risposte
Torna su

BILANCIO AMBIENTALE

La Contabilità ambientale nasce insieme con il concetto di sviluppo sostenibile e concretizza  un approccio che non si limita alla considerazione dei soli prelievi di risorse o a una visione end of pipe focalizzata  esclusivamente  sulle  emissioni finali,  ma  allarga  l’attenzione  a  quello che viene chiamato il metabolismo di un sistema socioeconomico nella sua interezza e complessità. Con questo termine si indica, in pratica, l’insieme di tutti i processi di interazione tra una società e l’ambiente, che include sia i prelievi locali di risorse naturali  nonché  le  loro  importazioni,  le successive  lavorazioni,  movimentazioni, spostamenti, i  consumi, esportazioni, e, infine, emissioni e output finali (rifiuti, scorie, reflui). Un sistema integrato e organizzato di informazioni sull’ambiente e sulle sue interazioni con gli altri sistemi: l’economia e la società.
La disciplina della contabilità ambientale consente di mettere in luce dinamiche  di  sovrautilizzo  delle  risorse ecologiche sia locali sia a spese di altre regioni. In virtù di queste metodologie di stima diventa possibile confrontare  i  livelli  di  appropriazione  e  utilizzo delle risorse naturali di società differenti, che  vivono  in  territori  caratterizzati  da quadri ambientali diversi o che si sono evolute in epoche storiche differenti. Queste modalità di rappresentazione  delle  relazioni  società-ambiente consentono inoltre di confrontare grandezze  ambientali  ed  economiche,  per quantificare,  in  modo  scientificamente robusto,  la  presenza  di  dinamiche  di ecoefficienza  e/o  di  dematerializzazione  dell’economia  (Bagliani,  Dansero, 2011).

contabilità ambientale pubblica

La Contabilità ambientale pubblica, intesa in senso ampio come strumento per la rendicontazione delle politiche ecologiche, è un sistema organizzato di informazioni sull’ambiente predisposto per le amministrazioni pubbliche ai diversi livelli di governo, sia a scopo conoscitivo sia decisionale ed è rivolta alla rilevazione, archiviazione, organizzazione, produzione e comunicazione di dati ed informazioni ambientali espressi in unità fisiche e monetarie.
Della contabilità ambientale fa parte il bilancio ambientale che è da intendersi come uno strumento di rendicontazione (dall’inglese accountability/rendere conto, cioè assumersi la responsabilità di ciò che si dichiara) dei principali effetti delle politiche dell’amministrazione locale sull’ambiente attraverso l’ausilio di conti fisici (indicatori) e conti monetari (riclassificazione del bilancio economico-finanziario): fornendo informazioni sulle politiche per l’ambiente, sulle attività intraprese e sugli aspetti economici e finanziari correlati, il Bilancio ambientale, quindi, monitora e misura le ricadute ambientali delle attività avviate. Inoltre verifica l’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalla programmazione e valuta la qualità, in termini di efficienza, con cui la spesa ambientale viene erogata. La sua approvazione contestuale al bilancio economico-finanziario, garantisce, quindi, l’assunzione di responsabilità e di impegno da parte delle amministrazioni locali nei confronti delle comunità locali per quanto concerne gli effetti ambientali delle politiche applicate.
Come strumento di accountability, si pone anche l’obiettivo, oltre a quello della rendicontazione, di rendere l’ente che lo realizza socialmente responsabile in prima persona della qualità dell’ambiente attraverso le politiche ambientali e gli esiti dell’attuazione degli impegni e degli obiettivi fissati.
Oltre che strumento di comunicazione con i vari interlocutori dell’ente, rappresenta, quindi, un elemento fondamentale per la gestione strategica della variabile ambiente, all'interno del processo di pianificazione e programmazione. Importante caratteristica è l’intersettorialità della rendicontazione, dal momento che l’analisi non è ristretta al solo Settore Ambiente, ma comprende politiche ed attività dell’intera amministrazione, nell’ottica che le questioni ambientali sono trasversali a tutte le azioni e le iniziative delle amministrazioni.
Ad oggi, nonostante una forte attenzione alla materia, a livello nazionale non esiste ancora una normativa specifica relativa alla contabilità ambientale negli Enti Pubblici. In Italia sono state 4 le proposte di legge: il 7 settembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega che prevede l’istituzione di "un sistema di contabilità e bilancio ambientale che integri gli atti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni" per "assicurare conoscenza, trasparenza, responsabilità all'azione di governo rispetto ai principi dello sviluppo sostenibile, nonché il "diritto all'informazione”. La legge 196/2009 di riforma della contabilità e finanza pubblica all’articolo 36, comma 6, introduce l’Ecorendiconto dello Stato che costituisce l’allegato al Rendiconto generale dello Stato e illustra le risultanze delle spese ambientali delle amministrazioni centrali dello Stato, ovvero delle spese aventi per finalità la protezione dell’ambiente e l’uso e gestione delle risorse naturali.
Pur non avendo portato, ad oggi, all’approvazione di una legge quadro, l’iniziativa legislativa ha stimolato alcuni Enti pubblici ad avviare esercizi di sperimentazione delle proposte discusse in Parlamento. A partire dal 2000 si è infatti registrato un aumento delle iniziative di sperimentazione a livello locale, anche grazie a forme di sostegno finanziario nazionali e comunitarie. Tra le esperienze più rilevanti si annovera il progetto europeo Life-Ambiente CLEAR (City and Local Environmental Accounting and Reporting - Progetto per la contabilità e il report ambientali di città e comunità locali), che ha portato alla definizione  e approvazione di “bilanci verdi” da parte di un campione significativo di 18 tra Comuni e Province (tra cui la Provincia di Torino), con il coordinamento territoriale della Regione Emilia Romagna.
A livello nazionale ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ha pubblicato “Il Bilancio Ambientale negli Enti Locali” che proprio a partire dalle diverse esperienze locali definisce un percorso per la costruzione di un bilancio ambientale nelle pubbliche amministrazioni.
In Regione Piemonte si è costituito nel 2009 un gruppo di lavoro, supportato dalla società INDICA s.r.l. di Ferrara, finalizzato ad attivare un percorso di sperimentazione per l’elaborazione di un sistema di bilancio ambientale.
Il progetto si è posto l’obiettivo di introdurre la contabilità ambientale e il bilancio ambientale in una struttura regionale, attivando un percorso di sperimentazione per definire, in assenza di modelli consolidati, un approccio e una metodologia adeguati all’ente: l’attenzione è stata concentrata sulla Direzione  Ambiente, Governo e Tutela del Territorio, selezionando 4 risorse ambientali di partenza e poi focalizzando l’attenzione su due di esse (Acqua e Aria).
Operativamente è stato ricostruito il quadro della normativa di riferimento, le strategie che discendono dalla normativa europea applicabile, le competenze in campo ambientale che spettano alla Regione e di conseguenza  le  politiche  messe  in  atto  e  le  attività  realizzate  negli anni 2010 e 2011. È stato anche individuato un set iniziale di indicatori, partendo dai dati disponibili presso i Settori coinvolti, utile  a descrivere e quantificare in modo  sempre  più  puntuale  la  realizzazione  delle  politiche  e  i  loro  effetti  sull’ambiente. La sperimentazione sulla struttura regionale Ambiente non ha però, ad oggi, trovato una sua definizione in un percorso strutturato all’interno dell’Ente.
Tra gli strumenti tecnico-operativi utili in tale materia è necessario ricordare il lavoro realizzato da IRES Piemonte che ha visto la pubblicazione dell’Atlante della contabilità ambientale. Il lavoro consente, anche attraverso il ricorso al concetto di impronta ecologica di valutare, sul territorio regionale piemontese, non solo  l’entità  del  debito,  o  del  credito ambientale  che  il  sistema  socio-economico  regionale  innesca  attraverso l’attivazione della produzione e del consumo, ma anche il reciproco, ovvero la capacità/possibilità dello stesso sistema socio-economico di incidere profondamente  sul  miglioramento  della  sostenibilità ambientale delle stesse produzioni e, di conseguenza, sulla  produttività  degli  ecosistemi  in  cui  tali attività risultano insediate.

bilancio ambientale di arpa piemonte

Le amministrazioni pubbliche sono importanti consumatori, la loro spesa in Europa è valutata in circa due trilioni di euro l’anno (equivalenti al 19% del PIL dell'UE). Usando il loro potere di acquisto per scegliere beni, servizi e opere a ridotto impatto ambientale, possono fornire un importante contributo agli obiettivi di sostenibilità a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.
Alle amministrazioni pubbliche - per essere coerenti con le politiche ambientali che promuovono - recenti normative stanno richiedendo la riduzione anche della propria impronta ecologica. Alcuni esempi sono il Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, il Codice dell’amministrazione digitale e la dematerializzazione, la direttiva relativa all'efficienza degli usi dell'energia e i servizi energetici, la promozione di veicoli a ridotto impatto ambientale.
A partire dal 2011 l'Agenzia ha avviato un progetto con l'obiettivo di ridurre gli impatti ambientali denominato Arpapiùsostenibile (atto di approvazione Decreto del Direttore Generale 118 del 02/11/2011).
Per la valutazione del Bilancio Ambientale di Arpa si riportano i risultati ottenuti nell’ambito del progetto Arpapiùsostenibile dal 2010 al 2015.
Grazie al nuovo appalto di pulizie e al maggiore utilizzo di energia elettrica da fonte rinnovabile, la percentuale di appalti verdi in Arpa è salita al 64% (obiettivo 70% entro fine 2016). Continuano le verifiche interne sulla rispondenza degli appalti ai criteri ecologici presenti nei capitolati, nel 2015  è stato svolto un check-up sul servizio di pulizie interno. I processi di de-materializzazione delle procedure relative al personale e ai laboratori hanno portato ulteriori riduzioni nel consumo di carta, arrivando al livello record di 1.811 fogli/dipendete*anno. Miglioramenti in tema di mobilità sono stati raggiunti mediante il maggiore ricorso allo strumento della web-conference (interne ed esterne), inoltre per agevolare gli spostamenti ciclabili casa-lavoro è entrata in funzione la stazione TOBike di fronte alla sede centrale dell’Agenzia. L’esperienza e la metodologia di Arpapiùsostenibile è stata messa a disposizione della rete nazionale delle agenzie ambientali e degli enti pubblici piemontesi. Nella tabella 1 i trend di miglioramento degli indicatori chiave dal 2010 al 2015.

Tabella 1
Indicatori chiave per gli anni 2010-2015 e obiettivi al 2016

 

INDICATORE

Valore 2010

Valore 2011

Valore 2012

Valore 2013

Valore 2014

Valore 2015

Obiettivo 2016

1 

Appalti Verdi

 

 

 

 

 

 

 

1.1

Valore appalti verdi/ valore totale appalti (in %)

73

68

37

 10

11,4

64

70

2

De materializzazione

 

 

 

 

 

 

 

2.1

Consumo fogli di carta/dipendente*anno (n)

3.500

3.150

3.061

 2.738

2.422

1.811

2.600

3

Efficienza riscaldamento

 

 

 

 

 

 

 

3.1

Consumo in kWh/m2*anno

207

189

173

 152

130

131,5

145

4

Efficienza elettrica

 

 

 

 

 

 

 

4.1

Consumo in kWh/ m2*anno

133

113

116

 110

108

105

100

4.2

Consumo energia elettrica rinnovabile/ consumo totale (%)

25

25

25

 14

21,5

37

50

5

Mobilità sostenibile

 

 

 

 

 

 

 

5.1

Dipendenti che raggiungono il lavoro con mezzi a basso impatto/totale dipendenti (%)

39

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

45

5.2

Auto a basso impatto/totale parco auto (%)

30

34

38

40

40,3

41,4

45

5.3

km percorsi a metano/totale km percorsi a metano(%)

30

34

47

 59

35,1

36,4

55

5.4

Web-conference (n.)

2

5

35

 48

180

223

50