POLLINI ALLERGENICI E IMPATTO SULLA SALUTE
In termini di effetti sulla popolazione, le allergie si posizionano ai primi posti come malattie croniche. La prevalenza, secondo i dati dell’Oms, si attesta tra il 10 e il 40% della popolazione, a seconda delle aree. In Italia la prevalenza si stima tra il 10-20%, a seconda delle zone e delle stagioni, con un trend che sembra essere in crescita negli ultimi anni.
Per approfondimenti consulta Epicentro ISS.
Sulla base dei dati riportati dalla Rete Regionale di Allergologia del Piemonte (2009) risulta che circa metà dei soggetti sottoposti a test per allergie (prick test) risultano positivi alle graminacee, a cui seguono gli allergici al polline di Betulla, Ambrosia e Olivo, e quest’ultimo dato è in aumento sia per la diffusione dell’utilizzo della pianta come ornamentale sia per la cross-reattività con le graminacee.
Arpa Piemonte ha attivato dal 2002 una Rete di Monitoraggio dei pollini allergenici a livello regionale, in collaborazione con l’Università di Torino e la Rete degli Allergologi Piemontesi, con 6 stazioni.
Arpa produce un bollettino settimanale dei pollini allergenici, che viene pubblicato sul sito www.arpa.piemonte.it e diffuso attraverso molteplici canali mediatici.
Dal 2013 sono anche disponibili i calendari pollinici che illustrano l’andamento annuale delle concentrazioni per le diverse famiglie polliniche.
A livello nazionale Arpa Piemonte aderisce alla rete POLLnet, che è la rete di monitoraggio aerobiologico istituzionale del Sistema delle Agenzie Ambientali, e fa parte del Sistema Informativo Nazionale Ambientale.
Per approfondimenti consulta Epicentro ISS.
Sulla base dei dati riportati dalla Rete Regionale di Allergologia del Piemonte (2009) risulta che circa metà dei soggetti sottoposti a test per allergie (prick test) risultano positivi alle graminacee, a cui seguono gli allergici al polline di Betulla, Ambrosia e Olivo, e quest’ultimo dato è in aumento sia per la diffusione dell’utilizzo della pianta come ornamentale sia per la cross-reattività con le graminacee.
Arpa Piemonte ha attivato dal 2002 una Rete di Monitoraggio dei pollini allergenici a livello regionale, in collaborazione con l’Università di Torino e la Rete degli Allergologi Piemontesi, con 6 stazioni.
Arpa produce un bollettino settimanale dei pollini allergenici, che viene pubblicato sul sito www.arpa.piemonte.it e diffuso attraverso molteplici canali mediatici.
Dal 2013 sono anche disponibili i calendari pollinici che illustrano l’andamento annuale delle concentrazioni per le diverse famiglie polliniche.
A livello nazionale Arpa Piemonte aderisce alla rete POLLnet, che è la rete di monitoraggio aerobiologico istituzionale del Sistema delle Agenzie Ambientali, e fa parte del Sistema Informativo Nazionale Ambientale.
Figura 1
Rete di monitoraggio dei Pollini
Utilizzando i dati delle rilevazioni di tutte le stazioni attive nel 2013, è stata effettuata un’analisi sull’andamento delle concentrazioni per le diverse tipologie di pollini e confrontata con le serie storiche disponibili.
Di seguito si presentano i dati di maggior interesse emersi da questo approfondimento.
La concentrazione di ACERACEAE (acero) è più alta a Novara che nelle altre stazioni di monitoraggio, è compatibile con le rilevazioni storiche anche se si rileva nel 2013 un certo ritardo del periodo di massima concentrazione (15 gg. circa).
Di seguito si presentano i dati di maggior interesse emersi da questo approfondimento.
La concentrazione di ACERACEAE (acero) è più alta a Novara che nelle altre stazioni di monitoraggio, è compatibile con le rilevazioni storiche anche se si rileva nel 2013 un certo ritardo del periodo di massima concentrazione (15 gg. circa).
Figura 2
Aceraceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 3
Aceraceae (Stazione di Novara)
La concentrazione di BETULACEAE (ontano) è più alta a Omegna che nelle altre stazioni di monitoraggio, ed è compatibile con le rilevazioni storiche.
Figura 4
Betulaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 5
Betulaceae (Stazione di Omegna - VCO)
La concentrazione di COMPOSITAE (tarassaco) è risultata più alta ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio, e rispetta l’andamento delle rilevazioni storiche.
Figura 6
Compositae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 7
Compositae (Stazione di Alessandria)
Anche la concentrazione di AMBROSIA è più alta ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio.
Figura 8
Ambrosia (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 9
Ambrosia (Stazione di Alessandria)
La concentrazione di CORYLACEAE (nocciolo) è più alta a Omegna che nelle altre stazioni di monitoraggio, e la tendenza di concentrazione pare in aumento rispetto alle rilevazioni storiche.
Figura 10
Corylaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 11
Corylaceae (Stazione di Omegna - VCO)
La concentrazione di CUPRES/TAXACEAE (cipresso e tasso) è più alta ad Omegna che nelle altre stazioni di monitoraggio, ed è in aumento rispetto alle rilevazioni storiche.
Figura 12
Cupres/Taxaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 13
Cupres/Taxaceae (Stazione di Omegna - VCO) - anno 2013
La concentrazione di GRAMINEAE (graminacee) è più alta ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio, ed è in aumento rispetto alle precedenti rilevazioni.
Figura 14
Gramineae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 15
Gramineae (Stazione di Alessandria)
La concentrazione di OLEACEAE (ulivo, ligustro) è più alta ad Omegna che nelle altre stazioni di monitoraggio, ed è in aumento rispetto agli anni precedenti.
Figura 16
Oleaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 17
Oleaceae (Stazione di Omegna - VCO)
La concentrazione di PINACEAE (pino) è più alta ad Omegna delle altre stazioni ed è in aumento rispetto alle serie storiche. Si rileva anche un ritardo del periodo di massima concentrazione (30 gg. circa).
Figura 18
Pinaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 19
Pinaceae (Stazione di Omegna - VCO)
La concentrazione di PLANTAGINACEAE (piantaggine) è più alta ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio, è in aumento rispetto alle rilevazioni storiche. Si rileva anche un certo ritardo del periodo di massima concentrazione (30 gg. circa).
Figura 20
Plantaginaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 21
Plantaginaceae (Stazione di Alessandria)
La concentrazione di PLATANACEAE (platano) è più alta ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio, è in aumento rispetto agli anni precedenti. Si rileva anche un certo ritardo del periodo di massima concentrazione (20 gg. circa).
Figura 22
Platanaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 23
Platanaceae (Stazione di Alessandria)
La concentrazione di SALYCACEAE (salice) è più alta ad Alessandria e a Cuneo che nelle altre stazioni di monitoraggio. A Cuneo è in aumento rispetto alle rilevazioni storiche, mentre ad Alessandria si riscontra un ritardo del periodo di massima concentrazione (40 gg. circa).
Figura 24
Salycaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 25
Salycaceae (Stazione di Alessandria)
Figura 26
Salycaceae (Stazione di Cuneo)
La concentrazione di URTICACEAE (parietaria), più alta ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio, è in aumento rispetto alle rilevazioni storiche. Nel 2013 si riscontra un certo ritardo del periodo di massima concentrazione (15 gg.. circa).
Figura 27
Urticaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2013
Figura 28
Urticaceae (Stazione di Alessandria)
Fonte di tutti i grafici: Arpa Piemonte