RIFIUTI URBANI
L’OCSE ha lanciato un monito affermando che il degrado e l’erosione costanti del capitale naturale rischiano di provocare cambiamenti irreversibili che potrebbero mettere a repentaglio due secoli di miglioramenti del nostro standard di vita e implicare costi significativi.
È proprio in questo contesto previsionale che l’UE ha approvato il VII Programma di Azione in materia Ambientale, relativo al periodo 2010-2020, intitolato “Vivere bene entro i limiti del nostro
Tale principio è basilare per impostare la programmazione dei rifiuti a livello locale, volta a ridurre la produzione di rifiuti e ad incrementare le raccolte differenziate allo scopo di ottenere materiali che possano essere successivamente riciclati ed entrare in nuovi cicli produttivi in sostituzione di materie prime: in alcuni Paesi europei il tasso di riutilizzo e riciclaggio del rifiuto urbano ha raggiunto il 70%, a dimostrazione che la strada impostata con il precedente 6° Programma d’Azione Ambientale è non solo percorribile, ma da percorrere. L’obiettivo quindi è quello di progredire verso un’economia “circolare” basata sul ciclo di vita, rimuovendo gli ostacoli alle attività di riciclaggio nel mercato interno dell’Unione, e riducendo la quantità di rifiuti non riciclabili a quantità quasi inesistenti.
Produzione rifiuti urbani
Rispetto al 2011 la produzione complessiva è diminuita del 4,7%: i rifiuti avviati a smaltimento (RU) si sono ridotti di circa 77.000 t (-7,4%), anche la raccolta differenziata (RD) ha avuto un decremento di 24.000 t (-2,2%).
In termini di quantità pro capite2 ogni abitante piemontese ha prodotto circa 464,5 kg di rifiuti di cui 245,1 kg sono stati raccolti in modo differenziato e avviati a recupero e 219,4 kg sono stati smaltiti.
2 I quantitativi sono approssimati alla prima cifra decimale o all’unità ma derivano da operazioni su numeri non approssimati, per questo motivo alcuni totali potrebbero differire dalla somma dei singoli quantitativi.
Tabella 1
Dettaglio dati di produzione - anno 2012
PROVINCE |
PR |
PT |
RT |
RU |
RD |
ALTRI |
% |
Alessandria |
427.354 |
226.909,915 |
226.507,710 |
118.476,666 |
108.031,044 |
402,205 |
47,7 |
Asti |
217.978 |
90.475,454 |
90.078,071 |
35.409,121 |
54.668,950 |
397,383 |
60,7 |
Biella |
181.426 |
84.368,192 |
84.231,908 |
40.938,034 |
43.293,874 |
136,284 |
51,4 |
Cuneo |
589.102 |
270.007,314 |
265.812,305 |
130.529,545 |
135.282,760 |
4.195,009 |
50,9 |
Novara |
367.022 |
166.788,660 |
162.260,981 |
57.756,840 |
104.504,141 |
4.527,679 |
64,4 |
Torino |
2.254.720 |
1.053.625,257 |
1.042.112,054 |
517.602,413 |
524.509,641 |
11.513,203 |
50,3 |
Verbania |
160.143 |
79.344,549 |
79.090,819 |
28.476,160 |
50.614,659 |
253,730 |
64,0 |
Vercelli |
176.307 |
81.982,296 |
81.723,236 |
30.685,723 |
51.037,513 |
259,060 |
62,5 |
Piemonte |
4.374.052 |
2.053.501,637 |
2.031.817,084 |
959.874,503 |
1.071.942,581 |
21.684,553 |
52,8 |
Rispetto al 2000 si evidenza una produzione di rifiuti urbani (RT) pressoché identica, con invece una diminuzione rilevante dei rifiuti urbani indifferenziati pari al 42% (circa 704.000 t) e un aumento consistente della raccolta differenziata pari al 187% (circa 698.000 t); nella figura 1 si può osservare il trend di produzione di rifiuti urbani negli anni 2000-2012.
Figura 1
Variazione dei produzione dei rifiuti - anni 2000-2012
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti
La figura 2 mostra, a livello regionale, la serie storica 2000-2012 degli indici di produzione pro capite RT, RU, RD, con indicate la variazioni percentuali tra ciascun biennio analizzato.
Il confronto degli indici pro capite del 2012 con quelli dell’anno
2000 evidenzia per il rifiuto totale pro capite (RT pro capite) un decremento del 2,2%, per la RD pro capite un incremento del 181,4% e una diminuzione del 43,4% dei rifiuti indifferenziati (RU pro capite).
Figura 2
Variazione dei principali indicatori negli anni - anni 2000-2012
Raccolta differenziata
La percentuale di raccolta differenziata rilevata a livello regionale conferma sostanzialmente il dato del 2011 ossia il superamento della soglia del 50% (52,8%).
Confrontando i dati del 2012 con quelli del 2000 si evince un consistente aumento della percentuale di raccolta differenziata: nel 2000 tale valore era del 18,3% (figura 2).
Figura 3
Raccolta differenziata: anno 2000
Figura 4
Raccolta differenziata: anno 2012
La variazione della percentuale di RD è evidenziabile anche a livello comunale (figura 5). Nel 2000 solo 78 comuni superavano la soglia del 35% (6,5%), nel 2012 i comuni che hanno superano tale valore sono stati invece 908 (75%). In termini assoluti tali valori corrispondono a 176.195 t nel 2000 e 4.170.052 t nel 2012.
Figura 5
Raccolta differenziata a livello comunale
FRAZIONI MERCEOLOGICHE PRESENTI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
I Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) raccolti sono stati 18.150 t; in termini pro capite corrispondenti a 4,1 kg anno. Quest’ultimo indicatore permette di verificare il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal DLgs 151/05 "Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti", che prevede il raggiungimento di un tasso di raccolta separata dei Raee
Il 13 agosto 2012 è entrata in vigore la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE); tale direttiva, recepita con DLgs n. 49 del 14 marzo 2014, prevede nuovi obiettivi di raccolta con diverse modalità di calcolo.
3 Il DLgs 152/06 include nella terminologia “rifiuto organico” anche i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi. Per mantenere la stessa terminologia prevista nel metodo di calcolo di cui alla DGR 43-435 del 2000, nel presente documento la definizione frazione organica è da riferirsi solo ai rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione, etc.
Figura 6
Ripartizione rifiuti differenziati - anno 2012
Gestione rifiuti urbani
Figura 7
Destinazione dei rifiuti urbani indifferenziati - anni 2002-2012
Continuando nell’analisi è opportuno ricordare che gli impianti facenti parte del sistema integrato dei rifiuti urbani sono i seguenti:
- 2 impianti di incenerimento siti a Vercelli (non più operativo dal 2014) e Mergozzo (non più operativo dal mese di agosto 2012), nei quali sono state conferite complessivamente 40.800 t circa di rifiuti di cui 34.800 t di rifiuti urbani ricavando una produzione di energia elettrica pari a circa 8.300 Mwhe. Nel comune di Torino località Gerbido, è autorizzato e in fase di collaudo un impianto di temovalorizzazione con forno a griglia, con una potenzialità di 421.000 t/a5;
- 17 discariche per rifiuti urbani distribuite prevalentemente nelle province di Torino, Alessandria e Cuneo nell’ambito delle quali sono state conferite circa 527.000 t di rifiuti urbani (rifiuti indifferenziati CER 20) e 249.600 t di rifiuti (CER 19), derivanti da operazioni di trattamento effettuate sui rifiuti urbani. Complessivamente sono state smaltite circa 824.200 t di rifiuti di cui circa 776.600 t provenienti dalla gestione dei rifiuti urbani e 47.600 t di rifiuti speciali e fanghi (figura 9);
- 12 impianti di trattamento meccanico biologico nei quali sono state trattate circa 358.600 t di rifiuti urbani indifferenziati (in totale, compresi i rifiuti speciali, 635.700 t).
4 Per quanto riguarda la serie storica non è stato possibile utilizzare i dati del 2000 in quanto tale dettaglio non è disponibile.
5 Attualmente l’impianto tratta tutta la sua potenzialità autorizzata.
6 Il DLgs 152/06 nelle definizioni indica con il termine” CSS” il combustile solido secondario.
Tabella 2
Rifiuti conferiti nelle discariche per rifiuti urbani - anno 2012
Dettaglio smaltimenti in discarica |
|
Rifiuti conferiti |
Quantità in t |
Rifiuti urbani |
527.061 |
Totale da TMB |
249.558 |
Totale RSU in discarica |
776.619 |
Fanghi |
687 |
RS NP |
46.944 |
Totale smaltito |
824.250 |
Figura 8
Rifiuti conferiti nelle discariche per rifiuti urbani - anno 2012
Figura 9
Gestione dei rifiuti indifferenziati: schema di flusso generale - anno 2012
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti
Consulta gli approfondimenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore.
Consulta gli approfondimenti inerenti la produzione dei rifiuti urbani effettuando un download dei dati (formato csv).
Consulta i dati relativi ai rifiuti urbani e alle attività, servizi e controlli di Arpa Piemonte
Consulta la serie storica degli indicatori sui rifiuti
box di argomento
le discariche in piemonte
Tabella 3
Discariche in Piemonte - anno 2013
Tipologia di discarica |
N° discariche attive |
N° discariche post gestione |
Discarica per rifiuti inerti |
19 |
4 |
Discarica per rifiuti non pericolosi |
25 |
47 |
Discarica per rifiuti pericolosi |
3 |
0 |
Totale |
47 |
51 |
Tabella 4
Classificazione degli impianti di discarica secondo il DLgs 36/03
Nuova classificazione |
Classificazione precedente |
Discarica per rifiuti inerti |
II categoria - tipo A |
Discarica per rifiuti non pericolosi |
I categoria (rifiuti urbani) II categoria - tipo B |
Discarica per rifiuti pericolosi |
II categoria - tipo C III categoria |
Figura 10
Distribuzione degli impianti di discarica sul territorio piemontese
Figura 11
Localizzazione degli impianti di discarica attivi e in post gestione sul territorio piemontese
box di argomento
I rifiuti provenienti dalla dismissione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
Complessivamente sono stati raccolti differenziatamente circa 18.150 t di Raee, frazione merceologica che rappresenta meno del 1% della produzione complessiva dei rifiuti urbani (RT) e meno del 2% della quota di rifiuti intercettati con la raccolta differenziata.
La media pro capite rimane poco al di sopra della media nazionale con 4,1 kg per abitante anno, valore che conferma il superamento degli obiettivi di raccolta fissati dalla normativa europea e nazionale1.
1 Fino al 31 dicembre 2015 continua ad applicarsi, ai sensi dell’articolo 7, punto 1 della direttiva 2012/19/UE, l’obiettivo dei 4 kg per abitante per anno fissato dalla previgente normativa comunitaria e nazionale.
Tabella 5
Raccolta rifiuti derivanti dalla dismissione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche - anno 2012
AL |
AT |
BI |
CN |
NO |
TO |
VCO |
VC |
Piemonte |
|
R1 FREDDO E CLIMA Frigoriferi, condizionatori, congelatori |
465 |
303 |
143 |
784 |
477 |
2.481 |
273 |
205 |
5.211 |
R2 GRANDI BIANCHI Lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni |
451 |
161 |
135 |
534 |
809 |
1.321 |
199 |
196 |
3.793 |
R3 TV E MONITOR Televisori e schermi a tubo catodico, LCD o al plasma |
474 |
360 |
203 |
952 |
891 |
2.805 |
375 |
248 |
6.301 |
R4 PICCOLI ELETTRODOMESTICI Telefonini, computer, stampanti, giochi elettronici, ventilatori, asciugacapelli |
242 |
175 |
98 |
385 |
692 |
884 |
205 |
139 |
2.759 |
R5 SORGENTI LUMINOSE Lampadine a basso consumo, lampade al neon, lampade fluorescenti |
4 |
5 |
1 |
22 |
12 |
27 |
3 |
10 |
86 |
TOTALE |
1.636 |
1.004 |
581 |
2.677 |
2.881 |
7.519 |
1.054 |
799 |
18.150 |
Le sorgenti luminose (Raggruppamento R4), caratterizzate da un peso unitario medio ben inferiore a quello delle altre tipologie di apparecchiature, si attestano ad una percentuale dello 0,5% (86 tonnellate).
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Scarica il documento Environmental indicator report 2014 dell'Agenzia Europea nel quale sono riportate interessanti analisi sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche