Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RADIAZIONI IONIZZANTI

La riduzione alla esposizione a Radiazioni Ionizzanti veicolate dalle acque concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare all'Obiettivo 3:

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Target
3.9 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo

Nell’ambito della Strategia Nazionale di sviluppo sostenibile il riferimento è: Area: Persone. Scelta: III. Promuovere la salute e il benessere. Obiettivo Strategico Nazionale: III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropicoLa riduzione alla esposizione a Radiazioni Ionizzanti veicolate dalle acque concorre agli



IL SITO DI SALUGGIA E LA CONTAMINAZIONE DELL’ACQUA DI FALDA SUPERFICIALE

Il sito nucleare di Saluggia (VC) manifesta un’alta criticità dal punto di vista radioprotezionistico, dal momento che:

- si trova nell’area di esondazione del fiume Dora Baltea;

- la zona è caratterizzata da un’alta vulnerabilità della falda acquifera superficiale;

- vi è stoccata una grande quantità di rifiuti radioattivi – liquidi e solidi – e di combustibile nucleare irraggiato;

- è situato a circa 1,5 km a monte del campo pozzi dell’Acquedotto del Monferrato, uno dei più grandi acquedotti del Piemonte. Presso il sito è stata riscontrata – a partire dal 2006 – la presenza di Stronzio-90, Cobalto-60, Cesio-137 e Trizio H-3 nell’acqua di falda superficiale prelevata a valle degli impianti. Mentre è noto che la contaminazione da Co-60 è imputabile ad un incidente occorso nel 1986 presso il Complesso LivaNova (ex Sorin) – Avogadro, le possibili fonti di rilascio di contaminanti in falda sono molteplici, alcune delle quali non sono ad oggi state puntualmente individuate. L’area alla quale nel corso degli ultimi anni si è prestata maggiore attenzione è all’interno del Complesso LivaNova - Avogadro ed è costituita dalle celle calde di manipolazione di sorgenti ad alta attività, dal deposito temporaneo di rifiuti e dal bunker dove sono stoccati i rifiuti provenienti dal decommissioning del reattore Avogadro.

I valori delle concentrazioni riscontrati non sono significativi dal punto di vista radioprotezionistico, ed in particolare non costituiscono un rischio per la popolazione, ma rappresentano un importante indicatore ambientale di alcune criticità impiantistiche. Il calcolo della dose all'individuo rappresentativo della popolazione non ha mai evidenziato il superamento del limite di non rilevanza radiologica di 10 microSv/anno.

Nella mappa sono riportati i punti di controllo dell’acqua di falda superficiale presso il sito nucleare di Saluggia secondo il programma di monitoraggio straordinario concordato con la Regione Piemonte e condiviso dal Tavolo Tecnico istituito presso la Regione Piemonte stessa. Il campo pozzi dell’Acquedotto del Monferrato è situato nell’area in basso a destra.

Figura 1
Sito nucleare di Saluggia, punti di controllo dell’acqua della falda superficiale

Per dare una risposta alla problematica della presenza dei radionuclidi nell’acqua di falda superficiale a Saluggia, a partire dal 2006 è stato istituito un “Tavolo Tecnico nucleare” dedicato. Al Tavolo siedono la Regione, l’ISIN, l’Arpa, le Prefetture, le Province e i Comuni interessati, gli esercenti nucleari, l’Autorità d’Ambito n. 5 ed il Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato. Gli incontri si sono intensificati nel corso degli anni ed hanno affrontato le problematiche inerenti all’intero comprensorio (Siti Nucleari). Le attività di monitoraggio radiologico della falda superficiale e le indagini impiantistiche e documentali presso gli impianti, coordinate dal Tavolo, hanno evidenziato la presenza di situazioni che necessitano di intervento ed hanno dato l’impulso ad avviare le necessarie azioni di rimedio, finalizzate ad incrementare la sicurezza ed a determinare un complessivo riordino del sito.

Nel corso del 2018 è stato individuato, come fonte della contaminazione da Trizio, uno dei vani del manufatto (denominato “bunker”) contenente materiali derivanti dal decommisioning del reattore Avogadro e da attività pregresse di Sorin Biomedica, attualmente oggetto di un piano di intervento ai fini della decontaminazione.

Inoltre, dal 2018, in relazione all’interramento di rifiuti radioattivi nell’area del deposito di LivaNova Site Management srl, sono stati introdotti nel campionamento della falda due pozzi di controllo a valle e a monte dell’area interessata. Non si evidenziano attualmente incrementi di rilasci correlabili al fenomeno oggetto di indagine

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