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CONSUMO DI SUOLO

Con la campagna di monitoraggio riferita al 2013, la Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio della Regione Piemonte, ha inteso proseguire le attività che hanno preso avvio nel 2009, che avevano per oggetto la definizione di un metodo per la valutazione e il suo utilizzo per il monitoraggio del consumo di suolo, a scale diverse e sulla base di dati confrontabili, fondato su presupposti teorici univoci e condivisi anche con gli enti locali.
Per gli aggiornamenti dell’edizione 2013 del Monitoraggio del consumo di suolo  si è fatto riferimento ai dati della BDTRE che integra cartografie comunali, aggiornamenti su scala regionale della viabilità e soprattutto i dati catastali relativi ai fabbricati del 2013 per 5 province (Asti, Biella, Cuneo, Vercelli e VCO) e aggiornamenti da ortofoto AGEA 2012 per le restanti province (Torino, Alessandria, Novara).
Per quanto riguarda le infrastrutture va sottolineato che il dato di riferimento sia per il 2008 sia per il 2013 è il grafo degli elementi stradali, una informazione di tipo lineare aggiornata su tutto il territorio regionale.
A partire da tale dato sono state elaborate le aree di occupazione e consumo da infrastrutture (CSI). Il processo prevede di stimare l’occupazione in funzione della classifica funzionale della infrastruttura (generazione di buffer di diversa ampiezza) e successivamente di considerare solo la parte di aree occupate da infrastrutture esterne alle aree già individuate come consumate da edifici e relative pertinenze.
I dati al 2013 sono stati costruiti facendo ricorso ad un’informazione disaggregata e di elevato dettaglio e rispecchiano l’articolazione e le definizioni previste dal glossario e consentono una corretta ed esaustiva applicazione degli indici adottati; il maggior dettaglio e la diversa base dati non ha consentito in alcuni casi, di procedere ad un confronto tra l’attuale e il precedente rilevamento.
Il lavoro presentato nel 2009 ha costituito in questi anni un riferimento utile e attendibile rispetto al quale sono state avviate iniziative da parte della regione e di alcune province, volte a definire politiche e strumenti per il controllo del fenomeno il cui rilevamento periodo costituisce uno strumento fondamentale per attuare un efficace governo del fenomeno.
Compito della Regione sarà quindi quello di continuare sulla strada dell’armonizzazione con i propri indirizzi e la propria normativa e in coerenza con l’insieme delle politiche europee e nazionali, i futuri atti di pianificazione delle Province e della Città metropolitana, nonché sviluppare nuove modalità di analisi e valutazione degli effetti territoriali connessi alle variazioni, incrementative o riduttive, delle varie forme del consumo di suolo.
I risultati prodotti dall’attività di misurazione del consumo si sono consolidati anche quale indicatore di riferimento nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) degli strumenti urbanistici di livello locale.
La VAS è stata quindi intesa quale strumento per includere a pieno titolo la salvaguardia della risorsa suolo nella prassi della pianificazione del territorio.
Tale operazione consente alla Regione di verificare, mediante un lavoro di ricomposizione e sintesi dei dati ricevuti, l’esattezza delle proprie rilevazioni e di tarare di conseguenza i propri orientamenti strategici, e ai Comuni di rafforzare l’apparato conoscitivo a supporto della formazione dei propri strumenti di pianificazione. Nel complesso la direzione tracciata mira a incentivare una effettiva integrazione tra le politiche di contenimento del consumo di suolo e i processi valutativi, che, secondo l’approccio di tipo preventivo e precauzionale richiesto della normativa ambientale più recente, devono svolgere un ruolo attivo e propositivo, con funzioni di controllo, ma prima ancora di orientamento per la pianificazione.
La tabella illustra lo stato del consumo di suolo nelle province piemontesi al 2013 articolato in:
  • consumo di suolo da superficie urbanizzata - CSU;
  • consumo di suolo da superficie infrastrutturata - CSI;
  • consumo di suolo reversibile, prodotto da attività che modificano le caratteristiche dei suoli senza tuttavia esercitare un’azione di impermeabilizzazione (cave, impianti sportivi e tecnici, campi fotovoltaici, parchi urbani, …) - CSR;
  • consumo di suolo complessivo - CSC;

Tabella 1
Stato del consumo di suolo nelle province piemontesi - anno 2013

Province

SUP_ha

CSU_ha

CSI_ha

CSR_ha

CSC_ha

CSU_%

CSI_%

CSR_%

CSC_%

AL

355.889

18.151

5.839

1190

25.179

5,10

1,64

0,33

7,08

AT

151.018

9.752

2.490

258

12.500

6,46

1,65

0,17

8,28

BI

91.327

8.039

676

525

9.240

8,80

0,74

0,58

10,12

CN

689.490

28.412

7.679

1.441

37.533

4,12

1,11

0,21

5,44

NO

134.025

13.858

2.200

830

16.888

10,34

1,64

0,62

12,60

TO

682.699

53.421

7.900

921

62.242

7,82

1,16

0,13

9,12

VCO

226.089

7.658

1.029

412

9.099

3,39

0,46

0,18

4,02

VC

208.162

8.024

1.948

428

10.400

3,85

0,94

0,21

5,00

Piemonte

2.538.699

147.316

29.761

6.005

183.081

5,80

1,17

0,24

7,21

Fonte: Regione Piemonte

Figura 1
Comuni piemontesi che, nell’ambito della Valutazione ambientale strategica, hanno adeguato la propria metodologia di monitoraggio del consumo di suolo ai criteri definiti a livello regionale

Fonte: Regione Piemonte

Ispra ha realizzato uno studio specifico sul consumo di suolo. Per approfondire questo argomento a livello nazionale scarica i video: