impatti

SICUREZZA ALIMENTARE

La ricerca di contaminanti e residui di sostanze pericolose negli alimenti, definita in linea con le richieste della comunità europea e nazionale, ha avuto negli anni un effetto deterrente sulle azioni fraudolente ma anche un risvolto di conoscenza delle problematiche emergenti impattanti sulla salute del cittadino. La valutazione dell’esposizione alle sostanze xenobiotiche (sostanze “estranee” agli organismi viventi), in ogni fase della filiera agro-alimentare, ha permesso di evidenziare precocemente il contaminante, la fonte di contaminazione e, di conseguenza, facilitarne lo studio della mitigazione.

Nell’anno 2014 la Regione Piemonte, attraverso le Aziende Sanitarie Locali, le Dogane e i carabinieri del NAS, ha realizzato un vasto programma di controllo relativo alle problematiche sopra descritte.
L’attività di ricerca dei contaminanti in prodotti alimentari e manufatti prelevati alla produzione, al commercio e all’importazione, è affidata al Polo Alimenti di Arpa.

Le principali categorie di sostanze ricercate sono state:
  • contaminanti tossici da alterazione biologica (micotossine, istamina)
  • ricerca di residui di prodotti fitosanitari
  • contaminanti ambientali (PAH, metalli pesanti)
  • contaminanti da processi produttivi scorretti (uso improprio di additivi, acrilammide, carbammato di etile)
  • controllo di etichetta (additivi o componenti nutrizionali, allergeni, ecc ..)
  • determinazione sequenze genetiche modificate (OGM)
inoltre:
  • migrazione di sostanze dai materiali a contatto con gli alimenti

RESIDUI PRODOTTI FITOSANITARI

I campioni analizzati nel 2014 sono stati in totale 492 di cui 162 di frutta e 170 di ortaggi.
I rimanenti campioni sono costituiti da cereali, vini e olii.

I campioni di frutta, come al solito, hanno presentato un maggior numero di residui in quanto la frutta è soggetta a più trattamenti.
In particolare, relativamente ai campioni di frutta prelevati nel 2014:
  • il 52% dei campioni non ha presentato residui (succo d’arancia, nespole, noci e nocciole nel 100% dei casi)
  • sul 20% dei campioni con residui sono stati riscontrati più di 2 principi attivi
  • solo un campione (0,6%) è risultato non regolamentare (mele)
  • le matrici con maggiore percentuale di positività sono risultate: uve da vino (78%), banane (75%), arance (71%), pompelmi (67%), uve da tavola (63%).
Relativamente ai campioni di ortaggi prelevati nel 2014:

  • sul 80% dei campioni non sono stati rilevati residui di antiparassitari (aglio, carciofi, cavoli, spinaci e altro nel 100 % dei casi)
  • sul 3% dei campioni dei campioni con residui sono stati riscontrati più di 2 principi attivi
  • 2 campioni (1,2 %) sono risultati non regolamentari (ravanelli e farina di ceci)
  • la matrice maggiormente trattata è rappresentata dalla lattuga con 4 trattamenti sul medesimo campione.

I campioni sono risultati non regolamentari per: impiego non autorizzato in Italia e superamento del limite massimo di residuo europeo (LMR) nel caso dei ravanelli e delle mele; impiego non autorizzato in Italia (sulla coltura ceci) per la farina di ceci.

Figura 1
Residui di prodotti fitosanitari nella frutta e negli ortaggi.
Percentuale campioni non regolamentari - anni 2000-2014

Fonte: Arpa Piemonte

MICOTOSSINE

I risultati ottenuti dalle analisi eseguite nel corso del 2014 - su circa 240 campioni - evidenziano una presenza di micotossine sostanzialmente in linea con quella degli anni precedenti e con quella certificata a livello europeo e nazionale.
L’alimento più contaminato è risultato come sempre il mais. Le Fusariotossine, che infestano le derrate di granoturco sia in campo che in fase di stoccaggio, sono pressoché endemiche in tutta la produzione europea. Rispetto agli anni precedenti si è rilevata, oltre alla presenza diffusa delle Fumonisine (più del 50% dei campioni), l’aumento dei riscontri per Deossinivalenolo e Zearalenone. È necessario ricordare inoltre che i campioni analizzati dal laboratorio Arpa sono quasi tutti alimenti
già processati e pronti per il consumo umano e dovrebbero rappresentare il risultato di una selezione della materia prima; di conseguenza è lecito ipotizzare una contaminazione decisamente più elevata sul totale della produzione e quindi sulla parte destinata al consumo animale. I dati a disposizione sul trasferimento delle fusariotossine dal mangime ai tessuti commestibili, latte e uova compresi, indicano che il trasporto è modesto, e, pertanto, i residui nei tessuti animali contribuiscono in misura insignificante all’esposizione umana totale. La contaminazione dei mangimi provoca comunque danni importanti nel settore zootecnico.

Figura 2
Micotossine. Risultato del controllo ufficiale dei campioni analizzati - anni 2002-2014

Fonte: Arpa Piemonte
Consulta la pubblicazione Arpa sulle micotossine.

Scarica il documento Environmental indicator report 2014 dell'Agenzia Europea nel quale sono riportate interessanti analisi sulla produzione e sul consumo di cibo.