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ATTIVITA' RICREATIVE INVERNALI

L’impatto dei cambiamenti climatici sul “sistema neve”

Negli ultimi decenni la vita di montagna ha subito grandi cambiamenti, trasformandosi da un sistema quasi esclusivamente agricolo ad un sistema prevalentemente turistico. In quest’ottica, la Regione Piemonte ha assegnato al turismo montano un ruolo di particolare rilevanza nel processo di diversificazione e di rilancio dell’economia coerentemente con gli indirizzi che l’Unione Europea assegna a questo settore nell’ambito delle proprie politiche di sviluppo e sostegno.
Il “movimento” legato agli sport invernali rappresenta uno dei più importanti strumenti per incrementare i flussi turistici e favorire l’aumento della permanenza media dei turisti stessi anche alla luce dell’enorme rilevanza assunta a livello internazionale da questa tipologia di turismo.
Impatti negativi su tale comparto hanno, quindi, ricadute importanti sull’intero sistema turistico piemontese e devono indurre riflessioni importanti sui fenomeni che hanno dato loro origine e su quali iniziative possano essere messe in campo per limitarne gli effetti nel tempo: tra questi non sono trascurabili quelli legati ai cambiamenti climatici che, anche sul territorio montano piemontese, si stanno tangibilmente manifestando.
Nell’inverno 2015/2016 l’innevamento in montagna è risultato inferiore alla media del periodo. Se si considerano i valori di neve al suolo al 31 dicembre 2015, registrati dalle stazioni della rete nivometrica di Arpa Piemonte, si nota come la copertura nevosa sia stata praticamente assente al di sotto dei 2.500 m. Inoltre in diverse località pianeggianti, tra cui la città di Torino, non è caduto neppure un cm di neve. Gli episodi nevosi di marzo 2016 hanno, però, riportato i quantitativi di neve al suolo sui rilievi su valori prima prossimi e poi superiori a quelli medi, e si sono verificate anche nevicate, ancorchè di debole intensità, sostanzialmente su tutta la pianura piemontese.
È evidente la ricaduta di tale situazione climatica sul comparto turistico legato alla neve: da una prima verifica dei dati (per altro non esaustiva in relazione all’intera stagione invernale) al 29 febbraio 2016 i ricavi totali delle principali stazioni sciistiche piemontesi erano inferiori del 43% rispetto alla media delle ultime tre stagioni. In termini di skipass venduti, la flessione è stata intorno al -52%. Al 31 dicembre 2015 i lavoratori stagionali assunti erano inferiori del 74% rispetto alla media 2012/2015.
Ad oggi non sono disponibili altre elaborazioni complessive: l'Osservatorio Turistico Regionale (strumento della Regione Piemonte per l’analisi dell'offerta, dell'andamento e dell'evoluzione della domanda e dei mercati turistici e per la realizzazione di un sistema di monitoraggio sulle attività di promozione, informazione ed accoglienza turistica in Piemonte), fornisce i dati aggregati sulle stagioni invernali elaborando le informazioni relative al periodo novembre/aprile. Alla data di pubblicazione della presente Relazione non sono quindi disponibili elaborazioni di informazioni successive al 29 febbraio e non è, pertanto, possibile verificare se le precipitazioni nevose più abbondanti in tale periodo abbiano consentito anche solo un parziale recupero degli “indicatori turistici” negativi registrati fino a quella data.