PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO
Attualmente la situazione evidenziata dai dati in Piemonte, a seguito delle valutazioni effettuate sui corsi d’acqua, è che il 54% dei punti rilevati ha raggiunto l’obiettivo “buono” relativo allo stato ecologico, per lo stato chimico il dato si eleva all’87%. Questo evidenzia che la principale problematica della risorsa non riguarda in modo specifico gli inquinamenti, bensì la gestione delle acque nel loro complesso. La situazione è simile sia a livello delle Regioni del bacino del Po sia a livello degli altri Stati europei.
L’approccio che l’Unione Europea sta attuando sulla politica delle acque pertanto prevede un’integrazione progressiva delle pianificazioni e delle programmazioni nazionali e regionali attuate principalmente attraverso il Piano di Gestione del Distretto Idrografico e il suo raccordo con le politiche di difesa dal rischio idraulico. Tutte le attività regionali che coinvolgono la risorsa idrica e l’ambiente acquatico pertanto si inquadrano in questo contesto generale.
In relazione alle indicazioni fornite dall’Unione Europea sul primo ciclo di pianificazione e sulla base delle criticità evidenziate, è in corso di elaborazione il nuovo ciclo di pianificazione che dovrà essere adottato entro dicembre 2015.
Fase intermedia di questa scadenza è la predisposizione entro dicembre 2014 del progetto di Piano al fine di dare attuazione alle procedure richieste dalla Direttiva stessa per la realizzazione della partecipazione pubblica.
Punti di riferimento per l’elaborazione del nuovo ciclo di pianificazione sono il quadro delle problematiche ambientali ancora presenti nel distretto idrografico e le raccomandazioni puntuali fornite dalla Commissione Europea a seguito dell’analisi della prima applicazione della Direttiva 2000/60 nei paesi dell’Unione, per poter definire azioni mirate per raggiungere gli obiettivi previsti ed evitare di incorrere in possibili procedure di infrazione.
È stato pertanto elaborato dalle Regioni del Distretto del Po e dalla Provincia Autonoma di Trento, con il coordinamento della Segreteria Tecnica dell’Autorità di Bacino del Po, il documento denominato “Atto di Indirizzo per il coordinamento dei Piani di Tutela delle Acque e degli strumenti di programmazione regionale con il Piano di Gestione del Distretto idrografico del fiume Po”, allo scopo di dotarsi di uno strumento di riferimento condiviso per la predisposizione del secondo ciclo di pianificazione di livello europeo.
Per l’attività di aggiornamento i lavori in corso sono:
- aggiornamento del quadro pressioni-stato-impatti delle acque effettuato in collaborazione con Arpa e coordinato con le attività delle altre Regioni del Bacino padano; tale attività è propedeutica all’individuazione del rischio di non raggiungimento degli obiettivi ambientali delle acque e alla revisione del programma di misure di tutela in relazione alle criticità evidenziate;
- sviluppo dell’analisi economica di supporto all’aggiornamento del Piano, tale attività richiesta dalla Direttiva è una delle carenze evidenziate dalla Commissione europea rispetto al primo Piano di Gestione.
La Commissione europea segue con costante attenzione l’evoluzione dell’implementazione della Direttiva attraverso la pianificazione di distretto; l’Italia è sicuramente tra i paesi sotto osservazione per verificare se le raccomandazioni pervenute, a seguito dell’analisi del primo ciclo di pianificazione che evidenziavano diversi punti di non conformità dei Piani italiani, verranno recepite in modo corretto e tempestivo. Le attività descritte sono strategiche per evitare possibili futuri provvedimenti di infrazione e per soddisfare i criteri legati agli adempimenti ambientali necessari per accedere ai Fondi europei.
Come detto in premessa, il Blueprint - Piano per la salvaguardia delle risorse idriche, elaborato dalla Commissione europea sulla base dell’analisi dell’applicazione della Direttiva quadro nel territorio comunitario, ha evidenziato le principali problematiche da affrontare nel successivo ciclo di pianificazione e proposto contestualmente interventi concreti per superare gli ostacoli ancora presenti. Nell’approfondimento è riportato un quadro di sintesi delle misure proposte nel documento comunitario.
APPROFONDIMENTO
CRITICITÀ E MISURE PROPOSTE NEL BLUEPRINT
Criticità |
Misure da attivare |
Alterazione morfologica dei corsi d’acqua (presenza di sbarramenti, argini…) |
|
Prelievi eccessivi di acqua |
|
Scarsità delle risorse idriche e efficienza dell’uso |
|
Cambiamenti climatici: alluvioni e siccità |
|
Inquinamento chimico delle acque |
|
BOX DI ARGOMENTO
SISTEMA MODELLISTICO PER LA PREVISIONE E LA GESTIONE DI SITUAZIONI DI SCARSITÀ IDRICA
In questo contesto è risultato indispensabile dotarsi di una piattaforma modellistica dell’intero ciclo idrologico, comprensiva delle interconnessioni con i differenti fattori antropici presenti sul territorio. Il sistema è stato sviluppato con finalità operative utilizzando tutte le informazioni idrologiche e di utilizzo della risorsa disponibili e la gestione è stata affidata al Centro Funzionale di Arpa Piemonte quale struttura tecnica di riferimento.
Il modello per la simulazione del ciclo idrologico consente la rappresentazione e la gestione di dati informativi sulle reti idrografiche e relative interconnessioni con fattori antropici (utenze, serbatoi, impianti idroelettrici, acque superficiali, acque sotterranee, afflussi-deflussi e qualità dell’acqua). Il sistema è stato configurato per ricevere come input idrologico le serie delle portate fornite in continuo dal modello afflussi-deflussi MIKE 11 RR operativo in tempo reale presso il Centro Funzionale dal 2000 per la previsione delle piene (Rabuffetti, 2005) e utilizzato nell'ambito del sistema di allerta di protezione civile di cui al DPCM del 27 febbraio 2004.
La porzione piemontese del bacino del fiume Po presenta
La conoscenza dettagliata del sistema di prelievi che insistono sul territorio, unita alla simulazione tramite modello numerico di scenari climatologici e gestionali, consentono un maggiore controllo dei principali elementi di alterazione della risorsa e della loro incidenza nei periodi caratterizzati da criticità idrica. Inoltre, il modello gestionale così strutturato potrà diventare anche uno strumento di supporto alla pianificazione finalizzata al riordino organico delle utenze all’interno di un ambito idrografico e nelle istruttorie tecniche relative alla domande di concessione.
Prevedere, con adeguato margine di anticipo, livelli e portate nei corsi d'acqua e nei canali è oggi una necessità consolidata per i più molteplici scopi, dalla riduzione del rischio alluvionale alla gestione degli stati di scarsità idrica, dall'ottimizzazione della risorsa per uso agricolo e irriguo alla massimizzazione della produzione idroelettrica, dalla tutela degli ecosistemi alla realizzazione di opere in alveo. Oggi i sistemi di previsione hanno raggiunto un grado di accuratezza e di affidabilità, sia sul piano tecnico-scientifico sia tecnologico, tale da garantire un supporto concreto ed efficace.
Figura 1
Bacino del fiume Po: informazioni idrologiche e di uso e regolazione della risorsa idrica disponibile
Fonte: Arpa Piemonte