Fattori che influenzano lo stato della risorsa

USO CIVILE DELLE ACQUE

Gestione servizio Idrico

La gestione del Servizio idrico integrato è affidata alle Autorità d‘Ambito (ATO) - strutture dotate di personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio. In Piemonte la LR 13/97 ha istituito tali organismi per la gestione dell’insieme dei servizi di captazione, potabilizzazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di raccolta, collettamento e di depurazione delle acque. Sono attivi sei ATO.

Tabella 1
Ambiti Territoriali Ottimali - ATO

ATO1VCO
Pianura
novarese

ATO2
Biellese,
Casalese,
Vercellese

ATO3
Torinese

ATO4
Cuneese

ATO5
Astigiano
Monferrato

ATO6
Alessandrino


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.


com.

abit.
res.

164

534.458

184

439.203

306

2.290.248

250

592.303

154

266.965

148

334.158



Comuni e popolazione in cui è erogato il Servizio Idrico Integrato (*)


comuni

(%) Comuni serviti

Abitanti serviti (**)

% sulla popolazione regionale

1.119

93

4.214.580

96,6%

(*) Per la parte restante i servizi di Acquedotto, Fognatura e Depurazione non sono gestiti da un unico Gestore

(**) Popolazione complessiva regionale: 4.363.916 (censimento 2011)

Grado copertura dei servizi (*)

Acquedotto

Fognatura

Depurazione

97%

92%

88%

Fonte: Regione Piemonte

(*) Per la parte restante i servizi di Acquedotto, Fognatura e Depurazione non sono gestiti da un unico Gestore

Acqua potabile (DLgs 31/01)

Rete acquedotto: 36.900 km
Volume captati da rete acquedottistica: 532.614.815 m3/anno
Dotazione idrica media pro capite (l/ab*giorno): 334

Figura 1
Acquedotti controllati per ciascuna ASL - anno 2013

Fonte: Arpa Piemonte

Tabella 2
Analisi effettuate e parametri non regolamentari

Tipologia analisi

 N° analisi

Parametri ricercati

Parametri non regolamentari

% parametri non regolamentari/ parametri ricercati

Chimiche

11.150

255.074

436

0,17

Microbiologiche

11.087

32.288

934

2,9

Fisiche

170

   568

----

---

Figura 2
Percentuale di campioni non conformi sul numero di campioni analizzati per ciascuna ASL - anno 2013

Fonte: Arpa Piemonte
Campioni microbiologici non conformi: ~ 3%

Soprattutto nei territori del cuneese e verbano cusio ossola a causa della frammentazione della rete acquedottistica.


Campioni chimici non conformi: < 2%

Soprattutto in zone dove le falde sono più ricche di ferro e manganese, metalli che rappresentano i più comuni contaminanti riscontrati e possono essere causa di inconvenienti tecnologici (colorazione scura dell’acqua, presenza di depositi) ma non rappresentano fattori di rischio per la popolazione.
Nelle zone più industrializzate del torinese, biellese, novarese e alessandrino si sono riscontrati sporadici inquinamenti da metalli pesanti come arsenico, piombo, alluminio e nichel e solventi alogenati, mentre nei pozzi dei territori agricoli del vercellese e novarese, principalmente, si sono riscontrati ancora residui di prodotti fitosanitari quali atrazina, desetilatrazina, bentazone e 2,6 diclorobenzamide.

In pochi casi isolati si sono verificati superamenti per nitriti e nitrati derivati dalla presenza di sostanze fertilizzanti azotate o di reflui di origine umana o animale e per i solfati, sostanze di origine naturale derivanti da substrati formati da depositi di gesso, che possono causare problemi gastrointestinali in bambini e anziani.

Figura 3
Percentuale di campioni non conformi per fascia volumetrica degli acquedotti - anno 2013

Fonte: Arpa Piemonte

Consulta anche la pagina dedicata al monitoraggio della radioattività nelle acque potabili.

Figura 4
Tipologia approvvigionamenti: volumi captati per tipologia

Fonte: Regione Piemonte

Figura 5
Tipologia approvvigionamenti: impianti di captazione per tipologia

Fonte: Regione Piemonte

Acque superficiali da potabilizzare (DLgs 152/06)

La captazione da acque superficiali rappresenta in Piemonte una piccola parte del prelievo di acqua destinata al consumo umano, circa il 13% dei volumi di acqua captata; solo il 4,8% degli acquedotti censiti utilizza acqua superficiale potabilizzata.

Figura 6
Acquedotti, per ASL, che utilizzano acque superficiali trattate - anno 2013

Fonte: Regione Piemonte





Acque minerali, di sorgente e termali

Figura 7
Ubicazione fonti acque minerali, sorgenti e termali

Fonte: Arpa Piemonte

Tabella 3
Analisi effettuate e parametri non regolamentari - anno 2013

 Tipologia analisi

 N° analisi

 N° parametri ricercati

N° parametri non regolamentari

Chimiche   

1.069

 78.895

5 *

Microbiologiche

 783

 6.980

2**

Fisiche     

3

9

----

Fonte: Arpa Piemonte

*3 campioni di acque minerali non conformi per presenza di residui di fitofarmaci e due campioni di acqua di sorgente con arsenico oltre i limiti indicati dal DM 542/92 e s.m.i.; in 30 campioni di acque minerali sono state inoltre riscontrate difformità rispetto alle etichette per i parametri: conducibilità, durezza, residuo fisso, cloruri, calcio e solfati.

** presenza di streptococchi fecali, parametro indicatore di inquinamento microbico (DLgs 176/11).        

Le acque reflue urbane

La pressione sull’ambiente, a scala regionale, del sistema fognario/depurativo è determinata da circa 3.600 punti di scarico con un volume annuo di 773 milioni di m3 . 173 scarichi, tutti dotati di adeguato sistema di trattamento, fanno riferimento ai principali agglomerati urbani (con più di 2.000 abitanti equivalenti). Pertanto il 5% degli scarichi corrisponde al 76% dei volumi totale e ad una popolazione trattata equivalente di poco superiore a 5,6 milioni.
La direttiva 91/271/CEE, che in modo specifico regola la materia, prevede che i livelli di trattamento a cui sottoporre le acque reflue urbane debbono essere proporzionati e resi appropriati sulla base della classe dimensionale dell’agglomerato, calcolata in termini di carico organico ed espressa in abitanti equivalenti, nonché in considerazione della maggiore necessità di tutela delle acque dall’inquinamento, distinguendo tra scarico in aree normali, in aree sensibili e in bacini drenanti afferenti ad aree sensibili.

A tal proposito si ritiene opportuno evidenziare che la conformità dei sistemi di fognatura e depurazione ai dettami della direttiva 91/271/CEE impone di:
  • garantire una adeguata dotazione di collettori fognari a tutti gli agglomerati del territorio regionale;
  • assicurare una adeguato livello di trattamento (almeno secondario) delle acque reflue urbane derivanti dagli agglomerati del territorio regionale aventi carico organico > 2.000 a.e.;
  • raggiungere l’abbattimento di almeno il 75% del carico di nutrienti in ingresso a tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane del territorio regionale.
Occorre ancora precisare che pesanti sono le sanzioni previste dalla Commissione Europea in caso di inadempienza alle disposizioni della Direttiva 91/271/CEE.
Per tale sistema lo scenario si sta evolvendo in funzione della razionalizzazione e potenziamento delle infrastrutture di collettamento e depurazione al fine di rispondere alle richieste della suddetta direttiva. Infatti, consistenti sono gli investimenti dedicati alla razionalizzazione e completamento della rete di collettamento dei reflui e al potenziamento e ammodernamento del sistema degli impianti di depurazione. Nei prossimi anni sarà necessario accelerare tale processo anche al fine del raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici recettori individuati dalla Direttiva 2000/60/CE.

Tabella 4
Impianti di depurazione a servizio di agglomerati maggiori di 2.000 a.e.

Tipologia di
trattamento secondario

Tipologia di
trattamento terziario

Totale
impianti


numero

Carico totale trattato (a.e.)

numero

Carico totale trattato (a.e.)

numero

Carico totale trattato (a.e.)

121

1.590.243

52

4.075.723

173

5.665.966

Fonte: Regione Piemonte

Numero di km di rete fognaria ad oggi esistente: 17.250