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AZIONI REGIONALI

AZIONI DI DISTRETTO PER GOVERNARE l’USO DELL’ACQUA IN SITUAZIONE DI EMERGENZA  - SICCITÀ ESTATE 2015

La siccità dell’estate 2015

L’estate 2015 è stata caratterizzata da scarse precipitazioni e temperature particolarmente elevate a causa dell’anticiclone africano che ha fatto il suo ingresso nel bacino del Mediterraneo, avanzando profondamente fino al nord Europa nell’ultima decade di giugno. Nel bacino del fiume Po le temperature sono state elevate sia nei massimi che nei minimi, attestandosi su valori superiori alle medie climatiche. Le precipitazioni sono pertanto risultate scarse e inferiori alla norma fino alla metà di agosto.
Tale situazione, combinata ad un aumento delle idroesigenze, ha determinato una progressiva riduzione dei deflussi dei corsi d’acqua; se a giugno si sono registrate portate tendenzialmente di poco sotto la media, a luglio gli scostamenti sono risultati tutti negativi, con valori più contenuti nelle sezioni in cui non si risente ancora dei prelievi, e più evidenti sul Po e nei tratti terminali degli immissari, a causa delle significative pressioni antropiche. Il contributo della fusione della neve ha consentito di mantenere nella prima decade di luglio portate del fiume Po prossime ai valori medi stagionali con un comportamento simile all’estate 2007. Nella seconda e terza decade di luglio e nella prima decade di agosto, invece, si sono osservate portate paragonabili a quelle dell’estate 2003 e 2006. Successivamente, le precipitazioni a carattere temporalesco, che hanno interessato a più riprese il bacino, hanno riportato i deflussi a valori superiori alla media del mese di agosto.

Figura 1
Portate medie giornaliere del Po ad Isola S. Antonio e confronto con valori medi mensili storici

Fonte: Arpa Piemonte

La fase critica delle disponibilità di risorse idriche superficiali è stata relativamente breve (1 mese) e limitata al periodo che va all’incirca dal 10 luglio al 10 agosto rispetto ad un periodo ben più lungo di assenza di precipitazioni (2 mesi) in cui, tra l’altro, le temperature sono state ininterrottamente molto al di sopra dei valori medi del periodo.
Durante la crisi idrica, avvalendosi della modellistica previsionale di cui il Piemonte si è dotato, sono state predispose a più riprese simulazioni circa la prevedibile evoluzione delle portate dei corsi d’acqua piemontesi nei 10 giorni successivi e dei corrispondenti deficit di acqua superficiale ai principali nodi di prelievo irriguo. I risultati delle simulazioni effettuate sono stati aggregati a scala di sotto bacino/area idrografica, in termini di stima della portata totale derivata per uso irriguo e di deficit percentuale rispetto alle portate concesse. Differenze molto sensibili nella disponibilità di acqua superficiale per l’uso irriguo sono emerse non solo tra areali diversi del Piemonte ma, in alcuni casi, anche nello stesso sotto bacino tra utenti di monte e di valle che prelevano acqua dalla medesima asta fluviale. Complessivamente la minor risorsa disponibile è stata stimata tra un 12% ad inizio luglio e un 20% alla fine del mese.
Passando ad un esame per singolo sottobacino idrografico si notano situazioni con carenze molto significative, dell’ordine del 50% su Tanaro, Scrivia, Maira, Stura di Lanzo e Cervo e comprese tra il 30-40% su Pellice, Orco e Sesia. A livello di asta di Po, si può notare come le criticità maggiori si sono riscontrate nella parte più alta del bacino, fino a monte della confluenza con la Dora Baltea, mentre nel tratto successivo i nuovi apporti e i contributi di falda hanno determinato deficit più contenuti.

Tabella 1
Portata e deficit per i bacini idrografici nel periodo lugio-agosto 2015

07/07/2015 13/07/2015 20/07/2015 28/07/2015 02/08/2015 09/08/2015

17/08/2015

portata derivata

deficit %

portata derivata

deficit %

portata derivata

deficit %

portata derivata

deficit %

portata derivata

deficit %

portata derivata

deficit %

portata derivata

deficit %

Stura di Demonte

42

11%

37

22%

40

16%

39

18%

34

28%

31

33%

40

14%

Tanaro

13

48%

12

48%

12

49%

12

49%

13

46%

12

49%

14

41%

Bormida

3

0%

3

0%

3

0%

3

0%

3

1%

3

1%

3

2%

Orba

3

38%

3

40%

3

41%

3

43%

3

41%

3

42%

2

43%

Residuo Tanaro

7

46%

6

47%

6

47%

6

48%

6

48%

6

48%

6

48%

Scrivia Curone

2

31%

2

33%

1

39%

1

45%

1

46%

1

47%

1

48%

Alto Po

4

46%

3

56%

4

47%

2

66%

4

43%

2

72%

7

6%

Pellice

18

18%

14

33%

16

28%

13

40%

15

29%

15

29%

21

0%

Varaita

7

0%

7

6%

6

16%

7

0%

6

20%

4

43%

7

2%

Maira

10

52%

9

61%

10

55%

12

46%

12

47%

8

64%

15

32%

Residuo Po confluenza Dora Riparia

4

52%

3

58%

3

64%

3

68%

2

82%

1

85%

5

39%

Dora Riparia

20

9%

18

16%

21

3%

20

6%

21

0%

21

3%

22

0%

Stura di Lanzo

21

4%

16

28%

15

33%

11

49%

19

12%

21

7%

22

0%

Orco

23

4%

21

11%

23

5%

16

34%

21

12%

23

5%

24

0%

Residuo Po confluenza Dora Baltea

58

20%

40

44%

50

30%

40

45%

46

23%

59

0%

59

0%

Dora Baltea

103

0%

103

0%

103

0%

103

0%

81

0%

81

0%

81

0%

Cervo

8

46%

8

48%

8

49%

7

50%

7

46%

9

33%

9

31%

Sesia

47

8%

37

27%

43

15%

35

31%

45

0%

45

0%

45

0%

Residuo Po confluenza Tanaro

46

0%

46

0%

46

0%

46

0%

46

0%

46

0%

46

0%

Agogna Terdoppio

6

17%

6

17%

6

17%

6

17%

4

22%

6

18%

6

18%

TOTALE

444

12%

395

19%

419

15%

386

20%

390

14%

398

11%

437

6%

Fonte: Arpa Piemonte

Azioni di distretto idrografico

All’inizio del mese di luglio l’anomalia climatica e la conseguente diminuzione delle portate del Po rilevate a Pontelagoscuro hanno indotto l’Autorità di Bacino del fiume Po ad attivare la Cabina di regia costituita sulla base del Protocollo d’intesa dell’8 giugno 2005 (sancisce la creazione di uno strumento collegiale e coordinato di monitoraggio e previsione del bilancio idrico nel bacino anche in funzione di una “gestione unitaria” delle situazioni di emergenza) composta da Ministero delle Infrastrutture, le Regioni Padane, le Arpa, gli Enti Regolatori dei Laghi, l’Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazione, i produttori di energia idroelettrica e il Gestore della Rete elettrica nazionale.
Le portate del fiume Po, in calo, si stavano infatti avvicinando ai 600 m3/s, valore identificato prima soglia di allarme per il pericolo di ingressione dell’acqua di mare nei rami terminali del Po, con danni agli ecosistemi fluviali, all’agricoltura del Delta e difficoltà per alcuni approvvigionamenti ad uso idropotabile in Emilia Romagna.
La cabina di regia si è riunita quattro volte: in data 14 luglio, 21 luglio, 30 luglio e 10 agosto 2015 al fine di condividere le conoscenze sullo stato delle disponibilità idriche (precipitazioni, accumulo nevoso, volumi invasati e deflussi negli alvei) e degli utilizzi in atto (prelievi) e valutare le possibili azioni utili a sostenere le portate minime del fiume Po possibilmente al disopra del limite di 350 m3/s stabilito dalla Deliberazione di approvazione del primo Piano di Gestione del fiume Po. 
In tale ambito è stato concordato, con i gestori dei grandi laghi alpini regolati, un temporaneo incremento delle erogazioni di acqua dai medesimi, incremento che nel caso del lago Maggiore si è sostanziato in un rilascio aggiuntivo di 10 m3/s a partire dal 21 luglio e fino al termine della crisi idrica.
Al fine del perseguimento dell’obiettivo di sostenere le portate del fiume Po alla sezione di Pontelagoscuro, mediante rilasci aggiuntivi dai grandi laghi e in relazione ai ridotti volumi idrici presenti in quelli ubicati in Lombardia e Veneto, è emersa la necessità di disporre di alcune deroghe temporanee ai limiti minimi di regolazione dei predetti laghi e alle modalità di rilascio del DMV (Deflusso Medio Vitale) stabilite dai provvedimenti di concessione.
A tale fine è stato investito il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po il quale, con deliberazione n° 2 in data 5 agosto 2015, ha deliberato alcune deroghe fino al 15 agosto ai limiti di regolazione dei grandi laghi e al rilascio del DMV, deroghe che non hanno interessato il territorio piemontese.
Come previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE le deroghe sono state accompagnate da prescrizioni in ordine al monitoraggio degli effetti ambientali e dall’attivazione da parte delle Regioni interessate di misure idonee a non compromettere la qualità dei corpi idrici interessati.
La deliberazione ha demandato all’Autorità di bacino, nell’ambito del Piano di bilancio idrico, e in particolare attraverso il Piano per la gestione delle siccità e la Direttiva magre, il compito di definire metodologie condivise per caratterizzare la siccità (indicatori e soglie) e per l’eventuale futura applicazione delle deroghe previste dalla Direttiva Quadro Acque al manifestarsi di siccità prolungate, nonché di individuare gli effetti della siccità sulle componenti ambientali sociali ed economiche e le possibili misure di mitigazione.
La Regione Piemonte, nell’informare le province dell’adozione della deliberazione, invitava ad incrementare il livello di attenzione e attività. Al fine di orientare e rendere prioritario il controllo evidenziava, contestualmente, alcune situazioni anomale di deflusso in alveo registrate dalle stazioni della rete di monitoraggio di Arpa Piemonte.
Nel corso della crisi idrica l’Autorità di bacino del Po ha redatto, con cadenza settimanale, bollettini di magra contenenti la previsione dell’andamento delle portate giornaliere del Po alla sezione di Pontelagoscuro in relazione alle previsioni meteo, all’andamento dei volumi invasati nei grandi laghi e delle erogazioni dagli stessi, ai prevedibili prelievi idrici nonché ad una stima dell’ingressione del cuneo salino in relazione ai diversi scenari simulati dal modello di portata minima in Po nelle sezioni prossime al delta.
Nell’autunno, come previsto dalla Deliberazione del Comitato istituzionale, è stata redatta una prima relazione sulla crisi idrica dell’estate 2015 in cui, nelle more della raccolta delle informazioni necessarie a quantificare gli impatti socio economici della siccità, oltre alle segnalazioni ufficiali da parte delle Regioni anche per mezzo delle Arpa o di altri Enti interessati riguardo alle criticità manifestatesi e/o ai relativi monitoraggi, è allegata anche una sezione dedicata ad illustrare come il fenomeno è stato rappresentato dai media.

Il dossier è consultabile sul sito dell'ADBPO.