RADIAZIONI IONIZZANTI
MONITORAGGIO RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE
Consulta gli approfondimenti sul sito di Arpa relativi alla rete di monitoraggio.
Figura 1
Matrici alimentari analizzate nel 2014 nell’ambito delle reti di monitoraggio. Totale 364 campioni
Figura 2
Matrici ambientali analizzate nel 2014 nell’ambito delle reti di monitoraggio. Totale campioni 346
Figura 3
Concentrazione di Cs-137 nel latte di cascina - anni 1989-2014
Figura 4
Concentrazione di Cs-137 nella deposizione al suolo (fallout) - anni 1988-2014
Figura 5
Concentrazione di Cs-137 nel Lago di Viverone (BI) - Andamento nel corso degli anni
Per visualizzare le concentrazioni nell'acqua (poiché presenti in concentrazione molto basse) occorre cliccare sui pulsanti Pesce Persico e Sedimento che vengono in tal modo annullati.
NORMATIVA
- Europea: Trattato Euratom (1957), art. 35
- Italiana: DLgs 230/95, art. 104
- Regionale: LR 5/10
SORGENTI ARTIFICIALI DI RADIAZIONI IONIZZANTI
Consulta gli approfondimenti sulle attività di Arpa Piemonte per la vigilanza del territorio.
Figura 6
Localizzazione delle sorgenti radioattive sul territorio piemontese
Come si osserva c’è una notevole diffusione di sorgenti radioattive soprattutto nei maggiori centri urbani dove si trovano le strutture sanitarie e nelle zone più industrializzate. Sono volutamente stati esclusi i tubi radiogeni che da un punto di vista radioprotezionistico sono meno problematici.
NORMATIVA
- Italiana: DLgs 230/95 e s.m.i. art. 22, 27, 28, 29; DLgs 230/95 art. 157
- Regionale: LR 5/10
SITI NUCLEARI - IMPIANTI E RIFIUTI
Tabella 1
Impianti nucleari
Sito |
Impianto |
Stato |
Bosco Marengo (AL) |
Impianto di fabbricazione combustibile nucleare. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati |
Saluggia (VC) |
EUREX: impianto pilota di riprocessamento di combustibile nucleare irraggiato. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati e rifiuti liquidi non condizionati |
Deposito Avogadro: deposito di combustibile nucleare irraggiato |
In attività, presenza combustibile in piscina, rifiuti non condizionati |
|
Sorin: deposito rifiuti radioattivi * |
In attività, rifiuti non condizionati |
|
Trino (VC) |
Centrale elettronucleare di potenza “E. Fermi”. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, presenza combustibile in piscina, rifiuti parzialmente condizionati |
* L'impianto non è un impianto nucleare ex Capo VII del DLgs 230/95 e s.m.i. ma è comunque oggetto delle attività di monitoraggio e controllo da parte di Arpa Piemonte.
Quantità rifiuti radioattivi e combustibile nucleare irraggiato detenuti
il Piemonte detiene attualmente più del 70% dei rifiuti radioattivi italiani e la quasi totalità del combustibile nucleare irraggiato. In particolare il maggior quantitativo di rifiuti radioattivi è costituito dai rifiuti liquidi ad alta attività stoccati presso l’impianto EUREX di Saluggia, per i quali è previsto il trattamento di solidificazione nell’impianto CEMEX, attualmente in fase di progettazione. Il combustibile nucleare irraggiato è presente presso il Deposito Avogadro di Saluggia e la Centrale “E. Fermi” di Trino.
Figura 7
Quantità di rifiuti radioattivi (2012)
Figura 8
Quantità di combustibile nucleare irraggiato (2012)
NORMATIVA
- Italiana: DLgs n. 230 del 17 marzo 1995 e ss.mm.ii. Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 2006/117/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti, 2009/71/Euratom in materia di sicurezza nucleare degli impianti nucleari e 2011/70/Euratom in materia di gestione sicura del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi derivanti da attività civili. Legge n. 1860 del 31 dicembre 1962 e s.m.i. Impiego pacifico dell'energia nucleare.
- Regionale: Legge regionale 18 febbraio 2010 n. 5 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti”.
SITI NUCLEARI - MONITORAGGIO RADIOLOGICO AMBIENTALE
Una rete di monitoraggio è costituita essenzialmente da un insieme di punti di prelievo correlati a specifiche matrici ambientali e alimentari a cui vengono associate frequenze minime di campionamento.
Affinché una rete di monitoraggio possa dimostrarsi uno
- la significatività dei punti di prelievo rispetto alle modalità di diffusione dei contaminanti;
- la rappresentatività delle matrici prelevate;
- la capacità di segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia;
- l’adeguatezza delle tecniche analitiche.
Figura 9
Campioni analizzati anni - 2002-2014
Per approfondimenti
Relazioni tecniche di dettaglio
Tutti i risultati delle misure di monitoraggio
Consulta le serie storiche degli indicatori ambientali relative alle Concentrazione attività radionuclidi in matrici alimentari e ambientali
Consulta le Risposte per l'argomento Radiazioni ionizzanti collegate al tema Aria
Consulta le Risposte per l'argomento Radiazioni ionizzanti collegate al tema Territorio