ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
Pressione Alterazioni idromorfologiche
Per il calcolo della significatività è stato individuato a livello di Bacino del Po un criterio che tiene conto di tutti questi aspetti.
Figura 1
Acque superficiali. Pressione Alterazioni idromorfologiche - anno 2015
Figura 2
Acque superficiali. Percentuale corpi idrici con pressione significativa per Alterazioni Idromorfologiche anno 2015
Come si evince dal grafico, per le acque superficiali, la pressione Alterazioni Idromorfologiche è significativa per il 66% dei CI (su un totale di 597 CI su cui è stata fatta l’analisi delle pressioni), ed è infatti la pressione più presente.
fattori di alterazione morfologica dei fiumi
In Piemonte, la revisione delle pressioni in atto sui corpi idrici, propedeutica alla stesura del Piano di gestione del distretto, ha posto in evidenza come il 66% di essi sia sottoposto a una
Per alcuni corpi idrici si riscontra uno stato delle comunità biologiche inferiore al Buono in assenza di impatto chimico-fisico, condizione che ha determinato l’applicazione degli ulteriori approfondimenti per la verifica del grado di modificazione morfologica e idrologica subita dal corpi idrico per garantire un uso o un interesse pubblico dominante.
La tabella sottostante riporta i fattori di pressione sugli aspetti della morfologia fluviale utilizzati nell’analisi di rischio finalizzata a valutare la possibilità di non raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direttiva Acque.
La metodologia di valutazione ha stabilito delle soglie critiche superate le quali la presenza di manufatti viene considerata una pressione significativa.
Tabella 1
Fattori di pressione inerenti la morfologia fluviale utilizzati nell’analisi di rischio
ALTERAZIONE |
MOTIVO DELL’INTERVENTO |
EFFETTO SULLA QUALITÀ MORFOLOGICA |
Alterazioni fisiche del letto del corso d’acqua comprese anche opere idrauliche poste sul fondo del fiume per evitarne l’erosione, quali soglie o rampe |
Difesa dalle alluvioni |
Determinano Alterazione del substrato (es. rivestimenti permeabili o impermeabili del letto del corso d’acqua) |
Dighe, barriere e chiuse per consentire la gestione delle acque |
Idroelettrico |
Determinano Alterazione del passaggio di acqua e dei sedimenti lungo il corso d’acqua, consolidamento delle sponde |
Perdita fisica totale o parziale del corpo idrico |
intervento eseguito in contesti urbani (passaggio di una strada, costruzione di un parcheggio) o di difesa idraulica |
Può determinare anche la perdita completa di tratti di corpi idrici in caso di diversioni operate sul reticolo secondario |
Modifiche della zona riparia/piana alluvionale |
Uso del suolo/difesa dalle alluvioni |
Possono determinare interruzioni alla continuità / frammentazione degli ecosistemi, possono comportare variazione di ampiezza ed estensione lineare della vegetazione ripariale e delle piane alluvionali dei corpi idrici |
Vari sono i fattori antropici che hanno portato nel tempo ad una progressiva riduzione delle caratteristiche naturali del fiume, comprensivo sia dell’alveo che della porzione di territorio di pertinenza del corso del acqua, zona interessata dalle periodiche naturali dinamiche di esondazione delle acque.
Si distinguono l’uso del suolo agricolo e urbano che, spingendosi in prossimità dell’alveo bagnato, occupano la regione deputata ai processi di mobilità propri del fiume che viene costretto all’interno di opere di consolidamento delle sponde e di contenimento delle portate. Le prime si identificano con le difese spondali che limitano l’azione erosiva laterale della corrente, le seconde interrompono il rapporto tra il fiume e il territorio circostante, nell’intento di contenere i danni ai beni e garantire l’incolumità umana. L’estensione della fascia di naturale vegetazione riparia, altro elemento indicatore della corretta funzionalità morfologica, risulta al contempo spesso limitata e discontinua. Agli interventi di difesa idraulica, spesso necessari alla salvaguardia delle infrastrutture e dei centri urbani, si aggiungono le modifiche del trasporto solido.
Il contenimento dei fattori di impatto morfologico è in atto in Piemonte attraverso l’applicazione dell’art. 114 del DLgs 152/06 sulla gestione dei sedimenti delle dighe, la redazione dei Programmi di gestione dei sedimenti fluviali, la riqualificazione delle aree golenali interessate da pregressa attività di cava, la redazione dei Piani di gestione conservativa della vegetazione perifluviale, la mitigazione degli interventi di consolidamento del fondo alveo per garantire la continuità biologica longitudinale, la individuazione di aree di laminazione naturali delle piene opportunamente gestite.