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ECOGESTIONE

Strumenti di ecogestione

Il sistema delle certificazioni ambientali potrà ricevere in futuro un impulso dalla applicazione della Legge 221/15 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali), che prevede agevolazioni per aziende certificate EMAS, ISO 14001 ed Ecolabel nel settore degli appalti, della gestione dei rifiuti e premialità nei finanziamenti pubblici. Una recente ricerca (Symbola-Cloros 2016) a livello nazionale ha evidenziato che le aziende italiane hanno creduto nei sistemi di certificazione ambientale; infatti a livello di numero di aziende, l’Italia è:
  • Agricoltura biologica - primo paese in Europa
  • ISO 14001 - secondo paese al mondo
  • Ecolabel ed EMAS - il terzo paese in Europa
  • FSC - quinto paese del G20 per legname da foreste gestite in modo sostenibile
  • EPD - primo paese al mondo per dichiarazioni ambientali di prodotto

Lo studio mostra anche che le aziende certificate più delle altre crescono, assumono ed esportano. Sul lato della domanda i cittadini italiani sono ben disposti verso le certificazioni (80% secondo sondaggio IPSOS), ma le conoscono ancora poco (solo 15% conosce il significato dei marchi ecologici).

SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE (EMAS-ISO 14001)

Il Sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS = Eco-Management and Audit Scheme) è un sistema volontario (Regolamento Ce 1221/2009) destinato alle imprese e alle organizzazioni che desiderano impegnarsi nel valutare e migliorare la propria efficienza ambientale.Le aziende registrate EMAS sono localizzate soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.
Il Piemonte si situa al quinto posto con 86 aziende registrate EMAS (figura 1).

Figura 1
Organizzazioni Emas per regione, aggiornamento 31/12/2015

Fonte: Ispra
I settori più rappresentati sono: Rifiuti, Pubblica amministrazione (25% del totale), Energia e industria alimentare. Le piccole aziende sono circa il 30% del totale. Il Piemonte rappresenta circa il 9% del totale delle organizzazioni registrate Emas in Italia e la maggior parte delle organizzazioni registrate sono in provincia di Cuneo (di cui molti Comuni) e nella provincia di Torino (figura 2).

Figura 2
Organizzazioni Emas per provincia, suddivisione per settore economico

Fonte: Ispra

Figura 3
Organizzazioni Emas per provincia, aggiornamento 31/12/2015

Fonte: Arpa Piemonte

Le organizzazioni certificate secondo lo schema internazionale di gestione ambientale ISO 14001 al 31/12/2015 erano 17.052 in Italia, la maggior parte localizzate in Lombardia ed Emilia Romagna, 1.479 in Piemonte (8,6% del totale), con un crescita di circa il 10% sul 2014 sia a livello nazionale che regionale.

Figura 4
ISO 14001 Piemonte per provincia, aggiornamento 31/12/2015

Fonte Accredia

A livello piemontese nel 2015 si è registrata un flessione nel numero di registrazioni EMAS (circa 9%) dovuto principalmente alla rinuncia da parte di alcune pubbliche amministrazioni che pur avendo intrapreso un impegnativo percorso di gestione ambientale certificato, non ne hanno riscontrato benefici ad es. in sede di finanziamenti pubblici.
Per approfondimenti consulta sito di Ispra

ETICHETTATURA ECOLOGICA

L'Ecolabel UE (Regolamento CE n. 66/2010) è il marchio volontario dell'Unione europea di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi che hanno un ridotto impatto ambientale, lungo l’intero ciclo di vita. Sono 365 le licenze Ecolabel UE a fine 2015 in Italia, per un totale di 18.736 prodotti/servizi etichettati, distribuiti in 19 gruppi di prodotti. Il gruppo di prodotti con il maggior numero di licenze Ecolabel UE in Italia rimane il “servizio di ricettività turistica” con 220 licenze (di cui 25 per campeggi) seguito da quello relativo al “tessuto carta ”con 36 licenze ed il detergenti multiuso (21 licenze).

Figura 5
Ecolabel per regione, suddivisione tra prodotti e servizi certificati, aggiornamento 31/12/2015

Fonte: Ispra

A parte il Trentino e la Puglia che presentano alti valori per il numero di strutture turistiche certificate Ecolabel, le regioni con il maggior numero di prodotti a basso impatto ambientale sono la Toscana (settore cartario), la Lombardia e il Veneto (settore prodotti per pulizie) e l’Emilia Romagna (settore ceramico).
Il Piemonte nel 2015 è solo al 6° posto, seguito dalla Lombardia in cui però figura una sola struttura turistica certificata. Occorre maggiore impegno per fare conoscere il marchio e il suo significato attraverso campagne di comunicazione, magari finanziate con i fondi strutturali.
In Piemonte nessuna azienda del distretto delle rubinetterie (Cusio-Novara) ha richiesto la certificazione Ecolabel. Le uniche aziende piemontesi che realizzano prodotti con certificazione Ecolabel sono riportate nella tabella 1.

Tabella 1
Aziende piemontesi che realizzano prodotti con certificazione Ecolabel

Azienda

Gruppo di prodotto

Provincia

Casalino Carta Srl

Tessuto carta

Alessandria

Kemika S.p.A.

Detergenti multiuso e per servizi sanitari

Alessandria

Sutter Industries S.p.A.

Detersivi per lavastoviglie automatiche industriali o professionali

Alessandria

Sutter Industries S.p.A.

Detergenti multiuso e per servizi sanitari

Alessandria

Sutter Industries S.p.A.

Detersivi per piatti

Alessandria

Sutter Industries S.p.A.

Saponi, shampoo, balsami per capelli

Alessandria

Falpi s.r.l.

Prodotti tessili

Biella

Felice De Palma S.n.c.

Prodotti tessili

Biella

Rotoalba S.r.l.

Carta stampata

Cuneo

Kimberly-Clark s.r.l.

Tessuto carta

Novara

I.C.E.FOR S.p.A.

Detergenti multiuso e per servizi sanitari

Novara

Alca Chemical S.r.l.

Detergenti multiuso e per servizi sanitari

Torino

FIDIVI Tessitura Vergnano S.p.A.

Prodotti tessili

Torino

Cipir S.r.l.

Prodotti vernicianti per esterni ed interni

Verbania

Chimipack S.r.l.

Saponi, shampoo, balsami per capelli

Vercelli

Fonte: Ispra
Approfondimento prodotti - Link per strutture turistiche

APPALTI VERDI

Acquisti Verdi è definito dalla Commissione europea come “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Attraverso gli acquisti verdi (GPP) le pubbliche amministrazioni possono conseguire diversi obiettivi tra i quali:
  • efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, in particolare dell’energia e conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera e in particolare di CO2;
  • riduzione dell’uso di sostanze pericolose;
  • riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti.
Gli appalti verdi in Italia sono diventati obbligatori con l’entrata in vigore della Legge 221/15 e del nuovo Codice dei Contratti (DLgs n. 50/16).

In Provincia di Torino, dal 2003 il progetto APE (Appalti Pubblici Ecologici) è in grado di monitorare l’impegno degli enti pubblici aderenti (43 enti) nel campo degli appalti pubblici ecologici.

Nel 2014 gli enti aderenti al Protocollo APE hanno destinato circa 86,5 milioni di euro per l’acquisto di beni e servizi che rispettano i criteri APE (cifra aumentata di circa il 10,2% rispetto al 2013), a fronte di una spesa complessiva dichiarata di circa 145 milioni euro (con un aumento del 6,7 % rispetto al 2013), raggiungendo complessivamente il 59,6% di conformità al Protocollo.

Figura 6
Protocollo APE spesa per beni e servizi

Come sempre, il ruolo fondamentale nella spesa complessiva APE è ricoperto dalla fornitura di energia elettrica (circa 45 milioni di euro), seguita dai servizi di ristorazione (circa 22 milioni di euro) e dai servizi di pulizia (circa 15 milioni di euro).

Riduzione C02 per efficientamento energetico

Il monitoraggio, accompagnato dall’utilizzo di metodologie di analisi del ciclo di vita dei prodotti e dei costi, permette di quantificare i benefici ambientali ed economici ottenuti dall’applicazione dello strumento degli appalti verdi. Le categorie di spesa che hanno maggiori effetti diretti sul tema energetico
sono: energia elettrica, autoveicoli e attrezzature informatiche.
Considerando che i nuovi prodotti/servizi hanno dovuto sostituire forniture standard a maggiore consumo energetico (considerando la fase di utilizzo) è quindi possibile tentare di quantificare le emissioni di gas climalteranti (CO2 equivalente) evitate.

Tabella 2
Riduzione C02 per efficientamento energetico

Categoria

Criterio APE

Differenza in CO2 APE standard

Quantitativi anno 2014

CO2 evitata [ton]

Energia elettrica

50% FER

0,08 kg/kWh

216.868.398 kWh

17.356

Autoveicoli

Metano o Euro IV

20 g/km

46 autoveicoli

14

Attrezzature elettroniche

Ultima versione Energy-Star

100 kg

3.610 attrezzature

361

TOTALE

 

 

 

17.731

È possibile stimare che nel 2014 con gli acquisti fatti nell’ambito del progetto APE per le categorie energia elettrica, autoveicoli e attrezzature informatiche, è stato possibile evitare l’emissione di almeno 17.731 tonnellate di CO2 equivalente, per la sola fase di utilizzo.

Riduzione CO2 e rifiuti per ristorazione sostenibile

È possibile calcolare anche una riduzione degli impatti ambientali (CO2 e rifiuti plastici) dovuta all’adozione di servizi di ristorazione collettiva più sostenibili, in particolare per l’impiego di stoviglie riutilizzabili al posto di stoviglie usa e getta, e la sostituzione dell’approvvigionamento di acqua potabile dalla rete al posto dell’utilizzo di bottigliette in plastica di acqua minerale. Per stimare la quantità di plastica e di CO2 evitate, si è proceduto con il calcolo riportato in tabella 3.

Tabella 3
Riduzione CO2 e rifiuti per ristorazione sostenibile - Plastica evitata

 Stoviglie e bottigliette

Piatti in PP*
(2 per pasto)

Bicchieri in PP*
(1 per pasto)

Bottigliette in PET**
(1 per pasto da 0,5l)

Totale
PP

Totale
PET

Peso della plastica

31g

3g

25g

337.056 kg

247.835 kg

*PP: polipropilene **PET: polietilentereftalato

CO2 evitata
Si può quindi affermare che la quantità di plastica totale risparmiata per l’anno 2014 da parte dei sottoscrittori che hanno avviato un servizio di ristorazione (scolastica e aziendale) conforme al Protocollo APE è di 585 tonnellate, mentre la CO2 evitata è pari a 3.577 tonnellate.

BOX Progetto SPPRegions

È stato avviato nel 2015 il progetto Sustainable Public Procurement (SPP) Regions - per valorizzare la creazione e il rafforzamento delle reti di autorità pubbliche in materia di appalti sostenibili e innovativi in sette regioni europee: Barcellona, region West England region, Bulgaria, Copenhagen region, Metropolitan Region Rotterdam, West France region e Torino region. Per l’Italia è presente la rete APE promossa dalla Città metropolitana di Torino, in cui Arpa Piemonte svolge il ruolo di Esperto Tecnico; le 7 reti europee co-opereranno direttamente sui bandi di gara per soluzioni eco-innovative e per consolidare l'attuazione di politiche di acquisti sostenibili e dovranno pubblicare un totale di 42 capitolati eco-innovativi focalizzati sull'uso dell'energia negli edifici pubblici, sui veicoli e trasporti e sulla fornitura di alimenti e servizi di catering. L'obiettivo è di raggiungere 54,3 GWh/anno di risparmio di energia primaria e innescare 45 GWh/anno di energia rinnovabile e di coinvolgere nuovi soggetti. Diventando i primi utenti di soluzioni e tecnologie eco-innovative, gli enti pubblici possono colmare il divario tra la fornitura e la domanda di questi prodotti e servizi portando benefici economici, sociali e ambientali ai loro territori. Il SPP-Sustainable Public Procurement e il PPI-Public Procurement of Innovation possono innescare la creazione di occupazione, la creazione di PMI, ridurre il consumo di acqua ed energia, diminuire le emissioni di gas a effetto serra, incoraggiare un uso più efficiente delle risorse naturali e contribuire al miglioramento della qualità dell'aria. Le reti regionali contribuiscono ad aumentare la capacità degli enti pubblici in questi ambiti e comunicano ai fornitori un segnale più forte della domanda di sostenibilità. Inoltre, il progetto mira ad accrescere le capacità e le competenze sulle questioni energetiche di 460 soggetti di mercato. Sarà condotta una ricerca approfondita di buone pratiche europee relative ad una serie di tematiche chiave: SPP e PPI come il market engagement, il ciclo di vita dei costi, specifiche basate sulle performance e circular procurement. Queste risorse saranno disponibili dal sito del progetto. Data l'importanza di replicare l'iniziativa di SPP Regions, i partner di progetto individueranno altre 10 regioni/territori che potrebbero essere interessati a sviluppare la propria rete. Il Progetto SPP Regions, finanziato da European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme, è coordinato da ICLEI – Local Governments for Sustainability.

Figura 7
Reti europee partecipanti al progetto SPPRegions