impatti

SCARSITÀ D'ACQUA

Per siccità si intende una diminuzione temporanea della disponibilità di acqua, mentre scarsità di acqua è una condizione costante in cui la domanda supera le risorse disponibili in modo sostenibile. La domanda idrica, divenuta maggiore e più variabile nel tempo, si scontra con episodi di scarsità di acqua derivanti dalla minore ricarica delle falde, dalla scarsa portata dei corsi d’acqua e dai maggiori fenomeni di evaporazione.

Poiché il problema si sta facendo sempre più evidente anche a causa delle conseguenze del cambiamento climatico in atto, in una comunicazione del 2007 sulla carenza idrica e della siccità nell'UE, la Commissione europea ha invitato gli Stati membri a sviluppare piani di gestione dei rischi di siccità al fine di integrare i propri piani relativi ai bacini idrografici.
La scarsità di acqua, ormai sempre più spesso evidenziata anche nei corsi d’acqua del Piemonte, dovuta sia a criticità ambientali sia agli ingenti prelievi per gli usi antropici, oltre a creare difficoltà per gli approvvigionamenti, che sempre di più, quando possibile, si orientano verso fonti alternative (es: acque sotterranee), rappresenta un problema per lo stato di salute dell’ecosistema fluviale e del suo equilibrio ecologico.

Gli ecosistemi acquatici svolgono funzioni chiave, tanto per la vita nella biosfera quanto per la coesione sociale delle comunità umane, poiché rappresentano patrimoni naturali che caratterizzano l’identità di territori e di popoli interi.

La riduzione delle portate modifica i processi di scambio tra falde e acque superficiali, interrompendo la continuità longitudinale e laterale del corpo idrico, ne viene alterato il naturale assetto morfologico e si evidenziano severi effetti negativi sulle componenti biologiche di tali ecosistemi. È fortemente impattata la condizione di equilibrio dei corsi d’acqua che così modificati manifestano una minore resilienza alle
pressioni esterne con conseguente incapacità di rispondere e adeguarsi alle diverse sollecitazioni mettendo a rischio anche la sicurezza dei territori.

In Piemonte è presente da tempo una strategia di azione con valenza regionale per fronteggiare le problematiche di criticità idriche strettamente connesse al tema dei cambiamenti climatici. A partire dal 2003 si è operato d’intesa con le altre regioni padane, nell’ambito dell’Autorità di Bacino del fiume Po, per monitorare l’evolversi dello stato quantitativo delle risorse idriche e nel 2006 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato all’attività unitaria conoscitiva e di controllo del bilancio idrico rivolta alla prevenzione degli eventi di magra eccezionale del bacino del Fiume Po. Inoltre, allo scopo di disporre di un quadro conoscitivo sull’evoluzione dello stato idrologico dei corsi d’acqua nelle principali sezioni di bacino, la situazione meteo-idrometrica e delle falde acquifere è oggetto di un monitoraggio automatico in continuo. Infine, in sede di approvazione della Relazione di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, il Consiglio regionale ha ulteriormente ribadito l’esigenza di integrare la politica regionale promuovendo le iniziative di risparmio in capo agli utilizzatori come contributo irrinunciabile al raggiungimento degli obiettivi ambientali.

Il 2013 e il 2014 sono stati i meno siccitosi dell'ultimo decennio.
In particolare, in Piemonte l’autunno 2014 è risultato il sesto più piovoso degli ultimi 57 anni; sono piovuti mediamente circa 513 mm con un’anomalia positiva del 64% (pari a circa 201 mm) nei confronti della norma 1971-2000.
Il contributo al surplus pluviometrico è stato dato soprattutto dal mese di novembre in cui sono caduti 377 mm sul territorio piemontese ed è risultato non solo il mese di novembre più piovoso dal 1957 ma anche quello più ricco di precipitazione dell’intera serie storica, superando i 368 mm di ottobre 1976.

Figura 1
Criticità quantitative delle aree idrografiche