Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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ENERGIA

Nel 2014 i consumi energetici regionali confermano le tendenze degli anni precedenti.
L’energia elettrica utilizzata complessivamente continua a diminuire (-2% rispetto al 2013), essenzialmente per il minor consumo nel settore industriale. Continuano ad aumentare i consumi del settore terziario mentre nel domestico i dati sono stabili dagli ultimi 15 anni.
L’utilizzo di gas metano è in diminuzione sia nel settore delle reti di distribuzione, che risentono anche delle condizioni climatiche favorevoli degli ultimi due inverni, sia nel settore termoelettrico (-27,3%).
I prodotti petroliferi vengono utilizzati prevalentemente per i trasporti e il riscaldamento. Tutte le tipologie hanno avuto flessioni nelle vendite a parte il gasolio motori che registra una stabilizzazione. L’olio combustibile può essere utilizzato per il riscaldamento a condizioni sempre più restrittive, così il gasolio da riscaldamento potrà essere utilizzato solo in impianti che consentono il contenimento delle emissioni.
Anche le vendite di prodotti petroliferi hanno risentito delle condizioni climatiche favorevoli degli ultimi due inverni (-0,7% rispetto all’anno precedente).
In Italia, in linea con le direttive europee, è stato introdotto l’obbligo per i fornitori di benzina e gasolio (Soggetti Obbligati) di immettere in consumo una quota minima di biocarburanti, al fine di svilupparne la filiera, aumentarne l’utilizzo e limitare l’immissione di CO2 in atmosfera. Il quantitativo minimo
annuo di biocarburanti che i Soggetti Obbligati devono immettere in consumo è calcolato sulla base del contenuto energetico espresso in Gigacalorie (Gcal) di benzina e gasolio forniti nell’anno precedente, ponderato secondo percentuali definite dalla normativa vigente.
Dal 2015 tale quantitativo minimo viene calcolato sulla base dei carburanti fossili immessi in consumo nello stesso anno solare.
Per monitorare e verificare l’assolvimento dell’obbligo sono stati istituiti i Certificati di Immissione in Consumo dei biocarburanti, rilasciati dal GSE ai Soggetti Obbligati che immettono i biocarburanti nel sistema di distribuzione nazionale.
Per rispettare l’obbligo, i Soggetti Obbligati possono, quindi, immettere in consumo biocarburante ovvero acquistare i Certificati di Immissione in Consumo dai Soggetti che ne abbiano in numero superiore rispetto al proprio obbligo. A tale scopo, il GSE mette a disposizione un'apposita piattaforma informatica (applicativo BIOCAR) tramite la quale gli Operatori possono scambiarsi i certificati.
Per ciò che riguarda la produzione di energia elettrica nel 2014 il 45% in Piemonte è stata ottenuta da fonti rinnovabili variamente incentivate nel corso degli anni. Sfuggono alle statistiche i dati relativi all’autoproduzione di energia attraverso l’uso di energia solare e di biomasse e l’utilizzo locale di geotermia che non richiedono incentivazioni o qualificazioni.
Per il dettaglio degli impianti di produzione di energia elettrica, consulta l’argomento energia nel tema Territorio.

Vendita di prodotti petroliferi

Nel 2014 sono state vendute 2.572.499 tonnellate di prodotti petroliferi, 0,7% in meno rispetto all’anno precedente. I maggiori decrementi nelle vendite hanno riguardato l’olio combustibile (-30,5%) e il gasolio da riscaldamento (-16,4%). Le condizioni meteorologiche favorevoli hanno sicuramente contribuito alla diminuzione dei consumi dei prodotti petroliferi utilizzati allo scopo, inoltre l’olio combustibile è utilizzabile solo a condizioni sempre più restrittive in impianti vecchi che vengono via via sostituiti.

Figura 1
Vendita di prodotti petroliferi - anni 1985-2014

                                  Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

Tabella 1
Vendite di prodotti petroliferi per tipologia e per provincia - anno 2014

Province Benzina Gasolio motori Gasolio riscaldamento Gasolio uso agricolo Olio combustibile GPL Lubrificanti Totale
tonnellate

AL

84.655 300.564 14.153 31.558 5.807 19.788,00 3.512,00 460.037

AT

40.274 299.615 9.106 39.170 300 9.307,00 582,00 398.354

BI

23.968 42.808 3.142 862 972 2.926,00 431,00 75.109

CN

59.873 169.715 11.860 14.964 2.062 36.008,00 9.420,00 303.902

NO

50.332 116.799 2.353 242 1.084 15.837,00 1.435,00 188.082

TO

262.735 554.535 24.947 17.367 17.607 89.512,00 19.085,00 985.788

VB

21.371 34.591 458 0 109 2.894,00 277,00 59.700

VC

20.287 52.478 4.472 10.810 1.976 10.775,00 729,00 101.527

Piemonte

563.495 1.571.105 70.491 114.973 29.917 187.047,00 35.471,00 2.572.499

ITALIA

7.899.394 22.824.440 1.137.738 1.868.400 1.377.797 3.079.237,00 357.591,00 38.544.597

Var 2013/14

2,4% 0,5% -16,4% 0,6% -30,5% -5,8% -0,1% -0,7%
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

Consulta la serie storica degli indicatori sulla vendita dei prodotti petroliferi

Consumo di energia elettrica

Nel 2014 il consumo di energia elettrica in Piemonte è stato 23.883,7 GWh di cui 418 GWh di consumi FS per trazione. Si conferma il trend negativo iniziato nel 2007 (- 2% rispetto al 2013); la variazione negativa maggiore, in termini assoluti, rimane nell’industria mentre l’unico settore con consumi in leggero aumento è il terziario.

Figura 2
Utilizzo di energia elettrica per settore in Piemonte - anni 1977-2014

k = migliaia                  Fonte: Terna

Tabella 2
Consumi di energia elettrica per categoria di utilizzatori e per provincia - anno 2014


Province Agricoltura Domestico Industria Terziario* Totale
GWh
AL 32,3 468 1.672,7 693,3 2.866,3
AT 25,1 237,1 463,0 277,4 1.002,6
BI 5,8 199,2 674,2 238,8 1.118,0
CN 131,4 613,0 2.857,6 857,5 4.459,5
NO 22,7 388,2 1.324,7 638,7 2.374,3
TO 60,4 2.346,5 3.883,6 3.575,9 9.866,4
VB 2,6 171,3 402,4 252,4 828,7
VC 23,4 156,0 450,6 320,0 950,0
Piemonte 303,6 4.579,3 11.728,7 6.854,0 23.465,7
% sul totale 1,3% 19,5% 50,0% 29,2% 100,0%
Variazione 2014-2013 -5,4% -4,1% -2,2% 0,1% -2,0%
*Al netto dei consumi FS per trazione pari a 418 GWh

Fonte: Terna

Consulta la serie storica degli indicatori sul consumo di energia elettrica

Distribuzione di gas naturale

In Piemonte nel 2014 sono stati distribuiti 6.328,9 milioni di m3 di gas naturale cioè il 17,3% in meno rispetto al 2013. La maggiore flessione si è registrata nel settore termoelettrico con -27,3%. Il maggior utilizzo si ha nelle reti di distribuzione che servono sia le utenze domestiche per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria sia le reti stradali per il metano per autotrazione.

Figura 3
Distribuzione di gas metano suddiviso per settori - anni 2004-2014

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

Tabella 3
Gas naturale totale distribuito per provincia - anno 2014

Province

Industriale

Termoelettrico

Reti di distribuzione

Totale

milioni di standard metri cubi
AL 246,6 67,3 352,4 666,3
AT 27,2 0,0 170,9 198,1
BI 20,7 0,0 156,5 177,2
CN 247,9 375,6 379,2 1.002,7
NO 101,8 154,1 315,6 571,5
TO 317,8 1.115,3 1.630,1 3.063,2
VB 55,3 0,0 119,8 175,1
VC 39,2 283,5 152,1 474,8
Piemonte 1.056,5 1.995,8 3.276,6 6.328,9
% sul totale 16,7% 31,5% 51,8% 100,0%
Variazione 2014-2013 -1,7% -27,3% -14,6% -17,3%
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Per il dettaglio degli impianti di produzione di energia elettrica, consulta l’argomento Energia nel tema Territorio.

Consulta la serie storica degli indicatori sulla distribuzione del gas naturale

Bilancio di energia elettrica

Nella figura 4 è schematizzato il bilancio elettrico piemontese, riferito all’anno 2014.

Figura 4
Bilancio elettrico per il Piemonte - anno 2014

Emissioni da RISCALDAMENTO a legna

Per quanto riguarda le pressioni emissive legate al comparto riscaldamento1 è stata utilizzata l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2010.
Le emissioni dovute agli impianti termici civili concentrano il loro contributo nel semestre invernale e soprattutto in ambito urbano: la legna rappresenta il combustibile che contribuisce maggiormente alle emissioni di particolato primario (99%) e, insieme al gas naturale, risulta anche predominante per quanto riguarda le emissioni di ossidi di azoto.
Come si può osservare dalle carte tematiche di figura 5 - raffiguranti la distribuzione delle pressioni emissive legate al 

1 Macrosettore 02
riscaldamento a legna, sia per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NOx espressi come NO2) che per quanto riguarda il particolato primario (PM10) - le emissioni si concentrano nei centri abitati nei quali risultano maggiormente diffuse le volumetrie residenziali riscaldate a legna.
Per una corretta valutazione degli impatti ambientali, l’analisi del contributo emissivo da parte dei diversi combustibili deve però tener conto dell’informazione sulla loro diffusione: il fabbisogno energetico per riscaldamento civile a livello regionale risulta infatti prevalentemente soddisfatto dall’utilizzo di metano e solo in minima parte dalla legna.

Figura 5
Emissioni da riscaldamento domestico a legna

Le pressioni emissive derivanti dai sistemi di riscaldamento a biomassa sono state elaborate a livello provinciale, rappresentando - nella figura 6 (NOx) e nella figura 7 (PM10) - il contributo da parte delle diverse tipologie di impianto: va però
ribadito che il differente contributo emissivo dipende non solo dai fattori di emissione associati alle diverse tecnologie impiantistiche, ma anche dalla loro rappresentatività sul territorio.

Figura 6
EMISSIONI DA RISCALDAMENTO A LEGNA: ossidi di azoto (NOx) - ripartizione provinciale - IREA 2010

Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

Figura 7
EMISSIONI DA RISCALDAMENTO A LEGNA: particolato primario (PM10), ripartizione provinciale - IREA 2010

Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte