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VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE - VIA

La LR 40/98 definisce l’impatto ambientale come "l'insieme degli effetti diretti e indiretti, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, singoli e cumulativi, positivi e negativi, che la realizzazione di opere o interventi comporta sull'ambiente inteso come insieme complesso di sistemi naturali e antropici'' (art. 3 comma 1, punto b). Nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) vengono individuati e analizzati tutti gli impatti che le fasi di realizzazione, esercizio ed eventuale dismissione di un’opera in progetto potrebbero generare sulle componenti ambientali del territorio interferito.
La rilevanza degli impatti e la loro mitigabilità non dipendono solo dalla tipologia progettuale ma anche dalla fase di “vita” del progetto considerata (cantiere, esercizio o dismissione)
e dalle caratteristiche del territorio in cui si inserisce l’opera, aspetti che possono influire molto sull’esito di una valutazione.

Tuttavia è possibile astrarre, e dunque generalizzare, gli impatti potenziali determinati dalle diverse tipologie progettuali sottoposte a procedura di VIA, individuando così le categorie maggiormente incidenti sulle singole componenti ambientali. Nello specifico, il presente capitolo riporta i dati delle VIA attivate e concluse tra il 1999 ed il 2015 in Regione Piemonte individuando i progetti con maggiore incidenza sulla qualità dell’aria, delle acque e del territorio (inteso come suolo, ecosistemi e paesaggio).

Procedure di VIA

Di seguito si riportano i dati delle procedure di VIA ai sensi della LR 40/98, suddivise per fase di verifica e fase di valutazione, presentate e autorizzate tra il 1999 e il 2015. Per ciascuna fase, oltre al totale di procedure avviate e di quelle concluse con un’autorizzazione, sono anche stati estrapolati per anno i numeri di opere autorizzate che maggiormente incidono su aria, acqua e territorio, evidenziando così in linea di massima il trend negli anni.
Si sottolinea comunque, per quanto si possano evidenziare in linea generale gli impatti diretti prevalenti di ciascuna categoria progettuale, tutte le opere sottoposte a VIA costituiscono un’alterazione delle caratteristiche ambientali complessive di un territorio.

Tabella 1
Numero complessivo di procedure di verifica dal 1999 al 2015

 Matrici

‘99

‘00

‘01

‘02

‘03

‘04

‘05

‘06

‘07

‘08

‘09

‘10

‘11

‘12

‘13

‘14

'15 'Tot.

Aria

 

2

2

24

39

26

12

15

16

14

13

6

16

13

10

8

5

221

Acqua

8

15

18

61

90

88

56

58

80

64

54

65

67

47

35

33

42

881

Territorio

4

6

10

92

127

124

122

94

107

72

47

24

40

33

32

23

30

987

Tot.
presentato

73

126

148

234

274

257

235

208

233

242

312

403

263

194

158

152

164

3676

Tot.
autorizzato

52

73

102

147

164

159

155

134

167

169

206

263

187

122

97

98

96

2391

 
Come si evince dalla tabella 1  il numero complessivo di procedure di verifica in Regione Piemonte, dopo il picco del 2010 sia di procedure avviate che autorizzate, è sensibilmente diminuito negli anni successivi (2011-2014). Nel 2015 si registra un lieve aumento delle opere presentate, 12 in più rispetto al 2014, mentre resta sostanzialmente invariato il numero di quelle autorizzate.

Tabella 2
Numero complessivo di procedure di valutazione dal 1999 al 2015



 Matrici

‘99

‘00

‘01

‘02

‘03

‘04

‘05

‘06

‘07

‘08

‘09

‘10

‘11

‘12

‘13

‘14

'15 Tot.

Aria

 

1

2

4

8

6

10

4

8

5

1

4

3

3

 

 

59

Acqua

 

1

3

19

25

29

26

25

26

22

14

20

3

17

6

3

1

240

Territorio

 

1

7

37

58

51

58

66

58

39

28

20

22

21

10

2

2

480

Tot.
presentato

2

20

39

65

91

114

111

122

125

116

99

130

68

83

67

71

43

1366

Tot.
autorizzato

3

17

32

61

71

71

86

95

98

97

70

98

53

61

48

61

41

1063

Come si evince dalla tabella 2, il numero complessivo di procedure di valutazione in Regione Piemonte, dopo il picco del 2010 continua a diminuire in modo significativo di anno in anno.
Estrapolando i dati delle procedure autorizzate sia in verifica che in valutazione (tabb. 3 e 4) si osserva che negli anni le principali tipologie di opere autorizzate che incidono maggiormente sulla qualità dell’aria risultano essere i centri commerciali, le strade extraurbane secondarie e gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi. Di queste categorie progettuali le incidenze maggiori sulla qualità dell’aria, parzialmente mitigabili più che altro in fase di cantiere, si verificano soprattutto in fase di esercizio principalmente a causa del traffico indotto dalla tipologia di opera.
In particolare si osserva che nel corso del 2015 sono prevalse le autorizzazioni di centri commerciali, che, nonostante la diminuzione complessiva negli anni di opere presentate in VIA, continuano a mantenere pressoché costante il numero.
In relazione alle opere maggiormente incidenti sulle risorse
idriche, sia in termini quantitativi che qualitativi, negli anni sono stati autorizzati principalmente impianti per la produzione di energia idroelettrica e sistemi di captazione di acque sotterranee ed opere connesse. Ad essi si aggiungono le opere connesse alla costruzione di centri commerciali.
L’individuazione di categorie progettuali maggiormente incidenti sul territorio, inteso come insieme di suolo, ecosistemi e paesaggio, risulta invece più artificiosa rispetto all’aria ed all’acqua; tutte le opere sottoposte a VIA costituiscono infatti una trasformazione dell’assetto di un territorio. Tuttavia tra le procedure concluse con autorizzazione si possono evidenziare, in termini di sottrazione di suolo ed ecosistemi, quelle per le opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, le cave, le discariche di rifuti urbani non pericolosi e i centri commerciali.
Una rappresentazione grafica di quanto sopra commentato è riportata nei grafici 1, 2, 3 e 4:

Figura 1
Procedure di verifica e opere con principali incidenze sulle componenti aria, acqua e territorio
anni 1999-2015

Figura 2
Numero complessivo di procedura di verifica
anni 1999-2015

Figura 3
Procedure di valutazione e opere con principali incidenze sulle componenti aria, acqua e territorio
anni 1999-2015

Figura 4
Numero complessivo di procedure di valutazione
anni 1999-2015

La normativa VIA e il Decreto MATTM e MIBACT n.308 del 24/12/2015

La procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale secondo la normativa vigente “....riguarda i progetti di opere e interventi che, per la loro natura o dimensione, possano avere un impatto importante sull'ambiente ed è preordinata a garantire che gli effetti derivanti dalla realizzazione ed esercizio di dette opere ed interventi sull'ecosistema siano presi in considerazione durante la loro progettazione e prima dell'approvazione o autorizzazione dei relativi progetti, o comunque prima della loro realizzazione” (DLgs 152/06 art.4 comma 4).
La procedura si conclude con il giudizio di compatibilità ambientale emesso dall’autorità competente. L’atto comprende di norma una serie di prescrizioni fornite dai diversi Enti coinvolti nella procedura finalizzate alla mitigazione degli impatti ed al monitoraggio.
Il quadro prescrittivo che si origina con il giudizio di compatibilità ambientale contribuisce quindi a perseguire la minimizzazione degli impatti legati alla realizzazione dell’opera. Si tratta quindi di un passaggio importante che, fino ad ora, non era stato affrontato nel dettaglio.
Il Decreto ministeriale n. 308 del 24/12/2015 (entrato in vigore il 22/01/2016) recante gli "Indirizzi metodologici per la predisposizione dei quadri prescrittivi nei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza statale" affronta proprio questo tema.
Il decreto riguarda i quadri prescrittivi dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza statale. La norma agisce nell’ottica di ottenere una maggior efficacia del provvedimento grazie all’applicazione di alcuni criteri volti ad uniformare i quadri prescrittivi in modo da renderli più facilmente interpretabili dal proponente l’opera e di più facile controllo da parte degli enti preposti.
Il decreto fornisce alcuni principi generali da seguire durante la compilazione del quadro prescrittivo e definisce i contenuti minimi di una prescrizione; le terminologie utilizzate devono essere comuni e condivise. Di seguito si riportano in sintesi i contenuti minimi della prescrizione definiti dalla norma:

  • Indicazione della macrofase (ante operam, corso d’opera o post operam);
  • Indicazione della fase (es. fase di progettazione esecutiva, fase di cantiere, fase di dismissione dell’opera, ecc...);
  • Numero della prescrizione;
  • Ambito di applicazione (es. aspetti progettuali, componenti ambientali, monitoraggio, ecc...)
  • Oggetto della prescrizione;
  • Termine per l’avvio della Verifica di Ottemperanza (inteso come il termine per la presentazione da parte del proponente per l’istanza per l’avvio della procedura di verifica);
  • Ente vigilante (non più di un ente vigilante per singola prescrizione);
  • Enti coinvolti (eventuali Enti coinvolti nell’attuazione della prescrizione e relativi ruoli e attività di competenza).

I principi generali disciplinano anche le modalità il coordinamento con altre procedure coordinate o integrate (es. AIA, VAS, Valutazione d’Incidenza), la competenza per i diversi quadri descrittivi (es. in materia di tutela dei beni culturali); il quadro prescrittivo non deve inoltre contenere sovrapposizioni, incoerenze o duplicazioni tra le prescrizioni dei vari Enti coinvolti.
Oltre a favorire la chiarezza del provvedimento tra le parti direttamente coinvolte (proponente ed Enti vigilanti o coinvolti a vario titolo) è facilitata anche l’eventuale azione divulgativa: in caso di prescrizioni attinenti al monitoraggio ambientale che prevedano la diffusione dei risultati al pubblico, è necessario richiedere documenti espressi in linguaggio non tecnico.
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