impatti

POLLINI 

Le allergie si posizionano ai primi posti come malattie croniche e sono in aumento nell’ultimo quinnenio. La prevalenza, secondo i dati dell’Oms, si attesta tra il 10 e il 40% della popolazione, a seconda delle aree. In Italia la prevalenza si stima tra il 10-20%, a seconda delle zone e delle stagioni, con un trend che sembra essere in crescita negli ultimi anni, e in particolare questa patologia sta ora interessando anche un sottogruppo di popolazione prima non a rischio, ossia gli over >70.

Per approfondimenti consulta Epicentro ISS.

Sulla base dei dati riportati dalla Rete Regionale di Allergologia del Piemonte (2009) risulta che circa metà dei soggetti sottoposti a test per allergie (prick test), risultano positivi alle graminacee, a cui seguono gli allergici al polline di Betulla, Ambrosia e Olivo, e quest’ultimo dato è in aumento sia per la diffusione dell’utilizzo della pianta come ornamentale sia per la cross-reattività con le graminacee.

Dal 2002 Arpa Piemonte ha attivato una Rete di Monitoraggio dei pollini allergenici a livello regionale, in collaborazione con l’Università di Torino, con 6 stazioni, di cui 5 collocate in aeree urbane nei capoluoghi di provincia e una (Omegna - Lago Maggiore) situata in un’area di particolare interesse per le caratteristiche climatiche e vegetative.

Arpa produce un bollettino settimanale dei pollini allergenici, che viene pubblicato ed è consultabile sul sito istituzionale  bollettino e diffuso attraverso molteplici canali mediatici.

Dal 2013 sono anche disponibili i calendari pollinici che illustrano l’andamento annuale delle concentrazioni per le diverse famiglie polliniche.

Figura 1
Rete di monitoraggio dei Pollini

Utilizzando i dati delle rilevazioni di tutte le stazioni attive nel 2014, è stata realizzata un’analisi sull’andamento delle concentrazioni per le diverse tipologie di pollini e confrontata con le serie storiche disponibili. Di seguito si presentano i risultati di questi approfondimenti, effettuati su alcune tra le specie e/o famiglie più diffuse e di maggiore interesse dal punto di vista allergenico

La concentrazione di BETULACEAE (Ontano) è risultata più alta a Omegna che nelle altre stazioni di monitoraggio, e la tendenza di concentrazione pare in aumento rispetto alle rilevazioni storiche.

Figura 2
Betulaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 3
Betulaceae (Stazione di Omegna - VCO) - anno 2014

La concentrazione di FAGACEAE (faggio) nel 2014 è stata maggiore a Omegna che nelle altre stazioni di monitoraggio e l’andamento è in linea con le rilevazioni storiche.

Figura 4
Fagaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 5
Fagaceae (Stazione di Omegna - VCO) - anno 2014

La concentrazione di GRAMINEAE (graminacee) è risultata più alta ad Alessandria che in tutte le altre stazioni di monitoraggio, ed è in aumento rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.

Figura 6
Gramineae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 7
Gramineae (Stazione di Alessandria) - anno 2014

La concentrazione di PINACEAE (pino) è stata maggiore a Novara che nelle altre stazioni di monitoraggio, ed è in aumento rispetto alle precedenti rilevazioni.

Figura 8
Pinaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 9
Pinaceae (Stazione di Novara) - anno 2014

La concentrazione di PLANTAGINACEAE (piantaggine) presenta valori più elevati a Vercelli che nelle altre stazioni di monitoraggio ed è in aumento rispetto alle rilevazioni storiche. Nel 2014 si rileva anche un certo anticipo del periodo di massima concentrazione (60 gg circa).

Figura 10
Plantaginaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 11
Plantaginaceae (Stazione di Vercelli) - anno 2014

La concentrazione di polline di URTICACEAE (parietaria) evidenzia valori più alti ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio, ed è in aumento rispetto alle rilevazioni storiche.

Figura 12
Urticaceae (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 13
Urticaceae (Stazione di Alessandria) - anno 2014

Infine, una specie esotica di particolare interesse dal punto di vista sanitario, in quanto causa reazioni allergiche importanti: Ambrosia Artemisiifolia.

La concentrazione di AMBROSIA (Compositae) presenta valori più alti ad Alessandria che nelle altre stazioni di monitoraggio ed è compatibile con le rilevazioni storiche.

Figura 14
Ambrosia (Confronto concentrazioni medie settimanali) - anno 2014

Figura 15
Ambrosia (Stazione di Alessandria) - anno 2014

Impatto sulla salute dell’Ambrosia

Tra le specie di maggiore interesse dal punto di vista allergologico, si segnala l’Ambrosia Artemisiifolia (compositae).

L’Ambrosia Artemisiifolia, specie esotica originaria del continente americano, riveste particolare interesse dal punto di vista sanitario in quanto causa reazioni allergiche importanti.
Questa erbacea si è ormai radicata anche in Europa e in Italia è particolarmente presente nelle regioni del Nord, come si evince dalle figure 16 e 17, dove è rappresentata la distribuzione nel 2007 e nel 2014 con le concentrazioni nelle diverse regioni del nord Italia.
Si evidenzia come il Piemonte, in particolare nelle province nord orientali, sia tra le regioni dove la presenza è maggiore e come si sia modificata e ampliata l’area di diffusione nel corso degli ultimi anni e questo rappresenta un serio problema dal punto di vista della Sanità pubblica.

Figura 16
Distribuzione Ambrosia nel nord Italia - anno 2007

Figura 17
Distribuzione Ambrosia nel nord Italia - anno 2014

*(mappe elaborate da Arpa Friuli Venezia Giulia - gruppo interagenziale Pollnett per la pubblicazione nell’Annuario ISPRA dei dati ambientali)
Visto il rilievo dal punto di vista sanitario di questa specie, sono stati realizzati degli approfondimenti per verificare l’andamento delle concentrazioni ed eventuali variazioni tra le diverse stazioni della Rete di monitoraggio di Arpa.

I valori più elevati sono stati evidenziati dalla stazione di Alessandria.
Alessandria è situata nella pianura tra il fiume Tanaro e la Bormida, ai piedi delle colline del basso Monferrato, a un'altitudine di 95 mt. dal livello del mare. La vegetazione urbana è per lo più costituita da grandi viali di platani, mentre nel territorio circostante sono prevalenti le colture cerealicole, viti-vinicole, ortofrutticole e pioppeti.
Dalla tabella 1 si rileva che la stagione pollinica relativa all’Ambrosia ad Alessandria nel 2014 è iniziata l’8 agosto ed è terminata il 14 settembre. La durata è stata di 38 giorni, compatibile con l’anno 2012 e leggermente più breve del 2011 e del 2013. L’indice pollinico risulta essere in diminuzione rispetto al 2011 e 2012, ma in aumento rispetto al 2013.

Tabella 1
Alessandria. Stagione Pollinica relativa all’Ambrosia - anni 2011-2014

Alessandria

2011

2012

2013

2014

media

inizio stagione

08/08

15/08

14/08

08/08

12/08

fine stagione

23/09

22/09

24/09

14/09

21/.09

durata (giorni)

47

39

42

38

42

Indice pollinico stagionale

1.823

1.842

895

1.022

1.396

Figura 18
Calendario pollinico

In merito alle concentrazioni medie settimanali, dalla figura 19, si deduce che la concentrazione (granuli/m3) massima relativa al 2014 è inferiore rispetto a quanto riscontrato nel periodo 2011-2013.

Per maggior chiarezza viene riportato anche il dettaglio relativo ai mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre (figura 20).

Figura 19
Stazione di Alessandria. Ambrosia, concentrazioni medie settimanali - anni 2011-2014

Fonte: Arpa Piemonte