NO₂

Il biossido di azoto, composto che tra degli ossidi di azoto è di maggiore interesse per la salute umana, prosegue nella riduzione dei valori pur evidenziando criticità e superamenti nelle maggiori aree urbane piemontesi.

In Piemonte le concentrazioni di NO₂ presentano nel periodo 1991-2013 una leggera riduzione dei valori misurati, verosimilmente connessa sia ad una riduzione delle emissioni degli impianti produttivi - per i quali negli ultimi anni sono stati introdotti limiti stringenti alle emissioni a camino - sia alla maggiore presenza di auto dotate di specifico catalizzatore.

I valori di NO₂ misurati nel 2013 sono stati generalmente inferiori a quelli riscontrati nel 2012, il che può essere considerato riconducibile anche all’effetto delle misure adottate dalle amministrazioni per la riduzione delle emissioni di questo inquinante, il cui maggior contributo deriva dal settore energetico seguito da quello stradale, oltre che ad una riduzione complessiva delle attività produttive/commerciali indotte dalla situazione economica generale.

Per quanto riguarda i dati per il 2013, com’era prevedibile, i valori più elevati di NO₂ in Piemonte si riscontrano nelle stazioni di traffico. I superamenti del valore limite annuale per la protezione della salute umana (40 μg/m³) si verificano nelle stazioni di Torino-Rebaudengo, Novara-Roma e Asti-Baussano, dislocate in contesti caratterizzati da intenso traffico veicolare e da un’intensa antropizzazione del territorio.

Solo nella stazione di Torino-Rebaudengo, in vicinanza della quale sono anche presenti alcuni insediamenti industriali, è stato superato il limite orario di 200 μg/m³ per più di 18 volte nel corso dell’anno.

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