Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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ACQUE REFLUE URBANE

Pressione Acque reflue urbane

Gli scarichi da acque reflue urbane rappresentano un tipo di pressione puntuale, derivante dagli impianti di depurazione di potenzialità diverse; la pressione viene valutata rapportando l’entità dello scarico alla portata media naturalizzata ricostruita. Il rapporto tra portata media del Corpo Idrico e portata dello scarico, confrontato con la soglia definita nella metodologia a livello di Autorità di Bacino del Po, consente di valutare la significatività della pressione.

Figura 1
Acque superficiali. Pressione Acque reflue urbane - anno 2015

Figura 2
Acque superficiali. Percentuale di Corpi Idrici con pressione significativa per Acque reflue urbane - anno 2015

Fonte: Arpa Piemonte

Come si evince dal grafico, per le acque superficiali la pressione Acque reflue urbane è una pressione significativa per il 31% dei CI (su un totale di 597 CI su cui è stata fatta l’analisi delle pressioni).

Il sistema fognario/depurativo

La pressione sull’ambiente, a scala regionale, del sistema fognario/depurativo è determinata da circa 3.760 punti di scarico con un volume annuo di 773 milioni di m3I punti di scarico relativi a 165 depuratori, tutti dotati di adeguato sistema di trattamento almeno secondario, fanno riferimento ai principali agglomerati urbani (con più di 2.000 abitanti equivalenti). Circa il 5% degli scarichi corrisponde all’ 80% dei volumi totali e ad una popolazione trattata equivalente di circa 5 milioni.

La direttiva 91/271/CEE, che in modo specifico regola la materia, prevede che i livelli di trattamento a cui sottoporre le acque reflue urbane debbano essere proporzionati e resi appropriati sulla base della classe dimensionale dell’agglomerato, calcolata in termini di carico organico ed espressa in abitanti equivalenti, nonché in considerazione della maggiore necessità di tutela delle acque dall’inquinamento, distinguendo tra scarico in aree normali, in aree sensibili e in bacini drenanti afferenti ad aree sensibili.

A tal proposito si ritiene opportuno evidenziare che la conformità dei sistemi di fognatura e depurazione ai dettami della direttiva 91/271/CEE impone di:

  • garantire una adeguata dotazione di collettori fognari a tutti gli agglomerati del territorio regionale;
  • assicurare una adeguato livello di trattamento (almeno secondario) delle acque reflue urbane derivanti dagli agglomerati del territorio regionale aventi carico organico > 2.000 a.e.;
  • perseguire elevati livelli di abbattimento del carico di nutrienti in ingresso a tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane del territorio regionale.

Occorre ancora precisare che pesanti sono le sanzioni previste dalla Commissione Europea in caso di inadempienza alle disposizioni della Direttiva 91/271/CEE.
Per tale sistema lo scenario si sta evolvendo in funzione della razionalizzazione e potenziamento delle infrastrutture di collettamento e depurazione al fine di rispondere alle richieste della suddetta direttiva. Infatti, consistenti sono gli investimenti dedicati alla razionalizzazione e completamento della rete di collettamento dei reflui e al potenziamento e ammodernamento del sistema degli impianti di depurazione. Nei prossimi anni si proseguirà in tale direzione anche al fine del raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici recettori individuati dalla Direttiva 2000/60/CE.

Tabella 1
Impianti di depurazione a servizio di agglomerati maggiori di 2.000 a.e. - anno 2016

Tipologia di
trattamento secondario

Tipologia di
trattamento terziario

Totale
impianti


numero

Carico totale trattato (a.e.)

numero

Carico totale trattato (a.e.)

numero

Carico totale trattato (a.e.)

114

1.698.238

55

4.005.365

169

5.703.603

Fonte: Regione Piemonte

Numero di km di rete fognaria ad oggi esistente: 19.925

Ogni anno viene predisposta una relazione per aggiornare la Giunta e il Consiglio sullo stato dei acquedotti, degli scarichi urbani e dei depuratori. Gli approfondimenti su questo argomento sono consultabili sul “Quadro conoscitivo sull’avanzamento della riforma e lo stato dei servizi idrici” alla pagina del sito.

Gestione servizio Idrico

La gestione del Servizio idrico integrato è affidata alle Autorità d‘Ambito (A.ATO) - strutture dotate di personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio. In Piemonte la LR 13/97 ha istituito tali organismi per la gestione dell’insieme dei servizi di captazione, potabilizzazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di raccolta, collettamento e di depurazione delle acque. Sono attive sei Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale.

Tabella 2
Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) - anno 2016

ATO1
VCO
Pianura
Novarese

ATO2
Biellese
Casalese
Vercellese

ATO3
Torinese

ATO4
Cuneese

ATO5
Astigiano
Monferrato

ATO6
Alessandrino


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.

164

526.580

184

429.293

306

2.242.951

250

589.102

154

262.271

148

323.855

com. = comuni; abit. res = abitanti residenti.

Comuni e popolazione in cui è erogato il Servizio Idrico Integrato (*)


comuni

(%) Comuni serviti

Abitanti serviti

% sulla popolazione regionale

1.206

100

4.374.052

100%

(*)   In un numero limitato di comuni il servizio idrico integrato è erogato da più gestori. Sono in corso attività di verifica al fine di ricondurre i tre segmenti del SII ad un unico gestore.

Grado copertura dei servizi 

Acquedotto

Fognatura

Depurazione

99%

94%

90%

Fonte: Regione Piemonte

ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO

Rete acquedotto: 36.900 km
Volume captati da rete acquedottistica: 532.614.815 m3/anno
Dotazione idrica media pro capite (l/ab*giorno): 334

Figura 3
Acquedotti controllati per ciascuna ASL - anno 2015 

Fonte: ASL SIAN, Progetto di Sistema Informativo Unificato

Figura 4
Nuove fonti di approvvigionamento per ciascuna ASL - anno 2015

Fonte: ASL SIAN, Progetto di Sistema Informativo Unificato

Nel 2015 la rete idrica piemontese di approvvigionamento acque potabili si è arricchita di 8 sorgenti e 24 pozzi

Tabella 3
Prove effettuate e parametri non regolamentari - anno 2015

Tipologia analisi

 N° analisi

Parametri ricercati

Parametri non regolamentari

% parametri non regolamentari/ parametri ricercati

Chimiche

94.783

277.578

512

0,2

Microbiologiche

28.610

32.897

727

2,2

Fisiche

278

   560

----

---

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 5
Percentuale di campioni non conformi sul totale campioni analizzati per ciascuna ASL - anno 2015

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 6
Percentuale di campioni non conformi per fascia volumetrica degli acquedotti - anno 2015

Fonte: Arpa Piemonte

Consulta anche la pagina dedicata al monitoraggio della radioattività nelle acque potabili.
Il compito di assicurare, sulle acque destinate al consumo umano, l’attività di prevenzione da potenziali inquinamenti, l’attività di controllo e infine l’attività prescrittiva o sanzionatoria è demandato alle ASL che operano sul territorio regionale.
Nelle attività di controllo si avvalgono di Arpa per le analisi su:

  • impianti di acquedotto, al fine di accertare il rispetto dei valori di parametro stabiliti dal DLgs31/01 e s.m.i.;
  • nuove fonti di approvvigionamento (pozzi e sorgenti) per l’espressione del giudizio di idoneità all’uso potabile, ai sensi del DM 23/3/91;
  • corpi idrici superficiali per la classificazione e successiva destinazione all’approvvigionamento idropotabile, ai sensi del DLgs 152/06 e s.m.i..

Non conformità microbiologiche
Le specie batteriche più frequentemente rilevate sono Escherichia coli e Coliformi a 37°C, indicatori di possibile inquinamento fecale ed Enterococchi, indice dell’inefficienza dei trattamenti di clorazione.
L’inquinamento da batteri si verifica prevalentemente su impianti piccoli e vecchi a causa di operazioni di disinfezione inadeguate e/o rotture accidentali delle condotte idriche: le non conformità sono state riportate nella norma mediante gli interventi di manutenzione e disinfezione, prescritti dalle ASL all’Ente Gestore, e, in tutti i casi, i prelievi di ricontrollo, effettuati dopo la realizzazione delle opere, hanno dato esito favorevole.

Non conformità chimiche
Dal punto di vista chimico, Il maggior numero di non conformità riguarda parametri non nocivi alla salute, quali ferro, solfati e manganese, che possono produrre alterazioni organolettiche e inconvenienti tecnologici: la loro presenza deriva in gran parte da inquinamento geologico naturale e costituisce un problema principalmente gestionale, la cui soluzione richiede la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento o l’installazione di demetallizzatori.
La presenza nell’acqua di sostanze riconosciute tossiche e/o cancerogene, tra cui fitofarmaci, solventi alogenati e metalli pesanti deriva da attività antropiche, industria e agricoltura, e costituisce un reale rischio sanitario.
Per i fitofarmaci lo sforamento è stato registrato in zone prevalentemente agricole: il numero di prelievi fuori limite è di 5 campioni; due per antiparassitari totali e dimetenamide (pozzi del Novarese), uno per metolaclor e due per desetilatrazina (pozzi del Vercellese).
È importante sottolineare che l’inquinamento dell’acqua potabile da fitofarmaci risulta praticamente assente rispetto agli anni passati, in quanto tutti i campioni non conformi riguardano acque grezze a monte degli impianti di trattamento, mentre i valori alle utenze sono risultati nella norma.
Nella classe degli organoalogenati, solventi utilizzati dall’industria meccanica e metallurgica, sono stati registrati 6 campioni fuori norma per il tetracloroetilene, di cui quattro alle utenze e due nei pozzi del Biellese. Per il parametro somma tricloroetilene + tetracloroetilene, sono stati trovati 10 campioni di acque grezze di pozzo non conformi.
Per i metalli pesanti, il superamento dei limiti è stato rilevato sia in rete che in pozzi.
Rimane costante in alcune zone del Piemonte la presenza di arsenico, riconducibile alla particolare struttura idrogeologica del luogo, che comporta fenomeni di arricchimento delle acque grezze.
L’abbattimento di tale inquinante di origine “naturale”, richiede interventi con costi elevati e tempi lunghi di realizzazione (ricerca di falde non inquinate, costruzione di pozzi e opere di miscelazione).
Anche in questo caso la situazione è notevolmente migliorata rispetto agli anni passati, in quanto sono state risolte tutte le situazioni di deroga riguardanti alcuni comuni del novarese e del cuneese a seguito degli interventi di risanamento completati dagli Enti Gestori.
Nel 2015 sono state rilevate 3 non conformità agli impianti di trattamento e 4 alle utenze nella provincia del VCO. Sono state riportate nella norma a seguito di interventi di manutenzione e accertamenti con ricontrolli favorevoli.
I prelievi con concentrazione fuori limite per il nichel sono stati 9, di cui solo uno riscontrato alla rete e otto ai pozzi; i pozzi sono comunque dotati di impianti di miscelazione o demetallizzatori, per cui i superamenti non si ritrovano nell’acqua immessa in rete a valle degli stessi.
Per quanto riguarda il parametro piombo, il suo valore limite è stato ridotto da 25 a 10 μg/l a partire dall’anno 2014. Le ASL hanno effettuato controlli mirati sulle utenze privilegiate (scuole, ospedali, case di cura etc). I risultati mostrano solo 7 campioni non conformi alle utenze: un dato decisamente migliore di quello atteso.
Nel 2015 l’inquinamento chimico presenta diffusione e numeri molto modesti, le non conformità totali da parametri tossico-nocivi sono 18 che corrispondono allo 0,08% dei prelievi totali.
I dati riportati confermano la buona qualità igienico-sanitaria dell’acqua distribuita all’utenza.

Acque superficiali da potabilizzare (DLgs 152/06)

La captazione da acque superficiali rappresenta in Piemonte una piccola parte del prelievo di acqua destinata al consumo umano, circa il 13% dei volumi di acqua captata; solo il 4,8% degli acquedotti censiti utilizza acqua superficiale potabilizzata.

Figura 7
Acquedotti, per ASL, che utilizzano acque superficiali trattate

Fonte: ASL SIAN, Progetto di Sistema Informativo Unificato

L’attività svolta da Arpa nel 2015 ha riguardato 763 prelievi su 97 corpi idrici già classificati e 30 prelievi su 7 nuovi corpi idrici da classificare


Acque minerali, di sorgente e termali

Le fonti di acque minerali nel Piemonte sono, aggiornate a fine 2015, 56; le fonti di acque di sorgente sono 6 (Fonte del Roc, Fonte Alte Vette, Sorgenti di Ormea).
Nel corso del 2015 è stata concessa una nuova autorizzazione per l'immissione in commercio e imbottigliamento dell'acqua di sorgente Fonte del Roc - Pian della Mussa (TO).

Tabella 4 – Acque minerali
Numero sorgenti e stabilimenti, volume produzione 2014 - 2015

2014 2015 Incremento dal 2014 Incremento %
Sorgenti 54 56
Stabilimenti 14 14
Produzione: litri/anno 2.070.922.464 2.286.522.561 215.600.097 10%
Produzione: recipienti/anno 1.688.627.314 1.934.051.084 245.423.770 15%

Fonte: Regione Piemonte

Tabella 5 - Acque di sorgente
Numero sorgenti e stabilimenti, volume produzione 2014 - 2015

2014 2015 Incremento dal 2014 Incremento %
Sorgenti 5 6
Stabilimenti 2 3
Produzione: litri/anno 11.602.872 16.384.284 4.781.412 41%
Produzione: recipienti/anno 6.304.578 7.445.832 1.141.254 18%
Fonte: Regione Piemonte

Per le acque termali si fa riferimento ai dati 2014:
  • 7 stabilimenti termali che utilizzano acque calde (nelle province di Alessandria, Cuneo e VCO)
  • 5 per cure idropiniche e/o termali che utilizzano acque fredde (nelle province di Asti, Cuneo e VCO)

Figura 8
Ubicazione fonti acque minerali, sorgenti e termali

Tabella 6
Campioni prelevati e Analisi effettuate - anno 2015

Tipologia analisi Campioni acque minerali Campioni acque sorgenti Campioni acque
termali
Campioni totali
numero
Chimiche 887 40 39 966
Microbiologiche 639 34 28 701


Tipologia analisi Analisi acque minerali Analisi acque sorgenti Analisi acque termali Analisi totali
numero
Chimiche 12.311 550 174 13.035
Microbiologiche 4.737 272 224 5.233


Tipologia analisi Parametri acque minerali Parametri acque sorgenti Parametri acque termali Parametri totali
numero
Chimiche 68.996 3.163 1.047 73.206
Microbiologiche 5.537 306 252 6.095

Fonte: Arpa Piemonte

Come da trend storico, nei campioni di acque minerali sono state riscontrate essenzialmente difformità relative alla etichettatura (concentrazione idrogenionica, solfati, conducibilità elettrica specifica e nitrati). Per le analisi microbiologiche, è stata riscontrata solo una problematica relativa alla presenza di coliformi.
Nelle acque di sorgente vi è stata una segnalazione per la presenza di arsenico.

Nelle acque termali è stata registrata, in alcuni casi, la presenza di inquinamento microbico.