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ACQUE SUPERFICIALI - LAGHI

I fenomeni legati al ritiro dei ghiacciai, a partire dalla fine del Pleistocene, hanno favorito la formazione della maggior parte dei numerosi laghi piemontesi. Molti di essi sono di piccole dimensioni, ma non mancano laghi molto grandi come il Lago Maggiore, che viene condiviso con la Svizzera e la confinante Lombardia. I principali laghi piemontesi sono sottoposti a programmi di monitoraggio per la valutazione dello stato generale della qualità delle acque a scala regionale.

Le modalità di classificazione dello Stato Chimico e Stato Ecologico, da tenere presente nella valutazione dei dati annuali di monitoraggio sono:
  • la classe di Stato Chimico attribuita al termine del triennio deriva dal risultato peggiore conseguito nei 3 anni. Di conseguenza i risultati dell’ anno 2015 vanno letti tenendo conto dei risultati dell’anno precedente, alla luce del fatto che il risultato del terzo anno di monitoraggio potrebbe ribaltare i risultati dei primi due. Infatti, se per i primi 2 anni l’indice annuale di Stato Chimico risulta in classe Buono, nel terzo anno l’eventuale attribuzione della classe Non Buono determina la classificazione finale dello Stato Chimico
  • la classe di Stato Ecologico deriva dall’integrazione di tutti gli indicatori chimici e biologici monitorati e la classe di Stato Ecologico deriva dall’attribuzione della classe più bassa degli indici; anche in questo caso i risultati degli indici nel terzo anno di monitoraggio possono influire in modo determinante sull’attribuzione della classe di Stato Ecologico

Per approfondimenti consulta la classificazione dei corpi idrici

Relativamente ai Laghi, 6 su 13 monitorati presentano uno Stato Ecologico Buono, mentre tutti mostrano uno Stato Chimico Buono.
Per i corpi idrici lacustri lo Stato risulta più stabile nell’ambito dei 2 trienni rispetto a quello dei fiumi, tuttavia nel nuovo sessennio verrà consolidato il monitoraggio degli EQB macroinvertebrati e macrofite che quindi potranno fornire elementi conoscitivi ulteriori.

Rete di monitoraggio dei Laghi

La rete di monitoraggio regionale dei laghi (RMR-L) comprende, analogamente a quella relativa ai corsi d’acqua, una rete base (RB) e una rete aggiuntiva (RA).
La RB è costituita da 13 CI dei quali 9 laghi naturali e 4 invasi artificiali. La RA per sua natura variabile e le attività verranno pianificate nel corso del quinquennio.
Il protocollo analitico è stato revisionato tenendo conto dei risultati della nuova analisi delle pressioni e dei risultati del monitoraggio del quinquennio 2009-2013.
Su tutti i CI della RB è effettuato un monitoraggio chimico che comprende i parametri generali di base su tutti i CI e le sostanze pericolose e gli altri inquinanti specifici su un sottoinsieme di CI individuati in base alla valutazione dei dati di stato pregressi.
ll Decreto 260/10 prevede la determinazione dei parametri chimici di base per il calcolo dell’indice LTLeco, dei contaminanti della tabella 1/B per lo Stato Ecologico (SE), delle sostanze prioritarie
della tabella 1/A per lo Stato Chimico (SC); questi sono integrati con i parametri aggiuntivi per l’interpretazione dei dati biologici.
Le componenti previste dalla normativa sono il fitoplancton, il macrobenthos, le macrofite e le diatomee; allo stato attuale Arpa non effettua il monitoraggio della fauna ittica in quanto per il quinquennio 2016-2019 utilizzerà le risorse operative per il monitoraggio della fauna ittica fluviale.
Per ogni CI le componenti biologiche da monitorare sono state selezionate sulla base dei dati di monitoraggio del quinquennio 2009-2013 e della tipologia di rete di appartenenza.
Il monitoraggio biologico viene stratificato nel triennio di monitoraggio per quanto riguarda i CI da campionare, ma tutte le componenti vengono campionate nell’anno previsto.

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Consulta le serie storiche degli indicatori ambientali sui laghi

Figura 1
Rete di monitoraggio laghi

STATO COMPLESSIVO DEL CORPO IDRICO (CI)

Le modalità di classificazione dello stato sono quelle previste dal Decreto 260/2010.
Lo Stato complessivo di un corpo idrico deriva dal risultato peggiore tra lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico.
Il raggiungimento degli obiettivi di qualità può dipendere da molteplici fattori e può essere considerato più o meno consolidato o a rischio di mantenimento nel tempo.
Tra questi fattori vi sono: la tipologia e l’entità delle pressioni che incidono su ogni CI, l’entità degli impatti generati da ogni pressione e dall’azione combinata di più pressioni, l’efficacia delle
misure di tutela adottate, considerando l’arco temporale necessario affinché sia possibile apprezzarne gli effetti, il livello di confidenza associato alla classificazione.
È comunque evidente che data la complessità delle interazioni tra pressioni, impatti, stato la risposta degli ecosistemi alle misure o a nuove pressioni andrà valutata nel tempo tenendo conto delle molte variabili in gioco.
L’analisi integrata dello stato, delle pressioni e degli impatti fornisce gli elementi per individuare i fattori che incidono sul raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità.

Figura 2
Stato complessivo. Ripartizione dei Corpi Idrici Lacustri nelle 2 classi - triennio 2012-2014



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Classi Numero CI
Buono 4
Non buono 7

I dati del triennio 2012-2014 evidenziano come il 36% dei corpi idrici lacustri monitorati ricada in classe Buono, e quindi abbia raggiunto gli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva per il 2015, e il restante 64% sia in classe sufficiente. Nei 7 Corpi idrici che risultano in Stato Non Buono, il mancato raggiungimento è determinato sempre dalla classe di Stato Ecologico, mentre lo Stato Chimico risulta sempre in classe Buono.

SQA Stato chimico - Laghi

SQA Stato Chimico è un indice che valuta la qualità chimica dei laghi. La valutazione dello Stato Chimico è stata definita a livello comunitario in base a una lista di 33+8 sostanze pericolose o pericolose prioritarie per le quali sono previsti Standard di Qualità Ambientale europei fissati dalla Direttiva 2008/105/CE recepiti dal DLgs 219/10.
La verifica degli SQA è effettuata sul valore medio annuo delle concentrazioni. È determinato sulla base della valutazione del dato peggiore di un triennio per il monitoraggio Operativo e di un anno per il monitoraggio di Sorveglianza. L’indice è costituito da 2 classi: Buono e Non Buono.

Figura 3
Stato Chimico. Ripartizione dei Corpi Idrici Lacustri nelle 2 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Buono 7
Non Buono 0

I dati dell’anno 2015 evidenziano come tutti i corpi idrici monitorati risultino in classe Buono, a dimostrazione che l’analisi dei possibili impatti, soprattutto per quanto riguarda la definizione delle soglie di concentrazione che possono essere indicatrici di un’alterazione chimica delle acque, necessita di un maggiore affinamento.

Consulta la serie storica dell'indicatore Stato Chimico dei laghi

 Lo stato ecologico dei laghi

Lo stato ecologico dei laghi è definito dalla valutazione integrata degli indici ICF - fitoplancton, LFI - fauna ittica, MTIspecies/MacroIMMI - indici macrofitici, LTLeco - livello trofico e dalla verifica degli Standard di Qualità Ambientali (SQA) per gli inquinanti specifici. La classe di Stato Ecologico del CI deriva dal valore della classe più bassa attribuita dalle diverse metriche di classificazione.

Consulta la serie storica dell'indicatore Stato Ecologico dei laghi

Figura 4
Stato Ecologico. Ripartizione dei Corpi Idrici Lacustri nelle 5 classi - triennio 2012-2014



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Classi Numero CI
Elevato 0
Buono 4
Sufficiente 7
Scarso 0
Cattivo 0
I dati del triennio 2012-2014 evidenziano come il 36% dei corpi idrici lacustri monitorati ricada in classe Buono, e quindi abbia raggiunto gli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva per il 2015, e il restante 64% sia in classe Sufficiente. La metrica che maggiormente incide nel determinare la classe di Stato Ecologico è l’LTLeco.

Consulta la serie storica dell'indicatore Stato Ecologico dei laghi

LTLeco (livello trofico laghi per lo stato ecologico)

L’LTLeco (livello trofico laghi per lo stato ecologico) è un indice sintetico che descrive lo stato trofico delle acque lacustri.
I parametri considerati per la definizione dell’LTLeco sono il fosforo totale, la trasparenza e l’ossigeno disciolto (% saturazione).
Concorre insieme agli indici ICF - fitoplanton, LFI - fauna ittica, MTIspecies/MacroIMMI - indici macrofitici, SQA inquinanti specifici, alla definizione dello Stato Ecologico del Corpo Idrico superficiale (CI) lacustre.

Figura 5
Indice LTLeco. Ripartizione dei Corpi Idrici Lacustri nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 0
Buono 1
Sufficiente 6
Scarso 0
Cattivo 0
I dati dell’anno 2015 evidenziano come quasi tutti i corpi idrici monitorati ricadano nella classe Sufficiente dell’indice LTLEco. Tale situazione è prevalentemente stabile rispetto al precedente triennio monitorato.

Consulta la serie storica dell'indicatore LTLEco laghi

Fitoplancton - Indice ICF (Indice Complessivo del Fitoplancton)

Il fitoplancton è costituito da organismi fotosintetici (microalghe) viventi in sospensione nelle acque lacustri.
L’ICF si basa sulla media dei valori di due indici, l’Indice medio di biomassa e l’Indice di composizione (PTI - Phytoplancton Trophic Index). Il calcolo di questi due indici si basa a sua volta su più componenti: Concentrazione media di clorofilla a, Biovolume medio, PTIot o PTIspecies in base alla tipologia, percentuale di cianobatteri per le acque eutrofe.
L’ICF può quindi essere considerato un indice prevalentemente trofico.
Concorre insieme agli indici LFI, MTIspecies/MacroIMMI, LTLeco, SQA inquinanti specifici, alla definizione dello Stato Ecologico del Corpo Idrico Corpo Idrico superficiale (CI) lacustre.

Figura 6
Fitoplancton. Ripartizione dei Corpi Idrici Lacustri nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 0
Buono 3
Sufficiente 4
Scarso 0
Cattivo 0
I dati dell’anno 2015 evidenziano come i CI lacustri monitorati si distribuiscano in modo omogeneo nelle classi Buono e Sufficiente; l’ICF nella classe Sufficiente comunque non  determina il declassamento dello stato ecologico del CI in quanto sempre in presenza di altri indici in stato inferiore al Buono.

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SQA inquinanti specifici - Laghi

Gli inquinanti specifici sono sostanze per le quali sono previsti Standard di Qualità Ambientali (SQA) definiti a scala nazionale.
La verifica degli SQA per gli inquinanti specifici scaricati e/o immessi nel bacino in quantità significative concorre insieme a ICF, LFI, MTIspecies/MacroIMMI, LTLeco alla definizione dello Stato Ecologico. La verifica degli SQA è effettuata sul valore medio annuo delle concentrazioni. È determinato sulla base della valutazione del dato peggiore di un triennio per il monitoraggio Operativo e di un anno per il monitoraggio di Sorveglianza.

Figura 7
SQA inquinanti specifici. Ripartizione dei Corpi Idrici Lacustri nelle 5 classi - anno 2015



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Classi Numero CI
Elevato 3
Buono 4
Sufficiente 0
I dati dell’anno 2015 evidenziano come tutti i corpi idrici lacustri si distribuiscano nelle prime due classi Elevato e Buono. Nei laghi, anche analizzando i dati del precedenti anni, gli SQA non risultano mai la componente che declassa lo Stato Ecologico.

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Consulta la serie storica dell'indicatore SQA inquinanti specifici laghi