PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO
L’approccio che l’Unione Europea sta attuando sulla politica delle acque prevede un’integrazione progressiva delle pianificazioni e delle programmazioni nazionali e regionali attuate principalmente attraverso il Piano di Gestione del Distretto Idrografico (PdG) e il suo raccordo con le politiche di difesa dal rischio idraulico. Tutte le attività regionali che coinvolgono la gestione e la tutela della risorsa idrica e dell’ambiente acquatico pertanto si inquadrano in questo contesto generale.
Punti di partenza per l’elaborazione del nuovo ciclo di pianificazione sono stati:
- il quadro delle problematiche ambientali ancora presenti nel distretto idrografico delineato sulla base delle criticità evidenziate dai monitoraggi e dall’analisi delle pressioni e degli impatti;
- le raccomandazioni puntuali fornite dalla Commissione Europea dopo la valutazione dei primi Piani approvati in tutti i Paesi dell’Unione.
DGR del Piemonte di parere positivo al Piano di Gestione.
Il Piano di Azione del nuovo Piano di Gestione del Distretto idrografico del fiume Po
Sulla base di questo documento la Commissione europea ha stilato 25 tipologie di misure chiave (Key Type Measures, KTM) per
È qui riportato un quadro di sintesi delle misure generali proposte dall’Unione Europea con esempi delle misure individuali previste per la Regione Piemonte.
Tabella 1
Quadro di sintesi delle misure proposte dall'Unione Europea
N° KTM |
Misure chiave (Key Type Measures – KTM) su cui rendicontare all’Unione Europea nel 2016 |
Misure individuali per il Piemonte per i corsi d’acqua |
KTM.1 |
Costruire o ammodernare gli impianti di trattamento delle acque reflue |
Implementazione della disciplina per gli scarichi Depurazione dei reflui delle case sparse e dei piccoli agglomerati Incremento efficienza di depurazione dei reflui urbani funzionale al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, oltre le disposizioni della direttiva 271/91/CEE Eliminazione degli impianti di depurazione a minore efficienza Interventi di sistemazione delle reti esistenti Estensione delle reti fognarie alle zone non servite o servite da impianti a minor rendimento |
KTM.2 |
Ridurre l'inquinamento dei nutrienti di origine agricola |
Aggiornamento delle zone vulnerabili ai nitrati da origine agricola e applicazione e riesame dei Programmi di Azione ai sensi delle Dir. 91/676/CEE e 2000/60/CE Realizzazione di fasce tampone/ecosistemi filtro lungo il reticolo naturale ed artificiale di pianura Attività di sorveglianza degli agricoltori in relazione all'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici (per i laghi) Utilizzo di sistemi integrati eco-compatibili di captazione o rimozione dei nutrienti (per i laghi) |
KTM.3 |
Ridurre l'inquinamento dapesticidi in agricoltura. |
Individuazione delle zone vulnerabili ai fitosanitari Applicazione delle misure in attuazione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Azioni per la mitigazione dell'impatto agricolo da correlare alla misura prevista dai PSR per "indennità direttiva acque e direttiva habitat" |
KTM.4 |
Bonificare i siti contaminati (inquinamento storico compresi i sedimenti, acque sotterranee, suolo). |
Realizzazione di interventi di bonifica dei siti contaminati e di messa in sicurezza (per laghi e acque sotterranee) |
KTMs 5 e 6 |
Migliorare della continuità longitudinale (ad es. attraverso i passaggi per pesci, demolizione delle vecchie dighe). Migliorare le condizioni idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale, (ad es: restauro fluviale, miglioramento delle aree ripariali, rimozione di argini, riconnessione dei fiumi alle loro pianure alluvionali, miglioramento delle condizioni idromorfologiche delle acque di transizione, ecc.) |
Mantenimento e ripristino della vegetazione ripariale e retroripariale nelle aree di pertinenza fluviale, anche per garantire i processi idromorfologici ed incrementare la resilienza dei sistemi naturali ai cambiamenti climatici Predisposizione e attuazione degli interventi dei Programmi di gestione dei sedimenti Realizzazione di interventi integrati di mitigazione del rischio idrogeologico, di tutela e riqualificazione degli ecosistemi e della biodiversità (integrazione dir. Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli) Predisposizione dei Piani di gestione del demanio fluviale e lacustre e delle pertinenze idrauliche finalizzati alla ricostruzione di ambienti e al recupero della biodiversità |
KTM.7 |
Migliorare il regime di deflusso e/o definizione della portata ecologica |
Revisione del DMV, definizione delle portate ecologiche e controllo dell'applicazione sul territorio Revisione delle concessioni per il rispetto del bilancio idrico e idrogeologico |
KTM.8 |
Misure per aumentare l’efficienza idrica per l'irrigazione, l'industria, l'energia e l’uso domestico |
Realizzazione di vasche di accumulo della risorsa idrica sulle aste fluviali a monte delle derivazioni principali o su percorsi dei relativi canali adduttori, sfruttando anche invasi di cava, allo scopo di gestire eventi di scarsità idrica Applicazione delle Linee guida statali per la definizione di criteri omogenei per regolamentare le modalità di quantificazione dei volumi idrici impiegati dagli utilizzatori finali per l'uso irriguo. Mappatura dell'efficienza dell'uso irriguo e individuazione dei target di risparmio e/o incremento dell'efficienza alle diverse scale territoriali |
KTMs 9, 10, 11 |
Misure relative alla politica dei prezzi dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso domestico, industriale e agricolo) |
Applicazione del Metodo Tariffario Idrico dell’AEEGSI, garantendo il coordinamento a livello distrettuale Applicazione del "Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua" Revisione e regolamentazione dei canoni per i diversi usi ai fini della incentivazione dell'efficienza e del recupero di costi ambientali e della risorsa |
KTM.12 |
Servizi di consulenzaper l'agricoltura |
- |
KTM.13 |
Misure di tutela dell'acqua potabile (ad esempio istituzione di zone di salvaguardia, fasce tampone, ecc) |
Ricondizionamento, chiusura o sostituzione dei pozzi che mettono in comunicazione il sistema acquifero superficiale con quello profondo Disciplina per la definizione e gestione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano Definizione a scala di maggior dettaglio delle aree di ricarica degli acquiferi profondi ai fini della protezione delle acque destinate al consumo umano Realizzazione di interventi di interconnessione di sistemi acquedottistici per ridurre vulnerabilità quali-quantitativa della fornitura potabile |
KTM.14 |
Ricerca e miglioramento dello stato delle conoscenze al fine di ridurre l'incertezza |
Applicazione dell’Indice di Qualità morfologica (IQM) per i corpi idrici fluviali in stato non elevato Indagine sugli effetti dei fenomeni di hydropeaking-thermopeaking Sviluppo e mantenimento della modellistica di distretto DEWS-Po Calcolo del bilancio idrico per il livello regionale, di sottobacino e di corpo idrico Integrazione e aggiornamento dei dati relativi alle opere di difesa idraulica Aumento delle conoscenze sulle pressioni e sui carichi inquinanti puntuali e diffusi e dei loro meccanismi di veicolazione nei corpi idrici Aumento delle conoscenze sui valori di fondo naturale per sostanze prioritarie e inquinanti specifici Adeguamento dei piani di monitoraggio dei corpi idrici per le sostanze prioritarie ai sensi della direttiva 2013/39/UE Monitoraggio della situazione territoriale delle scale di risalita per la fauna ittica (funzionamento delle esistenti e necessità di riconnessione) |
KTM.15 |
Misure per la graduale eliminazione delle emissioni, degli scarichi e perdite di sostanze pericolose prioritarie o per la riduzione delle emissioni, scarichi e perdite di sostanze prioritarie. |
- |
KTM.16 |
Ammodernare gli impianti di trattamento delle acque reflue industriali (comprese le aziende agricole) |
- |
KTM.17 |
Misure per ridurre i sedimenti che origina dall’erosione e dal deflusso superficiale dei suoli |
- |
KTM.18 |
Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi delle specie esotiche invasive e malattie introdotte |
Interventi per il contenimento di specie animali (es. siluro) e vegetali invasive, con azioni coordinate a livello di bacino |
KTM.19 |
Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi degli usi ricreativi, tra cui la pesca |
- |
KTM.20 |
Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi della pesca e dello sfruttamento / rimozione di piante e animali |
- |
KTM.21 |
Misure per prevenire o per controllare l’inquinamento da aree urbane e dalle infrastrutture viarie e di trasporto |
- |
KTM.22 |
Misure per prevenire o per controllare l’inquinamento da silvicoltura |
- |
KTM.23 |
Misure per la ritenzione naturale delle acque |
Potenziare la capacità di espansione delle piene nelle aree di pertinenza fluviale |
KTM.24 |
Adattamento ai cambiamenti climatici |
Predisposizione del Piano di Gestione delle Siccità a livello di Distretto (Siccidrometro e Direttiva Magre) e sua applicazione a livello regionale e territoriale da parte dei fornitori dei principali Servizi Idrici |
KTM.25 |
Misure per contrastare l’acidificazione delle acque |
- |
KTM.26 |
Governance |
Disciplina per la tutela dei "siti reference" Tutela dei paesaggi fluviali attraverso azioni specifiche di integrazione con i Piani paesaggistici regionali e altri strumenti di pianificazione che concorrono a tutelare il paesaggio Attivazione e attuazione dei contratti di fiume, lago e delta Informazione, educazione e formazione sui contenuti e sull'attuazione del Piano Completamento dei piani di gestione delle aree SIC e ZPS e/o definizione misure di conservazione Potenziamento delle azioni di salvaguardia delle aree di valore naturale e ambientale |
BOX
L’ANALISI ECONOMICA PER IL PIANO DI GESTIONE
Tra le questioni prioritarie, peraltro risultate problematiche anche per gli altri Stati dell’Unione, occorre far rilevare l’assenza di un’organica Analisi Economica di supporto alla redazione dei Piani. Quando si parla di Analisi Economica si fa riferimento sia alla corretta identificazione e quantificazione economica delle Misure di Piano, a seguito di un’analisi dei costi-efficacia e costi-benefici per orientare le scelte pianificatorie, sia alla conseguente applicazione del principio sancito dall’articolo 9 della direttiva inerente il recupero dei costi ambientali, cioè i costi delle misure individuate per mitigare gli impatti causati dai vari settori di impiego della risorsa. La non completa applicazione dell’articolo 9 costituisce un elemento di Condizionalità ex ante il cui rispetto è necessario per l’accesso ai fondi comunitari per il periodo 2014–2020 e pertanto può rappresentare un serio ostacolo al reperimento di risorse per le politiche ambientali già di per sé limitate.
Per affrontare questi aspetti ancora problematici e rispondere alle richieste della UE, in vista della redazione e applicazione del secondo ciclo di pianificazione, sono state elaborate a livello nazionale le “Linee Guida nazionali per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d’impiego dell’acqua”, approvate con Decreto 24 febbraio 2015, n. 39.
Le Linee Guida individuano la metodologia di definizione dei costi ambientali e della risorsa, i comparti produttivi di impiego dell’acqua che potenzialmente possono generare impatti sulle acque, le modalità di recupero dei costi stessi (es. revisione dei canoni di concessione) e, pertanto, le modalità di copertura finanziaria delle Misure di Piano.
Sono state inoltre elaborate, sempre a livello nazionale, le “Linee guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo”, approvate con Decreto 31 luglio 2015, allo scopo di fornire indicazioni comuni per la quantificazione dei volumi idrici prelevati per l’uso irriguo dai corsi d’acqua naturali. La quantificazione dei prelievi è, infatti, il primo passo per la giusta determinazione del costo dell’acqua prelevata dai fiumi e quindi dei fattori che incidono sulle modalità di recupero dei costi delle misure messe in campo per mitigare eventuali impatti derivanti dall’uso irriguo della risorsa.
Tali documenti, pur sviluppando principi fondamentali, introducono novità importanti che necessitano di uno sviluppo operativo a livello nazionale e di una sperimentazione sul territorio per renderle davvero applicabili ed efficaci.
Nel secondo Piano di Gestione del Distretto del Po, partendo da queste premesse sono state inserite specifiche Misure di Piano, da attuare nel periodo di riferimento 2015-2021, volte al recepimento delle novità introdotte a livello nazionale e all’applicazione nel Bacino del Po.
Il percorso di implementazione della cosiddetta Analisi Economica dei Piani è quindi delineato ma certamente ancora lungo e di difficile concretizzazione, anche, tra l’altro, per la difficoltà di affermare il principio di contribuzione “sostenibile” dei settori produttivi che utilizzano l’acqua al finanziamento delle misure necessarie a mitigare i potenziali impatti generati sulle risorse naturali.
La normativa europea e nazionale
Gli aspetti di tutela e gestione delle acque sono affrontati dalla Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque (recepita con DLgs 152/06) e dalla direttiva 2006/118/CE (recepita con DLgs 30/09), da questa derivata, specifica per le protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento. A queste si affiancano norme europee maggiormente di settore quali la direttiva nitrati o la direttiva aree sensibili, che tuttavia si integrano nella visione della Direttiva Quadro Acque.
Recentemente a questa si è aggiunta la Direttiva 2009/128/CE (recepita dal decreto legislativo 150/2012) che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi che integra l’obiettivo di tutela su ambiente, salute e biodiversità dai rischi derivanti dall’uso di queste sostanze.
La materia del rischio idraulico è affrontata attraverso la Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione (recepita con DLgs 49/10).
Obiettivo delle norme
Queste direttive nascono allo scopo di creare un quadro di riferimento omogeneo a scala europea e devono essere integrate a livello distrettuale:
• l’obiettivo generale della Direttiva Acque è il mantenere o il raggiungere il “buono stato” ecologico e chimico per le acque superficiali e il “buono stato” chimico e quantitativo per le acque sotterranee, attraverso misure specifiche contenute nei Piani di Gestione dei Distretti idrografici e attraverso i Piani regionali di Tutela delle Acque;
• la Direttiva fitosanitari si prefigge di ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente, sulla biodiversità e di promuovere l’applicazione della difesa integrata, di approcci alternativi e di metodi non chimici;
• la Direttiva Alluvioni si pone l’obiettivo di ridurre i rischi di conseguenze negative derivanti dalle alluvioni soprattutto per la vita e la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale, l’attività economica e le infrastrutture.