PM2,5
Il Decreto Legislativo 155 del 13/08/10 prevede un valore obiettivo per la protezione della salute umana di 25 µg/m3 da rispettare entro il 2015; per gli anni precedenti al 2015 è previsto che tale valore obiettivo sia incrementato di un margine di tolleranza (MOT).
Per l’anno 2013 il valore obiettivo è pari a 27 μg/m3. I punti di misura del PM2,5, e di conseguenza la copertura spaziale, sono notevolmente aumentati nel corso degli anni in Piemonte, passando da 1 nel 2002 a 26 nel 2013.
Per l’anno 2013 il valore obiettivo è pari a 27 μg/m3. I punti di misura del PM2,5, e di conseguenza la copertura spaziale, sono notevolmente aumentati nel corso degli anni in Piemonte, passando da 1 nel 2002 a 26 nel 2013.
Per l'indicatore limite di protezione della salute umana i dati riferiti al 2013 rilevano che la gran parte (85%) delle 20 stazioni con copertura temporale superiore all’80% rispettano il valore obiettivo di 27 µg/m3 attualmente in vigore. Rispetto all’anno precedente i valori del PM2,5, che rappresenta la frazione più consistente del PM10, sono diminuiti in quasi tutte le stazioni, evidenziando una complessiva e significativa tendenza al miglioramento.
Figura 1
PM 2,5 media annua - anno 2013
Fonte: Arpa Piemonte
Il grafico illustra come la situazione del particolato PM2,5 sia analoga a quella del particolato PM10: i valori minori si riscontrano infatti nelle stazioni di fondo ubicate in zone pedemontane e collinari quali ad esempio Dernice (AL), Ceresole Reale (TO), Verbania (VCO) e Trivero (BI), caratterizzate sia da scarse emissioni sia da condizioni climatiche più favorevoli alla dispersione degli inquinanti rispetto alle stazioni di pianura, in cui si misurano i valori più elevati. Torino - per la conformazione morfologica del territorio e per il contributo di densità demografica, traffico stradale, riscaldamento domestico e presenza di impianti industriali - presenta il maggior numero di superamenti del limite.
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