SOSTENIBILITÀ
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, corredata da una lista di 17 obiettivi (Sustainable Development Goals - SDGs nell’acronimo inglese) e 169 sotto-obiettivi che riguardano tutte le dimensioni della vita umana e del Pianeta e che dovranno essere raggiunti da tutti i paesi del mondo entro il 2030.
Con l’adozione dell’Agenda 2030, non solo è stato espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, ma si è superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale, a favore di una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo in cui siano armonizzati gli aspetti economici, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente.
Tutti i paesi, tutti i settori (governi, imprese, società civile) e tutte le persone sono chiamate a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero di sostenibilità: per questo l’Agenda 2030 richiede di disegnare processi decisionali e attuativi aperti e partecipati.
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, interconnessi e indivisibili, riguardano tutte le dimensioni della vita umana e del pianeta:
Sul piano della legislazione italiana, il principio dello sviluppo sostenibile è presente fin dal 2006 quando venne inserito tra i principi generali del decreto legislativo n. 152 (cosiddetto “Testo unico ambientale”) all’articolo 3-quater:
1. “Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire all’uomo che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future.”
Per trasferire i principi e gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU a scala locale, l’Italia si è dotata di una propria Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata con delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica n.108/2017 ad oggi in avanzata fase di revisione; è strutturata in cinque aree, corrispondenti alle cosiddette “5P” dello sviluppo sostenibile proposte dall’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Una sesta area è dedicata ai cosiddetti vettori per la sostenibilità, da considerarsi come elementi essenziali per il raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali.
Ciascuna area contiene Scelte Strategiche e Obiettivi Strategici per l’Italia, correlati agli SDGs dell’Agenda 2030.
Le scelte strategiche individuano le priorità cui l’Italia è chiamata a rispondere. Riflettono la natura trasversale dell’Agenda 2030, integrando le tre dimensioni della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Ciascuna scelta è associata a una selezione preliminare di strumenti di attuazione di livello nazionale. Il documento fornisce inoltre una prima serie di indicatori per il monitoraggio.
Tale documento rappresenta il riferimento per la costruzione delle Strategie regionali. Il Piemonte ha approvato la propria Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile a luglio del 2022.
1. “Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire all’uomo che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future.”
Per trasferire i principi e gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU a scala locale, l’Italia si è dotata di una propria Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata con delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica n.108/2017 ad oggi in avanzata fase di revisione; è strutturata in cinque aree, corrispondenti alle cosiddette “5P” dello sviluppo sostenibile proposte dall’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Una sesta area è dedicata ai cosiddetti vettori per la sostenibilità, da considerarsi come elementi essenziali per il raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali.
Ciascuna area contiene Scelte Strategiche e Obiettivi Strategici per l’Italia, correlati agli SDGs dell’Agenda 2030.
Le scelte strategiche individuano le priorità cui l’Italia è chiamata a rispondere. Riflettono la natura trasversale dell’Agenda 2030, integrando le tre dimensioni della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Ciascuna scelta è associata a una selezione preliminare di strumenti di attuazione di livello nazionale. Il documento fornisce inoltre una prima serie di indicatori per il monitoraggio.
Tale documento rappresenta il riferimento per la costruzione delle Strategie regionali. Il Piemonte ha approvato la propria Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile a luglio del 2022.
MONITORAGGIO OBIETTIVI SDGS IN EUROPA E IN ITALIA
A livello europeo l’Eurostat monitora costantemente e valuta i progressi compiuti dall’Unione europea rispetto ai 17 obiettivi, pubblicando ogni anno uno specifico report.
A maggio 2023 Eurostat ha pubblicato un nuovo report per analizzare i progressi dell'Unione europea verso gli SDG. La relazione mostra che l'UE ha compiuto progressi per quanto riguarda la maggior parte degli obiettivi negli ultimi cinque anni, in linea con le priorità della Commissione in settori strategici fondamentali quali il Green Deal europeo, l'8º programma di azione per l'ambiente e il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. I dati mostrano che l'UE ha compiuto progressi notevoli verso il conseguimento di molti obiettivi socioeconomici, mentre in campo ambientale si prevede che i progressi saranno più marcati a misura che gli Stati membri attueranno gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo.
Per la prima volta, la relazione ha analizzato l'impatto a breve termine sugli OSS delle crisi attuali, tra cui la crisi energetica nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina e le ripercussioni della pandemia. La relazione contiene inoltre un capitolo che ospita un'analisi più accurata degli effetti di ricaduta prodotti dai consumi dell'UE sul resto del mondo.
I maggiori miglioramenti hanno riguardato, in particolare, l'obiettivo di assicurare lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8) e gli obiettivi di sconfiggere la povertà (OSS 1) e di migliorare la parità di genere (OSS 5). Buoni progressi sono stati conseguiti anche per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze (OSS 10), assicurare un'istruzione di qualità (OSS 4), nel campo della pace e della sicurezza delle persone nel territorio dell'UE e per un migliore accesso alla giustizia e la fiducia nelle istituzioni (OSS 16).
In Italia, l’Istat, insieme al Sistan, è impegnata nel monitoraggio dei progressi verso i Sustainable Development Goals, considerando gli indicatori definiti dall’Expert Group insieme ad alcuni indicatori specifici di contesto nazionale, anche derivanti dal framework Bes (indicatori di benessere equo e sostenibile).
A partire dal dicembre 2016 l’Istat ha reso disponibile la piattaforma informativa per gli indicatori SDGs, e la aggiorna con cadenza semestrale. L'ultima pubblicazione è che dedica un’attenzione particolare alle disaggregazioni regionali, a quelle per livello di urbanizzazione, oltre che a quelle per genere, cittadinanza e disabilità.
Al 12 ottobre 2022 l’Istat ha pubblicato il quinto Rapporto sugli SDGs: questa edizione del Rapporto presenta diverse innovazioni rivolte, da un lato, al rafforzamento dell’utilizzo del sistema SDGs per il monitoraggio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Capitolo 1), dall’altro, all’ampliamento delle analisi rivolte alle disuguaglianze territoriali e di genere, al quale è dedicato il nuovo Capitolo 3.
Il quadro che emerge dal nuovo rapporto di Istat sulla posizione dell’Italia rispetto allo sviluppo sostenibile è complessivamente positivo: il 50% delle misure sono in miglioramento, il 23% stazionarie e il 27% segnalano un peggioramento. La percentuale di misure con variazione positiva è significativamente elevata per il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), trainata dagli indicatori che riguardano l’uso dell’ICT, in forte incremento durante la fase pandemica acuta, e per il Goal 12 (Consumo e produzione responsabili) grazie soprattutto agli avanzamenti nella gestione dei rifiuti, mentre nei Goal 6 (Acqua) e 9 (Infrastrutture) si registrano i livelli più elevati di indicatori in peggioramento. Se si analizza il trend del decennio la percentuale degli indicatori che migliora sale invece al 59,9%.
In Italia per monitorare tutti gli anni la posizione del nostro paese nel raggiungimento dei 17 obiettivi - attraverso l’analisi di una serie di indicatori - è attiva anche l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS).
Nel suo ultimo Rapporto, (presentato il 4 ottobre 2022) AsviS dichiara che, nel suo percorso verso i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, l’Italia ha registrato tra il 2010 e il 2021 dei miglioramenti, ma anche dei clamorosi rallentamenti, sul percorso verso l’Agenda 2030. Durante il periodo considerato, si notano miglioramenti per otto SDGs: fame (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), energia (Goal 7), innovazione e infrastrutture (Goal 9), consumo e produzione responsabili (Goal 12), clima (Goal 13). Si evidenzia un peggioramento complessivo per cinque Obiettivi: povertà (Goal 1), risorse idriche (Goal 6), ecosistema terrestre (Goal 15), pace e istituzioni solide (Goal 16) e cooperazione internazionale (Goal 17). Mentre rimane sostanzialmente invariata la situazione per quattro SDGs: lavoro (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), città (Goal 11) e tutela degli ecosistemi marini (Goal 14). Rispetto alla condizione pre-pandemica, invece, nel 2021 l’Italia mostra miglioramenti soltanto per due Goal (Goal 7 e 8), mentre per altri due (Goal 2 e 13) viene confermato il livello del 2019. Per tutti i restanti SDGs (Goal 1, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 15, 16 e 17) il livello registrato nel 2021 è ancora al di sotto di quello del 2019, a conferma che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica.
A maggio 2023 Eurostat ha pubblicato un nuovo report per analizzare i progressi dell'Unione europea verso gli SDG. La relazione mostra che l'UE ha compiuto progressi per quanto riguarda la maggior parte degli obiettivi negli ultimi cinque anni, in linea con le priorità della Commissione in settori strategici fondamentali quali il Green Deal europeo, l'8º programma di azione per l'ambiente e il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. I dati mostrano che l'UE ha compiuto progressi notevoli verso il conseguimento di molti obiettivi socioeconomici, mentre in campo ambientale si prevede che i progressi saranno più marcati a misura che gli Stati membri attueranno gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo.
Per la prima volta, la relazione ha analizzato l'impatto a breve termine sugli OSS delle crisi attuali, tra cui la crisi energetica nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina e le ripercussioni della pandemia. La relazione contiene inoltre un capitolo che ospita un'analisi più accurata degli effetti di ricaduta prodotti dai consumi dell'UE sul resto del mondo.
I maggiori miglioramenti hanno riguardato, in particolare, l'obiettivo di assicurare lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8) e gli obiettivi di sconfiggere la povertà (OSS 1) e di migliorare la parità di genere (OSS 5). Buoni progressi sono stati conseguiti anche per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze (OSS 10), assicurare un'istruzione di qualità (OSS 4), nel campo della pace e della sicurezza delle persone nel territorio dell'UE e per un migliore accesso alla giustizia e la fiducia nelle istituzioni (OSS 16).
In Italia, l’Istat, insieme al Sistan, è impegnata nel monitoraggio dei progressi verso i Sustainable Development Goals, considerando gli indicatori definiti dall’Expert Group insieme ad alcuni indicatori specifici di contesto nazionale, anche derivanti dal framework Bes (indicatori di benessere equo e sostenibile).
A partire dal dicembre 2016 l’Istat ha reso disponibile la piattaforma informativa per gli indicatori SDGs, e la aggiorna con cadenza semestrale. L'ultima pubblicazione è che dedica un’attenzione particolare alle disaggregazioni regionali, a quelle per livello di urbanizzazione, oltre che a quelle per genere, cittadinanza e disabilità.
Al 12 ottobre 2022 l’Istat ha pubblicato il quinto Rapporto sugli SDGs: questa edizione del Rapporto presenta diverse innovazioni rivolte, da un lato, al rafforzamento dell’utilizzo del sistema SDGs per il monitoraggio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Capitolo 1), dall’altro, all’ampliamento delle analisi rivolte alle disuguaglianze territoriali e di genere, al quale è dedicato il nuovo Capitolo 3.
Il quadro che emerge dal nuovo rapporto di Istat sulla posizione dell’Italia rispetto allo sviluppo sostenibile è complessivamente positivo: il 50% delle misure sono in miglioramento, il 23% stazionarie e il 27% segnalano un peggioramento. La percentuale di misure con variazione positiva è significativamente elevata per il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), trainata dagli indicatori che riguardano l’uso dell’ICT, in forte incremento durante la fase pandemica acuta, e per il Goal 12 (Consumo e produzione responsabili) grazie soprattutto agli avanzamenti nella gestione dei rifiuti, mentre nei Goal 6 (Acqua) e 9 (Infrastrutture) si registrano i livelli più elevati di indicatori in peggioramento. Se si analizza il trend del decennio la percentuale degli indicatori che migliora sale invece al 59,9%.
In Italia per monitorare tutti gli anni la posizione del nostro paese nel raggiungimento dei 17 obiettivi - attraverso l’analisi di una serie di indicatori - è attiva anche l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS).
Nel suo ultimo Rapporto, (presentato il 4 ottobre 2022) AsviS dichiara che, nel suo percorso verso i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, l’Italia ha registrato tra il 2010 e il 2021 dei miglioramenti, ma anche dei clamorosi rallentamenti, sul percorso verso l’Agenda 2030. Durante il periodo considerato, si notano miglioramenti per otto SDGs: fame (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), energia (Goal 7), innovazione e infrastrutture (Goal 9), consumo e produzione responsabili (Goal 12), clima (Goal 13). Si evidenzia un peggioramento complessivo per cinque Obiettivi: povertà (Goal 1), risorse idriche (Goal 6), ecosistema terrestre (Goal 15), pace e istituzioni solide (Goal 16) e cooperazione internazionale (Goal 17). Mentre rimane sostanzialmente invariata la situazione per quattro SDGs: lavoro (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), città (Goal 11) e tutela degli ecosistemi marini (Goal 14). Rispetto alla condizione pre-pandemica, invece, nel 2021 l’Italia mostra miglioramenti soltanto per due Goal (Goal 7 e 8), mentre per altri due (Goal 2 e 13) viene confermato il livello del 2019. Per tutti i restanti SDGs (Goal 1, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 15, 16 e 17) il livello registrato nel 2021 è ancora al di sotto di quello del 2019, a conferma che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica.
LA STRATEGIA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL PIEMONTE
La Regione Piemonte ha elaborato la propria Strategia di Sviluppo Sostenibile coinvolgendo l’intero sistema piemontese delle istituzioni, dell’innovazione e della ricerca, delle imprese e della società civile, in coerenza con il principio di piena integrazione di tutti i soggetti sociali.
La Strategia delinea gli ambiti e gli obiettivi che la Regione Piemonte intende perseguire nello scenario dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, quale concreta territorializzazione e attuazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile. Essa costituisce il quadro di riferimento strategico che garantisce coerenza e unità alle azioni di un sistema territoriale complesso, al fine di transitare verso un nuovo modello di sviluppo socio-economico che sia in grado di disaccoppiare la crescita economica e il suo impatto sull’ambiente avendo a cura il soddisfacimento dei requisiti sociali.
La Regione Piemonte ha scelto di rendere operativa la transizione sostenibile attraverso un percorso articolato e partecipato, a partire dalla definizione di 7 Macro Aree Strategiche di intervento per lo sviluppo del territorio in una ottica di trasversalità per la gestione delle dinamiche complesse che devono accompagnare tale transizione. Sono previste anche Azioni trasversali (organizzate in Ambiti), che si sostanziano nella individuazione di nuovi strumenti e promozione di processi innovativi in grado di supportare e favorire l’attuazione della SRSvS.
Il coinvolgimento, il confronto, la comunicazione e l’attivazione di consultazione pubblica hanno rappresentato elementi essenziali del percorso di costruzione del documento di Strategia regionale e lo saranno parimenti per la sua fase attuativa. Di particolare interesse sono i percorsi attivati con Ires, Arpa Piemonte e gli enti partecipati, con il sistema degli Atenei del Piemonte, organizzati nella Rete delle Università per la Sostenibilità (RUS), con i giovani del Piemonte (18-35 anni), con le Multiutilities, con i Poli di Innovazione, i cui contributi hanno portato elementi importanti di discussione e di implementazione del Documento.
Il coinvolgimento delle nuove generazioni, sul cui futuro inciderà la Strategia, ha trovato un primo compimento nell’evento “Piemonte 2027. Next Gen per la sostenibilità”, un brainstorming collettivo cui hanno partecipato quasi 400 giovani under 35 che vivono, lavorano o studiano in Piemonte. Il documento finale, nel quale sono state raccolte le risultanze del dibattito e alcune proposte, è allegato alla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile quale parte integrante.
Il prossimo futuro passa anche dalla riqualificazione della spesa pubblica al fine di sostenere concretamente la transizione: il quadro di riferimento per il coordinamento delle politiche economiche costituito dai documenti del Semestre europeo e dal Piano Nazionale di Riforma ha tra i suoi elementi di riferimento gli obiettivi di sviluppo sostenibile. E', quindi, ormai evidente quanto sia necessario integrare gli impegni di sostenibilità all'interno del quadro di bilancio e degli obiettivi di legislatura, oltre che nel definire misurazioni dell’impatto delle politiche regionali rispetto gli obiettivi ONU territorializzati attraverso la propria Strategia.
Ai fini dell'attuazione della SRSvS, la Regione prevede di continuare a promuovere occasioni di dibattito e confronto che consentano di raccogliere ancora nuovi stimoli per il perfezionamento documento; a questo proposito merita citare che, su invito del MiTE, la Regione Piemonte ha presentato il proprio documento di SRSvS alla Voluntary National Review delle Nazioni Unite nell’ambito dell’High Political Forum 2022.
LA REGIONE PIEMONTE PER LA SOSTENIBILITÀ
Secondo quanto previsto dall’art. 34 del DLgs 152/2006, le Regioni sono tenute a dotarsi di una propria Strategia di sviluppo sostenibile che sia coerente e definisca il contributo alla realizzazione degli obiettivi della Strategia nazionale.
La Regione Piemonte con deliberazione n. 3-7576 del 28 settembre 2018 ha dato ufficialmente avvio al processo di costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile per indirizzare le politiche, i programmi e gli interventi in linea con le sfide poste dagli accordi globali, a partire dall’Agenda 2030.
Con deliberazione n. 2-5313 dell’8 luglio 2022 la Giunta del Piemonte ha approvato il vero e proprio documento di Strategia “La Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile del Piemonte” - SRSvS . Il documento è stato redatto in stretta collaborazione con IRES Piemonte, con il contributo di diverse strutture regionali, con il confronto con alcune categorie di stakeholder del territorio e consultando i più giovani per un dialogo intergenerazionale più etico e corretto.
Tutto il processo è stato avviato grazie alla collaborazione e supporto del Ministero dell’Ambiente, e della sicurezza energetica (MASE) nell’ambito di due Accordi di collaborazione siglati con il Piemonte, e con le altre Regioni italiane, per sostenere il processo di territorializzazione della Strategia Nazionale.
L’Agenda 2030 e la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile propongono cambiamenti, che richiedono di passare da un approccio di governo settoriale ad un approccio di governo integrato che prenda le mosse dalla lettura dei processi e dei problemi di un territorio e della sua comunità descritti e definiti nella loro complessità, in relazione alle dinamiche ambientali, sociali ed economiche che li caratterizzano.
In questo contesto lla Strategia regionale, si propone come strumento per costruire, orientare e definire le politiche e le azioni della Regione al fine di “assicurare la dissociazione fra la crescita economica ed il suo impatto sull'ambiente, il rispetto delle condizioni di stabilità ecologica, la salvaguardia della biodiversità ed il soddisfacimento dei requisiti sociali connessi allo sviluppo delle potenzialità individuali quali presupposti necessari per la crescita della competitività e dell'occupazione”.
La SRSvS si struttura in 7 Macro Aree Strategiche che rappresentano le aree di intervento per accompagnare il territorio e le comunità verso un Presente sostenibile. Ciascuna MAS attua a scala regionale gli obiettivi strategici della Strategia Nazionale considerati significativi per il Piemonte e sono poste in capo alle strutture regionali chiamate a darne attuazione. Per raggiungere obiettivi e risultati complessi e articolati occorre però lavorare anche su Ambiti Trasversali: la SRSvS individua, infatti, nuovi strumenti e promuove processi innovativi di accompagnamento di questo percorso.
Per “leggere il Piemonte” in relazione alle dinamiche di sviluppo sostenibile si è lavorato molto sull’aggiornamento, il re-indirizzo e l’integrazione di questa Relazione sullo Stato dell’Ambiente con la Relazione annuale di Ires Piemonte che analizza le dinamiche socio-economiche della realtà piemontese. La Strategia presenta uno specifico allegato (Allegato 2) in cui sono definiti metodologia e indicatori per:
La Regione Piemonte sta inoltre sviluppando, proprio in questi mesi, una collaborazione di progetto con il Joint Research Centre della Commissione Europea (“Regions2030: monitoring the SDGs in the EU regions - filling the data gaps") con l'obiettivo di finalizzare e consolidare un set di indicatori comuni su scala europea per il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030 a scala regionale. Sul progetto stanno lavorando complessivamente 10 Regioni europee che confronteranno indicatori, dati e metodologie per un risultato comune. Questo lavoro contribuirà a sviluppare la sezione relativa al Posizionamento del Piemonte rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche con riferimenti di scala europea.
Il Piemonte ha anche ben delineato l’esigenza di avere una “conoscenza territorializzata” della sostenibilità (è, infatti, ben diverso parlare di sostenibilità nei territori ad esempio delle Aree interne e in quelli della zona metropolitana); questo ha portato a individuare e “narrare” i problemi che caratterizzano i singoli AIT (Ambiti Territoriali Integrati in cui il Piano Territoriale suddivide il Piemonte - PTR) in relazione allo sviluppo sostenibile.
Le politiche di sviluppo regionali possono essere concretamente indirizzate verso scelte di sostenibilità se è possibile verificare la coerenza delle scelte e della relativa spesa pubblica agli obiettivi di sostenibilità individuati dalla Strategia. Per questo la Regione ha consolidando un percorso di verifica e di allineamento del proprio Documento di Economia e Finanza (DEFR) agli obiettivi della SRSvS.
Lo stesso Piano integrato di attivita' e organizzazione (PIAO) sta orientando i propri contenuti rispetto agli obiettivi dello sviluppo sostenibile: il valore pubblico di riferimento a cui tendere nella strutturazione del Piano sono proprio quelli esplicitati dalle MAS della SRSvS.
Anche le istituzioni locali e il mondo della ricerca si stanno muovendo in linea con l’azione regionale, su questo tema:
Nel contempo la Regione ha:
La Regione Piemonte con deliberazione n. 3-7576 del 28 settembre 2018 ha dato ufficialmente avvio al processo di costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile per indirizzare le politiche, i programmi e gli interventi in linea con le sfide poste dagli accordi globali, a partire dall’Agenda 2030.
Con deliberazione n. 2-5313 dell’8 luglio 2022 la Giunta del Piemonte ha approvato il vero e proprio documento di Strategia “La Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile del Piemonte” - SRSvS . Il documento è stato redatto in stretta collaborazione con IRES Piemonte, con il contributo di diverse strutture regionali, con il confronto con alcune categorie di stakeholder del territorio e consultando i più giovani per un dialogo intergenerazionale più etico e corretto.
Tutto il processo è stato avviato grazie alla collaborazione e supporto del Ministero dell’Ambiente, e della sicurezza energetica (MASE) nell’ambito di due Accordi di collaborazione siglati con il Piemonte, e con le altre Regioni italiane, per sostenere il processo di territorializzazione della Strategia Nazionale.
L’Agenda 2030 e la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile propongono cambiamenti, che richiedono di passare da un approccio di governo settoriale ad un approccio di governo integrato che prenda le mosse dalla lettura dei processi e dei problemi di un territorio e della sua comunità descritti e definiti nella loro complessità, in relazione alle dinamiche ambientali, sociali ed economiche che li caratterizzano.
In questo contesto lla Strategia regionale, si propone come strumento per costruire, orientare e definire le politiche e le azioni della Regione al fine di “assicurare la dissociazione fra la crescita economica ed il suo impatto sull'ambiente, il rispetto delle condizioni di stabilità ecologica, la salvaguardia della biodiversità ed il soddisfacimento dei requisiti sociali connessi allo sviluppo delle potenzialità individuali quali presupposti necessari per la crescita della competitività e dell'occupazione”.
La SRSvS si struttura in 7 Macro Aree Strategiche che rappresentano le aree di intervento per accompagnare il territorio e le comunità verso un Presente sostenibile. Ciascuna MAS attua a scala regionale gli obiettivi strategici della Strategia Nazionale considerati significativi per il Piemonte e sono poste in capo alle strutture regionali chiamate a darne attuazione. Per raggiungere obiettivi e risultati complessi e articolati occorre però lavorare anche su Ambiti Trasversali: la SRSvS individua, infatti, nuovi strumenti e promuove processi innovativi di accompagnamento di questo percorso.
Per “leggere il Piemonte” in relazione alle dinamiche di sviluppo sostenibile si è lavorato molto sull’aggiornamento, il re-indirizzo e l’integrazione di questa Relazione sullo Stato dell’Ambiente con la Relazione annuale di Ires Piemonte che analizza le dinamiche socio-economiche della realtà piemontese. La Strategia presenta uno specifico allegato (Allegato 2) in cui sono definiti metodologia e indicatori per:
- misurare il “Posizionamento del Piemonte” rispetto al quadro di indicatori nazionali definiti per costruire un sistema di monitoraggio e valutazione comune, utile non solo per il controllo dello sviluppo della Strategia, ma per valutare l'efficacia delle politiche nazionali e regionali in funzione di un concreto cambio di paradigma verso un modello di sviluppo oggettivamente sostenibile. Gli indicatori sono stati individuati a partire da quelli definiti a scala internazionale per monitorare i 17 Obiettivi del Millennio dell’Agenda 2030 e degli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) già oggi utilizzati nell'ambito del Documento di Economia e Finanza - DEF nazionale in affiancamento al PIL. A questo la Strategia affianca un sistema più articolato di valutazione
- il monitoraggio della Strategia Regionale del Piemonte, attraverso ulteriori indicatori selezionati (da un lavoro congiunto tra Regione Piemonte, Ires e Arpa Piemonte) per le diverse Priorità Strategiche di ciascuna MAS in cui si struttura la SRSvS. Ciascuna delle 7 MAS delinea problemi e linee di azioni per le quali servono strumenti di conoscenza adeguati a leggare i cambiamenti; il set di indicatori fa riferimento a dati di natura economica, sociale e ambientale di livello regionale, provinciale/metropolitano e comunale coerentemente con il fenomeno da misurare.
La Regione Piemonte sta inoltre sviluppando, proprio in questi mesi, una collaborazione di progetto con il Joint Research Centre della Commissione Europea (“Regions2030: monitoring the SDGs in the EU regions - filling the data gaps") con l'obiettivo di finalizzare e consolidare un set di indicatori comuni su scala europea per il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030 a scala regionale. Sul progetto stanno lavorando complessivamente 10 Regioni europee che confronteranno indicatori, dati e metodologie per un risultato comune. Questo lavoro contribuirà a sviluppare la sezione relativa al Posizionamento del Piemonte rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche con riferimenti di scala europea.
Il Piemonte ha anche ben delineato l’esigenza di avere una “conoscenza territorializzata” della sostenibilità (è, infatti, ben diverso parlare di sostenibilità nei territori ad esempio delle Aree interne e in quelli della zona metropolitana); questo ha portato a individuare e “narrare” i problemi che caratterizzano i singoli AIT (Ambiti Territoriali Integrati in cui il Piano Territoriale suddivide il Piemonte - PTR) in relazione allo sviluppo sostenibile.
Le politiche di sviluppo regionali possono essere concretamente indirizzate verso scelte di sostenibilità se è possibile verificare la coerenza delle scelte e della relativa spesa pubblica agli obiettivi di sostenibilità individuati dalla Strategia. Per questo la Regione ha consolidando un percorso di verifica e di allineamento del proprio Documento di Economia e Finanza (DEFR) agli obiettivi della SRSvS.
Lo stesso Piano integrato di attivita' e organizzazione (PIAO) sta orientando i propri contenuti rispetto agli obiettivi dello sviluppo sostenibile: il valore pubblico di riferimento a cui tendere nella strutturazione del Piano sono proprio quelli esplicitati dalle MAS della SRSvS.
Anche le istituzioni locali e il mondo della ricerca si stanno muovendo in linea con l’azione regionale, su questo tema:
- la Città Metropolitana di Torino ha approvato il documento di Agenda Metropolitana per lo sviluppo sostenibile che rappresenta uno strumento estremamente importante per la territorializzazione della SRSvS
- il sistema degli Atenei piemontesi (strutturati nell’ambito della Rete Universitaria per la Sostenibilità - RUS) ha lavorato, in risposta ad un Bando MASE, dedicato ai soggetti della ricerca, un progetto che aveva , tra gli altri, l’obiettivo di accompagnare e sostenere il percorso di costruzione e attuazione della Strategia regionale.
Nel contempo la Regione ha:
- dato avvio alla costruzione della Strategia per le Montagne del Piemonte (è stato presentato a fine 2022, per la condivisione con il territorio,l’impianto del Documento) che intende mettere a sistema conoscenze, collaborazioni, progettualità, politiche e risorse in vista di rilanciare lo sviluppo sostenibile dei territori montani e contrastarne le tendenze alla marginalità. Si tratta di un Documento attraverso il quale territorializzare sul comparto montagna le MAS e le Priorità definite dalla SRSvS.
- avviato la costruzione della Strategia regionale sul cambiamento climatico quale approfondimento tematico specifico della SRSvS in attuazione del Goal 13) dell’Agenda ONU che porterà sia a implementare le azioni di mitigazione e adattamento nei vari strumenti di pianificazione, sia a mettere a sistema quanto già attuato su più fronti ma non ancora “interpretato” nell’ottica della sostenibilità (vedi capitolo Clima/Risposte/Azioni regionali).
Come si posiziona il Piemonte nel 2021
Il Posizionamento del Piemonte rispetto al rank nazionale, fa riferimento ai 44 indicatori selezionati per il monitoraggio della Strategia Nazionale; di questi 33 sono scalabili a livello regionale, misurati singolarmente e aggregati per Goals di Agenda 2030 attraverso il metodo di standardizzazione elaborato dall’ISTAT (Mazziotta, Pareto; 2011).
Il Piemonte resta tra le regioni più attente alla sostenibilità ma è all’8° posto, superata da Valle d’Aosta (1° posto) e, a seguire, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche Toscana, Veneto e Lombardia.
Il Piemonte va bene rispetto al Goal 6 “acqua” (alta percentuale di trattamento delle acque reflue, efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile) - 3° posto - e al Goal 11 “città sostenibili” (bassa percentuale di rifiuti urbani conferiti in discarica) - 4° posto.
Va male, invece, nel Goal 2 “agricoltura sostenibile” (la quota di superficie agricola utilizzata - SAU investita da coltivazioni biologiche è la più bassa a livello nazionale) - ultimo posto - e Goal 15 “ecosistema terrestre” (quota di aree protette al di sotto della media italiana; alta impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale) - 15° posto.
Il Piemonte resta tra le regioni più attente alla sostenibilità ma è all’8° posto, superata da Valle d’Aosta (1° posto) e, a seguire, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche Toscana, Veneto e Lombardia.
Il Piemonte va bene rispetto al Goal 6 “acqua” (alta percentuale di trattamento delle acque reflue, efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile) - 3° posto - e al Goal 11 “città sostenibili” (bassa percentuale di rifiuti urbani conferiti in discarica) - 4° posto.
Va male, invece, nel Goal 2 “agricoltura sostenibile” (la quota di superficie agricola utilizzata - SAU investita da coltivazioni biologiche è la più bassa a livello nazionale) - ultimo posto - e Goal 15 “ecosistema terrestre” (quota di aree protette al di sotto della media italiana; alta impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale) - 15° posto.
Figura 1
Posizionamento del Piemonte in relazione agli Obiettivi dell'Agenda 2030
Posizionamento del Piemonte in relazione agli Obiettivi dell'Agenda 2030
Fonte: Elaborazione Ires Piemonte su dati Istat