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ACQUE SUPERFICIALI - FIUMI

La disposizione a semicerchio della catena montuosa delle Alpi occidentali ha determinato un assetto a raggiera della rete idrografica piemontese ripartita in due maggiori sistemi di drenaggio dei deflussi, riferiti ai fiumi Po e Tanaro, confluenti all'estremo limite orientale della regione.
I principali corsi d’acqua afferenti ai due sistemi di drenaggio sono sottoposti a programmi di monitoraggio atti a fornire informazioni sullo stato generale della qualità delle acque superficiali a scala regionale. 

Le modalità di classificazione dello Stato Chimico e Stato Ecologico, da tenere presente nella valutazione dei dati annuali di monitoraggio, sono:
  • la classe di Stato Chimico attribuita al termine del triennio deriva dal risultato peggiore conseguito nei 3 anni. Di conseguenza i risultati dell’ anno 2015 vanno letti tenendo conto dei risultati dell’anno precedente, alla luce del fatto che il risultato del terzo anno di monitoraggio potrebbe ribaltare i risultati dei primi due. Infatti, se per i primi 2 anni l’indice annuale di Stato Chimico risulta in classe Buono, nel terzo anno l’eventuale attribuzione della classe Non Buono determina la classificazione finale dello Stato Chimico
  • la classe di Stato Ecologico deriva dall’integrazione di tutti gli indicatori chimici e biologici monitorati e la classe di Stato Ecologico deriva dall’attribuzione della classe più bassa degli indici; anche in questo caso i risultati degli indici nel terzo anno di monitoraggio possono influire in modo determinante sull’attribuzione della classe di Stato Ecologico

Al termine del primo sessennio di monitoraggio, relativamente ai fiumi, emerge come il 56% dei corpi idrici presenti uno Stato Ecologico Buono o superiore e il 44% Sufficiente o inferiore. Per quanto riguarda lo Stato Chimico il 96% dei corpi idrici risulta Buono.
Dal confronto complessivo dei risultati dei due trienni di monitoraggio risulta come vi sia una quota di corpi idrici fluviali che stabilmente risulti in una classe di Stato Buono e una quota invece stabilmente in una classe di Stato inferiore al Buono. Sul mancato raggiungimento dell’obiettivo di qualità influisce in modo predominante il risultato della valutazione dello Stato Ecologico rispetto allo Stato Chimico.
Nel prossimo sessennio di monitoraggio verranno introdotte dall’evoluzione normativa sia comunitaria che nazionale elementi di novità importanti nelle attività di monitoraggio, quali l’analisi di nuove sostanze e di nuove matrici quali il biota che potranno incidere in particolar modo sui risultati dello Stato Chimico.

La Direttiva 2000/60/CE si propone l'obiettivo di raggiungere lo stato di Buono per tutte le acque entro il 31 dicembre 2015.

Rete di monitoraggio dei Fiumi

La rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua (RMR-F) viene confermata per il nuovo Piano di Monitoraggio: la Rete Base (RB) rimane stabile nella sua composizione quali-quantitativa con la sola integrazione dei Corpi Idrici (CI) del fiume Ticino oggetto dell’accordo interregionale tra le regioni Piemonte e Lombardia. La Rete Aggiuntiva (RA) è composta dalle stazioni aggiuntive (SA) sui CI della RB e dai corpi idrici aggiuntivi (CA); la RA è per sua natura variabile e la sua composizione viene definita e quindi attivata nel corso del quinquennio in relazione alle specifiche finalità.
Nel 2015 vengono mantenute le SA e i due CA (Oremo e Chiebbia).
Rispetto al precedente ciclo di monitoraggio viene mantenuta la rete di sorveglianza nel suo complesso, inclusi i CI della Rete Nucleo.
La RMR-F risulta quindi costituita da una rete base di 207 CI, dei quali 11 sono Siti di Riferimento (SR), e da una rete aggiuntiva al momento di 6 SA e 2 CA.
Il protocollo analitico chimico è stato revisionato tenendo conto dei risultati della nuova analisi delle pressioni e dei risultati di monitoraggio del quinquennio 2009-2013.
Ad ogni indicatore dell’analisi delle pressioni è stato associato un set di parametri chimici sulla base della tipologia di impatto atteso di tipo chimico prevista dalle indicazioni fornite dall’AdB: arricchimento in nutrienti e/o in sostanza organica; inquinamento microbiologico e inquinamento chimico (contaminazione da sostanze tab. 1/A e 1/B del Decreto 260/2010).
Su tutti i CI della rete è effettuato il monitoraggio chimico secondo un protocollo analitico che comprende i parametri generali di base su tutti i punti, mentre i contaminanti sono determinati su un sottoinsieme di punti individuati in base all’Analisi delle Pressioni e degli impatti attesi e alla valutazione dei dati di stato relativi all’entità dei riscontri positivi nel quinquennio 2009-2013.
I parametri chimici da determinare sono quelli previsti dal Decreto 260/2010 e in particolare i parametri chimici di base per il calcolo dell’indice LIMeco e i contaminanti della tabella 1/B per lo Stato Ecologico (SE), le sostanze prioritarie della tabella 1/A per lo Stato Chimico (SC); questi sono integrati con i parametri aggiuntivi per l’interpretazione dei dati biologici e per la valutazione degli impatti.
Gli Elementi di Qualità Biologica (EQB) previsti dalla normativa sono il macrobenthos, le diatomee, le macrofite e la fauna ittica.
Per ogni CI le componenti da monitorare sono state selezionate sulla base dell’Analisi delle Pressioni e della tipologia di rete di appartenenza. Le frequenze seguite sono quelle previste da Decreto 260/2010.
Il monitoraggio biologico viene stratificato nel triennio di monitoraggio per quanto riguarda i CI da campionare, ma tutte le componenti vengono campionate nell’anno previsto.

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Figura 1
Rete di monitoraggio dei fiumi

STATO COMPLESSIVO - FIUMI

Lo Stato complessivo di un corpo idrico deriva dal risultato peggiore tra lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico.
Le modalità di classificazione dello stato sono quelle previste dal Decreto 260/2010.
Il raggiungimento degli obiettivi di qualità può dipendere da molteplici fattori e può essere considerato più o meno consolidato o a rischio di mantenimento nel tempo.
Tra questi fattori vi sono: la tipologia e l’entità delle pressioni che incidono su ogni CI, l’entità degli impatti generati da ogni pressione e dall’azione combinata di più pressioni, l’efficacia delle misure di tutela adottate, considerando l’arco temporale necessario affinché sia possibile apprezzarne gli effetti, il livello di confidenza associato alla classificazione.
È comunque evidente che data la complessità delle interazioni tra pressioni, impatti, stato la risposta degli ecosistemi alle misure o a nuove pressioni andrà valutata nel tempo tenendo conto delle molte variabili in gioco.
L’analisi integrata dello stato, delle pressioni e degli impatti fornisce gli elementi per individuare i fattori che incidono sul raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità.

Figura 2
Stato complessivo. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 2 classi - triennio 2012-2014



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Classi Numero CI
Buono 134
Non Buono 114

I dati del triennio 2012-2014 evidenziano I risultati della classificazione dello Stato per il triennio 2012-2014, relativi ai soli corpi idrici monitorati mostrano come il 56% dei CI abbia raggiunto uno Stato Buono mentre il 46% risulti in Stato Non Buono.

 SQA Stato chimico - Fiumi

SQA Stato Chimico è un indice che valuta la qualità chimica dei corsi d’acqua. La valutazione dello Stato Chimico è stata definita a livello comunitario in base a una lista di 33+8 sostanze pericolose o pericolose prioritarie per le quali sono previsti SQA europei fissati dalla Direttiva 2008/105/CE recepiti dal DLgs 219/10.
La verifica degli SQA è effettuata sul valore medio annuo delle concentrazioni. È determinato sulla base della valutazione del dato peggiore di un triennio per il monitoraggio Operativo e di un anno per il monitoraggio di Sorveglianza. L’indice è costituito da 2 classi: Buono e Non Buono.

Figura 3
Stato Chimico. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 2 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Buono 121
Non Buono 7
I dati dell’anno 2015 evidenziano come il 95% dei corpi idrici monitorati ricadano nella classe Buono dell’indice Stato Chimico e il restante 5% nella classe Non Buono. Nei corpi idrici ricadenti nella classe Non Buono il superamento degli SQA è avvenuto principalmente da parte di metalli,
la cui presenza nelle acque può essere determinata sia da un contributo naturale che dall’attività antropica, generalmente riconducibile ad esempio alla presenza di insediamenti produttivi.

Consulta gli approfondimenti per i corsi d'acqua.
Consulta la serie storica dell'indicatore Stato Chimico

STATO ECOLOGICO – FIUMI

Lo stato ecologico dei corpi idrici fluviali è definito dalla valutazione integrata degli indici STAR_ICMi - macrobenthos, ICMi - diatomee, IBMR - macrofite, ISECI - fauna ittica, LIMeco e dalla verifica degli Standard di Qualità Ambientali (SQA) per gli inquinanti specifici.
È prevista la conferma dello Stato Elevato attraverso i parametri idromorfologici. Lo Stato Ecologico viene espresso in cinque classi: Elevato, Buono, Sufficiente, Scarso e Cattivo.

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Figura 4
Stato Ecologico. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 5 classi - triennio 2012-2014



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Classi Numero CI
ELEVATO 1
BUONO 139
SUFFICIENTE 78
SCARSO 29
CATTIVO 1
I dati del triennio 2012-2014 evidenziano come poco più 57% dei corpi idrici monitorati ricada in classe Elevato e Buono, e quindi abbia raggiunto gli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva per il 2015, il 31% sia in classe Sufficiente e il restante 12% nelle classi Scarso e Cattivo. In più dell’80% dei CI risultati in una classe di Stato Ecologico inferiore al Buono, il declassamento è determinato da uno o più degli Elementi di Qualità Biologica monitorati; nel 20% il declassamento è imputabile anche al superamento degli SQA o al valore del LIMeco.

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LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico)

Il LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico) è un indice sintetico che descrive la qualità delle acque correnti per quanto riguarda i nutrienti e l’ossigenazione. I parametri considerati per la definizione del LIMeco sono: Ossigeno in % di saturazione (scostamento rispetto al 100%), Azoto ammoniacale, Azoto nitrico e Fosforo totale.
L’indice LIMeco concorre insieme a STAR_ICMi, ICMi, IBMR, ISECI, SQA inquinanti specifici, alla definizione dello Stato Ecologico del Corpo Idrico Superficiale (CI).

Figura 5
Indice LIMeco. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 76
Buono 30
Sufficiente 16
Scarso 6
Cattivo -
I dati dell’anno 2015 evidenziano come il 60% dei CI monitorati ricada classe Elevato di LIMEco, il 23% nella classe Buono e il restante 17% si distribuisca nelle classi Sufficiente e Scarso.

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Diatomee - Indice ICMi (Intercalibration Common Metric Index)

Le Diatomee sono alghe unicellulari e vengono utilizzate come bioindicatori per la valutazione della qualità biologica dei corsi d’acqua.
L’indice ICMi è un indice multimetrico che deriva dalla combinazione dell’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e sull’Indice Trofico (TI) e concorre insieme ad altri indici (STAR_ICMi, IBMR, ISECI, LIMeco, SQA inquinanti specifici) alla definizione dello Stato Ecologico del Corpo Idrico Superficiale (CI).

Figura 6
Diatomee. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 12
Buono 9
Sufficiente 4
Scarso 2
Cattivo 0
I dati dell’anno 2015 evidenziano come la maggior parte dei CI monitorati ricadano nelle prime due classi dell’indice diatomico ICMi Elevato e Buono, a conferma dell’ipotesi che l’indice diatomico sia quello che meno influenza l’attribuzione dello stato ecologico nelle classi inferiori a Buono.

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Macrobenthos - indice STAR_ICMi (Standardisation of River Classifications_Itercalibration Multimetric Index)

Il macrobenthos è la comunità di organismi invertebrati bentonici che vivono nell’acqua; il macrobenthos presenta una notevole importanza ecologica, in quanto riveste un ruolo fondamentale per la funzionalità degli ecosistemi fluviali.
Lo STAR_ICMi è un indice multimetrico composto da 6 metriche che forniscono informazioni in merito ai principali aspetti che la Direttiva chiede di considerare per l’analisi della comunità macrobentonica.
L’indice STAR_ICMi concorre insieme a ICMi, IBMR, ISECI, LIMeco, SQA inquinanti specifici, alla definizione dello Stato Ecologico del Corpo Idrico Superficiale (CI).

Figura 7
Macrobenthos. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 1
Buono 18
Moderato 20
Scarso 6
Cattivo 2
I dati dell’anno 2015 evidenziano come i CI monitorati, confermando anche i risultati pregressi,  abbiano una maggiore distribuzione nelle classi di STARICMi rispetto ad altri indici, con il 2% di CI in Elevato, il 37% in Buono, il 43% in Moderato e il restante 17% in Scarso e Cattivo. Lo STARICMi nelle classi inferiori al Buono, alla luce anche delle risultanze della prima classificazione ufficiale 2009-2011 e della seconda classificazione ufficiale 2012-2014, in molti casi determina il declassamento dello stato del CI.

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Macrofite - indice IBMR (Index Macrofitique Biologique en Rivière)

Le macrofite acquatiche sono le specie vegetali macroscopiche che vivono nell’ambiente acquatico e in prossimità di esso.
L’IBMR è un indice per la valutazione dello stato trofico dei corsi d’acqua e concorre insieme a STAR_ICMi, ICMi, ISECI, LIMeco, SQA inquinanti specifici, alla definizione dello Stato Ecologico del Corpo Idrico Superficiale (CI); si tratta di un indice finalizzato alla valutazione dello stato trofico dei CI che si basa sull’uso di una lista floristica di taxa indicatori ad ognuno dei quali è associato un valore indicatore di sensibilità ad alti livelli di trofia.

Figura 8
Macrofite. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 4
Buono 9
Sufficiente 12
Scarso 2
Cattivo 0
I dati dell’anno 2015 evidenziano come la maggior parte dei CI monitorati si distribuiscano in modo sostanzialmente omogeneo nelle classi Elevato/Buono e Sufficiente. L’indice IBMR nelle classi inferiori al Buono, alla luce anche delle risultanze sia della prima classificazione ufficiale 2009-2011 che della seconda 2012-2014, in molti casi determina il declassamento dello stato del CI.

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SQA inquinanti specifici - fiumi

Gli inquinanti specifici sono sostanze per le quali sono previsti SQA definiti a scala nazionale.
La verifica degli Standard di Qualità Ambientali (SQA) per gli inquinanti specifici scaricati e/o immessi nel bacino in quantità significative concorre insieme a STAR_ICMi, ICMi, IBMR, ISECI, LIMeco alla definizione dello Stato Ecologico. La verifica degli SQA è effettuata sul valore medio annuo delle concentrazioni. È determinato sulla base della valutazione del dato peggiore di un triennio per il monitoraggio Operativo e di un anno per il monitoraggio di Sorveglianza.

Figura 9
SQA inquinanti specifici. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 3 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 13
Buono 100
Sufficiente 15
I dati dell’anno 2015 evidenziano come il 78% dei corpi idrici monitorati ricadano nella classe Buono dell’indice SQA inquinanti specifici, il 10% in classi Elevato e il 12% in classe Sufficiente. Apparentemente gli SQA risultano la componente che meno declassa lo Stato Ecologico, anche se è importante considerare la variabilità del risultato negli anni, in termini di stabilità e valori borderline, attraverso l’integrazione di dati di maggior dettaglio sulla presenza di impatto chimico.

Consulta la serie storica dell'indicatore SQA inquinanti specifici

STATO MORFOLOGICO DEI CORSI D'ACQUA

I processi idromorfologici devono essere valutati, ai sensi della Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque), tramite l’analisi del regime idrologico e della qualità morfologica poiché i deflussi idrici, i processi geomorfologici del corso d’acqua e le sue condizioni di equilibrio dinamico influenzano il funzionamento degli ecosistemi acquatici e ripariali.

In relazione al piano di monitoraggio delle acque superficiali, lo studio degli elementi idromorfologici è previsto per diverse finalità:
  • classificare lo Stato Ecologico (SE) dei Corpi Idrici (CI) in stato Elevato al fine di confermarne lo stato o declassarlo a Buono;
  • caratterizzare i Siti di Riferimento;
  • fornire elementi a sostegno dell’interpretazione dei risultati biologici con stato Buono;
  • caratterizzare un sottoinsieme di CI interessati dalla presenza di pressioni idromorfologiche risultanti dall’Analisi delle Pressioni.
Nel corso del 2015 si è concluso il I ciclo di monitoraggio con la valutazione dell’indice IARI (Indice del Regime di Alterazione idrologica) e dell’indice IQM (Indice di Qualità Morfologica) su 72 CI; la combinazione dei due aspetti ha consentito di giungere alla caratterizzazione e alla classificazione idromorfologica, Indice IDRAIM.

Dei corpi idrici analizzati, 10 sono risultati in stato idromorfologico Elevato, 48 in stato Non Elevato e per 14 non è stato possibile definirlo per mancanza di dati.
Nella figura 10 si riporta lo Stato Idromorfologico per i 72 corpi idrici analizzati nel periodo 2011-2014.

Figura 10
INDICE IDROMORFOLOGICO - IDRAIM



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Classi Numero CI
Elevato 10
Non Elevato 48
Non Determinato 14
Come per gli altri elementi di qualità considerati nella Direttiva Quadro sulle Acque, la valutazione degli indici avviene attraverso il confronto delle condizioni attuali rispetto ad un certo stato di riferimento.
L’indice IARI, fornendo una misura dello scostamento del regime idrologico osservato rispetto a quello naturale, che si avrebbe in assenza di pressioni antropiche per l’intero range di portate caratterizzanti il regime del corso d’acqua (valori massimi, minimi, medi per le diverse aggregazioni temporali e durate), valuta l'impatto di prelievi, derivazioni ad uso idroelettrico, opere di sbarramento o di invaso, opere longitudinali e variazioni di suo del suolo sul corso d'acqua.
L'IQM invece valuta l'impatto delle pressioni antropiche sulla funzionalità dei processi morfologici e sulle forme stesse.

Il significato dell’idromorfologia nel supportare l’interpretazione dei dati relativi alle comunità biotiche e nel predisporre i Piani di Gestione (PdG) per gli ecosistemi acquatici è ormai riconosciuto e ribadito dalla Direttiva 2000/60/CE. Le condizioni morfologiche, la continuità fluviale e il regime idrologico sono fattori chiave a supporto degli Elementi di Qualità Biologica nel processo di valutazione dello stato ecologico e nell’interpretazione dei pattern biologici.
L’integrazione dei due indici (IARI +IQM) quindi, oltre a consentire di pervenire alla completa caratterizzazione e alla classificazione idromorfologica di un corso d’acqua, è necessaria per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali e ancora, più in generale, per esprimersi sulla fattibilità ed efficacia delle eventuali misure di ripristino di tutti i fattori che concorrono alla definizione stessa dello stato del corpo idrico.

Visualiza l'indice IARI - Indice idrologico dei Corpi idrici
Visualizza l'indice IQM - Indice di Qualità Morfologica dei Corpi Idrici

Consulta gli approfondimenti sui Corpi idrici