Fattori che influenzano lo stato della risorsa

RIFIUTI SPECIALI

I rifiuti speciali sono prodotti dall’agricoltura, dall’artigianato, dal commercio, dai servizi e dall’industria; si classificano in non pericolosi e pericolosi; i primi rappresentano circa il 90% del totale. Presso Arpa Piemonte, la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti raccoglie, analizza, elabora e diffonde i dati delle oltre 40.000 dichiarazioni annuali MUD, relative ai rifiuti speciali, presentate da produttori e gestori. Alla produzione dichiarata nel MUD si devono aggiungere i rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione, per i quali non si hanno dati ufficiali, ma solo stime effettuate sulla base dei dati di gestione. Sul territorio piemontese sono gestite quasi 10 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, e poiché per questa tipologia non esistono vincoli territoriali, si riscontra un forte scambio con le regioni confinanti, con flussi in entrata e uscita di circa 3 milioni di tonnellate. Il sistema impiantistico regionale è complessivamente in grado di gestire i rifiuti prodotti sul territorio, come dimostra il maggior flusso di rifiuti in entrata.

PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI

Nel 2012 i quantitativi totali di rifiuti speciali (esclusi gli inerti) prodotti sul territorio piemontese ammontano a circa 4.850.000 tonnellate, costituiti per l’86,3% da rifiuti non pericolosi e il restante 13,7% da rifiuti pericolosi. I quantitativi sono simili a quanto registrato nel 2010, quando si era rilevata una consistente diminuzione dovuta alla chiusura o alla riduzione della produzione delle linee di numerosi stabilimenti; rispetto al 2011 la diminuzione è del 7%. A livello pro capite la quota annua è di circa 1,11 kg per abitante.
Se si considera in aggiunta la stima di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione (cosiddetti “inerti”, appartenenti alla famiglia CER 17), per i quali non è prevista la dichiarazione MUD, i quantitativi arrivano a 9,44 milioni di tonnellate, pari a circa 2,16 kg per abitante all’anno, e la percentuale dei rifiuti non pericolosi sale oltre il 93%.
I dati sui rifiuti speciali sono desunti dalle dichiarazioni MUD, con particolare riferimento all’anno 2012. La banca dati MUD (Modulo Unico di Dichiarazione ambientale), che molti dei soggetti che producono rifiuti e tutti i gestori sono tenuti annualmente a compilare e inviare alle Camere di commercio, rappresenta, a partire dal 19941 anno di istituzione, la fonte dati principale per conoscere e valutare produzione, gestione e flussi dei rifiuti speciali.

1 Tranne per gli anni 2005 e 2006, in cui non sussisteva l’obbligo di dichiarazione per i rifiuti non pericolosi.

Figura 1
Produzione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi - anni 2001 - 2013, esclusi gli anni 2005-2006

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto

Nel grafico, per evidenziare i rifiuti speciali pericolosi (RSP), i cui quantitativi sono molto bassi, i dati dei rifiuti speciali non pericolosi (RSNP) sono da moltiplicare per 1.000.

La figura 1 documenta una sostanziale stabilità nella produzione di RSNP (esclusi i CER 17), dovuta essenzialmente all’incremento dei rifiuti della famiglia CER 19 (da impianti di trattamento). La stessa cosa, su scala ridotta, avviene anche per i rifiuti pericolosi che, a partire dal 2007, presentano un trend diverso a seconda che si includano o meno i CER 17 e 19, seppure con un andamento più stabile.

Se a livello provinciale si scorporano i CER 19 (figura 2), è evidente come la sostanziale stabilità rilevata dai dati complessivi non corrisponda alla realtà in quanto, senza questa tipologia di rifiuti, in tutte le province, soprattutto in quelle di Torino e Vercelli, e in minor misura in quelle di Alessandria, Biella e Cuneo, emerge la drastica riduzione di produzione delle altre famiglie CER, relative alle attività agricole, artigianali, industriali e di servizio.

Figura 2
Produzione di rifiuti speciali (esclusi CER 17 e 19 non pericolosi) totali per provincia - anni 2003-2012 con esclusione degli anni 2005-2006

Fonte: Arpa Piemonte

La produzione di rifiuti speciali è concentrata in modo particolare in provincia di Torino e i rifiuti quantitativamente più importanti, a parte gli inerti, sono quelli appartenenti alla famiglia CER 19, cioè i rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti e impianti di trattamento delle acque reflue, che costituiscono quasi il 51% del totale, seguiti dai rifiuti derivanti dal trattamento superficiale di metalli e plastiche (famiglia CER 12), che ne costituiscono il 14%, e dagli imballaggi (famiglia CER 15, il 10%).

Le attività preponderanti nella produzione di rifiuti, dopo smaltimento e riciclaggio, sono l’industria dei metalli (metallurgia e fabbricazione prodotti), le attività connesse alla fornitura e depurazione acque e la fabbricazione di macchinari e veicoli.

Figura 3
Attività principali di produzione dei rifiuti speciali - anno 2012

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto

Figura 4
Produzione di rifiuti speciali per comune

Nella figura 4 sono riportate le mappe relative ai rifiuti. Per visualizzare la mappa di interesse cliccare sulla tendina sotto la legenda.

GESTIONE DI RIFIUTI SPECIALI

La quantità di rifiuti gestiti, compreso il trattamento in discarica, nel 2012 è pari a quasi 9,9 milioni di tonnellate, in diminuzione del 9,6% rispetto al 2011. Si tratta di rifiuti in gran parte non pericolosi (94% del totale gestito) e la modalità di trattamento prevalente è il recupero di materia.
Il sistema impiantistico della regione è costituito, sulla base della dichiarazione MUD, da circa 1.080 impianti operativi in grado di rispondere positivamente alle domande di trattamento/smaltimento dei settori produttivi della regione, anche se è fortemente carente nel settore dell’incenerimento con recupero energetico.

Figura 5
Gestione dei rifiuti speciali - anno 2012

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto


Nel 2012 sono stati sottoposti alle operazioni di recupero 7,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano il 79% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 7% è smaltito in discarica e il restante 14% mediante altre tipologie di smaltimento; per la maggior parte si tratta di rifiuti non pericolosi (98%) e i quantitativi trattati sono in diminuzione del 9%, mentre dal 2007 al 2011 la crescita media annua è stata del 10%.
I quantitativi di rifiuti avviati a recupero hanno subito una diminuzione per tutte le tipologie di trattamento, ad esclusione di R10 (utilizzo in agricoltura o recuperi ambientali),
il cui incremento è dovuto in parti uguali ai rifiuti CER 17, rifiuti inerti comprensivi delle terre e rocce da scavo destinati a rilevati e sottofondi stradali e ferroviari, e ai rifiuti CER 19, prodotti in impianti di digestione anaerobica entrati in funzione a partire dal 2012. Relativamente al 2012 la famiglia CER quantitativamente più significativa per quanto riguarda il recupero, è la 17 (figura 6), costituita principalmente da rifiuti inerti misti, metalli, bitumi, cemento e mattoni, oltre che da terre e rocce da scavo.

Figura 6
Rifiuti speciali recuperati suddivisi per famiglia CER di origine - anno 2012

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto
Le operazioni di smaltimento a cui sono stati sottoposti i maggiori quantitativi di rifiuti speciali (figura 7) sono il trattamento biologico (D8), con circa 800.000 tonnellate, quasi esclusivamente di rifiuti non pericolosi, pari al 60% delle operazioni di smaltimento, e il trattamento chimico-fisico (D9), con quasi 530.000 tonnellate, di cui il 39% di rifiuti pericolosi. Vi sono poi quantità, inferiori all’1%, di rifiuti inceneriti (D10) o smaltiti con altre modalità. Si deve registrare un raddoppio dei quantitativi trattati preliminarmente, in particolare per il D15 (deposito temporaneo prima dello smaltimento), che non sembra dipendere da reali aumenti nei flussi di materiali trattati, quanto da una modalità di compilazione della dichiarazione; procedura forse seguita per analogia alle nuove regole di compilazione introdotte per la gestione R13 (messa in riserva prima del recupero).

Figura 7
Quantità di rifiuti speciali smaltiti, suddivisi per tipologia di operazione escluso lo smaltimento in discarica - anni 2007-2012

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto
Per quanto riguarda le discariche, risultano complessivamente presenti sul territorio piemontese, in base ai dati MUD, durante il 2012, 41 impianti attivi, uno in più del 2011. Nel 2012, rispetto all’anno precedente, si riducono del 13% i quantitativi di rifiuti urbani smaltiti, e del 59% gli inerti, mentre i rifiuti inviati nelle discariche per speciali non pericolosi e pericolosi nel complesso si mantengono stabili (+/-3%).

Per avere un quadro più aggiornato (dati anno 2014) sulla distribuzione delle discariche attive e in post gestione, viene riportata di seguito la localizzazione sul territorio piemontese sulla base dei dati in possesso dei dipartimenti Arpa, relativi sia a controlli diretti che amministrativi.

Figura 8
Localizzazione degli impianti di discarica attivi e in post gestione sul territorio piemontese

Bilancio regionale dei flussi di rifiuti speciali

Per effettuare un calcolo corretto del bilancio regionale, si devono considerare tutti gli apporti, cercando di stimare anche la quota di rifiuti inerti realmente prodotta.
Basandosi sui quantitativi gestiti a livello regionale, a cui sono aggiunti quelli prodotti in Piemonte e inviati fuori regione, e sottratti quelli gestiti in Piemonte, ma prodotti fuori, si ottiene una stima di produzione dei rifiuti inerti pari a circa 4,6 milioni di tonnellate. In particolare, da un primo bilancio semplificato risulta:

Tabella 1
Bilancio dei flussi di rifiuti speciali in Piemonte - anno 2012

TIPOLOGIE DI RIFIUTO

TONNELLATE * 1.000

RS prodotti (senza inerti C&D)

4.854

Stima rifiuti inerti C&D prodotti

+ 4.587

Flussi di RS in uscita dalla regione (verso Italia + estero) modificati per quota parte degli inerti*

- 3.000

Flussi di RS in entrata in regione (da Italia + estero)

+ 3.315

RS presenti sul territorio regionale

9.756

RS gestiti in regione (no trattamenti preliminari)

9.839

differenza

-83
Fonte: Arpa Piemonte

* i flussi sono stati corretti aggiungendo ai rifiuti prodotti in uscita dalla Regione una quota di rifiuti inerti da costruzione e demolizione, CER 17 NP, aggiuntiva rispetto a quanto dichiarato, analogamente a quanto effettuato per la stima dei dati produttivi.
Nel bilancio sopra esposto risulta che il quantitativo di rifiuti teoricamente presente sul territorio regionale è inferiore rispetto al quantitativo realmente gestito, con una differenza pari a circa 83.000 tonnellate di rifiuti. Tale differenza è probabilmente attribuibile alla sottostima della produzione che si ricava dall’elaborazione dei dati estraibili dalla banca dati MUD e può dipendere, oltre che dai rifiuti inerti, anche da altri fattori. Tra questi, per esempio, il fatto che i dati di gestione sono comprensivi anche delle quantità di rifiuti prodotti da aziende con meno di 10 addetti e gestiti in regione, che non dichiarano la produzione, o anche la quantità dei rifiuti in giacenza.

Per quanto riguarda i flussi di rifiuti in ingresso in Piemonte, questi risultano superiori rispetto ai quantitativi in uscita e, in entrambi i casi, riguardano in larga misura scambi con la confinante regione Lombardia. I flussi di rifiuti da e verso i paesi esteri coinvolgono principalmente la Francia e la Germania.

Figura 9
Flussi e modalità di gestione de rifiuti speciali nel territorio regionale

Per approfondimenti consulta i siti web di Regione Piemonte e Arpa Piemonte

Consulta la serie storica degli indicatori sui rifiuti