RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Popolazione esposta ai campi magnetici generati da elettrodotti ad alta e altissima tensione
Sulla base delle circa 1.800 misure complessivamente effettuate negli anni sul territorio regionale, insieme ai dati sulla popolazione del censimento 2011, è stata fatta una stima della distribuzione della popolazione residente nelle aree indagate in diverse classi di esposizione: non esposti (<0,5µT), esposizione medio-bassa (0.5 - 3µT), esposizione medio-alta (3 - 10µT), esposizione elevata (>10µT).
Figura 1
Livello di esposizione della popolazione residente nelle sezioni di censimento intersecate da linee ad alta e altissima tensione, per le quali sono state effettuate misure di campo magnetico
Fonte: Arpa Piemonte
La stima è stata effettuata calcolando il valore medio di campo magnetico rilevato nei punti di misura per ciascuna sezione di censimento, e associando quindi la popolazione di quella determinata sezione alla corrispondente classe di esposizione. Si può osservare come la maggior parte della popolazione residente nelle aree monitorate (in prossimità degli elettrodotti) sia collocabile nella classe di esposizione medio-bassa, oppure tra i non esposti.
Le sezioni di censimento per le quali sono presenti dati di misura del campo magnetico sono 708, su un totale di 35.644 in tutto il Piemonte, con una buona rappresentatività delle aree abitate che intersecano il tracciato di linee ad alta e altissima tensione.
Le sezioni di censimento per le quali sono presenti dati di misura del campo magnetico sono 708, su un totale di 35.644 in tutto il Piemonte, con una buona rappresentatività delle aree abitate che intersecano il tracciato di linee ad alta e altissima tensione.
Figura 2
Sezioni di censimento (in rosso) prese in considerazione per la classificazione di esposizione della popolazione al campo magnetico generato da elettrodotti (in azzurro) sulla base di misure
Fonte: Arpa Piemonte
Box: un esempio di riduzione dell’esposizione della popolazione -
Interramento della linea T234 a Venaria (via Amati)
La realizzazione della nuova centrale IREN Torino NORD ha comportato un'immissione di potenza sul ramo della linea elettrica a 220 kV T234 "Leinì – Pianezza" in direzione Leinì, con potenziale aumento dei carichi di corrente, e conseguente aumento dei livelli di campo magnetico in un’area residenziale di Venaria, con presenza di un parco giochi.
Tra le prescrizioni da rispettarsi all'entrata in esercizio della centrale, formulate su richiesta di Arpa dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e
Tra le prescrizioni da rispettarsi all'entrata in esercizio della centrale, formulate su richiesta di Arpa dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e
riprese nell'autorizzazione del MSE, era compresa la richiesta di pervenire alla sottoscrizione di un accordo con Terna S.p.A. finalizzato allo spostamento del tracciato della linea T234 nella zona di via Amati a Venaria.
Tale intervento è stato discusso e formalizzato tramite la DGR n.48-3758 del 27/04/2012 e, ad oggi, risulta realizzato tramite interramento della tratta di linea lungo un percorso modificato.
In figura 3 sono riportate la situazione precedente l'opera e quella attuale.
Tale intervento è stato discusso e formalizzato tramite la DGR n.48-3758 del 27/04/2012 e, ad oggi, risulta realizzato tramite interramento della tratta di linea lungo un percorso modificato.
In figura 3 sono riportate la situazione precedente l'opera e quella attuale.
Figura 3
Area di via Amati a Venaria con il tracciato della linea T234 aerea (tratteggiato rosso, ora dismessa) e del nuovo tratto interrato (in rosso)
Fonte: Arpa Piemonte
Arpa Piemonte ha monitorato in modo continuo le emissioni di campo magnetico ELF nella zona che risulta quella maggiormente critica, anche per la presenza di altre due linee elettriche. Il controllo è stato effettuato tramite una centralina di monitoraggio posta all'interno del parco giochi. La centralina ha registrato il valore di campo magnetico con un tempo di campionamento impostato di 1 minuto.
Per verificare le variazioni subite dal campo magnetico
Per verificare le variazioni subite dal campo magnetico
presente nell'area di indagine a seguito dell'entrata in esercizio della centrale IREN e del successivo interramento della linea T234, sono stati effettuati tre monitoraggi: uno prima dell'entrata in esercizio (ottobre 2011), uno dopo l'entrata in esercizio (aprile 2012-gennaio 2013) e uno dopo il completamento dell'interramento (ottobre 2014). Nella figura 4 si riporta l’analisi statistica dei dati rilevati, da cui emerge il rispetto del valore di attenzione lungo tutto il periodo dei monitoraggi.
Figura 4
Andamento nel tempo dei livelli di campo magnetico ricavati sulla base delle registrazioni
della centralina di monitoraggio
Fonte: Arpa Piemonte
Si può inoltre osservare come i livelli di campo magnetico, aumentati dopo la messa in funzione della centrale Torino Nord, si sono abbattuti in modo drastico dopo l’entrata in opera della linea interrata.
In termini di esposizione prolungata (mediana su 24 ore),
In termini di esposizione prolungata (mediana su 24 ore),
il valore di campo magnetico misurato post operam è risultato pari a 0,40 µT, inferiore a quello registrato nel periodo di entrata in servizio della centrale Torino NORD (pari a 5,13 µT) e a quello registrato prima dell'entrata in servizio della centrale stessa, pari a 0,78 µT.
Popolazione esposta ai campi elettrici generati dagli impianti per telecomunicazioni
La stima della popolazione esposta ai campi elettrici generati da impianti per telecomunicazione è stata aggiornata ad aprile 2015, tenuto conto sia delle valutazioni teoriche del livello di campo elettrico a questa data sia dei dati del censimento 2011 (disponibili recentemente, mentre per la valutazione 2014 i dati erano quelli del censimento 2001).
Figura 5
Popolazione esposta ai campi elettrici generati dagli impianti per telecomunicazioni
Fonte: Arpa Piemonte
Il dato è ricavato come stima sulla base dei livelli di campo calcolati a partire dai dati tecnici degli impianti (presenti nel catasto regionale delle sorgenti di campo elettromagnetico), in termini di valori medi di esposizione nelle aree impattate da tali impianti.
Si tratta pertanto di un’indicazione di massima, utile per concludere che, in generale, la grande maggioranza della popolazione piemontese risulta esposta a valori molto bassi di campo elettrico.
POPOLAZIONE ESPOSTA ALLA RADIAZIONE OTTICA: LA RADIAZIONE SOLARE UV
Dal 2010 Arpa Piemonte ha intrapreso un’attività di monitoraggio sistematico della radiazione solare UV presso tre stazioni ubicate rispettivamente ad Ivrea, Sestriere e Pallanza. Questa attività è finalizzata a valutare l’esposizione alla radiazione UV solare della popolazione.
Nelle figure 6-7-8 si riportano le distribuzioni dei valori giornalieri di Indice UV misurati a mezzogiorno solare nelle tre stazioni. Si nota che i maggiori livelli di Indice UV sono stati registrati a
Nelle figure 6-7-8 si riportano le distribuzioni dei valori giornalieri di Indice UV misurati a mezzogiorno solare nelle tre stazioni. Si nota che i maggiori livelli di Indice UV sono stati registrati a
Sestriere a causa della quota e dell’albedo del manto nevoso nei mesi invernali. In questa stazione per oltre un terzo dell’anno si sono registrati valori di indice UV da elevati a molto elevati (compresi tra 6 e 10), valori che evidenziano la necessità di adottare le protezioni adeguate, come raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per approfondimenti consulta la pubblicazione del WHO sull'argomento.
Per approfondimenti consulta la pubblicazione del WHO sull'argomento.
Figura 6
Distribuzione dei valori dell’indice UV nell’arco di un anno misurati nella stazione di Ivrea
Fonte: Arpa Piemonte
Figura 7
Distribuzione dei valori dell’indice UV nell’arco di un anno misurati nella stazione di Sestriere
Fonte: Arpa Piemonte
Figura 8
Distribuzione dei valori dell’indice UV nell’arco di un anno misurati nella stazione di Pallanza
Fonte: Arpa Piemonte
Accanto all’attività di monitoraggio dell’indice UV, dal 1° luglio 2009 Arpa Piemonte ha intrapreso un programma previsionale, pubblicando sul proprio sito internet le previsioni di UVI su scala regionale, sia in condizioni di cielo sereno sia, limitatamente ad alcuni punti, di copertura nuvolosa prevista.
Consulta il bollettino per le previsione di UVI
Consulta gli approfondimenti sulla Radiazione ottica
Guida per la pubblicazione delle previsioni UVI
Guida per datori di lavoro e lavoratori all'aperto
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Box approfondimento
Le lampade abbronzanti, valutazione della conformità delle apparecchiature alla normativa vigente
L’esposizione alle lampade per l’abbronzature artificiale è causa di danni alla pelle, agli occhi e al sistema immunitario. In generale, l'esposizione a radiazione UV può provocare effetti immediati, quali l'eritema, o effetti a lungo termine, come l'invecchiamento precoce della pelle, reazioni infiammatorie dell'occhio, cataratte e tumori della cute. Con particolare riferimento all’insorgenza di tumori, nel 2009 la IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha inserito le lampade abbronzati tra gli agenti sicuramente cancerogeni per l’uomo (gruppo 1). Nonostante la classificazione IARC, attualmente sul nostro territorio queste apparecchiature vengono ancora diffusamente utilizzate.
Al fine di tutelare l’utilizzatore di questi dispositivi, nel 2011 è stato emanato il decreto ministeriale n. 110 del 12 maggio che prescrive che tutte le lampade per l’abbronzatura indoor siano conformi alla norma tecnica CEI EN 60335-2-27 (2005) ”Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Parte 2: Norme particolari per gli apparecchi per il trattamento della pelle con raggi ultravioletti e infrarossi” e alle sue successive varianti A1 e A2 (2009)
Dopo una prima campagna di misura della radiazione UV emessa dagli apparecchi abbronzanti effettuata negli anni 2010 e 2011 (Facta S; Saudino S; Bonino A.; Anglesio L.; d’Amore G. UV
Al fine di tutelare l’utilizzatore di questi dispositivi, nel 2011 è stato emanato il decreto ministeriale n. 110 del 12 maggio che prescrive che tutte le lampade per l’abbronzatura indoor siano conformi alla norma tecnica CEI EN 60335-2-27 (2005) ”Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Parte 2: Norme particolari per gli apparecchi per il trattamento della pelle con raggi ultravioletti e infrarossi” e alle sue successive varianti A1 e A2 (2009)
Dopo una prima campagna di misura della radiazione UV emessa dagli apparecchi abbronzanti effettuata negli anni 2010 e 2011 (Facta S; Saudino S; Bonino A.; Anglesio L.; d’Amore G. UV
Emissions from Artificial Tanning Devices and Their Compliance with the European Technical Standard - Health Physics. 04(4):385-393, April 2013), Arpa Piemonte ha effettuato e continua ad effettuare, su richiesta delle ASL, nuove misurazioni.
Nel corso del 2014 sono stati effettuati 20 controlli in 20 centri estetici diversi distribuiti sul territorio regionale, per un totale di 84 apparecchi. Di questi 20 controlli, 7 sono ricontrolli di centri risultati non a norma durante il primo sopralluogo.
Obiettivo di tali indagini è stata la verifica della conformità delle apparecchiature alle prescrizioni riportate nella norma tecnica sopra citata, con particolare riferimento al limite di 0,3W/m2 sull’irradianza efficace eritemale emessa dalle lampade stesse. L’irradianza eritemale è un parametro significativo della efficacia della radiazione UV nel causare l’eritema. Il valore limite fissato corrisponde ad un indice UV uguale a 12, valore tipico registrabile ai tropici a mezzogiorno in piena estate in condizioni di cielo sereno.
Nella figura 9 vengono riportati i valori di irradianza eritemale misurati all’interno degli apparecchi indagati ad una distanza di trattamento dalla lampade coerente con l’ingombro umano. I dati sono divisi tra dispositivi abbronzanti a bassa (18 apparecchi misurati) e ad alta pressione (66 apparecchi misurati).
Nel corso del 2014 sono stati effettuati 20 controlli in 20 centri estetici diversi distribuiti sul territorio regionale, per un totale di 84 apparecchi. Di questi 20 controlli, 7 sono ricontrolli di centri risultati non a norma durante il primo sopralluogo.
Obiettivo di tali indagini è stata la verifica della conformità delle apparecchiature alle prescrizioni riportate nella norma tecnica sopra citata, con particolare riferimento al limite di 0,3W/m2 sull’irradianza efficace eritemale emessa dalle lampade stesse. L’irradianza eritemale è un parametro significativo della efficacia della radiazione UV nel causare l’eritema. Il valore limite fissato corrisponde ad un indice UV uguale a 12, valore tipico registrabile ai tropici a mezzogiorno in piena estate in condizioni di cielo sereno.
Nella figura 9 vengono riportati i valori di irradianza eritemale misurati all’interno degli apparecchi indagati ad una distanza di trattamento dalla lampade coerente con l’ingombro umano. I dati sono divisi tra dispositivi abbronzanti a bassa (18 apparecchi misurati) e ad alta pressione (66 apparecchi misurati).
Figura 9
Valori di irradianza eritemale emessi dalle lampade abbronzanti - anno 2014
Dai dati riportati nel grafico si evince che il 56% degli apparecchi ad alta pressione (37 apparecchi) e il 22% degli apparecchi a bassa pressione (4 apparecchi) non rispettano il limite sull’irradianza efficace eritemale. Rispetto ai risultati derivati dalla precedente campagna di misura del 2010-2011, precedente all’entrata in vigore del DM n° 110, in cui il 78% degli apparecchi ad alta pressione e il 100% di quelli a bassa non rispettavano il
il limite sull’irradianza eritemale, la situazione attualmente risulta migliorata, ma rimangono in numero elevato le situazioni di non conformità. Tali non conformità si traducono per gli utilizzatori in maggiori livelli di esposizione a radiazione ultravioletta rispetto a quelli massimi prescritti nelle norme, e di conseguenza in maggiori rischi sanitari derivanti dalle sovraesposizioni.