RADIAZIONI IONIZZANTI
MONITORAGGIO RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE
Consulta gli approfondimenti sul sito di Arpa relativi alla rete di monitoraggio.
Figura 1
Matrici alimentari analizzate nel 2013 - totale campioni 493
Figura 2
Matrici ambientali analizzate nel 2013 - totale campioni 369
Dagli anni immediatamente successivi all’incidente di Chernobyl del 1986 ad oggi la radioattività artificiale (è stato considerato il Cs-137, che è l’elemento radioattivo di origine artificiale più significativo) è molto diminuita. Ciò è in parte dovuto al decadimento fisico (il Cs-137 si dimezza in 30 anni, quindi al giorno d’oggi parte di quello depositatosi nel 1986 è decaduto) e in parte alla penetrazione nel terreno del radionuclide stesso, un fenomeno che rende il Cs-137 progressivamente sempre meno disponibile al trasferimento nella biosfera (piante e animali) e che ne riduce altresì anche l'irraggiamento.
Nella figura 3 si osserva la diminuzione di Cs-137 in varie matrici ambientali e alimentari.
Figura 3
Concentrazione di Cs-137 nel latte di cascina e relativa dose efficace ai bambini (1-2 anni)
Figura 4
Andamento della concentrazione di Cs-137 nel fallout
Figura 5
Concentrazione di Cs-137 nel Lago di Viverone (BI) - Andamento nel corso degli anni
Per visualizzare le concentrazioni nell'acqua (poichè presenti in concentrazione molto basse) occorre cliccare sui pulsanti Pesce Persico e Sedimento che vengono in tal modo annullati.
Arpa Piemonte, Dipartimento Tematico Radiazioni con sede a Ivrea, è il riferimento in Piemonte delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale. In base all’esito delle misure effettuate ogni anno viene stimata la dose efficace alla popolazione piemontese. La dose dovuta alla radioattività artificiale è risultata sempre molto inferiore a quella dovuta alla radioattività naturale.
Figura 6
Dose efficace totale (mSv/anno) alla popolazione adulta nel 2013 - totale dose 2,65 mSv/anno
SORGENTI ARTIFICIALI DI RADIAZIONI IONIZZANTI
Consulta gli approfondimenti sulle attività di Arpa Piemonte per la vigilanza del territorio.
Figura 7
Localizzazione delle sorgenti radioattive sul territorio piemontese
Come si osserva c’è una notevole diffusione di sorgenti radioattive soprattutto nei maggiori centri urbani dove si trovano le strutture sanitarie e nelle zone più industrializzate. Sono volutamente stati esclusi i tubi radiogeni che da un punto di vista radioprotezionistico sono meno problematici.
BOX DI ARGOMENTO
Quali sono le sorgenti radioattive più pericolose?
In campo industriale si utilizzano perlopiù sorgenti allo stato solido con tempi di dimezzamento maggiori. Se non smaltite correttamente alla fine del loro utilizzo, possono finire
SITI NUCLEARI - IMPIANTI E RIFIUTI
Tabella 1
Impianti nucleari
Sito |
Impianto |
Stato |
Bosco Marengo (AL) |
Impianto di fabbricazione combustibile nucleare. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati |
Saluggia (VC) |
EUREX: impianto pilota di riprocessamento di combustibile nucleare irraggiato. SO.G.I.N. Area disattivazione |
Cessato esercizio, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati e rifiuti liquidi non condizionati |
Deposito Avogadro: deposito di combustibile nucleare irraggiato |
In attività, presenza combustibile in piscina, rifiuti non condizionati |
|
Sorin: deposito rifiuti radioattivi * |
In attività, rifiuti non condizionati |
|
Trino (VC) |
Centrale elettronucleare di potenza “E. Fermi”. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, presenza combustibile in piscina, rifiuti parzialmente condizionati |
* L'impianto non è un impianto nucleare ex Capo VII del DLgs 230/95 e s.m.i. ma è comunque oggetto delle attività di monitoraggio e controllo da parte di Arpa Piemonte.
Quantità rifiuti radioattivi e combustibile nucleare irraggiato detenuti
il Piemonte detiene attualmente più del 70% dei rifiuti radioattivi italiani e la quasi totalità del combustibile nucleare irraggiato. In particolare il maggior quantitativo di rifiuti radioattivi è costituito dai rifiuti liquidi ad alta attività stoccati presso l’impianto EUREX di Saluggia, per i quali è previsto il trattamento di solidificazione nell’impianto CEMEX, attualmente in fase di progettazione. Il combustibile nucleare irraggiato è presente presso il Deposito Avogadro di Saluggia e la Centrale “E. Fermi” di Trino.
Figura 8
Quantità di rifiuti radioattivi (2011)
Figura 9
Quantità di combustibile nucleare irraggiato (2011)
Normativa:
DLgs n. 230 del 17 marzo 1995 e smi. Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 2006/117/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti, 2009/71/Euratom in materia di sicurezza nucleare degli impianti nucleari e 2011/70/Euratom in materia di gestione sicura del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi derivanti da attività civili.
Legge n. 1860 del 31 dicembre 1962 e s.m.i. Impiego pacifico dell'energia nucleare.
Legge regionale 18 febbraio 2010 n. 5. Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti.
Le normative comunitarie, statali e regionali sono disponibili sul sito tematico.
SITI NUCLEARI - MONITORAGGIO RADIOLOGICO AMBIENTALE
Una rete di monitoraggio è costituita essenzialmente da un insieme di punti di prelievo correlati a specifiche matrici ambientali e alimentari a cui vengono associate frequenze minime di campionamento.
Affinché una rete di monitoraggio possa dimostrarsi uno
- la significatività dei punti di prelievo rispetto alle modalità di diffusione dei contaminanti;
- la rappresentatività delle matrici prelevate;
- la capacità di segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia;
- l’adeguatezza delle tecniche analitiche.