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CLASSIFICAZIONE DEI CORPI IDRICI

La Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (Water Framework Directive, WFD), recepita con il DLgs 152/06, ha determinato una radicale trasformazione nelle modalità di controllo e classificazione dei corpi idrici. La sua applicazione si esplica attraverso l’analisi e definizione di quattro aspetti principali.

1. Tipologia
Gli Stati membri hanno identificato dei tratti distinti e significativi di corpi idrici, sulla base delle caratteristiche idromorfologiche e fisico-chimiche degli stessi. Sono i corpi idrici (acque superficiali e sotterranee) l’unità su cui si concentra l’attività di monitoraggio per verificare la qualità ambientale del nostro patrimonio idrico.
2. Condizioni di riferimento
Per ciascuna tipologia di corpo idrico, sono stati stabiliti un insieme di condizioni di riferimento che riflettano, quanto più possibile, condizioni naturali indisturbate, ossia di impatto antropico nullo o trascurabile riferite a degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), idromorfologica, chimica e chimico-fisica.
3. Reti di monitoraggio
Sono state messe a punto reti di monitoraggio al fine di classificare i corpi idrici in una delle 5 classi di riferimento per la qualità di stato ecologico (sintesi delle valutazioni biologiche, chimiche e idromorfologiche), ossia “elevato”, “buono”, “sufficiente”, “scadente”, “pessimo”.
Lo “stato ecologico” è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali.
Alla sua definizione concorrono:
  • elementi biologici (macrobenthos STAR_ICMi, diatomee ICMi, macrofite IBMR e fauna ittica ISECI);
  • elementi idrologici (a supporto), espressi come indice di alterazione idrologica;
  • elementi morfologici (a supporto), espressi come indice di qualità morfologica; 
  • elementi fisico-chimici e chimici, a supporto degli elementi biologici.
Gli elementi fisico-chimici e chimici a sostegno comprendono i parametri fisico-chimici di base e sostanze inquinanti, la cui lista e i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA) sono definiti a livello di singolo Stato membro sulla base della rilevanza per il proprio territorio.
Nella definizione dello stato ecologico, quindi, la valutazione degli elementi biologici diventa dominante e le altre tipologie di elementi (fisico-chimici, chimici e idromorfologici) vengono considerati a sostegno per la migliore comprensione e l’inquadramento dello stato delle comunità bio-logiche all’interno dell’ecosistema in esame.
4. Sistema di classificazione
Le condizioni riportate per ciascun Elemento di Qualità Biologica (EQB) devono essere confrontate con le condizioni di riferimento. Dal grado di deviazione dalle condizioni di riferimento (Ecological Quality Ratio, EQR) dipenderà l’appartenenza a una delle 5 categorie di stato ecologico.