Fattori che influenzano lo stato della risorsa

RIFIUTI URBANI

Gli attuali sistemi di produzione e di consumo generano molti rifiuti e contribuiscono ad aumentare i costi delle materie prime e dell’energia, generando ancora più inquinamento e rifiuti, aumentando le emissioni globali di gas a effetto serra e causando il degrado del suolo, la deforestazione e la perdita di biodiversità.
L’Unione europea, nell’approvare il VII Programma di Azione in materia Ambientale relativo al periodo 2010-2020, intitolato “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”, ha individuato tre principi fondamentali:
  • precauzione;
  • azione preventiva e riduzione dell’inquinamento alla fonte;
  • chi inquina paga.

Il secondo punto è particolarmente importante per la programmazione dei rifiuti a livello locale, in quanto viene ribadita la necessità di ridurre la produzione di rifiuti e di incrementare le raccolte differenziate per ottenere materiali che possano essere riciclati ed entrare in nuovi cicli produttivi in sostituzione di materie prime. L’obiettivo quindi è quello di progredire verso un’economia “circolare” basata sul ciclo di vita, rimuovendo gli ostacoli alle attività di riciclaggio nel mercato interno dell’Unione e riducendo la quantità di rifiuti non riciclabili a quantità quasi inesistenti.

Nell’ambito della prevenzione, merita ricordare che il Ministero dell’Ambiente, con Decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei rifiuti. Obiettivo del programma è dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione di rifiuti. Il Programma fissa degli obiettivi di prevenzione da raggiungere al 2020 rispetto ai valori del 2010:
  • riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di PIL;
  • riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL;
  • riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di PIL.

Sono previste una serie di Misure Generali che concorrono indirettamente a ridurre la produzione di rifiuti. Tali Misure, da attuare in parte direttamente dallo Stato e in parte in collaborazione con Regioni ed Enti locali, sono relative a:
  • produzione sostenibile (Regolamenti EMAS ed Ecolabel, progettazione ecocompatibile, Green Economy, ecc);
  • Green Public Procurement (introduzione negli appalti della pubblica amministrazione di criteri di selezione e valutazione di carattere ambientale);
  • riutilizzo (azioni e strumenti per “prolungare” la vita utile di un bene, sviluppo del settore dell’usato);
  • strumenti economici, fiscali e di regolamentazione;
  • promozione della ricerca;
  • informazione, sensibilizzazione ed educazione.

Sono poi previste Misure Specifiche per flussi prioritari quali:
  • rifiuti biodegradabili (valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria alimentare, distribuzione delle eccedenze alimentari della grande distribuzione, riduzione degli scarti alimentari a livello domestico);
  • rifiuti cartacei (riduzione della posta non indirizzata, dematerializzazione della comunicazione, riduzione del consumo di carta negli uffici);
  • rifiuti di imballaggio (diffusione della vendita di prodotti sfusi e del consumo di acqua pubblica);
  • rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.


Alle Regioni spetta il compito di integrare i Piani regionali rendendoli conformi al Programma nazionale, attuando sul proprio territorio le Misure generali e quelle specifiche relative ai flussi prioritari, oltreché ulteriori misure coerenti con le specificità socioeconomiche e ambientali del territorio.

Produzione rifiuti urbani

Nel corso del 2013 sono state prodotte1 circa 1.988.000 t di rifiuti urbani, dei quali circa 1.045.000 t sono state raccolte in modo differenziato e destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero (tabella 1). Rispetto al 2012 la produzione complessiva è diminuita (-2,2%): i rifiuti avviati a smaltimento (RU) si sono ridotti di circa 16.000 t (-1,7%), anche la raccolta differenziata ha avuto un decremento di 27.000 t (-2,5%). In termini di quantità pro capite2 ogni abitante piemontese ha prodotto circa 448,1 kg di rifiuti di cui 235,4 kg sono stati raccolti in modo differenziato e avviati a recupero e 212,6 kg sono stati smaltiti.
1 Secondo la DGR 43-435 del 2000 i Rifiuti Urbani Totali prodotti sono classificati con la sigla RT e sono costituiti dalla somma dei rifiuti raccolti in modo differenziato (RD) e dai rifiuti urbani indifferenziati (RU). Esistono inoltre altre tipologie di rifiuti raccolti dal gestore del servizio pubblico, quantitativamente poco rilevanti, non soggette al calcolo della percentuale di raccolta differenziata (ad esempio oli usati, batterie, pneumatici, etc.). Tali rifiuti sono stati raggruppati sotto la voce “ALTRI” (nel 2013 pari a 17.086 t): quest’ultima voce, sommata ai RT, costituisce la voce “PT” (Produzione Totale, nel 2013 pari a 2.005.162 t).
2  I quantitativi sono approssimati alla prima cifra decimale o all’unità ma derivano da operazioni su numeri non approssimati.

Tabella 1
Dettaglio dati di produzione rifiuti urbani - anno 2013

PROVINCE

PR
Residenti 2012

PT
Produzione
Totale
(t/a)

[RT+ALTRI]

RT
Rifiuti totali
(t/a)


[RU+RD]

RU
Rifiuti urbani
indifferenziati
(t/a)

RD
Raccolte
differenziate
(t/a)

ALTRI
Altri rifiuti
avviati allo
smaltimento
e/o al
recupero
(t/a)

%
di RD



[RD/RT]

Alessandria

433.996

225.945

225.526

115.930

109.597

419

48,6

Asti

219.988

86.319

86.006

33.722

52.284

313

60,8

Biella

182.325

83.056

82.968

39.557

43.411

88

52,3

Cuneo

592.365

261.985

261.092

131.340

129.752

893

49,7

Novara

371.686

164.436

160.643

57.635

103.007

3.793

64,1

Torino

2.297.917

1.026.028

1.014.917

506.199

508.718

11.111

50,1

Verbania

161.412

77.876

77.652

27.969

49.683

224

64,0

Vercelli

177.109

79.518

79.272

31.100

48.172

246

60,8

Piemonte

4.436.798

2.005.162

1.988.076

943.452

1.044.624

17.086

52,5

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Analizzando i dati dal 2002, si evince un consistente aumento della raccolta differenziata e una riduzione significativa della quantità di rifiuti avviati a smaltimento (figura 1). La produzione di rifiuti rispetto al 2002 è diminuita di 141.500 t (-6,6%), la RD è aumentata di 523.100 t (+100,3%), i rifiuti avviati a smaltimento si sono ridotti di 664.600 t (-41,3%).

Figura 1
Variazione dei produzione dei rifiuti urbani - 2002-2013

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

La figura 2 mostra, a livello regionale, la serie storica 2002-2013 degli indici di produzione pro capite RT, RU, RD, con indicate le variazioni percentuali tra ciascun biennio analizzato.
Il confronto degli indici pro capite del 2013 con quelli dell’anno 2002 evidenzia per il rifiuto totale pro capite (RT pro capite) un decremento del 9,7%, per la RD pro capite un

incremento del 93,8% e una diminuzione del 43,2% dei rifiuti indifferenziati (RU pro capite).
Proseguendo sempre nel confronto con l’anno 2002 si evince un consistente aumento della percentuale di raccolta differenziata: nel 2002 tale valore era del 24,5% (figura 4).

Figura 2
Variazione dei principali indicatori negli anni - anni 2002-2013

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Raccolta differenziata

Nel corso del 2013 sono state raccolte in modo differenziato circa 1.045.000 t destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero.
La percentuale di raccolta differenziata rilevata a livello regionale conferma sostanzialmente il dato del 2012 cioè il superamento della soglia del 50% (52,5%); a livello provinciale tale soglia è stata superata da tutte le province, ad eccezione di quella di Cuneo (49,7%) e di Alessandria (48,6%).
Confrontando il dato del 2013 con quello del 2002 si evince un consistente aumento della percentuale di raccolta differenziata: nel 2002 tale valore era del 24,5% (figura 3 - 4)

Figura 3
Raccolta differenziata: anno 2002

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Figura 4
Raccolta differenziata: anno 2013

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

La variazione della percentuale di RD è evidenziabile anche a livello comunale (figura 5). Nel 2002 solo 139 comuni superavano la soglia del 35%, nel 2013 i comuni sono stati invece 921. In termini di residenti tali valori corrispondono a 420.259 nel 2002 e 4.237.242 nel 2013.
Se analizzati in funzione del superamento dell’obiettivo di RD del 65% (da raggiungere entro il 31.12.2012), tale obiettivo è stato superato solo da 211 comuni, corrispondenti a 755.113 residenti.

Figura 5
Raccolta differenziata e produzione di rifiuti a livello comunale

FRAZIONI MERCEOLOGICHE PRESENTI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Per quanto riguarda le frazioni maggiormente presenti nella raccolta differenziata si evidenzia la prevalenza della carta e cartone (273.000 t circa; 61,5 kg pro capite; -11,1% rispetto al 2012), l’organico (242.000 t circa; 54,6 kg pro capite; -3,2%), gli sfalci e potature (139.000 t circa; 31,3 kg pro capite; -4,4%), il vetro (111.000 t circa; 25 kg pro capite; -0,8%) e il legno (66.000 t circa; 15,0 kg pro capite; +1,1%).
In termini di incidenza percentuale la carta rappresenta il 26,1% del totale del rifiuto raccolta differenziatamente, seguita dalla frazione organica con il 23,2% e dagli sfalci e potature con il 13,3% (figura 6).

Rispetto al 2012 i RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) registrano un decremento del 2,4% circa dei quantitativi raccolti (da 18.150 t a 17.721 t); tale diminuzione ha ridotto il valore pro capite di raccolta a 4,0 kg anno (4,1 kg anno nel 2012). Tale valore garantisce comunque il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal DLgs n. 151/05 "Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti".

Il 13 agosto 2012 è entrata in vigore la Direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; tale direttiva, recepita con DLgs n. 49 del 14 marzo 2014, prevede nuovi obiettivi di raccolta con diverse modalità di calcolo3.
Un’analisi di dettaglio è stata fatta sui servizi che i comuni hanno attivato al fine di intercettare particolari tipologie di rifiuti che, in base al metodo di calcolo normalizzato, rientrano nella voce “ALTRI” I servizi maggiormente presenti a livello comunale riguardano la raccolta dei pneumatici, dei medicinali e delle pile; tuttavia solo i rifiuti da spazzamento stradale e i rifiuti costituiti da pneumatici hanno una certa rilevanza in termini di quantitativi raccolti, pari a circa 12.400 t/a i primi e 2.000 t/a i secondi.
Un’analisi di dettaglio è stata fatta sui servizi che i comuni hanno attivato al fine di intercettare particolari tipologie di rifiuti che, in base al metodo di calcolo normalizzato, rientrano nella voce “ALTRI” I servizi maggiormente presenti a livello comunale riguardano la raccolta dei pneumatici, dei medicinali e delle pile; tuttavia solo i rifiuti da spazzamento stradale e i rifiuti costituiti da pneumatici hanno una certa rilevanza in termini di quantitativi raccolti, pari a circa 12.400 t/a i primi e 2.000 t/a i secondi.

3 Intercettazione dei RAEE: 
- dal 2016: tasso minimo di raccolta da conseguire ogni anno pari ad almeno il 45% del peso delle AEE immesse sul mercato (media dei tre anni precedenti); 
- dal 2019: tasso minimo di raccolta da conseguire ogni anno pari al 65 % del peso delle AEE immesse sul mercato (media dei tre anni precedenti) o, in alternativa, all'85 % del peso dei RAEE prodotti nello stesso territorio.

Figura 6
Ripartizione rifiuti differenziati - anno 2013

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Box di argomento
IL RICICLAGGIO IN PIEMONTE

L’articolo 11 della direttiva 2008/98/CE, recepito dall’art. 181 del DLgs n. 152/06 stabilisce che entro il 2020 “la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, sarà aumentata complessivamente almeno al 50% in termini di peso”.
Lo Stato italiano nel 2013 ha individuato la metodologia - fra le quattro proposte dalla decisione 2011/753/UE - per la rendicontazione alla Commissione europea dei dati relativi alle percentuali di riciclaggio raggiunte dall’Italia, facendo ricadere la scelta sul metodo 2 e includendo come frazioni da conteggiare esclusivamente carta e cartone, plastica, metalli, vetro, legno e frazione organica (comprensiva della frazione verde).
La Regione Piemonte ha conteggiato il tasso di riciclaggio sui dati di produzione rifiuti urbani 2013, sulla base di tale metodo, rilevando una percentuale del 50,1%.

Consulta gli approfondimenti inerenti la metodologia sul tasso di riciclaggio riportati nella pubblicazione: Produzione e gestione dei rifiuti - Parte prima Rifiuti Urbani 2013.

 Gestione rifiuti urbani

Nel 2013 i rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento sono stati 907.479 t: la loro destinazione prevalente è stata la discarica (51%), seguita dal trattamento meccanico-biologico TMB (35%) e infine dall’incenerimento (14%).
Come si evidenzia nella figura 7, il quantitativo di rifiuti urbani conferiti direttamente in discarica si è ridotto notevolmente (-44% rispetto al 2002), è aumentato il quantitativo di rifiuti avviati a trattamento meccanico biologico, sono diminuiti i rifiuti avviati ad incenerimento (tale situazione è invece variata negli anni successivi con l’entrata in funzione del termovalorizzatore ubicato nel comune di Torino).

Figura 7
Destinazione dei rifiuti urbani indifferenziati – serie storica 2002 - 2013

k: migliaia

Il sistema di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati dispone della seguente dotazione impiantistica:
  • 2 impianti di incenerimento: il termovalorizzatore sito a Torino, località Gerbido, con una potenzialità di 421.000 t/a che nel 2013 era in esercizio provvisorio e ha incenerito 109.503 t di rifiuti; l’inceneritore di Vercelli (chiuso a marzo 2014) che ha incenerito 17.380 t di rifiuti (di cui 16.527 t di rifiuti urbani). Inoltre in provincia di Cuneo è operativo un impianto di co-incenerimento che sostituisce parte del combustibile fossile con combustibile derivato da rifiuti (CCS: Combustibile Solido Secondario);
  • 16 discariche per rifiuti urbani distribuite prevalentemente nelle province di Torino, Alessandria e Cuneo, nelle quali sono state conferite 461.653 t di rifiuti urbani (rifiuti indifferenziati CER 20) e 329.176 t di rifiuti derivanti da operazioni di trattamento effettuate sui rifiuti urbani (CER 19), oltre a 148.955 t di altri rifiuti speciali non pericolosi. Complessivamente sono state smaltite in discarica 939.784 t di rifiuti di cui circa 790.829 t provenienti dalla gestione dei rifiuti urbani (figura 8). A fine anno 2013 risulta una volumetria totale residua, ancora disponibile, pari a 3.000.000 m3.; occorre tuttavia sottolineare come il dato relativo alla volumetria sia in continua evoluzione a seguito della realizzazione di nuove discariche od ampliamenti di quelle esistenti;
Fonte: Regione Piemonte

  • 11 impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) di cui 6 impianti di preselezione e stabilizzazione biologica aerobica (Alessandria, Casale Monferrato, Tortona, Valterza, Magliano Alpi, Sommaria Perno), 2 impianti di bioessiccazione (Cavaglià, Villafalletto), 1 impianto di sola separazione della frazione secca dalla frazione umida (Borgo San Dalmazzo) e infine due impianti di produzione di CSS (Roccavione e Pinerolo).
    Nei suddetti impianti sono state trattate circa 319.710 t di rifiuti urbani indifferenziati (in totale 506.034 t, compresi i rifiuti speciali) dalle quali sono state ottenute circa 104.364 t di CSS che è stato in parte recuperato presso l’impianto di coincenerimento (cementificio) in Provincia di Cuneo (56.349 t) e in parte presso impianti di recupero energetico (termovalorizzatori) fuori Regione. La frazione secca, non trasformata in CSS, e la frazione umida trattata e stabilizzata sono state conferite in discarica o inviate ad incenerimento fuori regione (tabella 2).

Tabella 2
Rifiuti conferiti nelle discariche per rifiuti urbani nell’anno 2013 

Dettaglio smaltimenti in discarica

Rifiuti conferiti

Quantità in t

Rifiuti urbani

461.653

Totale da TMB

329.176

Totale RSU in discarica

790.829

RS NP

148.955

Totale smaltito

939.784

Fonte: Regione Piemonte

Complessivamente in discarica viene conferito il 49,1% di Rifiuti Urbani; il 35,0% di Rifiuti da TMB e il 15,9% di rifiuti Speciali non Pericolosi.
La figura 8 riassume la destinazione dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti in Piemonte nel 2013

Figura 8
Gestione dei rifiuti indifferenziati: schema di flusso generale – anno 2013


Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti