Torna su
funzioni ecosistemiche
Queste funzioni ecosistemiche racchiudono i beni e i servizi utilizzati dalla società umana per soddisfare il proprio benessere. Sulla base di tali funzioni, il Millennium Ecosystem Assessment ha individuato i (potenziali) aspetti utili degli ecosistemi naturali per il genere umano sotto forma di beni e servizi, definendoli con il termine generale di servizi ecosistemici (ecosystem services): i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano.
I beni e i servizi forniti dagli ecosistemi sono sempre stati disponibili, fuori da ogni mercato e gratuiti, pertanto il loro valore reale non viene considerato dalla società. L’economista statunitense Robert Costanza afferma che “poiché i servizi ecosistemici non vengono catturati dai mercati e non vengono quantificati in termini comparabili ai servizi economici e ai prodotti industriali, molto spesso non vengono neanche considerati nelle decisioni politiche”.
In quest’ottica, la Commissione Europea ha promosso uno studio per mettere a confronto i costi della perdita di biodiversità con quelli di misure conservative efficaci - "L'economia degli ecosistemi e della biodiversità" (The Economics of Ecosystem and Biodiversity, TEEB).
I recenti sviluppi a scala europea evidenziano quindi la necessità di un quadro per l'identificazione del valore dei beni e servizi ecosistemici e dimostrano che i decisori a livello politico stanno iniziando ad adottare una prospettiva diversa nelle proprie azioni di governo lavorando per integrare sempre di più e con azioni efficaci la salute degli ecosistemi all'interno delle decisioni politiche.
Per rispondere alla perdita di biodiversità e di Servizi Ecosistemici in diversi paesi nel mondo emergono, oltre ai mercati di tipo tradizionale (volontari o stabiliti dalla legge) relativi, ad esempio, ai gas serra (carbonio), all'acqua e alla biodiversità, nuove forme di scambio, tra cui in particolare i PES (Payment for Ecosystem Services), finalizzate al recupero e alla salvaguardia dei sistemi ecologici e dei servizi da essi forniti.
Nell'uso corrente PES è una denominazione che comprende tutta una serie di incentivi e meccanismi di mercato volti a tradurre valori ambientali non di mercato in reali incentivi finanziari per gli attori locali affinché con certificazioni volontarie, buone pratiche, comunicazione ambientale, promuovano e supportino il mantenimento delle molteplici funzioni ecologiche offerte dalla biodiversità e dal capitale naturale.
Anche in Italia, la recente Legge n. 221 del 28/12/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, entrata in vigore il 2 febbraio scorso, introduce all’art. 70 “Delega al Governo per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali” l’istituzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) con il fine di quantificare il valore dei suddetti servizi forniti da un bene naturale e riconoscere tale valore ai gestori garantendo la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.
È evidente come sia divenuta fondamentale la necessità di controllare le pressioni che minacciano gli ecosistemi e la loro funzionalità e di conseguenza la necessità di individuare metodologie e strumenti che consentano di migliorare l’efficacia delle politiche di tutela dell’ambiente e di governo del territorio.
Con queste finalità la Regione Piemonte sta valutando la possibilità di introdurre nelle proprie politiche di tutela e governo del territorio il tema dei servizi ecosistemici interpretati come elementi di conoscenza e caratterizzazione del territorio ai fini della valutazione degli effetti delle trasformazioni territoriali. Più in generale le politiche regionali si stanno indirizzando, in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea, verso un’azione caratterizzata da una sempre maggiore sostenibilità attraverso l’applicazione dei principi di un’economia circolare per i quali lo sviluppo economico e sociale del territorio possa passare attraverso il riutilizzo delle risorse e la loro tutela.
1 Informazioni tratte da Millennium Ecosystem Assessment (2005) progetto di ricerca internazionale sviluppato con l’obiettivo di individuare lo stato degli ecosistemi globali, valutare le conseguenze dei cambiamenti negli ecosistemi sul benessere umano e fornire una valida base scientifica per la formulazione di azioni necessarie alla conservazione e all'uso sostenibile degli ecosistemi. Il MA, che ha visto il coinvolgimento di oltre 1.360 esperti di tutto il mondo, è iniziato ufficialmente nel 2001 per iniziativa e con il supporto delle Nazioni Unite e si è concluso nel 2005. I risultati, contenuti in cinque volumi tecnici e sei relazioni di sintesi, forniscono non solo una valutazione scientifica dello stato di conservazione e delle tendenze degli ecosistemi mondiali e dei servizi da essi forniti, ma anche le opzioni per ripristinare, conservare o migliorare un uso sostenibile degli ecosistemi.
Per approfondimenti visita la pagina della European Environment Agency e la pagina di ISPRA dedicata ai servizi ecosistemici.
BOX
SERVIZI ECOSISTEMICI
Gli ecosistemi svolgono importanti funzioni e forniscono all'umanità una grande varietà di servizi. Si definiscono funzioni ecosistemiche la capacità dei processi e dei componenti naturali di fornire beni e servizi che soddisfino, direttamente o indirettamente, le necessità dell’uomo e garantiscano la vita di tutte le specie.
Negli ultimi 50 anni l'uomo ha modificato gli ecosistemi con una velocità e una forza che non si erano mai osservate in periodi precedenti; ciò sta provocando una perdita di biodiversità in tutto il pianeta e in particolare, è stato valutato che il 60% dei servizi ecosistemici siano stati compromessi1.
La necessità di arrestare il declino della funzionalità degli ecosistemi ha determinato a livello planetario il proliferare di studi per trovare soluzioni che migliorino l’efficacia delle pratiche di tutela e gestione del territorio.
Negli ultimi 50 anni l'uomo ha modificato gli ecosistemi con una velocità e una forza che non si erano mai osservate in periodi precedenti; ciò sta provocando una perdita di biodiversità in tutto il pianeta e in particolare, è stato valutato che il 60% dei servizi ecosistemici siano stati compromessi1.
La necessità di arrestare il declino della funzionalità degli ecosistemi ha determinato a livello planetario il proliferare di studi per trovare soluzioni che migliorino l’efficacia delle pratiche di tutela e gestione del territorio.
funzioni ecosistemiche
Uno degli studi che ha fornito la più ampia e approfondita sistematizzazione delle conoscenze sino ad oggi acquisite sullo stato degli ecosistemi a scala planetaria, il Millennium Ecosystem Assessment (2005), ha fornito una classificazione che suddivide le funzioni ecosistemiche in 4 categorie principali:
- Supporto alla vita (Supporting): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici e contribuisce alla conservazione (in situ) della diversità biologica e genetica e dei processi evolutivi.
- Regolazione (Regulating): oltre al mantenimento della salute e del funzionamento degli ecosistemi, le funzioni regolative raccolgono molti altri servizi che comportano benefici diretti e indiretti per l’uomo (come la stabilizzazione del clima, il riciclo dei rifiuti), solitamente non riconosciuti fino al momento in cui non vengono persi o degradati;
- Approvvigionamento (Provisioning): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi di fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono (ossigeno, acqua, cibo, ecc.).
- Culturali (Cultural): gli ecosistemi naturali forniscono una essenziale “funzione di consultazione” e contribuiscono al mantenimento della salute umana attraverso la fornitura di opportunità di riflessione, arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.
Queste funzioni ecosistemiche racchiudono i beni e i servizi utilizzati dalla società umana per soddisfare il proprio benessere. Sulla base di tali funzioni, il Millennium Ecosystem Assessment ha individuato i (potenziali) aspetti utili degli ecosistemi naturali per il genere umano sotto forma di beni e servizi, definendoli con il termine generale di servizi ecosistemici (ecosystem services): i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano.
I beni e i servizi forniti dagli ecosistemi sono sempre stati disponibili, fuori da ogni mercato e gratuiti, pertanto il loro valore reale non viene considerato dalla società. L’economista statunitense Robert Costanza afferma che “poiché i servizi ecosistemici non vengono catturati dai mercati e non vengono quantificati in termini comparabili ai servizi economici e ai prodotti industriali, molto spesso non vengono neanche considerati nelle decisioni politiche”.
In quest’ottica, la Commissione Europea ha promosso uno studio per mettere a confronto i costi della perdita di biodiversità con quelli di misure conservative efficaci - "L'economia degli ecosistemi e della biodiversità" (The Economics of Ecosystem and Biodiversity, TEEB).
I recenti sviluppi a scala europea evidenziano quindi la necessità di un quadro per l'identificazione del valore dei beni e servizi ecosistemici e dimostrano che i decisori a livello politico stanno iniziando ad adottare una prospettiva diversa nelle proprie azioni di governo lavorando per integrare sempre di più e con azioni efficaci la salute degli ecosistemi all'interno delle decisioni politiche.
Per rispondere alla perdita di biodiversità e di Servizi Ecosistemici in diversi paesi nel mondo emergono, oltre ai mercati di tipo tradizionale (volontari o stabiliti dalla legge) relativi, ad esempio, ai gas serra (carbonio), all'acqua e alla biodiversità, nuove forme di scambio, tra cui in particolare i PES (Payment for Ecosystem Services), finalizzate al recupero e alla salvaguardia dei sistemi ecologici e dei servizi da essi forniti.
Nell'uso corrente PES è una denominazione che comprende tutta una serie di incentivi e meccanismi di mercato volti a tradurre valori ambientali non di mercato in reali incentivi finanziari per gli attori locali affinché con certificazioni volontarie, buone pratiche, comunicazione ambientale, promuovano e supportino il mantenimento delle molteplici funzioni ecologiche offerte dalla biodiversità e dal capitale naturale.
Anche in Italia, la recente Legge n. 221 del 28/12/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, entrata in vigore il 2 febbraio scorso, introduce all’art. 70 “Delega al Governo per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali” l’istituzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) con il fine di quantificare il valore dei suddetti servizi forniti da un bene naturale e riconoscere tale valore ai gestori garantendo la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.
È evidente come sia divenuta fondamentale la necessità di controllare le pressioni che minacciano gli ecosistemi e la loro funzionalità e di conseguenza la necessità di individuare metodologie e strumenti che consentano di migliorare l’efficacia delle politiche di tutela dell’ambiente e di governo del territorio.
Con queste finalità la Regione Piemonte sta valutando la possibilità di introdurre nelle proprie politiche di tutela e governo del territorio il tema dei servizi ecosistemici interpretati come elementi di conoscenza e caratterizzazione del territorio ai fini della valutazione degli effetti delle trasformazioni territoriali. Più in generale le politiche regionali si stanno indirizzando, in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea, verso un’azione caratterizzata da una sempre maggiore sostenibilità attraverso l’applicazione dei principi di un’economia circolare per i quali lo sviluppo economico e sociale del territorio possa passare attraverso il riutilizzo delle risorse e la loro tutela.
1 Informazioni tratte da Millennium Ecosystem Assessment (2005) progetto di ricerca internazionale sviluppato con l’obiettivo di individuare lo stato degli ecosistemi globali, valutare le conseguenze dei cambiamenti negli ecosistemi sul benessere umano e fornire una valida base scientifica per la formulazione di azioni necessarie alla conservazione e all'uso sostenibile degli ecosistemi. Il MA, che ha visto il coinvolgimento di oltre 1.360 esperti di tutto il mondo, è iniziato ufficialmente nel 2001 per iniziativa e con il supporto delle Nazioni Unite e si è concluso nel 2005. I risultati, contenuti in cinque volumi tecnici e sei relazioni di sintesi, forniscono non solo una valutazione scientifica dello stato di conservazione e delle tendenze degli ecosistemi mondiali e dei servizi da essi forniti, ma anche le opzioni per ripristinare, conservare o migliorare un uso sostenibile degli ecosistemi.
Per approfondimenti visita la pagina della European Environment Agency e la pagina di ISPRA dedicata ai servizi ecosistemici.
BOX
Il progetto ALPES
Nell’ottica di approfondire la conoscenza e sviluppare metodologie e strumenti adeguati per arrivare alla individuazione e alla quantificazione delle funzioni, dei beni e dei servizi ecosistemici offerti dal patrimonio naturale e ad una corretta gestione degli stessi, la Regione Piemonte è impegnata nello sviluppo del progetto europeo AlpES (Alpine Ecosystem Services – mapping, maintenance and management), finanziato nell'ambito del Programma Europeo Alpine Space 2014-2010.
Il progetto AlpES è coordinato da EURAC (Accademia europea di Bolzano) e partecipano, insieme alla Regione Piemonte (Direzione Ambiente, governo e tutela del territorio, Settore Progettazione Strategica e Green Economy ), altri 8 partners dello spazio alpino. Il progetto ha una durata di 3 anni (16 dicembre 2015 - 15 dicembre 2018) e intende realizzare un’analisi dei servizi ecosistemici nei diversi ambiti nazionali e realizzare una loro valutazione e mappatura nei contesti del partnenariato.
Il progetto si propone di inserire i servizi ecosistemici in un quadro di governance ambientale regionale alpina, formare e supportare gli amministratori pubblici, i decisori politici, gli attori economici, le ONG e i ricercatori nella comprensione, valutazione e gestione degli ecosistemi e dei loro servizi.
I risultati dovranno essere utilizzabili per mappare e valutare, anche economicamente, i servizi ecosistemici nei diversi ambiti regionali al fine di supportare i policy makers (attraverso gli strumenti e le metodologie elaborate dal Progetto) nei processi decisionali e nella pianificazione e gestione ambientale e territoriale.
La Regione Piemonte intende predisporre, in coerenza con le attività previste dal progetto AlpES, uno strumento operativo per l’inserimento all’interno della pianificazione territoriale e urbanistica i servizi ecosistemici, declinati secondo la loro valutazione economica e funzionale.
L’attività della Regione Piemonte all’interno del progetto si concretizza attraverso:
La Regione Piemonte potrà utilizzare i risultati delle attività che svilupperà nel progetto AlpES per diffondere le Linee Guida e replicare su tutto il territorio regionale la metodologia per l’integrazione dei servizi ecosistemici nella pianificazione territoriale intercomunale e gli strumenti per una corretta ed efficace valutazione e gestione degli ecosistemi e dei loro servizi.
Il progetto si propone di inserire i servizi ecosistemici in un quadro di governance ambientale regionale alpina, formare e supportare gli amministratori pubblici, i decisori politici, gli attori economici, le ONG e i ricercatori nella comprensione, valutazione e gestione degli ecosistemi e dei loro servizi.
I risultati dovranno essere utilizzabili per mappare e valutare, anche economicamente, i servizi ecosistemici nei diversi ambiti regionali al fine di supportare i policy makers (attraverso gli strumenti e le metodologie elaborate dal Progetto) nei processi decisionali e nella pianificazione e gestione ambientale e territoriale.
La Regione Piemonte intende predisporre, in coerenza con le attività previste dal progetto AlpES, uno strumento operativo per l’inserimento all’interno della pianificazione territoriale e urbanistica i servizi ecosistemici, declinati secondo la loro valutazione economica e funzionale.
L’attività della Regione Piemonte all’interno del progetto si concretizza attraverso:
- la promozione e la condivisione sul territorio regionale di un concetto comune di servizi ecosistemici elaborata nell’ambito del progetto AlpES;
- la mappatura a scala comunale e la valutazione dei SE (secondo la metodologia definita dal progetto) per l’area pilota che verrà individuata e la condivisione dei risultati (tavoli di lavoro, workshop) con gli attori chiave che operano sul territorio anche attraverso un web GIS interattivo;
- l’organizzazione di laboratori di progettazione e formazione che coinvolgano i decisori politici, i dipendenti pubblici, gli operatori economici finalizzati a creare consapevolezza sul potenziale della governance e della gestione dei SE;
- la realizzazione di una visione territoriale integrata attraverso una proposta di schema di pianificazione di carattere strutturale (a scala intercomunale) integrando i SE (identificati, mappati e misurati in termini di pagamenti per i servizi ecosistemici, secondo la metodologia del progetto AlpES) anche facendo ricorso alla perequazione territoriale e urbanistica e alla compensazione ecologica/paesaggistica.
- la costruzione di un tavolo di lavoro permanente per la definizione di una metodologia condivisa per un approccio ecosistemico alla pianificazione e la predisposizione di Linee Guida per l’inserimento dei servizi ecosistemici all’interno degli strumenti operativi della pianificazione territoriale e urbanistica;
- l’organizzazione di seminari e workshop formativi;
- la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa per la sperimentazione delle Linee Guida all’interno di una pianificazione intercomunale all’interno dell’area pilota individuata.
- L’area individuata per dare attuazione a questo progetto è quella su cui insiste il progetto strategico Corona Verde (93 comuni dell’area metropolitana torinese) e l’attuazione del progetto si sviluppa su due differenti livelli:
- un primo livello, che coinvolge tutta l’area di Corona Verde, sarà interessato dal tavolo di lavoro permanente e dai percorsi formativi – territorio di progetto;
- un secondo livello, la vera e propria area pilota, interesserà circa una decina di Comuni della cintura torinese e sarà oggetto di sottoscrizione del Protocollo d’Intesa.
La Regione Piemonte potrà utilizzare i risultati delle attività che svilupperà nel progetto AlpES per diffondere le Linee Guida e replicare su tutto il territorio regionale la metodologia per l’integrazione dei servizi ecosistemici nella pianificazione territoriale intercomunale e gli strumenti per una corretta ed efficace valutazione e gestione degli ecosistemi e dei loro servizi.