criteri precedentemente elencati.
Su 237 APE è stata eseguito un accertamento tramite l'invio di una richiesta di documentazione integrativa che è stata analizzata.
Sono stati contestati complessivamente 56 APE a 4 Certificatori e sono ancora in corso 14 procedimenti. Il riassunto dei controlli è riportato nella tabella seguente.

Soggetti sottoposti a controllo

Criterio scelta

APE con Anomalie

N° APE sottoposti ad accertamento

N° sanzioni

N° APE oggetto sanzione

7

11 verifica effettuazione sopralluogo

10 incongruenze dati

2.749

237

4

56

14

Procedimento in corso



servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi

In data 5 ottobre 2018 è stato emanato il Regolamento Regionale 8/R “Disposizioni per l'erogazione graduale del servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi e definizione dei requisiti tecnici per l'interoperabilità dei sistemi e per l'integrazione dei processi fra le diverse amministrazioni”, allo scopo di disciplinare i tempi per l'erogazione del servizio in via telematica, i requisiti tecnici e le modalità operative per raggiungere l'uniformità nella circolazione e nello scambio di dati e informazioni e l'interoperabilità dei sistemi e l'integrazione dei processi di servizio fra le diverse amministrazioni. Con il regolamento si è messo a disposizione dei comuni che non dispongono in proprio di un servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi, il servizio telematico MUDE Piemonte che assolve ai requisiti richiesti dal regolamento stesso.
Con D.G.R. 28 febbraio 2020, n. 28-1080 è stata avviata la misura di semplificazione digitale dei servizi regionali per cittadini e imprese - Dematerializzazione pratiche amministrative MUDE e ARADA nell'ambito del POR FESR 2014-20 - Asse II. AGENDA DIGITALE. Obiettivo specifico II.2c.2. "Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili". Azione II.2c.2.1., in coerenza con il modello promosso dall’AgID per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione della PA italiana.
L’intervento 4 della misura è finalizzato alla trasposizione nella nuova architettura dei procedimenti edilizi già ad oggi implementati all’interno di MUDE e il completamento del processo di dematerializzazione, con particolare riferimento alla gestione degli endoprocedimenti e coinvolgimento di enti terzi nonché migliorare l’esperienza utente.

I distretti del commercio

La Regione promuove i Distretti del Commercio quali ambiti territoriali nei quali gli enti pubblici, i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio un fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio. L’obiettivo è quello di accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle imprese, anche attraverso interventi integrati per lo sviluppo dell’ambiente urbano di riferimento. I criteri e le modalità per l'individuazione, il funzionamento e la costituzione dei Distretti del Commercio e per l'accesso all'agevolazione regionale per l'istituzione degli stessi sono stati approvati con Deliberazione della Giunta regionale n. 23-2535 dell'11/12/2020.
La Regione Piemonte ha inoltre contribuito a sostenere le spese per gli adempimenti necessari all’individuazione e alla costituzione dei Distretti del Commercio, al loro avvio e alla predisposizione di un programma di interventi strategici e significativi per il Commercio.
Con determinazione n. 396 del 23/12/2020 è stato approvato ed emanato il bando per l'accesso all'agevolazione regionale relativa all'istituzione dei Destinatari del finanziamento regionale sono i Comuni piemontesi in forma singola o aggregata, comprese le Unioni e le Convenzioni di cui alla L.R. n. 11/2012. Il finanziamento ha interessato in prima istanza venticinque distretti su 67 domande pervenute. Con le determinazioni n. 232 del 04/10/2021 e n. 236 del 04/10/2021 sono stati predisposti gli scorrimenti della graduatoria per il finanziamento di ulteriori trentasette distretti. Con la determinazione n. 372 del 29/12/2021 sono stati ammessi a contributo ulteriori quindici istanze, esaurendo la graduatoria.
In ragione delle diverse tempistiche del sovvenzionamento e delle attività iniziali, l'Elenco regionale dei Distretti del Commercio del Piemonte, predisposto con D.D. n. 291/A2009B/2021 del 18/11/2021 e aggiornato con la D.D. n. 133 del 30/06/2023, conta attualmente settantasette Distretti ufficialmente istituiti.

Per i primi venticinque distretti, la determinazione n. 310 del 30/11/2021 ha stabilito e quantificato sul Bilancio finanziario gestionale 2021-2023 la copertura finanziaria delle attività e dei progetti di investimento contenuti nel Programma strategico elaborato in fase di istituzione; la successiva determinazione n. 328 del 13/12/2021 ha destinato a ciascuno di essi l'importo di Euro 50.596,00, attualmente in fase di rendicontazione.

Con successiva determinazione n. 350 del 14/12/2022 sono stati finanziati i rimanenti 52 progetti di investimento contenuti nel Programma strategico elaborato in fase di istituzione per un importo complessivo di euro 2.627.415,61.

I Distretti del Commercio costituiscono uno degli obiettivi strategici inseriti nel Piano della Competitività predisposto dalla Regione Piemonte. Se da un lato essi introducono modelli innovativi di sviluppo del settore commerciale che consentano di sostenere e rilanciare il settore con strategie sinergiche di sviluppo economico e di risposta a necessità in particolari momenti di emergenze economiche e sociali, dall’altro favoriscono la creazione di un sistema strutturato e organizzato territorialmente, capace di polarizzare le attività commerciali, unitamente ad altri soggetti portatori di interesse, quali il Comune, le organizzazioni imprenditoriali, le imprese, le proprietà immobiliari e i consumatori.
Nello specifico, l’istituzione dei Distretti:

  • favorisce e sostiene il commercio di vicinato, le micro e piccole imprese, nell’ottica di garantire al cittadino consumatore servizi di prossimità in un momento di forte presenza della grande distribuzione organizzata;
  • riduce il fenomeno della dismissione degli usi commerciali nei contesti urbani, a causa del quale si può avere una forte perdita identitaria;
  • valorizza i luoghi del commercio attraverso la riqualificazione di ambiti naturali del commercio urbano, sedi naturali di attività commerciali ed economiche in senso lato; il termine “naturale” rimanda al concetto di spontaneità, tradizione e storia dei luoghi del commercio;
  • sostiene e contribuisce al rilancio dell’identità dei luoghi e percorsi naturali del commercio;
  • favorire la creazione dei cosiddetti “centri commerciali naturali”, ritenendo che essi possano costituire una reale alternativa alla grande distribuzione organizzata;
  • sviluppa la competitività dei “centri commerciali naturali”, assicurando complementarietà e integrazione con le attività di vendita su area pubblica;
  • promuove l’aggregazione fra operatori per la realizzazione di politiche e di servizi comuni;
  • favorisce un sistema di governance, di competenze e di conoscenze per lo sviluppo del distretto.

I Distretti del Commercio si configurano, quindi, quali strumenti innovativi per il presidio commerciale del territorio, il mantenimento dell’occupazione e la gestione di attività comuni finalizzate alla valorizzazione del commercio. Tali effetti di trasformazione economica, culturale e spaziale saranno visibili sul territorio nel medio termine, anche in previsione di futuri finanziamenti più sostanziali e mirati a interventi di riqualificazione del contesto urbano.
Nel corso dell’anno 2022 è stata avviato il sostegno per i progetti strategici presentati dai Distretti del commercio del Piemonte. Si tratta di una programmazione triennale relativa agli anni 2022-2023 e 2024. Il bando, approvato con la determinazione n. 184 del 27/07/2022, è stato rivolto ai Distretti del Commercio, inseriti nell'Elenco regionale del Piemonte per la realizzazione dei seguenti interventi:
  • ammodernamento e miglioramento dell’esteriorità delle attività commerciali (vetrine, insegne, facciate, tende, pergole, dehor, banchi mercati, illuminazione esterna, etc…), sostegno di nuove attività o apertura di nuove unità locali (acquisto di macchinari, attrezzature, apparecchi), servizi innovativi fra gli operatori dell’area e a vantaggio dei consumatori; fidelizzazione della clientela; implementazione digitale delle singole imprese (solo spese in conto capitale); progettualità innovative che possano contribuire alla crescita delle singole imprese del commercio, inclusa attività formativa, informativa e servizi di accompagnamento relativi all’attività del Distretto;
  • progetti di qualificazione urbana che riguardino il proprio ambito territoriale; progetti di design urbano e sugli spazi pubblici, con particolare attenzione alla gestione degli spazi pubblici, all’ampliamento di spazi esistenti per attività commerciali, alla riqualificazione del verde e dell’arredo urbano, all’accessibilità e alla sistemazione della viabilità, alla predisposizione di attrezzature per servizi comuni; progetti di sistemazione delle aree mercatali; iniziative di riqualificazione e rigenerazione urbana, con particolare attenzione ai locali commerciali e in coerenza con i principi di sostenibilità energetica e ambientale; politiche attive sul riuso degli spazi sfitti; recupero e valorizzazione dei locali commerciali storici; azioni di promozione finalizzate esclusivamente alla rivitalizzazione della rete distributiva e ad aumentarne l’attrattività; progetti di consegna delle merci a domicilio e creazione di un sistema organizzato e agile per la distribuzione delle merci specie a favore della popolazione anziana o fragile; progettualità innovative che possano contribuire alla crescita e allo sviluppo del commercio nell’ambito territoriale del Distretto; predisposizione di una rete di servizi commerciali a sostegno di fasce della popolazione colpite da eventi calamitosi o emergenze perduranti; formazione, informazione e servizi di accompagnamento degli imprenditori e degli addetti del settore della distribuzione; iniziative comuni per la ripresa delle attività economiche e per l’adozione di nuove modalità strutturali, organizzative e operative per l’adeguamento delle attività alle nuove esigenze di sicurezza e protezione e a modalità alternative di organizzazione delle vendite, in affiancamento al canale fisico tradizionale; iniziative in tema di welfare aziendale e coinvolgimento di imprese e utenza su tematiche di benessere sociale; misure di fiscalità di vantaggio per promuovere iniziative o progettualità compatibili con la tutela e promozione dell’ambiente urbano; significative semplificazioni amministrative per l’area di distretto; sperimentazioni in materia di orari.

Con la determinazione dirigenziale n. 340 del 13/12/2023 sono stati ammessi a contributo 32 progetti strategici su sessantasei candidati per un importo complessivo di euro 8.832.989,95.

A ciascun Distretto del Commercio ammesso sono stati assegnati:
  • contributi in conto capitale (fondo perduto) nell'entità dell'80% della spesa progettuale ammessa per un importo massimo di euro 250.000,00
  • contributi di parte corrente nell'entità dell'80% della spesa nel tetto massimo di euro 42.306,63


Una quota non inferiore al 30% della spesa progettuale dei progetti strategici deve essere riservata alle azioni a favore delle imprese del commercio e della somministrazione di alimenti e bevande per mezzo di bandi ad evidenza pubblica.

Nel corso dell’anno 2023 è proseguito il sostegno ai progetti strategici dei Distretti del Commercio che non sono stati ammessi a contributo nella precedente programmazione. Con la determinazione n. 210 del 19/07/2023 è stato approvato un nuovo bando per il triennio 2023-2025 avente le medesime caratteristiche di quello della precedente programmazione. La somma destinata alle progettualità distrettuali ammonta a euro 8.794.500,00.

L’azione regionale è stata ulteriormente rafforzata da un Protocollo di Intesa volto a favorire la collaborazione tra la Regione, la Fondazione Compagnia di San Paolo e Unioncamere Piemonte, nell’ambito dei rispettivi scopi istituzionali, al fine di sostenere la fase di avvio della politica attiva dei Distretti del Commercio quale strumento per rivitalizzare e valorizzare l’identità economica, culturale e sociale dei luoghi attraverso specifiche azioni di accompagnamento alla nascita e al consolidamento dei partenariati pubblico-privato previsti dalla normativa in materia e sottesi ai Distretti del Commercio, in un'ottica di loro rafforzamento e ampliamento, per la trasformazione in veri e propri distretti delle economie di prossimità, dell'innovazione e dello sviluppo locale anche secondo principi di inclusione, benessere e solidarietà.
Le parti si sono impegnate, altresì, a mettere a disposizione i saperi necessari all'attuazione delle strategie distrettuali sia all'interno della pubblica amministrazione, sia in seno alle associazioni di categoria, sia nel mondo della libera professione e fra i partner di progetto attraverso attività formative, sia per nuovi professionisti (Manager di Distretto) sia per l’aggiornamento del personale già chiamato ad operare in tale ambito, sui temi della pianificazione del Distretto, monitoraggio delle attività previste e realizzate, fund raising, processi di rigenerazione urbana, promozione di dinamiche di solidarietà, inclusione e benessere territoriale, secondo un preciso programma congiuntamente definito e grazie alla gestione delle attività formative da parte di un ente con esperienza su questi temi e nel campo della formazione di partenariati territoriali attivi nel campo dello sviluppo del territorio.
Il Protocollo di Intesa, firmato il 12 luglio 2022, ha durata sino al 31 dicembre 2023.