RADIAZIONI IONIZZANTI
Monitoraggio: Pareri tecnici
L’utilizzo di sorgenti di radiazioni ionizzanti deve essere per legge sempre comunicato alle autorità competenti (Arpa compresa) e nei casi di grosse attività o alte tensioni elettriche deve anche essere autorizzato con decreto di nulla osta prefettizio o ministeriale. Arpa partecipa come consulente tecnico a entrambi gli iter autorizzativi. In base a queste comunicazioni e ai pareri tecnici che gli enti preposti al rilascio dei nulla osta chiedono ad Arpa viene continuamente aggiornato il database delle sorgenti di radiazioni ionizzanti su tutto il territorio regionale.
Consulta gli approfondimenti sull'attività di vigilanza.
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Figura 1
Pareri tecnici espressi per il rilascio del nulla osta
anni 2002-2014
Fonte: Arpa Piemonte
Alcuni pareri sono riferiti a più tipologie di sorgenti; per questo motivo il numero totale di pareri espressi a volte è inferiore alla somma delle singole tipologie.
Alcuni pareri sono riferiti a più tipologie di sorgenti; per questo motivo il numero totale di pareri espressi a volte è inferiore alla somma delle singole tipologie.
Figura 2
Sedi delle ditte oggetto di parere tecnico rilasciato
anni 2002-2014
Fonte: Arpa Piemonte
NORMATIVA
Italiana: DLgs 230/95 e s.m.i. art. 22, 27, 28, 29
Regionale: LR 5/10
Italiana: DLgs 230/95 e s.m.i. art. 22, 27, 28, 29
Regionale: LR 5/10
monitoraggio: CONTROLLI SUL TERRITORIO
Per evitare che sorgenti utilizzate in campo industriale, sanitario o di ricerca non vengano smaltite correttamente e quindi vengano ritrovate presso raccoglitori di rifiuti o di rottami metallici, Arpa effettua, ai sensi di legge, dei controlli sul territorio (art. 157 del DLgs 230/95 e s.m.i.).
Questi controlli sono anche finalizzati alla verifica della presenza di sistemi di monitoraggio delle radiazioni ionizzanti presso rottamai, centri di raccolta di rottami metallici e fonderie, che per legge dovrebbero dotarsi di tali sistemi e redigere delle procedure di controllo e di comportamento nell’eventualità che si sospetti la presenza di materiale radioattivo.
Figura 3
Sopralluoghi effettuati per compiti di vigilanza suddivisi per tipologia di ditta controllata
anni 2011-2014
Fonte: Arpa Piemonte
Rientrano nei controlli effettuati ai sensi dell’art. 157 del DLgs 230/95 s.m.i. quelli effettuati presso i depositi di rottami, le fonderie di rottami o di semilavorati e le ditte che effettuano lavorazioni di semilavorati.
Figura 4
Sopralluoghi effettuati per compiti di vigilanza suddivisi per provincia
anni 2011-2014
Fonte: Arpa Piemonte
NORMATIVA
Europea: Regolamento CE 333/2011; Regolamento CE 715/2013
Italiana: DLgs 230/95, art. 157; DLgs 23/09; DLgs 100/11
Regionale: R 5/10; Delibera Giunta Regionale 37-2766 del 18 ottobre 2011
Europea: Regolamento CE 333/2011; Regolamento CE 715/2013
Italiana: DLgs 230/95, art. 157; DLgs 23/09; DLgs 100/11
Regionale: R 5/10; Delibera Giunta Regionale 37-2766 del 18 ottobre 2011
BOX DI ARGOMENTO
MONITORAGGIO STRAORDINARIO DELLA RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE DI ORIGINE ARTIFICIALE
Nel 2013 è stato svolta da Arpa Piemonte una campagna di monitoraggio straordinario della radioattività ambientale per valutare la contaminazione residua da Cs-137 dovuta all’incidente di Chernobyl del 1986 e ancora presente sul territorio piemontese. L’evento che ha suggerito la realizzazione di un tale monitoraggio è stato il ritrovamento, ripreso e reso ampiamente noto dai mezzi di informazione, di concentrazioni di Cs-137 superiori a 1.000 Bq/kg nella carne di cinghiale proveniente dalla Val Sesia (VC). Venne allora deciso di indagare anche altre zone del Piemonte, soprattutto montane, per verificare se il fenomeno era comune a tutto l’arco alpino o se interessava solamente zone ristrette. Il monitoraggio è stato quindi svolto su mandato della Regione in collaborazione con gli organi del Servizio Sanitario e dell’Istituto Zooprofilattico. Nell’ambito di tale monitoraggio Arpa si è occupata del prelievo e dell’analisi dei campioni di suolo e di acque superficiali e dell’analisi dei campioni di latte di alpeggio,
funghi e frutti di bosco (castagne, mirtilli, bacche, ecc.) prelevati dagli organi del Servizio Sanitario Nazionale competenti per territorio.
Per il piano di monitoraggio straordinario sono state scelte delle zone del Piemonte in base alle caratteristiche di contaminazione già note:
Per ogni zona indagata erano previsti campioni ambientali e alimentari secondo la tabella 1.
Per il piano di monitoraggio straordinario sono state scelte delle zone del Piemonte in base alle caratteristiche di contaminazione già note:
- aree a contaminazione medio/alta: Valsesia (VC), Val Fomazza e Val Vigezzo (VCO), Valle di Ceresole e Val Soana (TO);
- aree a contaminazione medio/bassa: Val Maira (CN), Val Pellice (TO), Val Susa (TO);
- aree a bassa contaminazione: Monferrato (AL, AT).
Per ogni zona indagata erano previsti campioni ambientali e alimentari secondo la tabella 1.
Tabella 1
Matrici del monitoraggio straordinario per ciascuna delle sette zone di indagine - anno 2013
Matrici ambientali |
Matrici alimentari |
||
Matrice |
N° campioni |
Matrice |
N° campioni |
Suolo |
6 |
Funghi |
5 |
Acque superficiali |
2 |
Frutti di bosco |
4 |
Acque di fusione |
2 |
Altri prodotti spontanei |
2 |
Crioconiti |
3 |
Latte di alpeggio |
8 |
Le acque di fusione e le crioconiti sono relative solamente alle aree con presenza di ghiacciai.
Figura 5
Punti di prelievo delle matrici ambientali prelevate da Arpa Piemonte
Figura 6
Matrici alimentari analizzate nell’ambito del monitoraggio straordinario del 2013. Totale 208 campioni
Il prelievo di ulteriori campioni di suolo ha permesso di ingrandire la banca dati già in possesso di Arpa Piemonte. In questo modo è stato possibile aggiornare la mappa di deposizione al suolo di Cs-137 sull’intero territorio regionale. Per attualizzare la mappa, i dati degli anni scorsi sono stati aggiornati al 31 dicembre 2014, in quanto il Cs-137 come tutti gli elementi radioattivi diminuisce nel tempo.
Figura 7
Deposizione al suolo di Cs-137 in seguito all’incidente di Chernobyl del 1986 aggiornata al 31/12/2014
Fonte: Arpa Piemonte
Gli esiti del monitoraggio hanno confermato che alcune zone montane presentano ancora una discreta contaminazione. Oltre alle alte valli canavesane (Valle di Ceresole e Val Soana), già note in passato per la notevole deposizione, sono emerse anche la Val Sesia, il biellese e alcune zone del Verbano, la cui contaminazione negli anni scorsi era stata sottovalutata.
Nonostante i livelli di contaminazione ancora importanti che sono tuttora presenti nel suolo, non vengono segnalate situazioni critiche dal punto di vista dosimetrico. Sebbene alcuni alimenti (funghi, selvaggina) tendano ad accumulare il Cs-137, i livelli di dose da ingestione si mantengono ben al di sotto dei limiti di legge, come si evince dalla tabella 2.
Tabella 2
Dosi massime da ingestione di alimenti contaminati da Cs-137 alla popolazione adulta piemontese
Alimento |
Consumo kg/anno |
Cs-137 Bq/kg 2013 |
Dose efficace mSv/anno 2013 |
Mirtilli |
20 |
8,61 |
0,00224 |
More |
20 |
0,151 |
0,00004 |
Lamponi |
20 |
3,29 |
0,00086 |
Castagne |
20 |
14,1 |
0,00367 |
Funghi |
20 |
319 |
0,08294 |
Latte bovino crudo |
70 |
10,6 |
0,00965 |
Selvaggina |
20 |
50 |
0,01300 |
Limite di dose stabilito dalla normativa (DLgs 230/95) |
|
|
1,00000 |
Per il calcolo sono state considerate le concentrazioni massime di Cs-137 misurate nei diversi alimenti.
Consulta gli approfondimenti sul sito di Arpa Piemonte.
Siti Nucleari
Poiché in tutti gli impianti nucleari sono attualmente in corso le attività di messa in sicurezza e disattivazione, l’attenzione e l’impegno sono molto forti sia sul fronte dei controlli, che fanno capo ad Arpa, sia nell’ambito dei procedimenti amministrativi in capo alla Regione.
In particolare la Regione, coinvolgendo le amministrazioni locali interessate, esprime pareri nei procedimenti amministrativi statali inerenti la disattivazione (ai sensi degli articoli 55 e 56 del DLgs 230/95) e la modifica (ai sensi dell’articolo 24 della Legge 27/12) degli impianti nucleari, partecipa alla predisposizione dei piani di emergenza esterna degli impianti e alla predisposizione ed espressione dell’intesa sui piani di emergenza per il trasporto dei materiali radioattivi e del combustibile nucleare irraggiato.
Particolarmente significativo in tale contesto è stato l’avvio, a fine 2014, del procedimento per l’espressione del parere regionale
In particolare la Regione, coinvolgendo le amministrazioni locali interessate, esprime pareri nei procedimenti amministrativi statali inerenti la disattivazione (ai sensi degli articoli 55 e 56 del DLgs 230/95) e la modifica (ai sensi dell’articolo 24 della Legge 27/12) degli impianti nucleari, partecipa alla predisposizione dei piani di emergenza esterna degli impianti e alla predisposizione ed espressione dell’intesa sui piani di emergenza per il trasporto dei materiali radioattivi e del combustibile nucleare irraggiato.
Particolarmente significativo in tale contesto è stato l’avvio, a fine 2014, del procedimento per l’espressione del parere regionale
sull’autorizzazione alla disattivazione dell’impianto EUREX di Saluggia (VC).
Con la Legge regionale n. 5 del 18 febbraio 2010 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti” si è dotata di strumenti permanenti a supporto dell’esercizio delle attività di analisi, controllo e informazione: il Tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare; il Tavolo tecnico nucleare e il sistema informativo regionale sulle radiazioni ionizzanti.
In attesa della piena realizzazione del sistema informativo regionale sulle radiazioni ionizzanti, attraverso il sito tematico la Regione pubblica, tra l’altro, i provvedimenti assunti (consulta l'apposita sezione) e i resoconti delle attività del “Tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare” (consulta le azioni regionali).
Con la Legge regionale n. 5 del 18 febbraio 2010 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti” si è dotata di strumenti permanenti a supporto dell’esercizio delle attività di analisi, controllo e informazione: il Tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare; il Tavolo tecnico nucleare e il sistema informativo regionale sulle radiazioni ionizzanti.
In attesa della piena realizzazione del sistema informativo regionale sulle radiazioni ionizzanti, attraverso il sito tematico la Regione pubblica, tra l’altro, i provvedimenti assunti (consulta l'apposita sezione) e i resoconti delle attività del “Tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare” (consulta le azioni regionali).