Fattori che influenzano lo stato della risorsa

FORESTE

La superficie forestale in Piemonte occupa più di 1/3 del territorio regionale, pari a 922.866 ettari.

La superficie forestale è costituita dai boschi (876.400 ettari) e dall’arboricoltura da legno (48.000 ettari) che insieme, secondo l’Inventario e le Carte tematiche forestali, coprono ben il 36% del territorio regionale, entità raddoppiata dal secondo dopoguerra per l’abbandono delle aree rurali e montane marginali, fenomeno tuttora in corso.
I dati analitici conoscitivi e di pianificazione, relativi all’anno medio 2004, sono contenuti nel Sistema informativo forestale regionale (SIFOR), consultabile liberamente con possibilità di scaricare documenti su supporti GIS. Per una visione d’insieme si può consultare il testo “I boschi del Piemonte”, che presenta il patrimonio a livello regionale, provinciale, per fasce altimetriche e per aree forestali omogenee, trattando anche gli alberi fuori foresta che costituiscono le formazioni lineari. L’arboricoltura da legno storicamente è costituita prevalentemente da pioppeti in impianti specializzati (inventario pioppicoltura CRA).
L’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio (INFC), risalente al 2005, consente di inquadrare i boschi del Piemonte nel complesso dell’Italia.
Nel 2015 è previsto l’aggiornamento dei dati, che per il Piemonte avverrà anche a livello regionale: dalle prime proiezioni i boschi registrano un ulteriore incremento, vicino al 10%, a fronte di un marcato decremento dell’arboricoltura da legno con pioppi e ad un aumento di quella con latifoglie autoctone di pregio. 

Le foreste sono una risorsa di primaria importanza che svolge molteplici funzioni quale risorsa di materie prime ed energie rinnovabili e strumento:


  • di protezione diretta del territorio dall'erosione, dalla caduta di valanghe o massi, dal dissesto idrogeologico;
  • di conservazione della biodiversità;
  • per l'attenuazione dei cambiamenti climatici e la fissazione del carbonio per contrastare l'effetto serra;
  • per la conservazione del paesaggio;
  • per la fruizione turistica e l'accoglienza del pubblico.

In Piemonte vegetano quasi 1 miliardo di alberi, un patrimonio composto da 52 specie arboree e 40 specie arbustive. La composizione e l'assetto dei boschi del Piemonte è estremamente variabile e riflette la complessità delle situazioni ambientali e gestionali. L'insieme dei boschi del Piemonte è stato classificato sulla base di 93 tipi forestali a loro volta raggruppati in 21 categorie forestali. L'indice di boscosità medio del territorio piemontese è pari al 36% (34% boschi e 2% arboricoltura da legno).

L’aumento delle superfici boscate avviene a scapito di altre tipologie ambientali in primis i pascoli montani.

Per approfondimenti sul tema consulta i Rapporti Stato Ambiente 
Anno 2009 -  Il ritorno degli alberi in Pianura pagina 14
Anno 2010 - Alpeggi
Anno 2011 - I boschi di protezione, pagina 242; boschi planiziali pagina 243
Anno 2013 -  Aree agricole invase dal bosco di neoformazione pagina 28

Consulta l'argomento Specie invasive in Territorio Fattori

Per approfondimenti consulta il sito della Regione Piemonte

Il patrimonio forestale

La conoscenza del patrimonio forestale piemontese è attualmente soddisfatta dall'Inventario Forestale Regionale (IFR 2006) desunto dai dati contenuti nei Piani Forestali Territoriali (PFT) realizzati dall’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA).
Tutti i dati sono raccolti e integrati nel Sistema Informativo Forestale Regionale (SIFOR) istituito con l’art. 34 della LR 4/09, liberamente consultabile e in continua evoluzione.
Le informazioni ecologico-stazionali e sulle cenosi vegetali sono inquadrate secondo la Tipologia Forestale regionale1 (21 categorie e un centinaio di tipi) e i relativi assetti evolutivo-colturali; questi costituiscono gli elementi delle carte forestali e il fondamento per la valutazione delle potenzialità dei boschi, propedeutica alla definizione delle scelte gestionali, articolate per destinazioni dei boschi, interventi e relative priorità.
Di seguito si riporta la sintesi delle superfici forestali e delle coperture forestali.

Tabella 1
Quadro d’insieme delle superfici forestali

Superfici

ettari

%

Superficie forestale

922.866

36

(di cui boschi)

874.660

34

(di cui arboricoltura da legno)

48.206

2

Superficie boscata pubblica

262.398

30

Superficie boscata privata

612.262

70

Superficie territoriale regionale

2.538.297

100

Figura 1
Suddivisione percentuale delle principali categorie di coperture del territorio

Figura 2
Carta Forestale


Dalla carta forestale regionale si evidenzia come ben il 60% sia costituito da 4 sole categorie tra le 21 individuate: Castagneti (23%), Faggete (16%), Robinieti (12%), Larici-cembrete (9%).

Tra le fasce altimetriche la massima diffusione dei boschi è in montagna (circa il 72% del totale); segue la collina (circa 18%) e la pianura (circa 10%).

Osservando i dati inventariali disponibili per il Piemonte a partire dagli anni ‘80 del 1900 si osserva che la superficie forestale in circa 25 anni è aumentata del 25%, in seguito alla colonizzazione spontanea e in minima misura al rimboschimento artificiale di zone agricole-pastorali marginali progressivamente abbandonate, soprattutto in territorio collinare o montano.
I dati non sono completamente confrontabili in quanto nel tempo la definizione di “bosco” e “superficie boscata” è variata. Un chiaro esempio è il rilievo Istat del 1994 che si discosta completamente dal trend di crescita.

Il territorio non più coltivato realizza da un lato la funzione fondamentale di immagazzinare la CO2 dall’altro sta modificando sensibilmente il paesaggio e le condizioni di fruibilità.
L’importanza del bosco a livello mondiale è sempre stata ribadita tanto che l’anno 2011 è stato denominato dall’ONU “Anno Internazionale delle Foreste”.
Un problema per la conservazione della naturalità dei boschi nasce dalla introduzione di piante infestanti invasive che necessitano di una specifica pianificazione e gestione.

Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2008 - Foreste di protezione pagina 9
Anno 2009 - Il ritorno degli alberi in pianura. Un bilancio di 10 anni di rimboschimento dei terreni agricoli pagina 14; Nuove piante infestanti invasive, pagina 263 – Pianificazione e gestione delle specie aloctone invasive negli ambienti forestali, pagina 265.
Anno 2011 - Box: Anno internazionale delle foreste pagina 240 I Boschi di protezione pagina 242,  I boschi planiziali pagina 243
Anno 2013 - Box: Aree agricole invase dal bosco di neoformazione. Esempi gestionali pagina 28

Le foreste il clima

I boschi e le foreste sono fortemente influenzate dal clima. Eccessi di temperature, siccità oppure all’opposto precipitazioni elevate possono indebolire i boschi e renderli più sensibili agli attacchi dei patogeni. A esempio gli insetti rispondono in modo immediato a cambiamenti climatici anche momentanei come il susseguirsi di annate calde e siccitose che hanno contribuito al diffondersi di specie di lepidotteri più termofili che hanno dato luogo a defogliazioni di elevata intensità.

Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2009 - Situazione entomologica dei boschi e foreste, pagina 9
Anno 2010 - Variazioni climatiche e loro influenza su lepidotteri defogliatori negli ecosistemi forestali 
Anno 2012 - Cambiamenti climatici e protocollo di Kyoto pagina 43

Le foreste e lo stoccaggio di CO2

Le foreste rivestono la fondamentale funzione di sequestratori di anidride carbonica (CO2) il principale gas ad effetto serra. Grazie al processo della fotosintesi il carbonio di questo gas viene utilizzato, quindi fissato, per la formazione dei tessuti vegetali nella cellulosa e nella lignina.

Questo argomento è stato sviluppato nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2008 - Il potenziale stoccaggio di CO2 nelle foreste del Piemonte pagina 11,  Protocollo di Kyoto pagina 43
Anno 2009 - Aggiornamenti sul potenziale stoccaggio di CO2 nelle foreste del Piemonte pagina 15
Anno 2012 - Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio pagina 41, Mercati volontari di crediri di carbonio pagina 51, Box: Casi studio per valutare gli effetti di bilancio della CO2 conseguente a differenti trattamenti selvicolturali applicati a diverse tipologie forestali pagina 53.

Consulta l'argomento Foreste nel Tema Aria

le foreste: legno ed energia rinnovabile

Il legno è il materiale che ha accompagnato l’uomo nella sua storia. Sia come combustibile sia come materiale da costruzione.
Attualmente l’utilizzo della biomassa legnosa come combustibile è, dopo anni di minor utilizzo, in fase di espansione sia per l’aumento dei costi dei combustibili fossili sia per scelte di politiche regionali.
La Regione Piemonte attua politiche atte alla valorizzazione del legno come materiale per segati e palerie la cui produzioni devono essere ottenuta a fronte di abbattimenti ed esboschi effettuati da operatori qualificati e preparati. La formazione di questi professionisti è stata soggetto di numerose iniziati regionali sviluppate in tal senso.

Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2012 - La gestione forestale sostenibile pagina 51, Utilizzo dei boschi come fonte di energia rinnovabile pagina 44, Progetto per la valorizzazione del legname di castagno piemontese pagina 57, Progetto Wood E3 - Utilizzo risorse forestali per lo sviluppo futuro sostenibile pagina 61, Progetto RENEFOR pagina 62.

genetica e biodiversità

La biodiversità deriva dal mantenimento della variabilità genetica all’interno delle popolazioni biologiche. Questo permette loro di affrontare e superare con successo le diverse vicissitudini ecologiche quali i cambiamenti climatici, la comparsa di nuovi parassiti, predatori, competitori, ecc. permettendo alle specie maggiori capacità di adattamento e di sopravvivenza.
Pertanto anche per le specie forestali è importante il mantenimento della loro biodiversità. La Regione Piemonte recependo tale necessità ha promosso le azioni utili a tale scopo anche per le specie forestali.

Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2010 - Risorse genetiche forestali in Piemonte
Anno 2011 - Ruolo dei vivai forestali della regione Piemonte nella tutela della biodiversità pagina 242

Per ulteriori approfondimenti inerenti lo studio delle provenienze delle specie vegetali forestali consulta la serie di Monografie pubblicate sulla rivista forestale Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi dal Dicembre 2011 ad oggi.

Quadro normativo

Per la salvaguardia, il corretto utilizzo, lo sviluppo di tutte le attività inerenti le foreste risulta fondamentale regolamentare gli approcci utilitaristici che sono indirizzati in questo ambito.
Pertanto la Regione Piemonte ha sviluppato norme e regolamenti per tali scopi.

La Regione Piemonte ha sviluppato nel corso degli anni una normativa di settore (legge regionale n. 4/09 e relativi regolamenti attuativi) che assolve, ad uno stesso tempo, a compiti di tutela della risorsa forestale e del territorio e di supporto allo sviluppo socio-economico del comparto forestale.
Le difficoltà nella conciliazione di obiettivi spesso conflittuali sono molte ma l'armonizzazione raggiunta su temi quali biodiversità o paesaggio e la regolamentazione dei tagli boschivi sono ormai assodate. Gli interventi più recenti mirano ad una semplificazione amministrativa e ad una valorizzazione della professionalità degli operatori.

Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2010  Box: La legge e il Regolamneto forestale regionale 

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