LA MINACCIA DEL CALABRONE ASIATICO VESPA VELUTINA
Il calabrone asiatico Vespa velutina, imenottero esotico giunto dall’Asia, così come altre specie alloctone a seguito delle sempre maggiori movimentazioni di merci caratteristiche della globalizzazione economica, sta rapidamente colonizzando l’Europa occidentale, partendo dalla Francia, dove è giunto nel 2004. Nel 2012 è giunto in Italia, nella Riviera ligure di Ponente (provincia di Imperia), e da qui ha raggiunto il Piemonte, con diverse segnalazioni in provincia di Cuneo.
Si tratta di un calabrone che nutre le sue larve con le proteine derivanti da insetti predati, in particolare api, con una notevole ripercussione sulla vitalità degli alveari, sia diretta, a causa della predazione sulle api bottinatrici, sia indiretta, a seguito dell’insorgenza di fenomeni di stress nella colonia, in cui si assiste ad un blocco delle attività e ad una permanenza
Si tratta di un calabrone che nutre le sue larve con le proteine derivanti da insetti predati, in particolare api, con una notevole ripercussione sulla vitalità degli alveari, sia diretta, a causa della predazione sulle api bottinatrici, sia indiretta, a seguito dell’insorgenza di fenomeni di stress nella colonia, in cui si assiste ad un blocco delle attività e ad una permanenza
inoperosa delle api all’interno degli alveari.
A seguito della comparsa di questa nuova minaccia in Francia sono state segnalate massicce perdite di alveari (fino al 50%) con una conseguente notevole diminuzione della produzione di miele.
Si rende quindi necessario elaborare strategie di lotta alla Vespa velutina che partano innanzitutto da un efficiente sistema di monitoraggio dei nidi, attività non facile in quanto la specie è solita utilizzare i rami di alberi d’alto fusto posti ad una notevole altezza, difficilmente visibili perché nascosti dalla coltre fogliare. Il contrasto all’espansione di questo calabrone, sull’esempio di quanto attuato in Francia, è basato sulla distruzione dei nidi attivi e sulla cattura delle femmine fertili svernanti al momento dell’involo primaverile.
A seguito della comparsa di questa nuova minaccia in Francia sono state segnalate massicce perdite di alveari (fino al 50%) con una conseguente notevole diminuzione della produzione di miele.
Si rende quindi necessario elaborare strategie di lotta alla Vespa velutina che partano innanzitutto da un efficiente sistema di monitoraggio dei nidi, attività non facile in quanto la specie è solita utilizzare i rami di alberi d’alto fusto posti ad una notevole altezza, difficilmente visibili perché nascosti dalla coltre fogliare. Il contrasto all’espansione di questo calabrone, sull’esempio di quanto attuato in Francia, è basato sulla distruzione dei nidi attivi e sulla cattura delle femmine fertili svernanti al momento dell’involo primaverile.
BOX DI ARGOMENTO
PROGETTO BEENET SULLO STATO SANITARIO DELLE API IN ITALIA
Rete nazionale di monitoraggio degli alveari
Le api sono "specie chiave" per l'economia agricola e gli ecosistemi. Il drastico declino delle popolazioni di api è preoccupante in quanto siamo dipendenti da questi insetti impollinatori che garantiscono sia la biodiversità naturale sia la nostra sicurezza alimentare. Le api allevate in Europa sono diminuite del 25% tra il 1985 e il 2005. Il loro declino ha evidenziato a livello globale una “crisi degli impollinatori”, fattore che può causare diminuzioni delle rese e della qualità delle colture.
L'obiettivo della rete di monitoraggio del Progetto Beenet è la sistematica raccolta d'informazioni sullo stato di salute delle famiglie di api tramite rilievi apistico-ambientali e prelievi di campioni di varie matrici (api morte, api vive, covata, miele, cera,
L'obiettivo della rete di monitoraggio del Progetto Beenet è la sistematica raccolta d'informazioni sullo stato di salute delle famiglie di api tramite rilievi apistico-ambientali e prelievi di campioni di varie matrici (api morte, api vive, covata, miele, cera,
polline, ecc.) da sottoporre ad analisi di laboratorio.
Il progetto Beenet nel 2013 è entrato nel terzo anno di attività e sono disponibili i dati relativi al primo semestre 2013. In tutta italia sono stati monitorati più di 3.000 alveari, di cui 258 in Piemonte. I dati rilevati sulla presenza di patologie batteriche, virali e fungine dimostrano una sostanziale tenuta dello stato sanitario del settore apistico in Piemonte. Rimane però rilevante, come in tutta Italia, la frequente presenza di principi attivi nel polline bottinato.
Per approfondimenti consulta i siti:
reterurale
entecra
sian
Il progetto Beenet nel 2013 è entrato nel terzo anno di attività e sono disponibili i dati relativi al primo semestre 2013. In tutta italia sono stati monitorati più di 3.000 alveari, di cui 258 in Piemonte. I dati rilevati sulla presenza di patologie batteriche, virali e fungine dimostrano una sostanziale tenuta dello stato sanitario del settore apistico in Piemonte. Rimane però rilevante, come in tutta Italia, la frequente presenza di principi attivi nel polline bottinato.
Per approfondimenti consulta i siti:
reterurale
entecra
sian